30 maggio 2009

PUMP UP THE VALIUM


Il novello Dostoevskji Adriano Sofri prende finalmente posizione riguardo alle elezioni europee prossime venture, e lo fa con dichiarazioni pesanti come macigni che sicuramente creeranno ulteriori frizioni e fratture in quel complicato universo chiamato Sinistra Italiana. ”Il voto al PD non e’ stato un voto utile” afferma Sofri, che poi rincara la dose aggiungendo: ”Oggi la lista che si chiama Sinistra e Libertà, non fosse altro per il fatto di aver introdotto la parola libertà nel proprio nome, merita di andare al Parlamento Europeo”. Fine del comunicato.

Un'uscita allo scoperto che tutti aspettavano e che sicuramente sarà in grado di mobilitare folle oceaniche spingendole a votare Sinistra e Libertà, però purtroppo a tutti sfugge il particolare che Sofri padre non può votare per i motivi ormai tristemente noti e quindi non se ne può fare nulla, e poi che è stato Silvio ad introdurre la parola libertà nel nome del proprio partito-azienda, e dunque merita di andare al Parlamento Europeo anche se non eleggibile in quanto Presidente del Consiglio (se per questo sarebbe ineleggibile anche alla carica di Presidente del Consiglio in quanto titolare di concessioni pubbliche – le frequenze televisive sono ancora pubbliche, no? - ma a suo tempo certa sinistra finse di non accorgersene ed ora dobbiamo tenerci un capo del tutto ineleggibile).
Ma il punto non è questo. Il punto è che Silvio ci ha regalato un fantastico intellettuale come Sandro Bondi, e solo per questo bisognerebbe render lui grazie ed accoglierlo come un eroe ovunque vada, magari premurandosi di scacciare i soliti cinque contestatori pagati da Murdoch per apostrofarlo con termini desueti come 'pedofilo', 'fatti processare', 'puffone', 'vendi il Milan'.
Bondi è un uomo mite, non ha mai scatti d'ira ed ha sempre un perfetto controllo dei propri nervi – tranne quando si scorda di prendere il valium prima di andare ospite a trasmissioni tv manovrate da certa sinistra che poi perde le elezioni.

Bondi è un grande politico, non è mai stato comunista e non è mai stato il sindaco comunista di Fivizzano che quando era alla canna del gas ha conosciuto Silvio ed è andato a vivere nel ripostiglio per gli attrezzi del suo giardino, iniziando una scalata che lo ha portato a diventare addirittura ministro.
Bondi è un poeta, che scrive cose interessanti che non sembrano mai buttate lì per caso. I soliti invidiosi (gli stessi che invidiano i proprietari di Suv) affermano che in realtà Bondi non scrive nulla di proprio pugno ed utilizza un generatore automatico di poesie di Bondi, ma ciò corrisponde ad una falsità che non merita nemmeno di essere presa in considerazione da chiunque abbia un briciolo di sale in zucca.
Bondi è un genio e vorrei essere come lui.
Bondi ne sa e sicuramente l'11 luglio sarà a Ferrara a sentire i Massimo Volume feat. Fausto Rossi, ma questo è un altro discorso che verrà approfondito nelle sedi opportune.

L'ITALIA È UNA REPUBBLICA APPARENTEMENTE DEMOCRATICA FONDATA SUL PRECARIATO GIOVANILE E/O SULLA DISOCCUPAZIONE

“Mtv cerca giovani “arrabbiati” col mondo del lavoro. Sei un precario, che non fa altro che cambiare lavoro di mese in mese? Sei un laureato che considera ormai il diploma solo un pezzo di carta? Ti senti un eterno stagista? Hai avuto un’esperienza di lavoro all’estero? Inviaci una mail o un videomessaggio e raccontaci la tua storia.
Scrivici a
arrabbiati@mtvne.com


Quindi, tu, da giovane “arrabbiato” e “precario laureato sfruttato” da MTV, cosa scriveresti a MTV riguardo lo sfruttamento subito da MTV?

Cosa scriverei? Un bel niente, e nessuno lo farebbe. Si stanno esponendo di persona solo gli ex dipendenti, che non hanno più nulla da perdere. Io mi sto dando da fare per cercarmi un posto di lavoro, e così gli altri.
Cerchiamo di farci sentire, ma silenziosamente e nell’ombra, nessuna azione di protesta viene affrontata alla luce del sole. E’ un lusso che un precario di MTV non può permettersi.
Siamo i topi del nuovo millennio, è innegabile.

A quanto pare Mtv Italia - l'emittente alternativa, sempre contraria al Sistema e sempre pronta a capire ed anticipare i bisogni dei gggiovani – si fonda sul precariato. E a quanto pare, su una forza lavorativa di 300 persone quasi la metà sono precari. Sicuramente si tratterà di un disguido.

