29 settembre 2009

LEA DI LEO WILL TEAR US APART



Voglio vedere il mio corpo che cambia nella forma e nel colore, voglio passare un giovedì sera davanti alla tv in attesa di vedere Alberto Pernazza vestito da coniglio-rapper a Chiambretti Night.

La trasmissione di Chiambretti è lenta e noiosa, Chiambretti è diventato lento e noioso, Pernazza se la cava benone ma ha troppo poco spazio (però in quel poco tempo che ha avuto a disposizione è pure riuscito a far ridere Vittorio Feltri), io rischio di addormentarmi perché il tutto va in onda ad orari in cui di solito si guardano i sexy show di Lea Di Leo sulle emittenti locali però l'importante è ciò che andato in onda sulle emittenti concorrenti prima e durante Chiambretti Night.

Su Raiuno andava in onda un Porta a Porta speciale dedicato alla tragica figura di Padre Pio con ospite la salma di Padre Pio (appena restaurata e dotata di una nuova maschera di cera, l'ideale per contrastare Chiambretti Night che schierava in studio due vere e proprie salme umane come Vittorio Feltri ed Alba Parietti), mentre in precedenza è andata in onda su Raidue la prima puntata di Annozero. Feltri e la Parietti ad Annozero non hanno scatenato polemiche, Padre Pio a Porta a Porta nemmeno (a dire il vero Padre Pio non ha fatto nulla per scatenare bufere, e se per questo non ha nemmeno aperto bocca), Annozero . Perché?

Perché c'è Marco Travaglio? Perché è condotto da Michele Santoro? Perché Annozero lo guardano in tanti e se questi tanti si incazzano per il governo è la fine? Perché il Vittorio Feltri che fa il gaggio in studio da Chiambretti è lo stesso Vittorio Feltri che fa una memorabile figura di legno durante un'intervista andata in onda ad Annozero? Perché giovedì scorso c'era ospite Riccardo il tarantolato, un assurdo mix in salsa bresciana tra Ricky Martin e Jean Claude Van Damme che compare pure in Videocracy e che è l'esatta dimostrazione di quanti gravi danni a livello neurologico sia in grado di produrre la televisione nei soggetti più deboli?

Io propendo per quest'ultima ipotesi, però mi pare un tantino esagerato voler aprire un'istruttoria perché Santoro (forse mosso a compassione) ha deciso di ospitare un poveretto che vuole diventare famoso a tutti i costi e dopo le memorabili parole pronunciate in trasmissione entrerà sicuramente nella storia d'Italia. È ben più grave mostrare Padre Pio senza chiedergli il permesso oppure mettere in piedi una trasmissione per consentire a Papà Silvio di far campagna elettorale sulle macerie dell'Abruzzo, è ben più grave fare cose del genere ed il giorno dopo apprendere che gli spettatori hanno cambiato canale in massa sintonizzandosi sui sexy show di Lea Di Leo.

E comunque Chiambretti Night dovrebbe condurla Alberto Pernazza, punto e basta.

DIALOGHI LUNARI PER PERSONAGGI BEN PIÙ CHE LUNARI



"Presidente B., lei prende pillole per andare avanti?"

"Certamente. Mi faccio abitualmente anfetamine, ecstasy e micropunte - che non sono pillole ma sono molto efficaci lo stesso. Come crede che riesca a fare comizi come questo? Pensa veramente che io sia perfettamente lucido quando dico cose del genere?"

"Chiuderà la mia trasmissione per averle chiesto una cosa del genere?"

"Certo che no. Questa conversazione tra noi due non ha mai avuto luogo, se la sta semplicemente immaginando. Una conversazione del genere non potrebbe mai esistere in Italia, e lei non potrebbe mai farmi domande del genere. Di solito mi faccio intervistare dai miei leccacul... ehm, giornalisti di fiducia, quelli che mi pongono domande prese dall'elenco che ho fatto avere loro nel pomeriggio. Sono un liberale, io. E la sinistra è fuori dalla storia."

