30 dicembre 2010

CHEF TONY'S MIRACLE BLADE MASSACRE IS THE SOLUTION



Da quando lavoro in libreria vedo che la maggior parte della gente compra libri di merda. Ormai ci sono abituato ed ho smesso di scandalizzarmi (o anche semplicemente di rimanerci male), però ultimamente la gente ha passato la misura ed io inizio a non farcela più. Ultimamente tutti mi interpellano perché vogliono i libri di ricette di quella cazzo di giornalista di Studio Aperto che risponde al nome di Benedetta Parodi, ed io mi devo alzare, mi devo spostare dalla mia postazione, devo cercarli e poi allungarglieli sorridendo. Lo faccio talmente volentieri che preferirei dare loro un libro di ricette a cura di Gianni Morandi.

Benedetta Parodi ha venduto ottocentomila copie di quei libri di ricette ed è una mediocre di successo (sta alla cucina più o meno come Fabio Volo sta alla letteratura e Francesco Facchinetti sta alla televisione) con le tette basse moglie di quell'altro fenomeno paranormale di Fabio Caressa. Non ho nulla contro di lei ma mi sta sulle palle che abbia venduto ottocentomila copie (ma sarà vero poi?) mentre in Italia quasi nessuno conosce Dave Eggers o ha letto Accusare di Giacomo Papi e Life di Keith Richards dei Rolling Stones. Tra l'altro, in un momento di calma ho fotocopiato alcune ricette della Parodi e giunto a casa mi sono tolto lo sfizio di provarle, ed ho così potuto constatare che le pietanze contrabbandate sulle pagine di quei libri fanno sostanzialmente cacare (in senso figurato, non nel vero senso del termine). Però intanto il perfetto borghese medio, quello di intelligenza mediocre e di mediocri capacità emotive, quello di importanza sociale media che se ne sta sempre in silenzio ed ha paura dei comunisti che mangiano i bambini (o ancor peggio dei cinesi che li fanno bollire per concimare i campi) continua ad acquistarli, dunque ha ragione Benedetta Parodi e, più in generale, ha ragione Studio Aperto che ha avuto il coraggio di darle spazio affidandole un assurdo programma di cucina da cui è nato tutto ciò. Io comunque resto dalla parte del torto e preferisco sempre lo Chef Tony e le sue televendite di coltelli Miracle Blade III con lama di precisione, tornate alla grande dopo l'avvento del digitale terrestre e che un giorno o l'altro taglieranno a mezzo decine e decine di copie dei libri di cucina della Parodi.

Attendiamo fiduciosi che il nuovo programma di Vittorio Sgarbi con Morgan ed Oliviero Toscani arrivi nel 2011 a spazzare via tutti questi falsi miti e queste false mode, attendiamo fiduciosi che il nuovo disco degli Avalanches arrivi finalmente dopo dieci anni che lo attendo invano a spazzare via tutta la musica brutta che impesta l'etere ultimamente. Non chiedo altro.

27 dicembre 2010

JESUS CHRIST WAS A METALHEAD

Il giorno di Natale è favoloso perché ti arrivano un sacco di sms di auguri da persone che non sentivi da una vita (almeno da quando ti hanno mandato gli auguri l'anno scorso) e spesso quando li leggi ti rendi conto che sono messaggi standard mandati ad una intera rubrica del cellulare nella quale è presente (per caso oppure no) anche il tuo numero. A volte succede che quegli sms di auguri contengano divertenti errori ortografici ed allora ridi tantissimo perché ti rendi conto che chi ha mandato lo stesso sms a tutti i numeri in rubrica ha collezionato una serie incredibile di figure di merda, ma purtroppo ciò è raro ed allora bisogna accontentarsi di leggere gli sms, rimanere sconcertati e cancellarli per non far riempire troppo la memoria del telefono.

A Natale poi mangi tantissimo (e mangi pesantissimo, roba che non ce la fai ad alzarti da tavola perché ti sembra di avere dei pani di piombo legati alle gambe) ed arrivi allo svenimento, o quantomeno ti fai un bel viaggio perché son cibi che ti cambiano la percezione spazio-temporale, dilatandola o comprimendola a seconda della sostanza assunta e del relativo contenuto di grassi saturi. Maltrattarsi così è parecchio dannoso, ma come tutte le cose che fanno male è bellissimo. Ed oltretutto io non sono nemmeno cattolico e della nascita di Cristo non me ne frega nulla (anche se a quanto pare Jesus Christ Superstar aveva i capelli lunghi e la barba e dunque quasi sicuramente si faceva le canne ed ascoltava metal. C'è scritto anche sulla Bibbia), lo faccio solo per puro spirito di competizione.

E ieri dopo un pranzo interminabile e roboanti gare di rutti mi sono steso sul divano e mi sono assopito per recuperare le forze, svegliandomi di fronte alla mia tv accesa su Virgin Radio Tv. C'era il programma di Andrea Rock, uno che (copiaincollo a caso dal suo blog errori di ortografia compresi, perché a copiaincollare non si sbaglia mai) dice cose come ”Il mestiere del rock n roll mi stà impegnado molto dal punto di vista sia fisico che temporale, e sto' un po' trascurando l'aspetto web...”, Alzate le corna al cielo e godetevi la musica...” ed “AMICI DEL ROCK N ROLL, vi consiglio un paio di band che forse ancora non conoscete e che mi stanno facendo impazzire...”, un personaggio che magari sarà amico dei tizi di Solomacello (che saluto) ma è parecchio inquietante perché non capisci se ci sia o se ci faccia, se ci creda davvero o semplicemente se stia recitando la parte di un personaggio buono per i quattordicenni e per i ritardati che vogliono sentirsi rock. In studio la gigantografia di Travis Barker dei Blink 182 continuava a vigilare su di lui e sulla sua collega Giulia Salvi (che addirittura rivolgendosi a lui lo chiama Rock forse per canzonarlo e fa ridere tantissimo, ma fa ridere anche e soprattutto perché scrive su Rockit), un sacco di video musicali scontatissimi e ad un certo punto è addirittura partito un filmato di una sua esibizione live in cui cantava Sheena Is A Punk Rocker ed alla batteria c'era Marky Ramone, ex batterista dei Ramones ed attualmente venditore/consumatore di sughi di pomodoro al metadone. Favoloso. Son stati davvero momenti di grande ilarità che mi hanno fatto anche iniziare a pensare che Andrea Rock in realtà si chiami così perché è il nipote di Gigi Rock, ho riso parecchio ma poi mi son detto che era un pochino triste che io me ne stessi lì a far nulla mentre in Italia esiste anche gente che segue questi programmi prendendoli dannatamente sul serio ed addirittura affida i propri ascolti musicali ai suggerimenti di uno che si fa chiamare Andrea Rock, un ragazzo simpatico ma che riesce a far sembrare giovanissimo anche il cinquantenne Ringo. Mi son sentito in colpa ed ho immediatamente cambiato canale.

(Bastonate)



22 dicembre 2010

TU ERI NERO ORA SEI PIÙ BIANCO DI ME: il bilancio di questo 2010

Sta per finire anche questo 2010 – un anno che pareva interminabile – e come ogni anno è tempo di bilanci. Tanto per dire, Michael Jackson è morto da un anno e mezzo e sembrano passati quarant'anni, però intanto se ne è uscito di recente con un disco nuovo, una specie di Frankenstein (o di Frankenchrist) creato in laboratorio prelevando campioni da suoi vecchi brani ed adattandoli a basi musicali che vogliono disperatamente suonare attuali ma probabilmente non ce la fanno perché sono morte anch'esse. Non ho nemmeno voluto fare la fatica di scaricarlo, mi basta sapere che c'è quell'altro morto vivente di 50 Cent tra gli ospiti, mi basta leggere recensioni con commenti del tipo “un disco fantastico, sì fantastico come avere il buco del culo sotto al mento” e ridere tantissimo, mi basta vedere una copertina che è la più brutta di sempre (gli occhi di Maicol Gecson come quelli della Gioconda che seguono il malcapitato si trova a guardare quella terribile accozzaglia di immagini photoshoppate a caso). La notte fatico ad addormentarmi perché ho il terrore di sognarla.