27 maggio 2009

DOMANI SMETTO


Il sempre lucido Zucchero si è incazzato, e non ce n'è più per nessuno.
Svegliatosi da uno stato di torpore lungo almeno un anno, ha pensato bene di dire la sacrosanta verità su Domani, la canzone che le più famose popstars italiane hanno deciso di intepretare insieme per raccogliere fondi per le popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto.
Domani fa schifo. Non si ascolta, è troppo anche per orecchie avvezze ad ascoltare roba come Marco Merda e gli altri allegri replicanti provenienti da Amici, figurarsi per i palati sopraffini che ascoltano musica decente.
E pensare che le premesse per il capolavoro involontario c'erano tutte.
Il Liga, che son quindici anni che prova a fare il giovane.
Jovanotti, che son quindici anni che prova a fare il profeta e nessuno se lo fila.
Carmen Consoli, che son quindici anni che canta la stessa canzone.
Enrico Ruggeri, che son quindici anni che è morto ma è sempre più punk del punk, reduce dal colossale successo ottenuto al congresso di scioglimento di An.
Gianni Morandi, che son quindici anni che canta come mangia.
Metadone Cremonini, e ho detto tutto.
Franco Battiato, che c'è rimasto peso ai tempi dei primi sperimentalissimi album e non si è mai più ripreso.
Gianluca Grignani che, forte dei suoi tanti ritiri di patente, fa da testimonial per le campagne pro-sicurezza del Governo.
Giuliano Palma, più reazionario di Giuliano Ferrara col suo carico a buon mercato di cover ska-reggae di superclassici della bella musica italiana.
Claudio Baglioni, che non può più salire in aereo perché ha fatto talmente tanto ricorso alla chirurgia estetica che viene classificato come oggetto facilmente infiammabile e come tale soggetto al divieto di imbarco secondo quanto stabilito dalla legislazione internazionale post-11 settembre.
I Sud Soundsystem. Il ciccione pelato dei Negramaro. Nek. Antonello Venditti. Albano. Ron. Piero Pelù, Francesco Renga. Ci sono anche lodevoli eccezioni (Fabri Fibra, Frankie Hi NRG, Elio, Morgan), ma non manca proprio nessuno, siamo al completo ed è bellissimo così. Vendere un disco in più non è mai stato così facile.
E c'è anche Zucchero, che prima canta e poi sputa nel piatto in cui mangia, giusto in tempo per dire che il brano fa schifo e non sa se andrà al mega concerto di beneficenza – però intanto ci andrà sua figlia Irene Fornaciari, che lui in persona sta provando in tutti i modi a far emergere ed è pure stata poco tempo fa ospite da Fazio, con la sua voce che se giri nei locali della provincia italiana ne trovi centinaia di migliori però lei è la figlia di Zucchero e ce l'ha fatta in barba ai pronostici.
Oltretutto Irene Fornaciari esteticamente è uguale a suo padre, il che non è mai un bel vedere.

Un po' più di rispetto per le vittime del terremoto, please. Non è sfruttandole per fini commerciali e/o elettorali che si fa il loro bene.

25 maggio 2009

CAZZI QUELLA GOMENA!

Siamo alle solite. La sinistra salottiera, giustizialista e soprattutto invidiosa tenta il complotto (questa volta facendosi aiutare addirittura da Barack Obama e Michail Gorbaciov), sfrutta male la sua enorme potenza mediatica e fallisce, perché se per far cadere Billy Ballo è costretta ad affidarsi ad un giovane gabber imbottito di pasticche significa che è alla frutta e chi è alla frutta immancabilmente fallisce. Anzi, il popolo giustamente non presta attenzione a chi è alla frutta e lo punisce nel segreto delle urne. La sinistra ha perfino organizzato una contestazione a Paolo Maldini, e tanto per cambiare ha fallito – così come ha sempre fallito nei cinquanta interminabili anni in cui ha governato l'Italia.

Ma andiamo con ordine e non divaghiamo. Una ragazza qualsiasi vuole sfondare anche se è minorenne. Vuole fare la modella e/o la soubrette tv ed allora manda un book fotografico ad Emilio Pedo, noto giornalista nonché fine conoscitore dell'universo femminile. Emilio Pedo studia la situazione, la illustra a Billy Ballo che si dimostra subito molto interessato. L'affare si farà, anche se ha le spalle strette – quest altr'anno giocherà con la maglia numero sette del Milan, al posto di Maldini che si è ritirato.
Poi però le cose prendono una piega strana: Emilio Pedo dimentica il book sul tavolo di Billy, che contatta subito la ragazza tramite Facebook ed intreccia con lei una relazione pura ed innocente. Nessuna segretaria. Nessun centralino. Solo schermo e tastiera, e più avanti telefonate, qualche giorno di corteggiamento poi l’incontro. Billy Ballo le dice che ha visto le foto; le dice che è stato colpito dal suo "viso angelico", dalla sua "purezza"; le dice che deve conservarsi così com'è, "pura".
E tutto questo avviene sotto gli occhi del fidanzato della giovane (appostato nei pressi del luogo dell'incontro per non perdersi nemmeno un attimo dello spettacolo) e della madre (che guarda tutto dalla finestra e chiama la piccola, questa passa il cellulare a Billy «Sono il fratello dell’amica la sto portando a casa nostra». La donna ci casca e ordina alla figlia di tornare a casa il più tardi possibile – non si sa mai che Billy riesca a farle fare la carriera che a suo tempo non è riuscito a far fare a lei).

Nulla di strano dunque, così come non è strano che Billy Ballo a Capodanno porti la ragazza in vacanza in Sardegna assieme ad altre trenta ragazze per la gioia del suo fidanzato gabber e che prima racconti in giro che è la figlia dell'ex autista di Bettino Craxi e poi ammetta di averla conosciuta su Facebook. La sinistra protesta e polemizza ma si attacca al nulla perché è in liquidazione e vuole nascondere le sue difficoltà. Rutelli purtroppo non se ne andrà per fondare un suo partito.

L'Italia è uno stupendo paese in cui vivere, è il paese in cui una cenerentola qualsiasi può arrivare alle soglie del Parlamento senza che la gggente si scandalizzi o presti minimamente attenzione al tutto. E non sarà di certo La Repubblica che imbottisce di pasticche un giovane gabber napoletano per intervistarlo e spingerlo a dichiarare il falso a rovinare questa favola moderna. Billy Ballo è innocente, ed un giorno o l'altro risponderà punto per punto alle accuse che gli vengono mosse dai soliti noti, personaggi che la Storia ha già sconfitto e messo nell'album dei ricordi.

SALVATE IL COMPAGNO MARCO



Che piaccia o no, senza Marco Pannella l'Italia non sarebbe la stessa.
A lui e alle sue battaglie dobbiamo tanto, non buttiamo via tutto.
Non lasciamolo solo.

