03 ottobre 2011

LA REPUBBLICA DI FEDERICA PELLEGRINI


Diciamolo: Federica Pellegrini ha rotto il cazzo. O meglio, hanno rotto il cazzo i giornali che parlano continuamente di lei, i gossip sulla sua vita sentimentale e del dualismo Magnini-Marin, le gare che vince, le pubblicità in cui appare, i suoi tatuaggi, il suo taglio di capelli, i soldi che guadagna (sono invidioso perché c'ho le pezze al culo, io). Mi sa che sia pure leghista, ma francamente questo non importa e soprattutto dal mio punto di vista non rappresenta assolutamente un problema.

Non ne posso più di vederla ovunque, ed oltretutto non riesco a capire come possa piacere così tanto una del genere (a livello estetico, dico. Caratterialmente mi sa che sia pure peggio, ad occhio e croce deve essere una stronza atomica ma non ho elementi concreti per poterlo dire con ragionevole certezza dunque non lo dico – anzi DICO, e l'ho appoggiata lì tanto per non fare la figura del maschilista ottuso omofobo dopo averla valutata solo in base a determinati parametri estetici e non in base ad altro). Purtroppo è brava a livello agonistico e mi sa che dovremo sciropparcela per parecchio tempo ancora. In poche parole ci sarà da soffrire – ma anche no, visto che i problemi gravi della vita sono ben altri.

Prevedo che a breve sarà concorrente in un reality, le affideranno la conduzione di un programma o comunque avrà un ruolo importante in televisione. Beata lei.

4 commenti:

Mila Agosti ha detto...

AHAHAH!Sarà che c'ho le pezze al culo anche io, ma devo dire, che l'ho sempre trovata quanto meno spocchiosa. Certo, i soldi che ha se li guadagni più di quei cazzoni che giocano al pallone, poi chiaro, a me di chi si fionda proprio non mi frega poco.

Mila Agosti ha detto...

Non lo so cosa ho scritto. Boh, interpretala come vuoi.

casadivetro ha detto...

Che grasse risate mi fai fare, ho sempre pensato le stesse cose. E' strainflazionata però, cavolo, ad avercene di atlete così!

accento svedese ha detto...

Prevedo un programma estivo su Mtv per lei, me l'ha detto John Titor.