Poveraccio Jackson, se non fosse già morto si suiciderebbe al solo pensiero di essere diventato protagonista di copertine del genere e di schifose operazioni commerciali del genere. Oltretutto ad un certo punto della sua vita credeva di essere Cristo (anzi no cristo, scriviamolo con la minuscola che tanto non siamo certi che sia esistito davvero)(in compenso è esistito Frankenchrist, ed era pure un gran disco dei Dead Kennedys) e si è pure beccato una clamorosa invasione di palco da parte di quel fuoriclasse di Jarvis Cocker dei Pulp ai Brit Awards del 1996. Copiaincollo alla rinfusa da Wikipedia: “Ai Brit Awards del 1996 Jackson eseguì il brano Earth Song vestito di bianco e circondato da suoi giovani ammiratori e da un finto rabbino. Il cantante si ispirò ad alcune movenze di Cristo, sollevato nell'aria da una gru e con i capelli mossi da un ventilatore. Jarvis Cocker dei Pulp e il suo amico Peter Mansell invasero però il luogo dell'esibizione: Cocker saltò per la sala, tentò di esporre il suo fondoschiena, ballò e assediò il palco. In risposta ai media che ripresero i suoi gesti, Cocker disse: «Ho voluto fare tutto ciò per protestare contro Michael Jackson, per come si ritenga una figura simile a Cristo, addirittura con poteri guaritori… ho corso per il concerto e mi sono messo in mostra… molti altri avrebbero avuto il coraggio di fare la stessa cosa, al mio posto.»” Che figata. Roba da ridere tantissimo, roba per cui vale la pena andare l'anno prossimo al Primavera solo per rivedere la reunion dei Pulp. Il filmato dell'invasione di palco ovviamente è presente su YouTube, e da quando Mediaset ha intimato di rimuovere il filmato di Gianluca Grignani al Festivalbar 1995 è diventato di diritto il più bello di sempre. Almeno fino a quando Maicol Gecson in un modo o nell'altro lo farà rimuovere.



Via con la consueta classifica di fine anno, che tanto la fanno tutti ed allora la faccio anch'io.

In panchina (ma di poco, perché son disconi che per un soffio restano fuori):

Les Savy Fav – Root For Ruin

Chemical Brothers - Further

Arcade Fire – The Suburbs

MGMT – Congratulations

!!! - Strange Weather, Isn't It?


La classifica è questa (è stata dura scegliere, ma alla fine ci son riuscito):

#10 Far – At Night We Live un ritorno commovente. Suonano emo come si suonava dieci, dodici anni fa (quando eravamo molto giovani e ci credevamo davvero). La voce di Jonah Matranga commuove ora come allora.

#9 Hot Chip – One Life Stand hanno raggiunto livelli di eccellenza pop. Questo disco sta a loro più o meno come Technique sta ai New Order, ed è un disco di canzoni – il che non è poco.

#8 Klaxons – Surfing The Void un disco che verrà capito fra qualche anno. Nessuno si sarebbe aspettato un passo del genere da loro, nemmeno i più ottimisti. Orecchiabile e nello stesso tempo sperimentale, è lo stato dell'arte di tre ragazzi che hanno parecchie idee ed hanno imparato a metterle nero su bianco in maniera personale e concreta.

#7 Take That – Progress che ritorno quello di Robbie Williams! Sembrano gli Zoot Woman (ed infatti il produttore è Stuart Price degli Zoot Woman) solo che i soliti snob che impazziscono per band pseudo-indie vestite tutte uguali non li apprezzeranno perché sono i Take That. Un grande disco pop – di quelli che è un piacere ascoltarli.

#6 Janelle Monàe – ArchAndroid un disco pop che sembra venire dal 2030, invece è il 2010 ed è terribilmente reale questa Beyoncé che piace anche agli indie snob.

#5 Ok Go – Of The Blue Colour Of The Sky sembravano solo dei coglioni che girano video virali sul tapis roulant, ma a dispetto di tutto e tutti hanno dimostrato che si può unire Prince alla psichedelia.

#4 Crookers – Tons Of Friends perfetto disco da party. Sono due, sono italiani ma non sembra, fanno muovere il culo e fanno ballare con roba che sembra ignorante ma non lo è. Cosa volere di più dalla vita?

#3 Buzz Aldrin – s/t un magma sonoro che ti avvolge e ti porta lontano. Lo ascolti e quando finisce vorresti subito ricominciare. Tipo i Velvet Underground in chiave post punk, una cosa che sembra un miracolo invece è realtà.

#2 Dargen D'Amico – D' pt. 1 & 2 un poeta più che un rapper, uno che ha tante cose da dire e le dice in maniera unica. Il Maurizio Milani dell'electro hip hop? Io dico di sì.

#1 Caribou – Swim prendi i Primal Scream di Screamadelica, rendili un tantino più sperimentali, aggiungi una delicatissima voce post-folk ed il gioco è fatto. Disco dell'anno anche solo per il fatto che Caribou porta avanti questo discorso da una decina di anni e solo adesso stanno iniziando a considerarlo.


È tempo di andare a vivere.

20 dicembre 2010

IN ITALIA FARE LE ROCKSTAR NON PAGA LE BOLLETTE. PER PAGARLE DEVI FARE IL PARLAMENTARE.



Pierpaolo Capovilla è stato intervistato da Vanity Fair e tra le altre cose ha detto che, dopo aver votato per una vita PCI e tutte le sue evoluzioni (PDS, DS, PD), alle prossime elezioni voterà con orgoglio Nichi Vendola. Ho riso moltissimo anche solo vedendo le foto (per me Capovilla ha un parrucchino, ha veramente troppi capelli e sembrano troppo finti), ma il momento esatto in cui ho letto del suo voto a Vendola (tra l'altro dopo aver trovato la copia in questione di Vanity Fair nei cessi della stazione di una nota città del nordest, era accanto ad un pezzo di stagnola bruciacchiata ma non so bene il perché e il percome) è un momento a modo suo storico perché è il momento in cui ho deciso definitivamente di votare Silvio Berlusconi alle prossime elezioni (che si terranno presto, molto presto. Direi tra un mese e mezzo, massimo due).

A dire il vero stavo già ragionando su un eventuale voto al Berlusca dopo aver visto Casini, Fini e Rutelli seduti allo stesso tavolo intenti a fondare l'ennesima coalizione, l'ennesimo partito, l'ennesima scusa per stare a galla. Votare Berlusconi è un po' come punire severamente loro, tre persone che non hanno mai lavorato nel vero senso della parola un solo giorno in vita loro, tre uomini che hanno fatto della gestione del consenso altrui una missione da compiere fregandosene altamente di ogni senso del pudore e della decenza (tipo Rutelli: è stato radicale mangiapreti e ora è cattolico ai limiti dell'integralista. E tutto per continuare ad avere visibilità e potere). C'ero davvero quasi, ma poi leggere di Capovilla che voterà Vendola mi ha fatto decidere definitivamente per un voto di protesta dato a Berlusconi e al suo Popolo della Libertà. Troppo facile schierarsi con Vendola e con tutto quell'universo che lo circonda, una miscellanea di altermondismo a buon mercato, pizzica, taranta, buone letture, cibo biologico, sogni, termini forbiti sparati a cazzo, aperitivi esclusivi, puzza sotto il naso, droghe leggere libere, vino in cartoni, sigarette autofabbricate usando il tabacco Drum, lingue felpate, miraggi. Troppo facile, e poi quel mondo non mi appartiene – così come non mi appartengono Pierpaolo Capovilla e la musica del suo Teatro degli Orrori. Meglio il sogno di plastica berlusconiano, almeno fa ridere ed ogni giorno ci riserva un nuovo colpo di scena. Il vero teatro degli orrori è quello berlusconiano.