22 maggio 2009

VORREI UN CORPO FATTO DI ANTIMATERIA


Scoppiettante puntata domenicale di Che tempo che fa, l'antitrasmissione condotta da Fabio Fazio. Una domenica che poteva essere domenica scorsa ma pure la prossima o l'altra ancora, roba che non potevi chiedere di più e che te la ricorderai per sempre, attimi da vivere mangiando cibi relativamente pesanti ed ingozzandoti di pane fatto in casa appena sfornato. Accendi la tv, ti sintonizzi su Raitre e c'è subito un tizio che si fa chiamare Massimo Gramellini e si spaccia per un tizio che ha una rubrica chiamata La posta del cuore ma non se lo fila nessuno. È la sua ultima puntata dell'anno e vuol terminare in bellezza, e ci riesce benissimo: un melenso monologo (Fazio interviene ma non esiste, dunque trattasi di monologo) che si conclude con un super sputacchio in diretta tv, che va a posarsi direttamente sul bavero della sua giacca e resta ben visibile per alcuni attimi che paiono secoli. Nemmeno nel più bagnato dei sogni si vedono cose del genere, sembra incredibile ma era dai tempi di Frank Rijjkard vs.Rudi Voeller che zampilli di liquidi organici non raggiungevano dimensioni del genere. La parola squalo fa sempre un certo effetto, però Gramellini è un campione e come tale va riverito.

E poi il sommo Maurizio Milani che entra in trasmissione in sella ad un Ciao. Ho sempre sognato una scena del genere, ma vederla sul serio mi ha riempito di gioia sincera e mi ha illuminato facendomi capire cosa vorrei essere da grande. Come vincere mille euro con una tirata di dadi, con in più un delirante monologo che fa ridere a crepapelle i tre fortunati (quattro me compreso) che l'han capito e vissuto sul serio. Maurizio Milani è un genio, ed un giorno o l'altro il pubblico mainstream riconoscerà i suoi meriti e lo incoronerà miglior comico serio italiano. E quel giorno io sarò ai suoi piedi.

Salman Rushdie non ha detto nulla di nuovo ma lo ha detto con gran classe, ed è stato subito il turno di Enrico Mentana, l'ospite clou della serata. Questo uomo dall'afflato contemporaneo e dall'ispirazione altissima nel suo ibrido frizzante di indie pop ed afrobeat si è accorto dopo ben quindici anni che Mediaset è un gigantesco comitato elettorale ed ha sentito il bisogno di farlo sapere al mondo pubblicando un libro maestosamente intitolato Passionaccia. Un ragazzo che si è trovato sotto i riflettori senza nemmeno accorgersene (gira voce che sia stato catapultato in tv grazie ad una raccomandazione di Craxi, ma la notizia non è confermata) si racconta e non nega i particolari più scabrosi ai fortunati spettatori comodamente seduti a tavola e/o in poltrona: “ non mi sento più di casa in un gruppo che sembra un comitato elettorale, dove tutti ormai la pensano allo stesso modo, e del resto sono stati messi al loro posto proprio per questo...”, “mi ha sorpreso la determinazione a troncare un rapporto che durava da 17 anni”, “durante la campagna elettorale del 2001 al Tg5 si vedevano solo sbarchi di clandestini e furti nelle ville, ma nessuno mi ha mai imposto nulla perché avevo la massima libertà”, “mi hanno cacciato perché sono uno scomodo, non chino la testa e non dico sempre sì”, “hanno cercato la scusa per cacciarmi, non me lo meritavo dopo tutto ciò che ho fatto per loro”, “faccio l'anima candida e non ho scheletri nell'armadio”, “recitavo una parte: l'utile idiota. Ma non ditelo in giro”. Venti minuti di puro delirio, con il sempre coraggioso Fazio che cercava invano di prenderlo sul serio e si tratteneva a stento dal chiedergli perché, dopo anni passati a fare la parte di quello-di-sinistra-che-Mediaset-fa-lavorare perché a Mediaset c'è-pluralismo-e-lavorano-anche-quelli-di-sinistra, solo ora si è accorto di cosa è Mediaset e dell'enorme vantaggio mediatico che regala ad una determinata fazione politica – che solo per puro caso è la stessa del suo padrone. E magari Fazio avrebbe pure voluto chiedergli perché subito dopo essersi conto dell'aria che tira a Mediaset (e più in generale in Italia, visto che ormai Mediaset e Italia coincidono alla perfezione) ha pensato di scrivere un libro per guadagnare qualche soldino in più, ma non l'ha fatto perché è un gran signore. Fazio non ha voluto infierire, e ciò la dice lunga su quali siano le condizioni psicofisiche in cui versa attualmente Mentana.

Tanto valeva fare come Santoro, che si è fatto eleggere all'Europarlamento per poi abbandonare il seggio non appena si è presentata l'occasione per tornare in tv. O, ancor meglio, tanto valeva fare come Carlo Pellegatti, che è una vita che segue il Milan ovunque vada e non si lamenta mai, nemmeno quando la gente lo sfotte a tradimento o crea un suo falso profilo Facebook.

Ma di Carlo Pellegatti c'è ne uno, e chi è Mentana per cercare di scimmiottare quello che è un luminare del giornalismo sportivo (e non) italiano? E chi è Fabio Fazio per fare domande impertinenti ad un prestigioso ospite in studio?

L'anno prossimo Che tempo che fa sarà condotto da Carlo Pellegatti e non si noterà la differenza, ne sono sicuro.

21 maggio 2009

QUESTIONE DI QUORUM (Tengo famiglia)

A questo punto non sarebbe meglio rinunciare al Lodo Alfano e farsi processare per il caso Mills?
O almeno rinunciare al Lodo Califano e farsi processare per il caso Milf? Uno scatto di decenza sarebbe il minimo per un Grande Statista come te, che sei talmente buono e giusto da nominare Augusto Minzolini alla guida del Tg1. Lui sì che le domande le sa fare, eccome se le sa fare.
Rispondi anche tu alle domande di un giudice, fatti processare, fatti filmare così noi potremo ridere di te per anni ed anni. Rideremo dei tuoi scatti d'ira, dei tuoi imbarazzi, dei tuoi silenzi assensi, dei tuoi monologhi interiori ed esteriori, dei tuoi capelli, del tuo trucco.
E nell'attesa di questo fatidico momento, al prossimo referendum sulla legge elettorale annulleremo le schede del quesito 1 e 2 e voteremo sì al quesito 3 sull'introduzione del divieto di candidarsi in più circoscrizioni, che ad essere prudenti non si sbaglia mai.