28 settembre 2009

DEADLY COMBINATION: UN BOOSTER, UNA PIADINA GONFIABILE, UNA REDBULL RUBATA E I BLOODY BEETROOTS COME POETICO SOTTOFONDO

Dopo aver ascoltato Romborama ed essere rimasto un tantino schifato (ma anche un tantino Schifano) ho deciso di concedere ai Bloody Beetroots una seconda possibilità andandoli a sentire in concerto al Kindergarten di Bologna, ma purtroppo non ce l'ho fatta ad entrare e a distanza di due giorni ci sto ancora troppo male.

E non è stata colpa mia se non ho potuto partecipare al concerto-evento, si è trattato di un boicottaggio da repubblica delle banane: son salito in sella al mio Booster, son partito con congruo anticipo e son pure riuscito a dribblare agevolmente la fila di auto che intasavano via Stalingrado (mezza Padania si è infatti mobilitata per andare a sentire i due Beetroots, ed il risultato è stato che una fila di Suv et auto di lusso lunga un paio di chilometri ha fatto collassare la viabilità della città di Bologna), ma poi sono arrivato fino alla porta d'ingresso dove – con mio grande stupore – sono stato respinto dai selecter del locale. “Non si entra col Booster in una discoteca. Sporca ed ingobra, e poi se lo accendi fa casino. Non vogliamo grane con la SIAE o col MOIGE, vattene!” mi han detto due energumeni, ed io che sono sempre e comunque per la filosofia pace, amore & frutta fresca ho deciso di ascoltare il concerto dall'esterno, mangiando una piadina gonfiabile acquistata nel chiosco adiacente al locale e sorseggiando una Red Bull rubata in mattinata all'ipermercato contraddistinto dalla gigantesca scritta Coop. Mi son rotto le palle subito, anche perché ciò che si udiva dall'esterno era solo un tedioso ronzio indistinto, del tutto simile al frastuono della marmitta elaborata del mio Booster. Uguale al disco, solo che non si sentiva la parte cantata perché era coperta dalle urla isteriche di un pubblico composto essenzialmente di figli di professionisti et altri importanti notabili di importantissime città della Padania che lavora e produce. In poche parole, qualcosa di insopportabile.

Ho alzato i tacchi e me ne sono andato, maledicendo i Bloody Beetroots, Renzo Rosso, la Diesel, i selecter del locale, la Padania (nel senso del giornale), la Padania (nel senso dell'entità geografica che esiste solo nella testa dei leghisti) e le mode giovanili. Sarà per la prossima, ammesso che tra un paio di mesi qualcuno si ricordi ancora dei Bloody Beetroots e del loro muscolosissimo guazzabuglio electro-kitsch.

CORAGGIO, VENT'ANNI DI OPPOSIZIONE PASSANO IN UN ATTIMO


"Come mai tanta brava gente, pur capendo benissimo chi è Berlusconi, continua a dargli la preferenza? Perché la sinistra è odiosa. Ha una perenne supercigliosità, una puzzetta sotto il naso, un guardar dall'alto in basso che le deriva dalla tradizione del vecchio Pci, solo che quando questo atteggiamento era di Amendola o di altri comunisti dell'epoca poteva anche avere una legittimità e incutere rispetto, negli stracciaculi di oggi suscita solo fastidio."

Massimo Fini
con un formidabile articolo apparso qualche giorno fa su Il Fatto Quotidiano dice senza peli sulla lingua tutto ciò che avrei sempre voluto dire io sulla sinistra italiana. Sono tragiche verità, son cose che mi girano da parecchio in testa, ma purtroppo per me non sono Massimo Fini e non riuscirò mai a buttarle giù con altrettanta chiarezza ed altrettanta forza.

Avanti così e la sinistra italiana rimarrà all'opposizione per almeno altri vent'anni.