Ma a dire il vero chi se ne frega di Capovilla, Vendola e Berlusconi quando in giro c'è Eden, il nuovo singolo dei Subsonica? Un video che più brutto non si può (basato su un'idea concettualmente identica a quella di Tell Me Baby dei Red Hot Chili Peppers, ossia i peggiori Red Hot Chili Peppers di sempre), una canzone assolutamente insipida. Hanno finito la benzina, non ci credono più ma non fanno più nemmeno nulla per nasconderlo. Si vede lontano un miglio che vorrebbero essere altrove e stanno semplicemente rispettando un contratto che sembra una prigione, sono invecchiati maluccio, Boosta sembra la sua controfigura, Samuel è gonfio ed in definitiva vederli così è davvero triste. Più lo guardo e più rido, non ci posso far nulla ma è così. Mi farò almeno una data del loro prossimo tour, voglio vedere se Boosta salta ancora mentre suona.

Sempre se ci sarà un prossimo tour: magari vien fuori che quel grande intellettuale di Maurizio Gasparri propone arresti preventivi per manifesta indecenza anche per i Subsonica e va a finire che non se ne fa nulla. Speriamo di no, altrimenti per ridere ci resta proprio solo Berlusconi.

16 dicembre 2010

GUARDA I MUSCOLI DEL CAPITANO, TUTTI DI PLASTICA E DI METANO (Lady Gaga intervista Chiara Ferragni)



Il nostro collaboratore Antonio Cassange ha fatto un'altro colpo dei suoi. Prima di venire ingiustamente cacciato dalla squadra, prima di venire ingiustamente incarcerato, è riuscito a rapire Lady Gaga, ad imbottirla di psicofarmaci tipo Mandrax e Quaalude e a costringerla ad intervistare la famosissima blogstar Chiara Ferragni (bisogna essere solo strafatti per riuscire ad intervistare la Ferragni senza riderle in faccia, ma tant'è). Ne è venuto fuori qualcosa tra l'autistico e l'artistico, tra Rain Man e Man Ray, una cosa per cui vale la pena di manifestare per chiedere la liberazione di Antonio Cassange, prigioniero di coloro che temono che la gente venga informata sui fatti e possa ribellarsi. Antonio Cassange è un eroe moderno. Pronti, via.


Lady Gaga: Comunque, da quando è diventata una blogstar e Studio Aperto ha parlato di lei, la sensazione che lei abbia deciso di tradire una parte di sé...

Chiara Ferragni: È vero in parte. Ho un ruolo di responsabilità e non posso permettermi di pensare a come vengo percepita là fuori. Il mio compito lavorare e portare dei risultati, accessi, commenti, pubblicità, marchette, cose così. Poi ho una mia vita privata fatta di relazioni, amicizie, famiglia e molte passioni. Le confido che ho da poco cambiato casa e finalmente, avendo più spazio, ho potuto acquistare un pianoforte. Suonare mi rilassa e mi fa stare bene, soprattutto se il mio favoloso fidanzato Richie mi fotografa e poi pubblica le foto in rete.

Non sapevo di questa sua passione per il piano.

Pensi che fino ad un attimo fa non lo sapevo neanche io. Mi è venuta così, tipo fare un copiaincolla mentale di cose dette da altri facendole diventare proprie. Ma lei non tenuta a saperlo perché è una famosissima popstar ed ha altro a cui pensare, giustamente. Tengo molto al mio privato, ci tengo talmente tanto che lo rendo pubblico. Tengo a far sapere il più possibile della mia vita perché il compito di un fashion blogstar è fare, risolvere problemi e ascoltare l'opinione della gente solo per manipolarla e far sì che la gente compri i vestiti firmati che gli stilisti famosi mi chiedono di indossare per le foto che mi scatta Richie e che poi posto sul blog. Non sono bellissime?

Allora parliamo di politica. Che aria tira nel Pdl? Siamo già alle correnti o sono solo flatulenze?

Non mi sembra affatto, poi a me le correnti non sono mai piaciute. E neanche le flatulenze se per questo, ma solo perché se le postassi sul blog sarebbe veramente imbarazzante. Ma poi non si dice "flautolenze"? Io mi sento per cultura politica, per esperienza e, se vuole, anche per l'età che ho, una donna del Pdl. Non disdegnerei una candidatura in Parlamento perché mi sento parte di un movimento composto essenzialmente da uomini e donne che credono nella politica del fare. E poi Richie tanto per fare verrebbe con me a farmi le foto da postare sul blog. Non so se sia legale portarsi un fotografo in Parlamento, ma al limite dico che Richie è il mio cane ed io non posso stare senza il mio cane.

Credo che sia illegale portarsi il fotografo in Parlamento, ma ora consulto il manuale e poi le dico. Essere una bella donna l'ha aiutata a stare più simpatica alla gente o sta sui coglioni a tutti perché è bionda ed ha gli occhi azzurri?

No, semmai vero il contrario. Il contrario di che cosa lo devo ancora decidere, ma intanto dico che è vero il contrario e poi deciderò di cosa. Devi dimostrare molto di più. Per una donna avere un fashion blog non significa solo porre la questione della presenza femminile nel mondo della rete, significa dover lottare con tutti quei cazzoni maschilisti che lasciano commenti sperando di poter un giorno o l'altro uscire con me (o peggio, portarmi a letto) e con tutte quelle donne invidiose della mia bellezza, dei miei vestiti e soprattutto del mio Richie.

Sulla sua bellezza e su Richie ho parecchi dubbi, ma andiamo avanti. Mi citi tre donne che stima.

Oriana Fallaci, la Thatcher e Alda Merini.

Tre figure molto forti, complimenti. Mi citi ora tre uomini che stima.

Lino Banfi, Rocco Siffredi e il Papa. Quello attuale, s'intende. Quello di prima era troppo progressista.

Tre figure molto forti, complimenti. Mi citi ora tre animali che stima.

Cane, tartaruga e Maicol – nel senso del povero Michael Jackson. Lo cito come animale perché ormai nessuno si ricorda più di lui come popstar.

Tre figure molto forti, complimenti. Mi citi ora tre cantanti che stima.

Michael Jackson, il ciccione pelato dei Negramaro e lei, Lady Gaga. Lei è la migliore di tutti, complimenti.

La ringrazio ma respingo al mittente i complimenti perché ritengo che lei sia il nulla fatto a persona. I complimenti fatti dal nulla sono dei non-complimenti, e dunque vanno respinti. I Mandrax che mi hanno fatto calare stanno facendo il loro effetto, mi prende bene 'sta cosa... A proposito di famiglie, che ne pensa di unioni di fatto e matrimoni gay?

Sono contraria. Io non ho pregiudizi, ma non possono pretendere di essere famiglie. L’idea di famiglia viene da una tradizione religiosa – e io ho fede anche se cerco di essere laica come fashion blogger – viene dalla Costituzione, dal diritto civile e naturale: è composta da un uomo e una donna che si uniscono per dare vita a figli per proseguire la specie. Io e Richie un giorno proseguiremo la specie, e saranno cazzi vostri.

E tutti gli altri, laici o atei, etero e omo?

Trovo giusto rivendichino diritti civili, trovo giusto che chi è stato assieme una vita possa subentrare nell’affitto, andare a trovare il compagno in ospedale. La famiglia però è un’altra cosa. Io e Richie siamo un'altra ancora, visto che io poso, lui mi fotografa e non facciamo sesso da tanti anni.

Oddio, tanti anni... C'è gente che per avere la sua carica di blogstar ha fatto molta più gavetta. Mi pare di ricordare che lei è del 1987.

Richie ha voluto dare un segnale forte dando una carica così importante ad una ragazza giovane come me. Poi sfatiamo la leggenda metropolitana secondo la quale le fashion blogger sarebbero tutte stupide, io ne ho conosciute di intelligenti.

Ma io non ho detto questo.

Vi conosco a voi comunisti, sempre ad alludere...

Brava.

Grazie.

Visto che ha tirato fuori questo argomento... cosa ne dice delle foto che la ritraggono in pose osé che stanno circolando in rete ultimamente?

Io non ho mai posato per foto osé.

Ma la foto che scaricato ieri da Emule dice il contrario...

E secondo lei quella è una foto osé? Ma lo vede come vanno in giro le ragazze al giorno d'oggi! Ma si guardi lei, che sembra una battona – e neanche delle più belle.