20 maggio 2009

PRONTI AL LACCIO

Sono in banana dura. Lo Zecchino d'Oro e il Kinki, il Liceo Galvani e l'Isola nel Kantiere. La Virtus e la Fortitudo. Freak Antoni e GG Morandi. Andrea Pazienza e Guazzaloca. Enrico Pallazzo e Ballo dei Lunapòp. Maniglia e Paramatti (cit.). E intanto, a pochi giorni dal voto per le Comunali, Cesare Cremonini scrive parole di fuoco in una sontuosa articolessa uscita su Vanity Fair, roba tosta che ha scatenato molte polemiche in città e che sicuramente nel segreto dell'urna elettorale sposterà migliaia di voti.

Nel pezzo da manuale di giornalismo Cesarone Cremonini sceglie di fare da Cicerone accompagnando idealmente il lettore in giro per Bologna, ed è subito spottone elettorale a favore di Alfredo SuperCazzola, candidato sindaco del PdL con l'appoggio probabilmente decisivo di Joe Tacopina. Con una invidiabile prosa da terza media il grande cantautore bolognese ci racconta di Via Zamboni occupata da simpatici ed inquieti spacciatori per lo più extracomunitari, delle kebaberie al posto degli antichi caffè, di Piazza Maggiore ormai privata di qualsiasi kermesse estiva per mancanza di fondi, di vigili urbani che ad un certo punto entreranno in scena per divertire grandi e piccini, di colli bolognesi franati nelle ultime settimane, di prosciutterie che servono due fette di mortadella ed un bicchiere di vino sfuso per il modico prezzo di 40 euro e del traffico bloccato sulla circonvallazione come esempio di futurismo d'avanguardia. Metadone Cremonini conclude la fantasmagorica tiritera dicendo che il nuovo sindaco dovrà essere in grado di riportare cultura, buonsenso e rispetto per far sì che Bologna e i bolognesi siano più felici, e se ciò non accadrà sarà la fine della vecchia e cara Bùlagna di una volta – quella in cui l'allora frontman dei Lunapòp veniva ripetutamente avvistato al Kinki con la mascella che ruotava a 360 gradi e gli occhi pallatissimi oppure si rendeva protagonista di prodezze da campione (che purtroppo su un blog non si possono raccontare) nei camerini di discoteche della provincia ferrarese, quella in cui lo stesso frontman spariva misteriosamente per poi tornare a distanza di mesi gonfio come una mortadella, la stessa che ora si mangia al modico prezzo di 40 euro bicchiere di vino sfuso compreso. Vien persino da pensare che sia manovrato da qualcuno (magari da Ballo o da Gianni Morandi, noto buongustaio che di mortadella et altri cibi da 40 euro se ne intende), ma ad essere troppo sospettosi a volte si sbaglia ed è meglio finirla qui.

Cesare Cremonini è un idolo totale, peccato solo che non si sia candidato come sindaco perché pur di votarlo avrei preso sicuramente la residenza a Bologna. Una puntata di Pronti al Peggio con lui come protagonista diventa un dovere morale, ci sarebbe da ridere senza sosta per giorni e giorni – e la gente al giorno d'oggi ha gran bisogno di ridere e di essere tirata su di morale. Il personaggio merita, per ora mi devo accontentare di una puntata con protagonisti i Jennifer Gentle che un mio collaboratore è riuscito a trafugare dagli archivi segreti di Vitaminic ma speriamo che Cesare abbia uno scatto di decenza e ne confezioni una di suo pugno, visto che nel fantastico mondo di Pronti al Peggio c'è pure la possibilità di farlo impunemente. Magari ne viene fuori una cosa molto più psichedelica dei Jennifer Gentle, ma sono solo supposizioni.

18 maggio 2009

JAMIE STEWART TALE E QUALE

Dopo un concerto come quello visto, sentito e vissuto venerdì scorso da Zuni non puoi che uscirne privo di sensi, molto provato dal punto di vista psicofisico ed emotivo, barcollante ma non per questo sconfitto. Più o meno, i momenti vissuti durante il solo-concerto di Jamie Stewart degli Xiu Xiu sono stati momenti di un'intensità tale che è stato difficile uscirne vivi e vegeti, e personalmente quando tutto è terminato io ero ridotto ad uno straccio eppure ero ebbro di gioia e soddisfazione mentale.

Che poi ero uno straccio anche prima del concerto, ma dopo ero prosciugato nonostante l'ottimo caffè servitomi con competenza e gentilezza al bancone del locale. Jamie Stewart è la versione metrosexual di Trent Reznor© e nella custodia della sua chitarra tiene una foto di Morrissey, con tutto ciò che ne consegue in termini di “urla da invasato”, “convulsioni”, “nenie che ti cullano e ti portano lontano”, “personalità enigmatica”, “serata memorabile, da qualunque angolo la si voglia vedere”. Jamie Stewart è un genio che è riuscito ad inventare qualcosa di nuovo e, visto quanto è difficile al giorno d'oggi inventare qualcosa di nuovo (dal punto di vista musicale e non), è un eroe.