LA MILITANZA, SAI, È COME IL VENTO



Il filmato più trash dell'anno: il matrimonio di Luca Persico a.k.a. O' Zulù dei 99 Posse. Si è sposato in maggio, somiglia sempre più ad una versione bianca e militante di Mr. T dell' A-Team ed è stato il frontman di uno dei gruppi che più ha danneggiato la scena indipendente italiana negli anni novanta. Ed ho detto tutto.

Tra l'altro, i 99 Posse di recente si son riformati e, secondo quanto si può dedurre vedendo le commoventi immagini del matrimonio di Zulù, sarà una reunion che continuerà a far danni alla scena indipendente italiana. Si salvi chi può.

25 settembre 2009

GENERAZIONE BALLO/SBALLO, GENERAZIONE BALLO DEI LUNAPOP/DUE PALLE



“La musica è in pericolo, la pirateria sta avendo un effetto negativo sui giovani”, dice Lily Allen, e se lo dice una musicista del suo calibro un filo di verità deve esserci. E se lo dice lei buona camicia (di forza) a tutti: il motivo di questa reale minaccia al mondo della musica altro non sarebbe che il file sharing, ovvero quel fenomeno contemporaneo che ha permesso alla paraculatissima Lily Allen (altrimenti detta Lily Alien per la graziosa espressione del viso, per il grande talento ma soprattutto per la quantità di alcool che è solita ingurgitare quando si trova in tour) di emergere – ovviamente in combinato disposto con MySpace e qualche parente influente che lavora nel mondo della musica.

ll mondo della musica sta andando a puttane per colpa di gente come lei che suona robaccia e poi si lamenta se la gente la scarica (a questo punto vien da essere maligni e pensare che lo faccia solo per preservare da certi pericoli i giovani ascoltatori, ma meglio essere buoni e credere che lo faccia per difendere il suo conto in banca), e subito alla sua protesta si accodano Mika, James Blunt e i Muse.

Mika, che è acclamato da tutto il mondo e viene considerato il nuovo Freddie Mercury (io se fossi in lui farei partire una bella querela per diffamazione) e che è un monumento vivente all'arte del plagio – ormai ha talmente affinato la sua abilità nel copiare musica altrui che l'ultimo singolo è talmente pieno di plagi riconoscibilissimi che mentre lo ascolti ti gira la testa e non ci capisci più nulla. Uno che ha il fegato di partire dalla copiatura dei Queen fino ad arrivare a Bon Jovi ed (addirittura) a Belinda Carlisle non merita altro che la sua musica venga scaricata e cestinata all'istante senza nemmeno decomprimere il file.rar contenente i suoi prestigiosi brani.

James Blunt, che nel marasma generale fa la figura di bravo cantante che si trova suo malgrado a scrivere e riscrivere sempre la stessa canzone – perché al cuor non si comanda e alle esigenze del vile denaro e/o del primo posto nella hit parade non si comanda ancor di più – peccato, potrebbe sfruttare meglio quella voce e quel talento.

I Muse, che una volta facevano bella musica di nirvaniana ascendenza e poi han sbroccato e si sono messi in testa di plagiare i Queen, Bon Jovi, i Radiohead e (perché no) Belinda Carlisle – al che se ne deduce che i Muse ormai suonano come Mika che si è messo in testa di fare cover dei Radiohead.

A proposito di Muse, bisogna turarsi il naso e spezzare una lancia in favore del trio inglese. Ospiti al programma Quelli che il cappio, hanno scherzato in un colpo solo sia Simona Ventura che l'obbligo di esibirsi in playback invertendo i loro ruoli e terminando l'esibizione senza che nessuno in studio proferisse parola. Il risultato è che Simona Ventura ha intervistato il batterista credendo di parlare con il cantante, la gente a casa non se ne è resa conto o ha fatto finta di nulla ad eccezione di una minoranza che a riso tantissimo e di conseguenza da tutto ciò i più scafati han potuto dedurre che la Ventura non capisce un cazzo di musica ed i Muse han fatto davvero un grande gesto. - Ehi, fermi un attimo! I Muse restano sempre i Muse, ovvero un gruppo alla frutta ormai da anni che si schiera contro il file sharing. Non è che un gesto del genere può rappresentare una sorta di assoluzione da tutti i loro peccati. E poi pigliare per i fondelli Simona Ventura è come sparare sulla croce rossa, dunque i Muse con un gesto del genere han scoperto l'acqua calda. Nulla più, nulla meno. Chiunque avrebbe potuto farlo, bastava provarci ed il gioco era fatto.