Dica quello che vuole, ma a me lei pare una racchia. Bionda con gli occhi azzurri, viene bene in foto ma in realtà è solo una racchia con i brufoli.

Non contorca la realtà come fanno tutti i comunisti. Ripeto, lei sembra una battona.

Come può una donna riuscire ad emergere nonostante i pregiudizi di chi chiama battone le donne eccentriche?

Basta che la donna si fa furba e si sposi uno coi soldi.

Ma vaffanculo. Passiamo ad altro. Come vive il successo del suo blog?

Ho 58mila contatti al giorno, 58mila persone che mi chiedono conto di cosa faccio per il loro bene e non sono nelle condizioni di poter agire per loro. A volte mi sento a disagio, ma poi Richie mi fa una foto e tutto passa.

C’è un gruppo di potere in grado di condizionare le sue scelte in termini di contenuto dei post, foto e vestiti indossati?

Lo confesso: mi faccio condizionare dagli stilisti che poi mi invitano come una vip alle loro sfilate. Prendo atto che la mia presenza lì è pressoché inutile (ma sempre meno inutile del mio blog), io scrivo ciò che vogliono così almeno ci guadagno un po'.

Senza ripensamenti?

Ho una passione vera e voglio occuparmi di moda e di blog che parlano di moda. So che è un lavoro abnorme, non facile, ma sento il dovere di farlo nel contatto diretto con il mio territorio, con il mio mondo. Continuerò ad occuparmi di moda finché riesco, ma dove e come è prematuro dirlo.

Il suo rapporto con Italo Bocchino, al di là dei pettegolezzi, è però oggetto di attacchi politico-mediatici visto che si tratta del più agguerrito anti-berlusconiano della pattuglia di Fli. Amicizia quantomeno inopportuna, visto che il povero Richie la fotografa in tutte le posizioni ma lei non gliela dà mai?

Non consento a nessuno di fare illazioni sul rapporto tra me e Bocchino e nemmeno su me e il mio fidanzato Richie. Per me l’amicizia viene prima dell'amore e della moda e sono libera di mantenere i rapporti che credo. Non consento neanche a Richie di metterlo in discussione, sia ben chiaro.

Ma non è stato Richie che le ha scattato la foto in aula con il capogruppo di Fli?

Quello è stato un atto di cattivissimo gusto che non merita commenti ma che si addice alla persona che l’ha commesso, anche perché io passavo in Parlamento per caso e Richie mi ha fotografato perché è abituato a fotografarmi e basta. A Napoli quelli come lui le chiamano le vajasse...

Affermazione un po' forte la sua...

L’ho già detto, ormai non posso più tornare indietro. Sono pentita, in fondo io a Richie voglio bene e mi dispiace trattarlo come un cane da passeggio... Bocchino o non Bocchino. E poi fa certe foto... (ride ed una strana schiuma colorata inizia ad uscirle dalla bocca. Siamo al momento del delirio di onnipotenza)

Lei è consapevole del fatto che ha una grossa responsabilità perché per migliaia di ragazze italiane è un simbolo?

Non credo di essere un simbolo, con il mio blog ho solo avvicinato la moda ai cittadini stabilendo un contatto diretto con la gente. Mi seguono, mi amano ma continuo ad essere una signora. Io mi sono sempre comportata da signora e continuerò a comportami da signora, successo o non successo, Bocchino o non Bocchino, Richie o non Richie. Associare le parole “Richie” e “Bocchino” è molto pericoloso, visto che da me Richie ha visto ben pochi bocchini. Ahahhahahah ahahahhah hahahhahahh wwaaaaammmmm, ppipipipiuuuuuuuuuuuuuum, aaha-haha-haa-a-a-aaahaha, zzzzzuuuuuwwwwwaouuuuuzzzzzzzzzz. Ahahahhahahahhaha. (la Ferragni non smette più di ridere e sviene. Lady Gaga chiama un'ambulanza e se ne va sconcertata).

14 dicembre 2010

MY NAME IS BERNARDONI, SILVIO BERNARDONI



Silvio Berlusconi l'ha sfangata anche stavolta, ma chi si sarebbe aspettato il contrario?

Dico io, chi si sarebbe aspettato un voto contrario da parte della sorella del padrone della Cepu? E da Massimo Calearo, che – poveretto, non è colpa sua ma è pesantemente strabico ed io non ci posso fare nulla – c'ha un occhio che guarda a destra ed uno a sinistra e probabilmente si è candidato col Partito Democratico solo perché ha confuso la destra con la sinistra? E da un onorevole a cazzo eletto nell'Italia dei Valori e passato ad un altro partito a caso, uno di quelli che nemmeno esistono veramente? E da Aidan Moffa, che con quella faccia lì e quegli occhi lì sembra davvero uno di quelli che te li trovi davanti ed in men che non si dica aprono l'impermeabile per mostrarti le loro nudità?

La politica italiana è una figata proprio per questo. Tu provi a seguirla ma non ci capisci nulla, tranne che son ben sedici anni che tutto gira intorno alla figura tragica di un uomo basso e coi capelli finti che risponde al nome si Silvio Bernardoni – pardon, Berlusconi. Ogni votazione (dalla normalissima elezione di amministratore condominiale fino alle ben più complicate elezioni politiche, rito che in Italia si ripete ogni due/tre anni) è un referendum su quest'uomo il cui comportamento è viziato da svariati complessi di inferiorità (ed oltre che viziato il suo comportamento è pure vizioso, ma questo è un altro discorso che non sto ad approfondire qui). C'è chi è pro, c'è chi è contro, c'è chi finge di essere parte terza ma in realtà fa il suo gioco, c'è chi si bulla di essere più contro di chi è già contro, c'è chi era pro ma ora è contro, c'è chi era contro ma ora è pro, c'è chi si richiama ad una propria immaginaria coscienza ed ha ripensamenti repentini, c'è chi se ne fotte e fa bene perché a furia di pensarci mi gira la testa. Ed ogni volta è sempre una festa, si potrebbe andare avanti all'infinito ma meglio fermarsi perché resta il fatto che son sedici lunghi anni ed in sedici anni il mondo è cambiato tantissimo ma lui è sempre lì, incurante degli insuccessi ed inculante dei desideri dei giovani italiani (ma soprattutto delle giovani italiane).

Un altro al suo posto avrebbe mandato tutti affanculo e se ne sarebbe già andato ai Caraibi a sperperare il proprio patrimonio ma lui no, persiste e resiste con invidiabile coraggio ed incredibile faccia tosta. Lui vince sempre, lui quando vince è un trionfo epocale, lui non perde mai, lui quando perde è sempre colpa degli altri. Sono sicuro che quando morirà (si spera il più tardi possibile, altrimenti chi ci farà ridere ancora in Italia?) il suo cadavere verrà prelevato e studiato a lungo, per carpirne anche il più piccolo segreto. E come Michael Jackson continuerà a fare dischi anche da morto, utilizzando frammenti della sua voce campionati da brani vecchi ma sempre attuali. Mi sembra il minimo per un personaggio della sua caratura fisica, morale ed intellettuale.

NON CAMBIARE PUSHER È TUTTO VERO


È ufficiale: il video dell'anno è sicuramente
quello in cui si vede quella gallinella catto-repubblicana del Tennessee di Miley Cyrus che si stravolge pesantemente fumando salvia con un bong. Una cosa incredibile che me l'ha resa subito simpatica, soprattutto nel momento in cui si vede chiaramente che ha il cervello in pappa e non capisce più nulla perché è troppo in botta di salvia (io di solito la metto nell'arrosto la salvia, lei se la fuma perché è una gallinella catto-repubblicana del Tennessee e poi perché la sua è una salvia allucinogena di quelle che se le metti nell'arrosto poi ti devono fare una lavanda gastrica). Non oso immaginare cosa sarà successo a telecamere spente, per me è rimasta incinta ma non ricorda più chi è il padre perché era troppo fatta di salvia.