E tornare a casa e dormire sette ore che paiono settantasette non serve a nulla se quando ti svegli ed accendi la tv vedi Sandy Cane, la nera candidata a sindaco di Viggiù per la Lega Nord. Esteticamente sembra Lulù Oliveira ma parla come un replicante di Maroni, probabilmente segue le riunioni di partito rinchiusa in una gabbia tra gli ululati di scherno degli ultras leghisti che magari la chiamano pure negra e le lanciano le banane, ma a lei piace così – e se va bene a lei va bene anche a me, perché io sono sempre per il rispetto delle aspirazioni e dei desideri del singolo individuo, e quindi ben venga se a lei piace stare in un partito che di solito quelli come lei preferisce mandarli a morire in alto mare. Non ci si crede nemmeno ma in Italia esistono anche fenomeni del genere, personaggi strani che ti portano a pensare che un giorno o l'altro l'enciclopedia Berlusconi tale e quale diventerà più o meno come The Psychic Soviet di Ian Svenonius, ovvero una guida da portare sempre con sé e da estrarre al momento opportuno per risolvere ogni disputa e per fornire delucidazioni riguardo ad ogni situazione, persona o cosa. Il 51% è dietro l'angolo, staremo a vedere che succederà quando il Joker d'Italia raggiungerà sul serio questo prestigioso traguardo.

Spero solo che ci permetta di vivere ancora serate a modo loro memorabili come quella del solo-concerto di Jamie Stewart e di vedere in tv personaggi pionieristici come Sandy Cane, che sembra la bestemmia ma è solo il futuro sindaco di Viggiù e come tale va rispettata ed onorata.

16 maggio 2009

PEACE SELLS, BUT WHO'S BUYING?

Siamo esterrefatti dall'incapacità degli avversari di Berlusconi a comprendere che un uomo come lui non lo si combatte sul suo terreno dove è imbattibile (cit.), e siamo esterefatti perché ormai il Sistema si camuffa da Antisistema per cercare di combattere se stesso utilizzando i soliti metodi e i soliti canali. Berlusconi che fa campagna elettorale pro e contro Berlusconi, la destra che fa nel medesimo tempo la destra e la sinistra, Antonio Di Pietro che si spaccia per l'unica, vera sinistra esistente in Italia pur essendo un reazionario destroide che in un paese normale dovrebbe sedersi nel l'emiciclo destro del parlamento (ammesso che gli permettano di lasciare il suo trattore parcheggiato in zone dove sicuramente vige il divieto di sosta, ma questo è un altro discorso).
E poi, Rockit. Il Sistema in tutto il suo splendore, il Sistema che trasforma in oro tutto ciò che tocca e in merda tutto ciò che disprezza, il Sistema che ha raggiunto un indice di gradimento talmente imbarazzante da doversi fare opposizione da solo al fine di movimentare un pochino la situazione socio-politico-culturale italiana.
Stanco dei pantaloni stretti? Degli occhiali da sole colorati anche quando piove? Delle magliette a righe orizzontali? Di quelle con gli slogan sarcastici? Ma soprattutto: della musica innocua? Niente paura, ci pensa Rockit – il regno dei pantaloni stretti, degli occhiali da sole colorati anche quando piove, delle magliette a righe orizzontali, di quelle con gli slogan sarcastici ma soprattutto della musica innocua – che probabilmente ha assoldato un commando di disperati pronti a tutto per far rapire gli incolpevoli ragazzi di Solomacello (che saluto), imbottirli di pasticche e costringerli ad organizzare un festival pettinato ed in controtendenza chiamato MiOdi. Viene spontaneo chiedersi se Carlo Pastore andrà al MiAmi o al MiOdi, ma è un dettaglio secondario perché a quanto pare ciò che conta è la musica.

Il MiOdi non è un manifesto, non è una dichiarazione d’intenti. Il MiOdi è una fotografia dell’Italia che suona con l’ampli a 11. Una fotografia dove TUTTI fanno le corna.
Il cast definitivo, diviso per palchi e al netto di sorprese e catastrofi, è il seguente:
Main Stage - Zu, The Secret, Morkobot, Zippo
OutFrog Stage: -Cripple Bastards, Inferno, Gerda, The Infarto, Scheisse!, El Thule, Stoner Kebab, Cani Sciorrì
InFrog Stage - Ovo(con la sonorizzazione del Nosferatu di Murnau), Xabier Iriondo, Bastion (Reverberi + Cosi + Donadello), Bologna Violenta, Lucertolas, Goran D. Sanchez
A tenere insieme il tutto la musica di SoloMacello with a little help from their friends.


Ne parla anche Libero, e se ne parla Libero vuol dire che ci siamo. Tutto chiaro, no? Se Rockit è Berlusconi, il MiOdi è Berlusconi che si fa opposizione da solo, dunque Di Pietro, l'Italia dei Valori, una massima esposizione televisiva al momento del bisogno, la candidatura in quattro circoscrizioni su cinque alle elezioni europee. il trattore e tutto il resto. Comunque, nonostante Rockit ne è venuta fuori una bella cosa – personalmente conosco solo tre, quattro, cinque gruppi ma chiudo gli occhi e un pochino mi sembra di essere al Dynamo – e mi sa tanto che ci sarò, con il corpo, con lo spirito o con la mente. Vuoi mettere vedere Carlo Pastore (anch'esso presente con il corpo, con lo spirito o con la mente) mentre viene preso per i fondelli da un pubblico metal come si deve?
Vuoi mettere l'emozione di parcheggiare il mio Booster fuori dal Magnolia ed entrare pur sapendo che i soliti, famigerati rumeni che popolano il Tg4 potrebbero anche rubarmelo e costringermi a tornare a casa a piedi? Respect assoluto per Solomacello, molto meno per Rockit.