I veri grandi gesti situazionisti sono altri, tipo gli Orbital che a Top of The Pops schiacciano un tasto rimanendo poi praticamente immobili quando parte la musica e causano le ire dei responsabili del programma. Oppure tipo gli Orb che quando parte la musica iniziano a giocare ad in videogioco di scacchi, facendo il modo che l'avvincente match venga proiettato su uno schermo alle loro spalle. Quella era gente che rischiava la vita per la propria arte, quella era gente che si giocava i neuroni per continuare a far musica di un certo spessore – e non rompeva nemmeno i coglioni se qualcuno copiava i loro dischi (o al limite li usava come fonte di ispirazione). Una come Lily Allen ha tutto da imparare da loro, sia su come ci si sconvolge che su come si fa grande musica che è nella storia e che probabilmente ci rimarrà per sempre.

24 settembre 2009

NEVERENDING STORY



D'ora in avanti un terrificante mash up tra Andrea Bocelli, gli Enigma, l'eroina e la Corea del Nord accompagnerà il popolo italiano ed illuminerà il suo cammino per assicurare a tutta la popolazione un glorioso futuro (ma anche un glorioso presente ed un glorioso passato – un glorioso congiuntivo no, perché tanto gli italiani ignorano l'uso corretto del congiuntivo): la canzone ufficiale della candidatura di Silvio Berlusconi a Premio Nobel per la pace, fatta apposta per entrare senza via di scampo nel cervello della gente.

Durante il suo intervento all'Assemblea dell'ONU Berlusconi sembrava di cartone, sembrava Falkor de La storia infinita, eppure illudiamoci che sia in perfette condizioni fisiche e psichiche e partecipiamo al sogno di chi – ben retribuito – ha promosso la sua incredibile candidatura a Premio Nobel. Supportiamolo con convinzione, che se va avanti così c'è da ridere ancora.

21 settembre 2009

LITTLE MAN WITH A GUN IN HIS HAND



La situazione della musica in Italia è tragica/la situazione politica in Italia è tragica.

Non pago delle interminabili puntate speciali di Porta a Porta in cui la sua salma illustra i grandi successi raggiunti dal suo Magnifico Governo, il dittatore italo-sudamericano Silvio Ramirez Berlusconi è talmente impaurito che cancella dai blog e dai Myspace i commenti che non gli aggradano e pretende pure di far rimuovere dagli stessi qualunque traccia musicale non sia ritenuta consona alla situazione che stiamo vivendo. D'accordo, è scandaloso, ma il punto non è questo. E se per questo il punto non è nemmeno il fatto che Carlo Pastore sta mietendo grandi successi come opinionista ad X Factor e riesce pure a passare per uno che “cambia il sistema da dentro con il look efebico e le pose giovanilistiche” ma che “quando ha un microfono in mano, ha molto da dire, provocazioni da lanciare e un ritmo imprevisto da dare alla trasmissione” (certo, come no. Pierferdinando Casini da ragazzo cantava in una hardcore band bolognese ma ora nonostante tutto ha mantenuto la stessa carica dissacratoria di tempo. Pierferdi è un dito nel culo del sistema, e ce lo dimostra ogni giorno con le sue sagge parole). Il punto è un altro, i punti neri sono altri.