Ed io che pensavo che Miley Cyrus sniffasse OrzoBimbo o cose del genere mi devo ricredere. Sono sicuro che a breve uscirà anche un suo video porno. Farebbe troppo ridere, davvero.

13 dicembre 2010

FOLLOW ME TO THE POINT OF NO RETURN


Immanuel Casto è ufficialmente il mio punto di non ritorno, il concerto più basso e nello stesso tempo più alto della mia carriera concertistica. All'Unwound ho visto di tutto. Ho visto gente che pogava, gente che incredibilmente faceva crowd surfing rischiando di schiantarsi contro l'impianto luci, gente in camicia e pullover, gente che rideva a crepapelle perché credeva di essere ad un concerto delle Teste Sciroppate, gente che non capiva le provocazioni semplicemente perché non aveva i mezzi per capirle. Assistendo ad uno spettacolo del genere ho raggiunto un certo grado di consapevolezza.

Immanuel Casto ha cose da dire e le dice nell'unico modo che sa, ossia utilizzando un linguaggio più forbito della media, tanta ironia e basi che puzzano parecchio di anni ottanta e relativo revival (spesso siamo addirittura ai limiti del plagio di gente come Fischerspooner, ma ciò non è un grosso problema). È conscio di fare musica usa e getta buona solo per essere vista su YouTube, è arrivato al (relativo) successo ed ora si gode il suo momento di gloria proponendo canzoni sempre uguali a se stesse, tanto nessuno ci fa caso perché lui è quello che dice cose sconce, lui è quello che parla di cazzofigaculotette et similia, lui è quello che fa divertire. In definitiva: Immanuel Casto passa all'incasso dopo aver giustamente scosso il mondo con un paio di canzoni notevoli, non ha grosse pretese ma nei suoi testi continua a lanciare messaggi che non tutti arrivano a capire perché si fermano alla fase uno (ossia ridere quando senti uno che dice le parolacce, più o meno come si faceva in terza media). Un suo concerto è cosa buona e giusta, si fatica un po' ad arrivare alla fine proprio perché tutto sembra replicarsi di continuo ma in definitiva Immanuel Casto vale ben più di quanto la gente creda. Oltre l'ambiguità ed il doppio senso c'è di più, basta solo saper scavare e non fermarsi in superficie. Non è facile, ma con un po' di sforzo ci si riesce.

E comunque il momento in cui è partita Che bella la cappella ed in simultanea sono partiti visuals del Papa attuale, di Papi del passato (Wojtyla con Pinochet!) e di altri loschi figuri è uno dei momenti più metal di sempre. Complimenti a chi rideva senza sosta per le immagini che venivano proiettate e magari tutte le domeniche ad orario pasti se ne va dritto alla Santa Messa (e ancor peggio ad ogni appuntamento elettorale vota regolarmente la Santa Lega Nord per l'Europa Cristiana e mai Musulmana). L'arguzia non è una dote che tutti possiedono, purtroppo.


Un video a caso:

09 dicembre 2010

MITICA VIRGIN RADIOOOO , grazie RINGOOO che c fai ascoltare il grande Rock !!! (cit.)



Il mio benzinaio ha smesso di indossare il bomber dell'Alpha e i jeans dell'Energie 1994 circa perché ora ha scelto uno stile più sobrio e minimalista. Dice che vuole cambiare, essere giovane ed al passo con i tempi, e allora da qualche tempo a questa parte veste sempre parka nero, Levi's 501 e scarpe scelte a caso in un cestone delle offerte al supermercato. Praticamente, si veste da sfigato peso. Nonostante ciò resta sempre molto saggio ed io come al solito prendo per oro colato tutti i suoi consigli, anche i più assurdi. È un grande ed io lo ammiro a prescindere.

Tanto per dire, l'altro giorno ho fatto il pieno e per festeggiare lui mi ha consigliato di andare a dare un'occhiata al canale di Virgin Radio sul digitale terrestre. Io sono corso a casa, ho acceso la tv ed in mezz'ora ho visto:

  • due video di Slash (di cui uno semi-porno soft con Fergie dei Black Eyed Pies, una roba quasi disgustosa) che mi hanno riportato di colpo alle scuole medie, quando mi esaltavo per gli assoli di chitarra di Slash e le ragazze non mi cagavano manco per scherzo;

  • uno in cui Pete Doherty gioca a calcio, è gonfissimo ed ha i denti dello stesso colore dell'erba del campo perché si droga;

  • un video dei My Chemical Romance, non mancano mai i My Chemical Romance perché sono un gruppo buono per tutte le stagioni;

  • Ringo che parlava di rock vestito in maniera bizzarra, affiancato da tipa completamente immobile che non ho capito cosa ci stesse a fare lì;

  • il video del nuovo singolo degli Skunk Anansie, quattro salme che hanno deciso di riunirsi per guadagnare ancora un bel pacco di soldi in nome dei tempi che furono;

  • il video del nuovo singolo degli Stone Temple Pilots (o almeno credo che sia il nuovo singolo, ma se non lo fosse non me ne fregherebbe nulla perché fa talmente schifo che non lo prendo nemmeno in considerazione), idem come sopra con in sovrappiù il fatto che Scott Weiland durante la sua esistenza si è fatto talmente tanta roba che adesso salma un po' lo è davvero;

  • un video degli Oasis relativo ad uno degli ultimi singoli pre-scioglimento, una roba talmente immonda che mi ha fatto venir voglia di prendere a schiaffi il televisore con la speranza che così facendo lo schiaffo si propagasse per osmosi anche a quel cazzone di Liam Gallagher;

  • un video degli ultimi Litfiba, due cinquantenni che portano malissimo i loro cinquant'anni ed in sovrappiù non sanno cosa voglia dire aver pudore degli spettatori comodamente seduti in poltrona a guardare la tv dopo una giornata intensa e stressante.

Mancavano un video dei System Of A Down, il video dei Limp Bizkit del pezzo della colonna sonora di Mission Impossible, il video in cui i Blink 182 corrono nudi per la città, un video a caso dei Negramaro e i Metallica feat. Justin Bieber e poi c'erano davvero tutti – ma magari questi video li hanno pure trasmessi ed io non me sono accorto, visto che ad un certo punto sono crollato in un sonno profondo dal quale mi sono svegliato ventisette ore dopo, sudato e con alcune strane pustole sul petto e sul viso. I miei mi volevano portare all'ospedale ma io non ho voluto, mi vergognavo a farmi vedere in giro ridotto così.

No, Virgin Radio Tv non fa per me. Va bene per la gente che vuole sentirsi rock ed adeguata alle situazioni tese, va bene per chi ride per le minchiate di Pino Scotto o per le minchiate dello Zoo di 105 (tanto è uguale), va bene per i riccardoni che vogliono darsi a musica che credono moderna e al passo con i tempi. Non va bene per me, che di cattivo gusto ne ho da vendere ma non ho ancora osato spingermi oltre certi limiti di decenza (e di rispetto per la dignità della mia persona).

Il mio benzinaio stavolta mi ha dato un consiglio sbagliato, vorrà dire che per rifarmi delle sofferenze patite tenterò di rubare i soldi dal distributore automatico di caffè che ha recentemente fatto installare nel suo bellissimo distributore di benzina. Lo rispetto, ma stavolta se lo merita.

06 dicembre 2010

PROBLEMI DI PARCHEGGIO



Qualche giorno fa sono andato al mio bar di fiducia ed ho rubato il numero di novembre di Vice Magazine con Maurizio Milani in copertina e relativa intervista all'interno. Potrei anche chiudere qui il pezzo, ma c'è molto di più da dire. C'è che Vice Magazine è gratis dunque tecnicamente il mio non è stato proprio un furto, c'è che i più potrebbero deridere Maurizio Milani per essersi abbassato a tanto ma io lo difenderò sempre e comunque e c'è che il numero di novembre di Vice è una figata. Erano anni che non mi piaceva così tanto un numero di Vice (almeno dal numero in cui c'erano i tipi brasiliani che si sballavano bollendo il nastro delle videocassette e bevendolo). L'idea delle interviste ai comici è ottima, e poi non è da tutti tirare fuori dal congelatore gente prestigiosa come Nino Frassica, Enrico Beruschi e Paolo Villaggio. L'intervista al tipo dello Zoo di 105 chiaramente serve solo come coadiuvante all'espletamento delle tue funzioni corporali quando ti stai leggendo Vice comodamente seduto sulla tazza del cesso (ergo, lo Zoo di 105 fa cacare e neanche poco), ed in fondo gliela perdoniamo perché avere Maurizio Milani ospite sulle proprie pagine è un colpo che non riesce a tutti.