14 maggio 2009

RICORDATI CHE VIENI DA FERRARA (da intendersi sia come Giuliano che come la città)

Berlusconi è palese dalla prima ora. È un santo della televisione, soprattutto perché paga bene Vittorio Sgarbi per le sue ospitate in tv. È un ragazzo che si vuole divertire, e la vicenda Noemi non può che confermarlo: è puro Andy Warhol, un quarto d'ora di celebrità che dura quasi una vita e vale ben più di dieci domande che non otterranno mai risposta ma che negli Stati Uniti causerebbero un impeachment bello e buono. Paolo Guzzanti non ha rotto con Berlusconi a causa di sua figlia e della Carfagna, ha rotto con Berlusconi a causa del suo appoggio a Putin ed è un grande liberale. È la Storia perché dice che Sgarbi mente sapendo di mentire, è la Storia perché insulta Sgarbi come parecchia gente vorrebbe fare da tanto tempo. Insultando Sgarbi si rischia la vita ben più che col polonio del Kgb.
Uno dei filmati più belli di tutti i tempi, roba che se lo guardi tre volte di fila ti cresce il ciuffo ed inizi a sbraitare a caso fino al momento in cui devasti uno specchio a suon di testate così la smetti di essere insopportabilmente narcisista.

LAZZARO, ALZATI E CAMMINA

È dura da ammettere: non sono più abituato ad andare ai concerti da cui poi torni a casa con le orecchie che ti fischiano. Certi la chiamano “senilità precoce”, io la chiamo “maturità”, caratteristica che ti porta ad avvicinarti alla musica più fighetta e a disertare i concerti di musica maschia e rude. Si nasce, si cresce, si cambia: è il normale corso della vita di un uomo (per la cronaca ci sarebbe da dire anche che non sono più abituato nemmeno ai concerti in cui la gente poga tenendo la sigaretta ad altezza d'uomo, ma questo è un altro discorso che non sto ad approfondire in questa sede).
E cinque giorni dopo il concerto degli ... And You Will Know Us By the Trail of Dead all'Estragon le orecchie mi fischiano ancora, ma almeno ho visto un gruppo vero, che fa rumore e che alla fine è pure rimasto sul palco a smontare gli strumenti. Un concerto che più che un concerto è stato un muro sonoro che un gruppo come i Bloc Party non sarà mai e poi mai in grado di mettere in piedi.
I Trail of Dead fanno rock, i Bloc Party sono un gruppo macchietta. Ed è inutile che - forse in ossequio alle nuove tendenze sarkozyane in tema di file sharing - facciano rimuovere qualunque copia di Intimacy Remixed postata su Megaupload et similia. Intimacy era e resta un disco pietoso, ed una versione remix non può che aggravare la situazione del gruppo inglese. Sono caduti in basso, sono ai minimi storici, sono un gruppo morto e solo grazie ad un miracolo potranno rialzarsi e riprendere a fare musica come si deve. Magari il miracolo accadrà a Ferrara Sotto Le Stelle (in un concerto che incidentalmente si tiene la stessa sera di quello dei Prodigy a Padova, si accettano scommesse su quale dei due sarà il concerto più ridareccio dell'anno), ma io ci credo poco.

Cielle Okereke è un personaggio assolutamente insipido e non ha lo spessore di Conrad Keely dei Trail of Dead, anche se esteticamente è molto più bello e sul palco si muove con più agilità.

12 maggio 2009

SE FAI UN BEL RESPIRO, KARL BUECHNER TI FA VEDERE IL CORPUS CHRISTI

Ci sono stati momenti della mia vita in cui mi sono mancate le parole, e non andava bene così. Occasioni nelle quali invano cercavo di esprimere qualcosa che avevo in testa, ma non riuscivo a dire. Momenti in cui ti sembra di sapere e potere piegare la realtà al tuo mondo, senza trovare la forza e gli strumenti per; o, ancora peggio, neanche uno straccio di sogno consolatorio per alleviare la malinconia. Sono questi i momenti in cui piccoli lembi di canzoni possono darti un senso, illuminare quel cono d'ombra che nasconde il significato che cerchi, quel profondo dove tutto è blu e il silenzio non diventa più un peso, ma una liberazione.

L'altro giorno era diverso, perché ho appreso la notizia della reunion degli Earth Crisis – che per inciso sono una delle migliori band che siano mai esistite. Sì, d'accordo, lo fanno sicuramente per soldi, e allora? Chi non si venderebbe per soldi, meglio se tanti? E comunque già sapere che ci sono, stanno bene e se ne escono a breve con un disco nuovo è già una gran cosa, e dunque al diavolo le solite menate da purista, che tanto le bollette della luce le deve pagare anche chi ha suonato un gruppo fichissimo. Sì, perché a diciotto anni pensavo che gli Earth Crisis erano un gruppo fichissimo e lo penso anche adesso, che sono passati quarant'anni e tanta acqua sotto i miei ponti – solo acqua, come vuole la tradizione straight edge.

Carlo è un diciottenne di provincia con una incontenibile voglia di costruirsi una vita su misura dei suoi sogni. Del suo luogo detesta il vuoto. Soffre i giorni sempre uguali, senza mai una faccia nuova, nel triangolo composto da scuola-casa-weekend in caccia di emozioni. Vive passivamente il rapporto con i genitori, imborghesiti dagli anni e dalle vicende della vita. Per fortuna ci sono gli amici. Con Diego, Adriano e Michele, Carlo vive esperienze a forte impatto sensoriale, dal tuffo notturno nel lago alla droga che si trova facile. Sa che tante delle cose che fa non lo porteranno lontano, ma non conosce altro modo per riempire questo niente se non attraverso la ricerca di affetti sinceri. Poi una notte sale sul tetto della scuola con Francesca, una ragazza appena arrivata in paese di cui si intuisce un passato oscuro. La scintilla scocca e improvvisamente illumina l'orizzonte di una luce nuova.