  • Un'altra televisione musicale è impossibile, ci tocca tenerci Mtv che è in piena fase di smobilitazione, manda a casa tutti i precari e ci sommerge con canzoni di dubbio gusto, programmi per teenagers ritardati e reality d'importazione da encefalogramma piatto (Allmusic ormai non esiste più). C'è da dire che a me i reality d'importazione trasmessi da Mtv piacciono un sacco, mai mi metterei a seguirli di mia spontanea volontà ma quando mi capita li guardo sempre molto volentieri, Pimp My Ride, Room Raiders, Paris Hilton is my new BFF e gli altri divertenti metodi alternativi per bruciare i neuroni in eccesso. Ma poi, vanno ancora in onda Pimp My Ride e Room Raiders o era il 2007 e da allora tante cose son cambiate nel palinsesto di Mtv?

  • La TBand degli spot Tim si prepara a partecipare al prossimo Festival di Sanremo su raccomandazione di Caterina Caselli e (probabilmente) Mariano Apicella. Per la prima volta nella storia un gruppo finto che è appena uscito con un nuovo singolo prenderà parte ad una finta manifestazione canora che vuol celebrare il cadavere della musica leggera italiana. A quanto pare il Magnifico Governo di Ramirez Berlusconi modificherà le leggi vigenti e d'ora in avanti consentirà al pubblico dei programmi tv di entrare in studio armato per poter esercitare al meglio i propri diritti, ma sono solo indiscrezioni e non c'è ancora niente di certo (nemmeno la tenuta del Governo, che dipende dal costo del Viagra sul mercato nero). Speriamo che ciò non accada sul serio perché la non-violenza deve vincere sempre e comunque.

  • Francesco Rutelli è talmente alla frutta che si appresta finalmente ad uscire dal Partito Democratico su raccomandazione di Pierferdinando Casini e (probabilmente) Gianfranco Fini. Per l'ennesima volta nella storia Rutelli, ormai cadavere politico che anche quando parla non dice nulla, cambia vita e cambia bandiera. A quanto pare il Magnifico Governo di Ramirez Berlusconi modificherà le leggi vigenti e d'ora in avanti consentirà agli elettori di recarsi ai comizi armati per poter esercitare al meglio i propri diritti, ma sono solo indiscrezioni e non c'è ancora niente di certo (nemmeno la tenuta del Governo, che dipende dal costo del Viagra sul mercato nero ma soprattutto dal costo delle tinture per capelli). Speriamo che ciò non accada sul serio perché la non-violenza deve vincere sempre e comunque.

  • Il Partito Democratico dopo la vittoria prossima ventura di Bersani alle primarie diventerà una versione 2.0 dei DS ed il vero capo (anzi, il vero cappio al collo) sarà Massimo Gomez D'Alema. A quanto pare il Magnifico Governo di Ramirez Berlusconi modificherà le leggi vigenti e d'ora in avanti consentirà agli elettori di recarsi in cabina elettorale armati per poter esercitare al meglio il proprio diritto di voto, ma sono solo indiscrezioni e non c'è ancora niente di certo. Speriamo che ciò non accada sul serio perché la non-violenza deve vincere sempre, e comunque se ci fosse ancora il Partito D'Azione lo voterei ad occhi chiusi. Questa classe dirigente fatta fondamentalmente di fantocci che hanno fatto i soldi senza valere nulla se ne deve andare a casa, ed il fatto che guidando sotto la pioggia io abbia scambiato il manifesto di Bersani 09 per una gigantografia di Berlusconi è parecchio indicativo di quanto sia attualmente allo sbando il Partito Democratico.

  • È ufficiale: il Magnifico Governo di Silvio Ramirez Berlusconi cadrà il 2 Novembre 2009 – giorno dei morti, giorno ideale per un governo presieduto da una salma. Come adulto che nutre convinzioni da liberale di sinistra a volte mi chiedo quanti saranno gli italiani che negheranno di averlo mai votato, quanti di loro scenderanno in piazza con le bandiere rosse dopo averlo votato per quindici anni e quanti invece si cospargeranno di benzina dandosi poi fuoco per il dolore causato dall'incolmabile perdita. Staremo a vedere che succede, ma è meglio non porsi troppe domande perché mi sa tanto che quei giorni saranno giorni molto tesi e difficili.