Maurizio Milani, il più grande di tutti. Gli Offlaga Disco Pax mi piacerebbero un casino se al posto di Max Collini ci fosse Milani che recita i suoi pezzi. Maurizio Milani, uno che fa ridere veramente e fa ridere in maniera intelligente (su cento persone ridono in cinque ma quei cinque sono in estasi). Mica come quei cazzoni di Aldo Giovanni e Giacomo, che ieri sera erano ospiti da Fabio Fazio per presentare il loro nuovo film e mi son reso conto che se lo andassi a vedere dovrei farmi di gas esilarante per riuscire a ridere (Aldo Giovanni e Giacomo sono tristi e sono finiti da almeno dieci anni, punto e basta. Solo Enrico Brignano e Giorgio Panariello fanno meno ridere di loro, ed infatti piacciono a tutti, come d'altronde i comici di Zelig ed appunto Aldo Giovanni e Giacomo). Maurizio Milani, uno dei motivi per cui leggo il sito de Il Foglio (l'altro è Cerazade). Anzi no, Maurizio Milani, uno dei motivi per cui leggo e basta. Uno dei motivi per cui ho rubato Vice (che poi è gratis perché è pieno di pubblicità, e dunque non l'ho rubato perché se lo leggo faccio pubblicità anch'io) ed ho rischiato di perdere i sensi per l'odore caratteristico che le sue pagine emanano.

Lo confesso: se in passato ho criticato Vice è stato solo per invidia e perché non mi chiamano a scrivere per loro e non rispondono alle mie mail con cui cerco di inviare materiale interessante da pubblicare. Ma ora basta, è ora di uscire allo scoperto e dichiarare pubblicamente che Vice vale parecchio. È ora di dire che nella vita mi annoio parecchio e quasi quasi per ingannare il tempo compro un busto del Duce, lo prendo a calci e poi lo appendo ad un benzinaio con allegato un bel biglietto con su scritto “Ti ricordiamo così”. Anzi no, non faccio un gesto del genere perché sono contro ogni forma di violenza (anche postuma) e ricomincio a cercare di inviare materiale a Vice, non si sa mai che sia la volta buona.

Il disco dell'anno (anzi no, il disco dell'ano): Daft Punk – Tron Legacy O.S.T.

Chi si sarebbe aspettato un passo del genere dai Daft Punk? Dico, chi si sarebbe aspettato una colonna sonora nella quale Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo dimostrano di saper maneggiare a dovere anche partiture orchestrali da mega-kolossal americano, soluzioni kitsch alla Vangelis, minimalismo alla Philip Glass e certo space kraut di band come Tangerine Dream, Cluster e Harmonia? Nessuno, direi.

Tutti immaginavano un altro “Discovery” dieci anno dopo o al limite un altro “Homework” quattordici anni dopo (nessuno purtroppo immaginava un altro Human After All, visto che è un disco favoloso che però non è stato capito e pertanto nessuno lo ricorda mai), ed invece i Daft Punk sono già lontani, pronti ancora una volta a stupire il mondo e a spiazzare chiunque si trovi ad affrontare la loro musica. D'accordo, una colonna sonora è una colonna sonora e decontestualizzata può risultare difficile da digerire (per la cronaca: il film “Tron Legacy” uscirà nelle sale italiane a gennaio ma già promette di diventare un culto totale), ma qui ci sono numeri non da poco e momenti che riescono a risultare parecchio suggestivi anche se slegati dalle immagini che dovranno accompagnare in un futuro prossimo venturo: l'impetuosa “Recognizer”, la magmatica “Rinzler”, la enigmatica e moroderiana “End of Line”, la tamarrissima “Derezzed” (quasi un premio di consolazione destinato a chi si aspettava un disco per muovere le chiappe e sudare, sudare, sudare), la acieeedissima “Tron Legacy”, tutto il resto ed anche di più. Qui c'è un intero mondo, il mondo di due ragazzi che hanno apertura mentale, conoscenze musicali, gusto e tanto coraggio – il coraggio che ha permesso loro di farsi strada e diventare famosi uscendo dagli schemi e dalle soluzioni prederminate. Un mondo in cui è facile perdersi, ma dal quale si può anche uscire consapevoli dell'importanza capitale che i Daft Punk stanno avendo per l'evoluzione della musica odierna.

Poi magari vien fuori che questo disco è una marchetta colossale ed i Daft Punk l'hanno imbastito in quattro e quattr'otto per incassare un bel po' di soldini (sicuramente è così), però resta il fatto che è l'ultima cosa che ci si sarebbe aspettati da loro in un momento del genere, con gente tipo i Justice che ha costruito una carriera su intuizioni che loro hanno avuto cinque anni fa e viene idolatrata dalle folle. I Daft Punk con la colonna sonora di “Tron Legacy” hanno semplicemente avuto il fegato di non dare alla gente ciò che la gente voleva da loro, e non è cosa da poco (soprattutto se così facendo riescono ugualmente a guadagnarci una bella somma di denaro). Quale sarà il loro prossimo passo?

(IFB)

02 dicembre 2010

WELCOME TO THE FAG PARADE (cit.)



Il digitale terrestre è una tecnologia che nasce già vecchissima, però intanto da quando hanno fatto lo switch off dell'analogico io vedo decine e decine canali che nemmeno sapevo esistessero. E di conseguenza posso vedere brandelli a caso di programmi che nemmeno sapevo esistessero, o che credevo non esistessero più o che magari avevo totalmente ed incautamente dimenticato/rimosso. Bella vita no? Accendere la tv ed imbattersi in Figlio delle stelle (immortale film con Alan Sorrenti, una cazzata di instant movie che all'epoca voleva sfruttare la scia del successo come popstar di Alan Sorrenti), in un Corrado Guzzanti d'annata nel programma Maddecheao' (quello dove faceva il giovane metallaro Lorenzo alle prese con gli esami di maturità, una figata da ridere tantissimo), in pornazzi con tipe dell'est Europa in netto sovrappeso che fingono di parlare al telefono, in partite del campionato di calcio messicano, oppure in incredibili tv musicali dove scegli i video da vedere mandando un sms al numero in sovraimpressione (idea vecchia di almeno quattordici anni? Forse sì, ma sempre più moderna del vecchissimo concetto di digitale terrestre e proprio per questo bellissima. Io stesso ogni tanto mi sorprendo a mandare sms per scegliere i video, e quando lo faccio mi sento bene alla faccia dei soliti snob che penseranno che un'idea del genere è vecchia ed i video è meglio vederli a scatti su YouTube).

Ed è stato proprio grazie all'ottima Play.me che ho scoperto che i My Chemical Romance hanno dato alle stampe un disco nuovo di cui non faccio nemmeno la fatica di copiaincollare il nome perché è troppo lungo. O magari l'ho scoperto grazie ad un'altra emittente, ma Play.me resta ottima lo stesso ed i My Chemical Romance restano lo stesso un gruppo di merda: i nuovi singoli che girano attualmente sono un concentrato di ribellione a buon mercato, finzione che pretende di diventare realtà, attitudine inqualificabile, make up a profusione e suoni già triti e ritriti difficili da definire altrimenti. Gerard Way è dimagrito parecchio ed ora ha i capelli tinti di rosso, vorrebbe scrivere inni generazionali ma non ce la fa perché non ha assolutamente lo spessore e non è credibile nemmeno quando dice di essere meno depresso di un tempo. Il resto della band boh, visto che nei video inquadrano sempre Gerard Way e nelle interviste parla sempre lui. Ripeto: un gruppo di merda, sia dal punto di vista musicale che estetico.