Carlo ha diciotto anni e non è mai stato ad un concerto degli Earth Crisis, ma questa è la volta buona, visto che gli Earth Crisis a quanto pare passeranno pure per Bologna – per la precisione all'Estragon il 3 settembre 2009, annullamenti e/o variazioni di programma permettendo. E se andrà a quel concerto verrà lanciato di peso in quella fossa dei leoni chiamata “pit di un concerto degli Earth Crisis”, così vivrà sul serio esperienze a forte impatto sensoriale e gli passerà la voglia di tuffarsi nel lago o di farsi la droga che si trova facile. Se dovesse insistere gli faran vedere il Corpus Christi, ma comunque nella pit troverà gli affetti sinceri senza nemmeno salire sul tetto con Francesca e sono sicuro che ne uscirà malconcio ma vincitore perché, come un tempo dicevano i Pitboss 2000, everyone's a winner.

Di mandarlo sul palco ad intervistare Karl Buechner invece non se ne parla proprio. Karl è un tipo irascibile, e non so proprio come potrebbe reagire di fronte ad un diciottenne di provincia con una incontenibile voglia di costruirsi una vita su misura dei suoi sogni.

La reunion degli Earth Crisis è la più importante della storia assieme a quella dei Faith No More e a quella dei Take That.



09 maggio 2009

UNA TELEFONATA ALLUNGA LA VITA, UN'INIEZIONE DI PROSTOGLANDINA LA ALLUNGA DI PIÙ

È successo che venerdì sera dovevo andare a sentirmi i Rakes al Covo ma una telefonata ha sparigliato le carte e mi ha portato verso altri lidi, lidi a cui non avrei mai immaginato di approdare ma che si sono rivelati meno perigliosi del previsto.

In pratica, l'uomo al telefono era il direttore responsabile di Liberal che mi intimava di andare ad una cena elettorale di Dario Franceschini a Ferrara per scrivere un pezzo che comparirà nei prossimi giorni sul prestigioso quotidiano con il quale collaboro da ormai qualche mese. Ed io, che sono una persona responsabile e che fa sempre il proprio dovere (anche quando non ne ha per niente voglia perché preferirebbe sentire dal vivo un gruppo che su disco non lo ha mai convinto pienamente), ho preso i miei quattro stracci, ho appuntato alla giacca la stella gialla per protestare contro il boicottaggio (mediatico e sociale) che i radicali italiani sono da sempre costretti a subire, sono salito in sella al mio Booster del '96 e mi sono recato al Petrolchimico di Ferrara, sede del Grande Evento.

Ed ovviamente la stella gialla ha destato subito sospetto all'ingresso, e solo il fatto che avevo l'accredito stampa ed ero in sella ad un Booster mi ha permesso di entrate (sempre in sella al Booster, che ho parcheggiato ai lati della sala per creare atmosfera) e degustare le succulente pietanze proposte dalla casa: bis di primi (lasagne al forno e risotto con gli asparagi), bistecche di vitello con i funghi, tre giri di patate al forno, due giri di fragole, due fette di ciambella al cocco e cioccolato ed un discorso di Franceschini che è servito a ridare un po' di vigore ai militanti ormai convinti che le prossime europee saranno un bagno di sangue ed ormai poco si può fare per salvare il salvabile.

La situazione è grave, Berlusconi raggiungerà il 51% (dopo aver visto di recente - nei corridoi della stazione treni di una città che non sto qui a specificare - un ragazzo che faceva fumare crack con la biro ad una ragazzina palesemente minorenne sono sempre più convinto che Silvio ce la farà, e magari la ragazzina in crack comincerà pure a chiamare Papi colui che la stava iniziando ai piaceri della cocaina opportunamente lavata col bicarbonato – that's the magia!). L'unica sarebbe stata dare la Binetti ed il resto della truppa teo-dem in pasto ai tipi di Solomacello (più o meno, la versione metal di Rockit, roba da maneggiare con cura e da ammirare incondizionatamente) e lasciare spazio ai radicali per costruire un partito davvero liberal (nel senso americano del termine) e moderno, ma a quanto pare si preferisce candidare l'ottantenne Luigi Riforma Berlinguer e il bollitissimo Sergio Cofferati, l'uomo che prima si ritira dalle scene poi torna in pista a far danni al partito, ciarpame maleodorante da far sparire scegliendo accuratamente altri candidati (tipo Deborah Serracchiani) però resta sempre il fatto che il partito preferisce mettere ai primi posti della lista loro e non gente fresca e nuova.

Se si vuol puntare sui riciclati tanto vale mettere in lista Veronica Lario, la celeberrima Milf (nel senso di Madre Italiana Libera e Femminista, mica di Milf nel senso americano del termine) ex moglie del Cav. Prostaglandina Silvio Berlusconi e nuova eroina della sinistra salottiera e giustizialista, quella sinistra che nelle fabbriche ci va solo per farsi vedere accanto ai potenti del partito in occasione delle cene elettorali e poi quando c'è da sistemare i tavoli sparisce misteriosamente.

Ed è per questa sinistra (e solo per questa) che a fine cena mi sono pulito le mani sporche di unto in una bandiera del Partito Democratico e sono uscito, pronto a scrivere parole di fuoco su Liberal. La Polizia municipale mi ha pure sequestrato lo scooter perché dotato di marmitta Giannelli non omologata, sono incazzato nero e l'articolo prossimo venturo rifletterà questo mio stato d'animo.
A questo punto lottare per cambiare le cose dall'interno è un dovere morale.

BIGOTTA

Barbara Palombelli è a libro paga di Silvio Berlusconi così come suo marito Francesco Rutelli, e non dovrebbe essere mai più invitata a parlare nei programmi tv perché come suo marito è solita parlare senza in realtà dire nulla.

Detto questo, non si può far altro che ammirare incondizionatamente Emma Bonino, a maggior ragione dopo averla visto dire la sua su Silvio Berlusconi e sul suo modo di trattare le donne.

Niccolo Ghedini era livido di rabbia e non sapendo più che dire è arrivato a darle della bigotta.

Niccolo Ghedini che dà della bigotta alla Bonino e dice pure che Berlusconi negli incontri internazionali ha sempre grande successo. Psichedelia purissima.