  • Le uniche armi da usare sono le pistole ad acqua. / Mettete i fiori nei cannoni. / Mettete in forno i cannoli. / Il 2 Novembre non è il giorno dei morti. / L'unica cosa che rimane in testa dopo aver visto Videocracy è che Fabrizio Corona ha il birillo molto lungo. / Il governo sta lavorando bene. Al prossimo giro entro in cabina elettorale e voto il governo. Anzi, voto al governo. / Silvio Berlusconi sta bene ed è un sincero democratico. / Massimo D'Alema è di sinistra e non somiglia a Gomez della Famiglia Addams. / Francesco Rutelli è di sinistra e non somiglia a Morticia della Famiglia Addams. / La Tband è di sinistra ed è un gruppo con i controcazzi. / Il Festival di Sanremo è la più importante e rispettabile manifestazione canora dell'universo. / Mtv Italia è la più importante e rispettabile emittente musicale dell'universo. / Io ho fatto diversi provini per Mtv ma non mi hanno mai preso.

Potrei andare avanti all'infinito ma è meglio fermarsi qui. Esco a prendere le sigarette, forse non torno più.

COLPO DI STATO, FIAMME NEL COMMISSARIATO



Malasorte. Alla faccia della stampa di regime e (soprattutto) del Tg5 che ha dato la falsa notizia dell'arresto di Noyz Narcos e di mezzo Truceklan dopo aver appena accennato all'arresto di Giampi Tarantini, colui che sapeva come far divertire il Premier. Alla faccia di Renato Brunetta, che dall'alto della sua poltrona di ministro dice che la sinistra sta preparando un colpo di stato e che deve morire ammazzata. I colpi di Stato sono ben altri, tipo non dare le notizie che possono far conoscere come stanno davvero i fatti oppure creare casi ad arte per distrarre l'attenzione da cose veramente importanti. Continuiamo a pagare le tasse, continuiamo a pagare lo stipendio a Brunetta, continuiamo a guardare i telegiornali che parlano delle sue immaginarie riforme epocali della Pubblica Amministrazione, facciamo il processo ai testi e alle copertine del Truceklan ed esultiamo perché il popolino non sa chi è Tarantino ma crede che Brunetta sia un grande ministro ma soprattutto che il Truceklan venda morte ai giovani italiani. E poi lamentiamoci se i giovani italiani non vedono davanti a loro un futuro.

19 settembre 2009

TU C'HAI LA SEGATURA IN TESTA, IL TRUCEKLAN È SOTTO INCHIESTA POI SUONA SOLO RAP GANGSTA ALLA FESTA



La stampa di regime ha colpito ancora, ed a stento io trattengo le risate.

“Il blitz arriva al termine di un’attività di indagine durata circa un anno e condotta dai carabinieri della stazione Roma Porta Cavalleggeri: tutto è partito dall'arresto di «Er Cicoria» uno spacciatore di trent'anni che aveva usato i pitbull per evitare l'arresto, un anno fa. L'uomo faceva parte di un piccolo gruppo di rapper i «Noyz Narcos», che aveva inciso il cd «Calda notte», distribuito su un circuito amatoriale via Web e visibile su vari siti come quello dei Truce boys. Nel disco, inni alla pornografia e alla canapa indiana e all'uso di droghe.”

In pratica, il Corriere et altri simpatici giornali hanno annunciato l'arresto di membri del Truceklan; l'organo ufficiale di Comunione e Liberazione Rockit si è superato annunciando l'arresto di Noyz Narcos (che in realtà è stato solo denunciato) e qualcuno ha messo in giro la voce che è stato arrestato pure Metal Carter (che a quanto pare è a casa e sta bene).