Mi chiedo solo come possano piacere così tanto ai ragazzini, ed ogni volta che me lo chiedo non riesco a darmi una risposta. L'unica cosa che mi viene da pensare è che le tv musicali te li siringano talmente tanto da farteli piacere per forza, soprattutto se hai un'età compresa tra i quattordici e i diciannove e magari hai leggerissimi problemi di inserimento sociale. Forse sarà anche giusto così, ma io se devo affidarmi a qualcosa mi affido a Corrado Guzzanti che fa Lorenzo in Maddecheao' (anche in replica quasi quindici anni dopo) e non a uno come Gerard Way (che oltretutto secondo me gli somiglia pure, ma solo dal punto di vista estetico e purtroppo per lui non dal punto di vista dell'attitudine ribelle ed anticonformista). O addirittura svolto guardando partite del campionato messicano o ridicole pornodive dell'Est che hanno i brufoli sulle natiche ma ostentano una certa tranquillità. È la vecchiaia, o forse no.

Fine delle trasmissioni, Wikileaks per danneggiare il governo italiano ha approfittato dello switch off per oscurarmi Italia Uno e Retequattro.



01 dicembre 2010

PERLE AI PORCI VERAMENTE (cit.)



Ultimamente vado tutti i giorni al più vicino Melbookstore per leggermi a sbafo l'autobiografia di Gianluca Grignani. È una roba che sembra scritta come un tema di terza media, però mi esalta parecchio (soprattutto nelle parti in cui parla del periodo La fabbrica di plastica, il disco italiano più sottovalutato di sempre. Quando uscì la critica di regime era troppo impegnata ad incensare i C.S.I., eppure è un disco geniale che avrebbe meritato di più) e mi esalta ancora di più perché la posso leggere nei ritagli di tempo, faccio presto e soprattutto non spendo nulla – il che in tempi di crisi e di stress non è poco.

Ma il punto è un altro. Il punto è che l'altro giorno mi ha inaspettatamente telefonato Silvio Berlusconi ma io credevo che fosse un imitatore (fra l'altro di quelli scadenti, tipo uno qualsiasi dell'ultimo Bagaglino). “Salve sono il sogno degli italiani, sono il Presidente", mi ha detto, ed io mi sono cacciato a ridere a più non posso perché non esiste che una persona sia così affetta da complessi di inferiorità da arrivare a dire una cosa del genere per iniziare una conversazione telefonica, ma poi quando mi ha chiesto se avrei votato la fiducia il 14 in Parlamento e per votarla mi ha offerto di far tornare su YouTube il filmato in cui Grignani dà di matto in mentre canta Falco a metà al Festivalbar 1995 io ho capito che era lui sul serio ed ho prontamente accettato la proposta. Al cuor non si comanda, a Grignani strafatto che entra nella storia neppure.

Ovviamente in filmato di Grignani non è ancora tornato (era favoloso, uno di quelli carpiti dalla tv mettendo la videocamera davanti al teleschermo – una cosa che potevi fare solo a metà anni novanta perché non c'erano mica le tecnologie moderne che ci sono ora) in quanto le promesse di Berlusconi sono notoriamente promesse da marinaio, ma almeno mi resta una speranza, una illusione, qualcosa in cui credere e per cui lottare.

E comunque il 14 Berlusconi otterrà la fiducia da entrambe le camere. Al Senato non avrà problemi, alla Camera dei Deputati passerà grazie ad alcune assenze strategiche tra i banchi dell'UDC e del Partito Democratico. Il governo del fare resisterà ancora una volta. L'Italia non può fare a meno del suo conducător.

28 novembre 2010

I'VE GOT A FEELING, IT'S AUTOMATIC



Assurdo: uno se ne sta a casa un sabato sera (peraltro perdendosi il festival Ctrl+C a Carpi) solo per vedere uno special sulla reunion dei Take That che deve andare in onda su Deejay Tv e proprio sul più bello scopre che il canale in questione è sparito per colpa di quel cazzo di passaggio da analogico a digitale terrestre. Ed allora botte alla televisione, cena in piedi, bestemmie e corsa al sito di Deejay Tv per vedere il tutto in streaming - giusto in tempo per scoprire ancora una volta che la connessione Adsl Alice fa schifo e quando piove funziona pure peggio (problemi di cablatura mi disse tempo fa un incolpevole operatore telefonico, però io quando ogni due mesi pago lo faccio con soldi buoni e non con soldi cablati male). Probabilmente è colpa di Wikileaks che vuole danneggiare il governo italiano facendo sparire canali e connesssioni internet.

Lo special in questione (che per la cronaca si chiama Lock Back, Don't Stare) alla fine l'ho visto a scatti, mi è venuto il mal di mare ma è stato bello lo stesso anche se mi son reso conto che concettualmente è assolutamente identico a No Distance Left To Run, il film sulla reunion dei Blur (la versione in dvd ha addirittura una copertina praticamente identica, è pazzesco ma rende bene l'idea di cos'è stata la reunion dei Blur). Lo comprerò al più presto, consapevole che di pop band di massa del genere ne nascono solo due o tre ogni cent'anni.

Resta il fatto che il ritorno di Robbie Williams ha fatto gran bene al suono dei Take That, visto che il loro nuovo disco Progress è davvero bellissimo e per coraggio e scelte sonore prende a calci in culo la quasi totalità delle band che ultimamente vanno in giro definendosi indie (i Take That attuali suonano più o meno come gli Zoot Woman, ed infatti casualmente il produttore dei disco è Stuart Price degli Zoot Woman – nonché Mr. Les Rhythmes Digitales, produttore di Madonna e mille altre cose più coraggiose delle attuali indie band tutte vestite con skinny jeans, Converse All Star et altri stereotipi dell'indie attuale). Tanto per dire, i Drums pagherebbero oro per uscire con dischi del genere, ma i Drums non usciranno mai con dischi del genere perché tra un anno nessuno si ricorderà più di loro.

Resta il fatto che (repetita juvant, anche nelle intro delle frasi) che vedere uno special dei Take That a scatti è stato più o meno come vedere Claudio Lippi e Luca Giurato (probabilmente i due personaggi più mentalmente destabilizzanti della tv italiana) ospiti alla stessa trasmissione. Mi sono imbattuto in una puntata de La Prova del Cuoco in cui c'erano entrambi, è stato un tale casino che alla fine mi sembrava di essermi fatto di crack – e non avevo speso nulla se non il costo canone Rai (che comunque costa più del crack). Se per caso qualcuno decidesse di dare una trasmissione serale a Luca Giurato e a Claudio Lippi la gente dopo averla vista per riuscire a dormire dovrebbe prendere le gocce, e nemmeno poche. Non c'entra nulla con i Take That – o forse sì, visto che mi sa che anche Robbie Williams di gocce per dormire ne prenda parecchie.

26 novembre 2010

AND IF I WRITE A LETTER IT WON'T GEAND IF I WRITE A LETTER IT WON'TT THERE ON TIME / I'LL ONLY REACH YOU BABY ON THE TELEPHONE LINE / CAN YOU HEAR ME?


Se un marziano avesse acceso la televisione martedì sera probabilmente sarebbe impazzito. O magari sarebbe scappato di corsa per far ritorno a Marte, visto il basso livello (o l'alto livello, a seconda dei punti di vista e dei gusti personali) che è stato raggiunto con la telefonata di Silvio Berlusconi a Ballarò.

Giuro, non ho mai riso così tanto. Ero già su di giri per aver visto alcuni numeri d'alta scuola fatti da Nevruz ad X-Factor, quando ho cambiato canale ed ho sentito Giovanni Floris annunciare una telefonata di Berlusconi. Ho deciso di rimanere lì, in attesa dell'Inevitabile che sarebbe successo di lì a poco. Ed ho fatto bene: Berlusconi si è superato bofonchiando cose a caso in risposta ad un servizio che dimostrava il reale stato dei rifiuti a Napoli, e quando si è trattato di rispondere alle domande ha riattaccato la cornetta con fare molto arrogante – come fanno i bambini che quando perdono si portano via la palla. In pratica, una figura di merda imperiale anche solo per il fatto che si è fatto mettere i piedi in testa da un tipo sostanzialmente inoffensivo come Floris (che lo ha perfino sfottuto, segno che ormai la nave Berlusconi fa acqua da tutte le parti).

