24 aprile 2006

QUEST'ANNO VOGLIO PRENDERMI IL CERVELLO E FOTTERMELO... COSI'! (CITAZIONE annata 1998)


Questo fine settimana mi sono rovinato il cervello ascoltando praticamente solo due dischi. Il primo è la raccolta Acid: Can You Jack?, doppio cd edito dalla benemerita etichetta londinese Soul Jazz che raccoglie tutte le pietre miliari del suono che ha caratterizzato la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni ottanta, la acid house. Premetto che non sono un appassionato di musica dance. Ma la acid mi piace. Punto e basta.
Un suono ricchissimo nella sua semplicità, scarno e visionario, che suona ancora oggi avanti sui tempi ed estremamente coraggioso. Tutto incentrato sulla figura del sintetizzatore TB-303 della Roland, può essere considerato una nuova forma di psichedelia. Linee di basso acidissime e dementi che ti entrano nel cervello, ritmiche scarne ed ossessive e pochi altri arrangiamenti di synth per una piccola rivoluzione partita da Chicago alla conquista di Manchester e poi dell'Europa intera. Una vera goduria.


L'altro disco è 1968 to 1970: an Anthology, di David Axelrod. Americano, autore di colonne sonore per film e documentari, è il coraggioso artefice di un jazz-funk che ha anticipato tanto, tantissimo, ed ancora oggi sa dire la sua. Si devono a lui tante intuizioni che oggi paiono ovvie e quasi banali, ma che per i tempi erano quasi aliene: è stato il primo ad acccostare ad un certo tipo di ritmica archi di stampo cameristico, ad esempio. Fonte infinita di samples e campioni per generazioni di dj, gente come Madlib e DJ Shadow deve parecchio a lui. Questa antologia pesca materiale dai primi tre dischi, ed è superba.
Axelrod crea atmosfera e sa trattenere la tensione, ha classe, senso del groove, breaks pazzeschi ed arrangiamenti di archi che ancora oggi appaiono avanti. Piacerà molto al mio amico Piero.

20 aprile 2006

IL FUTURO COME LO ABBIAMO SEMPRE DESIDERATO


Per impiegare il tempo nella mia lunga e meritata pausa pranzo evitando ogni contatto con l'umanità che mi circonda non ho trovato niente di meglio che andare a in giro a vuoto lasciandomi cullare dagli Stereolab, e precisamente il primo disco di questo succulento cofanetto che risponde al nome di Oscillons from the Anti-Sun.
Gli Stereolab, gruppo assolutemente fondamentale, forse uno dei più importanti degli anni novanta, sono riusciti a coronare il sogno impossibile di trovare una perfetta sintesi tra il kraut rock dei Faust e dei Neu! e l'easy listening tutto coretti e suoni morbidi e vellutati di Henry Mancini e Burt Bacharach, trovando però un proprio sound assolutamente personale, unico ed inconfondibile.
C'è proprio tutto per essere felici in questo triplo album che è più di un best of, visto che contiene tutti i singoli pubblicati fino al 2005 e le relative b-sides. In sovrappiù nel cofanetto è contenuto un dvd con i video del gruppo e gli adesivi con le copertine dei singoli. Il tutto emana un odore fantastico, che somiglia molto alla liquirizia. Costa qualcosina ma ne vale la pena. Per oggi è andata.

19 aprile 2006

AVERE LA SPIAGGIA IN SALOTTO


Giornata dura oggi, e non è ancora finita... mi sa tanto che quando arrivo a casa mi rilasserò ascoltandomi i Sofa Surfers e il loro disco omonimo, ne ho bisogno. Disco assolutamente magnetico, che ti prende e non ti lascia più per quei circa 50 minuti, e ti accompagna via da tutti i pensieri, diventando l'unico pensiero possibile. E' forse il migliore (anche se gia i precedenti erano assolutamente fantastici) ed è il disco della svolta chitarristica, in cui arrivano a suonare come una via di mezzo tra il trip hop stile Kruder&Dorfmeister e il post rock meno stracciapalle.... detto così forse non rende, ma chi avrà il piacere di ascoltarlo se ne renderà conto. Ha un non so che di maligno, e mentre lo si ascolta sembra che non possa esistere altra musica al di fuori di quella suonata dai viennesi Sofa Surfers (a proposito, gran nome...) Ottima copertina, minimale al punto giusto, per uno degli album più belli del 2005. Prestate ascolto se potete...

18 aprile 2006

ATTO PRIMO

18.04.2006, ATTO PRIMO. Non ho mai scritto un mio blog e non so nemmeno come si faccia, ma ci voglio provare. Ora vediamo un po'.... In ogni caso, questo blog parla di musica, cazzate e quant'altro, in proporzione variabile a seconda del mio stato d'animo e del mio stato mentale. Per ora stop, poi saprò dire di più.