Complimenti. Toni apocalittici (“Scene da film d'azione, con squadre di militari in tenuta da assalto ed elicotteri che volavano radenti illuminando con potenti fari le zone dell'operazione”), simpatia a buon mercato (“La cosa rende i Truceklan ancora più estremi, violenti e bad boys. Sarà l'occasione buona per qualche Major - o quel che ne resta - di aspettarli, come succede negli States da anni, all'uscita?”) e tante falsità per una vicenda che dal punto di vista giornalistico è stata gestita in maniera semplicemente vergognosa.

Lo spaccio di droga resta sempre un'attività come minimo riprovevole, però vien quasi il sospetto che quello del Truceklan decapitato dagli arresti sia un polverone alimentato per distrarre l'attenzione della gente dall'arresto di Gianpi Tarantini, ovvero colui che come minimo aveva libero accesso alle ville del Premier. L'hip hop fa paura alle famiglie italiane, e quindi perché non sfruttare un fattaccio del genere per far dimenticare alla ggente le ultime disavventure del nostro Comandante in capo? Ma in fondo la gatta sospettosa ha fatto i gattini ciechi, ed allora l'importante è che Metal Carter e Noyz Narcos siano ancora liberi e che continuino a regalare all'umanità la loro musica. Tutto il resto è noia.

16 settembre 2009

DONNA SUMMER, UOMO WINTER



Ci sono arrivato qualche sera fa mentre guidavo nella notte e l'autoradio suonava a volume discretamente elevato: I Feel Love di Donna Summer feat. Giorgio Moroder è una delle più alte forme di espressione dell'intelletto umano. Pura poesia, loop autistici di synth su cui si posa incerta la voce di Donna Summer, la voce sparisce e i loop si fanno ancora più autistici, drum machine che scandiscono il tempo in maniera autoritaria, la voce che ritorna mentre i synth proseguono ad interpretare il dramma. E avanti cosi per più di otto minuti nella extended version, un lasso di tempo che vorresti che non finisse mai e che effettivamente potrebbe dilatarsi all'infinito tale è la bellezza del brano in questione. Giorgio Moroder è un genio e Donna Summer ha saputo assecondare bene la sua genialità, punto e basta.

Mentre guidi e la ascolti il cervello molla gli ormeggi e se ne va, ma riesci lo stesso a mantenerti mentalmente vigile ed inizi a porti domande di varia natura e specie. Le domande si insinuano nella tua mente come un tarlo e trovare una risposta ad ognuna di esse è praticamente impossibile, visto che i neuroni ti hanno salutato ed hanno deciso di seguire i sintetizzatori di I Feel Love.