Già me l'immagino Berlusconi in vestaglia davanti alla tv mentre telefona in trasmissione, attorniato da Hannibal Letta, Capezzone, Bonaiuti, Lupi, Cicchitto, Emilio Fede reduce da un paio di schiaffazzi presi dal tipo dell'Amaro Giuliani, Cesare Ragazzi, Wanna Marchi, il fantasma di Michael Jackson ed un paio di ragazze scelte random da un casting Mediaset. Tutti a galvanizzarlo, caricarlo, fare la ola, festeggiare e poi, finita la telefonata, tutti a complimentarsi con lui per il grande risultato ottenuto e per il grande autocontrollo dimostrato. Che visione celestiale, cazzo! Prima o poi devo imparare a controllare la mia immaginazione, mi faccio paura da solo.

Ma Berlusconi non ha niente di meglio da fare che telefonare ai programmi tv che parlano di lui? Non può per una volta fare come fanno i comuni mortali, ossia fregarsene altamente ed andare avanti per la sua strada? Non può pensare ai problemi del paese e a come fingere di risolverli? O magari non può andare una sera ospite in studio a rispondere a delle normalissime domande come fanno tutti i politici dei paesi civili? Ah, dimenticavo che lui non è un politico e/o l'Italia non è un paese civile. E Bruno Vespa 50 Special devo ancora capire se sia un giornalista oppure l'unica persona in Italia che ha il permesso di intervistare il Premier (non necessariamente poter intervistare Berlusconi significa automaticamente essere un giornalista, e viceversa), ma in fondo me ne importa il giusto visto che Porta a Porta non lo guardo nemmeno sotto tortura.

Ed appagato dall'ennesimo grande spettacolo regalatoci da Berlusconi sono ritornato ad X-Factor giusto in tempo per gustarmi l'esibizione dei Take That. Mi sono commosso perché sono sempre dei grandissimi anche dopo quindici anni ed il nuovo singolo eseguito live è ancora più coinvolgente, poi ho notato che Robbie Williams ormai è più grasso di Gary Barlow e mi sono cacciato a ridere emettendo dei rumori tipo caffettiera Bialetti, perdendomi Francesco Facchinetti che tentava di intervistarli servendosi di un inglese francamente imbarazzante. Probabilmente i tizi di Comunione e Liberazione si sono scordati di spiegargli che conoscere almeno una lingua straniera al giorno d'oggi è importante. Speriamo che Don Giussani dall'aldilà gli trasmetta un po' di sapienza. Ne ha tanto bisogno, povero ragazzo.


25 novembre 2010

AMARO GIULIANI, RAGAZZO





Emilio Fede è nella leggenda. Dopo essere stato inspiegabilmente menato dal Sig. Giuliani (ossia Mr. Amaro Giuliani) ha avuto il fegato di affermare al Tg4 che gli studenti che manifestano andrebbero menati. Capito no? Gli studenti che manifestano per motivi oserei dire sacrosanti andrebbero menati. Proprio lui, che trasmette un tg su una rete che dovrebbe essere sul satellite ed invece è ancora lì, ad imbottire di cazzate le casalinghe comodamente sedute in poltrona come se nulla fosse. Proprio lui, che era fuori a cena con Stefano Bettarini ed è stato menato dall'Amaro Giuliani verosimilmente per colpa di Stefano Bettarini e della moglie cubana dell'Amaro Giuliani.
Ahi ahi ahi se faccio un figlio, ahi ahi ahi lo chiamo Emilio - così poi Emilio Fede va in tv dire che andrebbe menato se manifesta. Che vadano a lavorare 'sti benedetti ragazzi, e se non conoscono nessuno o se non sono figli di papà che si preparino a non avere opportunità nella vita e si adeguino all'idea di non poter inseguire i propri sogni. O che si scelgano con cura uno o più potenti a cui leccare il deretano per poter essere aiutati ad emergere e raggiungere i propri obiettivi.
Fanculo.
Insisto a dire che Rete4 occupa frequenze non sue, e rilancio dicendo che a Mediaset sono parecchio arroganti visto che a poco a poco stanno facendo rimuovere tutti i filmati dei loro programmi da Youtube. Di recente è saltato addirittura il filmato di Gianluca Grignani ad Ascoli durante il Festivalbar 1995 (ossia il filmato più bello di YouTube) e da quando me ne sono reso conto sono disperato. Scenderei in piazza a manifestare assieme agli studenti anche solo per questo.

22 novembre 2010

UN VERO KILLER PROFESSIONISTA TORNA SEMPRE SUL LUOGO DEL DELITTO

Ho capito perché i Les Savy Fav non vengono mai a suonare in Italia: perché Tim Harrington sul palco è del tutto ingestibile ed in un paese come il nostro (e con la bella gente che popola i nostri club) un gruppo del genere non funzionerebbe. O magari funzionerebbe alla grande, ma qualcuno poi si potrebbe sentirsi offeso dall'essere molestato da un panzone sudato e pelato (panzone che, nota bene, non è Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ma Tim Harrington cantante dei Les Savy Fav) ed allora i locali e/o i promoter per non avere grane chiamano gruppi che suonano rock da culattoni tipo i Drums (citare ancora un valente collaboratore di Rumore fa sempre comodo) o gruppi sconfitti dalla storia, dalla geografia, dalla chimica e dalla scienza (ma anche da tante altre materie del primo biennio delle scuole superiori 1994/95, ossia gli anni in cui andava per la maggiore certa musica di merda) come i Sud Sound System o i 99 Posse.

Va a finire che per andare a sentire i Les Savy Fav devi per forza fare il sacrificio di andare a Parigi, in un club dove il concerto inizia alle sette e mezza, termina alle dieci e mezza ed esci talmente soddisfatto che poi ti vai a mangiare addosso in uno dei ristoranti adiacenti alla location dell'evento. Va a finire che nel club in questione nessuno ha osato accendere una sigaretta e per la prima volta nella tua vita esci dal concerto ancora lindo e profumato (e non come in Italia, dove la gente ai concerti ti fuma in faccia e se osi lamentarti ti apostrofa come fascista. La stessa gente che magari crede che Giovanni Lindo Ferretti sia ancora vivo. Sperano in ancora in un mondo migliore senza divieti, quegli illusi. Fanno tanto gli alternativi ma tra dieci anni finiranno per supportare partiti politici da veri integralisti cattolici proprio come ha fatto Giovanni Lidl Ferretti). Va a finire che al concerto vedi cose che un giorno potrai raccontare ai tuoi figli, tipo Tim Harrington che nel bel mezzo dell'esecuzione di un brano ruba il cellulare dalla borsa di una ragazza in prima fila, prende un numero a caso dalla rubrica, fa partire una telefonata ed appena prende la linea inizia a cantarla al malcapitato che si è trovato a rispondere. Cose pazzesche, cose impensabili in Italia perché i Les Savy Fav da noi non passano dal lontano 2002 (peraltro io c'ero, e c'era pure Enrico Silvestrin. L'ho deriso parecchio e mi piace molto vantarmene). Fanno bene all'estero a ridere di noi quando parlano di Berlusconi perché Berlusconi siamo noi.

Tra l'altro i Les Savy Fav dal vivo sono una macchina da guerra e probabilmente sono il gruppo definitivo per presenza scenica di quello scherzo della natura del loro cantante (non scrivo Tim Harrington perché nel pezzo l'ho già ripetuto troppe volte, ma si chiama Tim Harrington e non è colpa mia) e per bravura tecnica degli altri componenti del gruppo (non so manco come si chiamino, ma va bene così). Magari rendono di più in un club, ma sono convinto che anche all'aria aperta saprebbero regalare grandi soddisfazioni ai fortunati presenti all'Evento. Se qualcuno per caso avesse il coraggio di invitarli a suonare in un noto festival estivo che si tiene più o meno dalle mie parti sarei più o meno l'uomo più felice del mondo.