06 maggio 2009

IL PAESE È REALE


La devastante potenza mediatica della sinistra italiana ha colpito ancora.

È stato un complotto ordito dalla solita sinistra giustizialista e salottiera che, invidiosa delle percentuali di gradimento di proporzione biblica raggiunte dal Premier, ha pensato bene di scatenargli contro addirittura sua moglie Veronica, in un gesto talmente disperato da muovere a compassione il pubblico comodamente seduto davanti alla tv.

E Silvio ha reagito all'attacco con la solita classe: ha messo in giro le foto della festa di compleanno incriminata (che sono vere, a differenza di quanto va a sostenendo in giro una certa sinistra che poi tanto non la votano più nemmeno gli operai) e poi è andato a Porta a Porta a raccontare la Sua Verità, come al solito ben spalleggiato dall'amico Bruno, uno che quando c'è bisogno non tradisce mai. La vicenda, che fino ad allora era relegata in fondo ai tg, è immediatamente diventata la prima notizia, come è giusto che sia quando finalmente il Premier è riuscito ad elaborare una strategia difensiva a prova di bomba. Hanno completato il delizioso quadretto le provvidenziali apparizioni a Ballarò di un anfetaminico Sandro Bondi e di un Carlo Rossella mai così sfacciatamente schierato col Capo, che in fondo c'è anche da convincere il pubblico comunistoide di Ballarò che è tutto un inganno, che è tutto da rifare, ed allora va bene anche cercare di spostare l'attenzione sul fatto che in definitiva parlare di questa vicenda è un'intrusione nella vita privata del Premier. Vien persino da rimpiangere i giorni in cui Silvio Sircana, portavoce dell'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, venne fotografato da Fabrizio Corona mentre parlottava con un transessuale ai bordi di una strada e venne sbattuto in prima pagina su Libero e Il Giornale. Bei tempi quelli.

Ma in tutto questo bailamme la persona che ne esce malconcia è una sola: Noemi. Non si vede più in giro, non si sente più parlare di lei, non si sente più parlare di lei che parla di Papi Silvio e della loro innocente amicizia. È pure sparito il suo account su Facebook, segno che la sinistra che ha messo in ginocchio il paese sta facendo soffrire anche lei. Personalmente la prima volta che l'ho sentita nominare ho pensato subito a Noemi, la cantante vincitrice morale di X Factor che sta vendendo tonnellate di dischi – quella col papà palazzinaro nonché notabile abruzzese del Popolo della Libertà, quella che intervistata da Vanity Fair ha affermato che durante l'adolescenza è sempre stata una outsider tagliata fuori da tutto e tutti ma che poi è andata a studiare in un costosissimo collegio perché voleva ottenere una educazione di livello superiore ed ha ottenuto la sua rivincita. Tutto torna, però poi mi sono reso conto che la Noemi di cui si parlava era un'altra ed allora ci sono rimasto anche un po' male.

03 maggio 2009

QUANTO PAGHIAMO AL GIORNO PER ESSERE FELICI

Veronica Lario ha chiesto il divorzio a Silvio Berlusconi.
E allora? Qualcuno si sarebbe aspettato qualcosa di diverso da una donna umiliata per anni e anni da un uomo che si pettina con il catrame per camuffare la pelata ed ha i rialzi sotto le scarpe per camuffare la scarsa altezza?
"Ho cercato di stargli vicino come si fa con chi è malato. Ma non posso restare al fianco, da moglie, di chi frequenta le minorenni". Parole come pesanti macigni, che in un paese normale causerebbero una crisi di governo e/o dimissioni del diretto interessato, ma in Italia non causeranno proprio un bel nulla. La sinistra non dice nulla perché probabilmente è invidiosa di lui, e poi in Italia ci sono il calcio e il Grande Fratello, bastano e avanzano a tenere occupata la testa delle persone (persone?).
Tanto vale riderci sopra. Non vedo l'ora di comprare Libero domani per vedere quali pezzi di grande giornalismo avrà saputo regalarci Littorio Feltri, quindici anni sempre dalla parte giusta (ovvero dalla parte di chi paga bene). Vien quasi voglia di votare Popolo della Libertà alle prossime europee, per aiutare Papi Silvio-Pisello Irrefrenabile a raggiungere il tanto agognato 51% e vedere cosa succede dopo – ed all'occorrenza ridere ancora, sempre che non mi abbiano demolito gran parte dell'apparato dentario a suon di manganellate. Saranno in tanti italiani a votarlo (soprattutto dopo questa bella vicenda) ma come al solito nessuno avrà il coraggio di dirlo apertamente, vuoi che succeda qualcosa se per una volta lo faccio anche io, avendo pure il coraggio di ammetterlo alla luce del sole?
Ci penserò sopra e deciderò sul da farsi.



(thanks to Non Leggerlo)

LA RIVINCITA DEI NERDS

Sincerità, un elemento imprescindibile per una relazione stabile che punti all’eternità. È importante dunque dire sempre la verità ed essere sinceri, anche quando le cose da dire sono scomode e possono far male a chicchessia.
E dunque, siamo sinceri e diciamolo: Arisa ha rotto il cazzo. È tempo di una moratoria, perché non se ne può più di vederla aggirarsi per trasmissioni tv con quella sua aria da nerd, con quei suoi occhiali che sembrano gli occhiali da festa di Carnevale (quelli con la montatura nera e relativo nasone incorporato), con quel suo vestito anni trenta e con quella sua aria da democristiana anni settanta.
Vincerà il prossimo Festivalbar (eh sì, perché la prossima estate torna finalmente il Festivalbar – a quanto pare sarà condotto da Elisabetta Canalis e Carlo Pastore, ma aspettiamo con fiducia di saperne un pochino di più) e farà un sacco di soldi, però resta sempre un prodotto creato ad uso e consumo di una gioventù che vuole sentirsi sempre adeguata alle circostanze, ed ora che va di moda sembrare nerd agisce di conseguenza.