“Perché bevendo Coca Cola i dolori causati dalla sinusite cessano di colpo? Se è vero che Mauro Repetto è il Bez italiano, allora Max Pezzali è lo Shaun Ryder italiano e di conseguenza gli 883 sono gli Happy Mondays italiani? O forse è Cesare Cremonini ad essere lo Shaun Ryder italiano e nessuno se ne è ancora accorto? Perché Vittorio Feltri è ritenuto da tutti un grande giornalista nonostante i suoi editoriali siano scritti sfidando le regole della grammatica italiana? Ma Vittorio Feltri è un giornalista o è il fluffer del Presidente? Perché tutti si ostinano a non capire che il fatto che Giuliano Ferrara sia molto intelligente rappresenta un'aggravante? È vero che Giuliano Ferrara è il fluffer di Anselma Dall'Olio? Phil Anselmo è forse coinvolto nell'omicidio di Dimebag Darrell? Il Truceklan è davvero appannato oppure il nuovo di Noyz Narcos sarà un disco talmente prepotente da fugare ogni dubbio in proposito? Che siano vere alcune simpatiche leggende metropolitane che circolano su Gianni Morandi a.k.a. Scatman Gianni? Perché stanno tornando di moda capi di abbigliamento che erano in voga quasi vent'anni fa? Stiamo forse tornando negli anni ottanta? Tornerà Bettino Craxi? Michael Jackson è morto sul serio o è tutta una montatura imbastita dallo stesso per sfuggire ai propri debiti? Farà quella fine anche il Michael Jackson italiano o semplicemente scapperà ad Hammamet come fece Craxi? Negli anni settanta era più punk il punk o la disco music? Esistono ancora i FC Kahuna, che dopo aver dato alle stampe un disco della madonna come Machine Says Yes sono spariti dalla circolazione? Perché sono esistiti i Queen? Perché il nuovo singolo di Mika somiglia talmente a tante cose che appena riesco a rendermi conto di una somiglianza me ne scordo perché sono alle prese con la seguente? Qual'è il confine tra somiglianza e plagio? È più importante vincere o partecipare? La Red Bull ti mette le ali grazie al fatto che alcune delle sostanze in essa contenute sono potenzialmente illegali? Perché in Italia è possibile proiettare o commercializzare film porno mentre è illegale girarli? Perché un gruppo come i Negramaro riesce a riempire gli stadi? Perché tutti quelli che girano scalzi al Ferrara Buskers Festival hanno il padre avvocato o commercialista ma si ostinano ad atteggiarsi da fricchettoni?” E così all'infinito, dubbi esistenziali in loop autistico come i synth di I Feel Love.

Poi il brano termina e ciò che si fa largo nella tua mente è una cosa sola: la funambolica intervista ad Alessandra Amoroso apparsa qualche tempo fa su Vanity Fair. Puro delirio, da mandare a memoria per ridere anche quando dopo un paio di mesi la copia della rivista in questione sarà ormai già usurata e sarà finita nel cassonetto della spazzatura. Alessandra Amoroso riesce a fare la figura della cerebrolesa muovendo a compassione l'intervistatore (che in parecchi casi probabilmente ha deciso di non infierire evitando di farle domande molto più cattive), e regala alatissime riflessioni riguardo alla proposta della Lega di dare spazio alla canzone dialettale all'interno del Festival di Sanremo (“Sarebbe una gran ficata! Canterei in leccese”), alla politica (“Non rispondo a queste domande”), alla modalità adottata per scegliere chi votare alle elezioni (“Mi consulto con mio padre e vado”), alla legge 194 (“Non so cosa sia”), alla cosa più incosciente che ha fatto (“Non mi va di dirla”) al suo nuovo fidanzato (“Non parlo di lui”), a chi è l'autore di Gomorra (“Gomorra?” ... “Io vivo in un mondo tutto mio. Posso parlare solo di canzoni. E poi sono stata molto impegnata in questi mesi”), a Papi e Casoria (Cosa le fanno venire in mente queste parole? “Niente”), a chi è il proprietario di Sky (“E che ne so io?”), a chi è l'inquilino del Quirinale (“Chi c'è?), al credere in Dio (“Si. Tanto”) e al tempo che impiegherà a confessarsi la prossima volta che andrà in chiesa (“Dieci minuti. Sono buona, io. E anche simpatica”). Una vera intellettuale moderna.

Alessandra Amoroso ha vinto l'ultima edizione di Amici, ha venduto duecentomila copie con il suo disco di esordio ed ora batte il ferro finché è caldo e pubblica un disco nuovo. Sarà addirittura al fianco di Gianni Morandi a.k.a. Scatman Gianni nel suo prossimo show del sabato sera. All'ingresso di ogni Autogrill d'Italia le sue opere musicali vengono solennemente pubblicizzate come se fossero capolavori in vendita al modico prezzo di dodici euro, e per giunta sono poste vicino alla cassa per essere ancora più visibili ed indurre all'acquisto l'ignaro automobilista che magari vuole solo farsi un birra e Camogli in santa pace. L'Italia si merita personaggi come lei, non come Donna Summer che nel nostro paese è stata sempre snobbata o Giorgio Moroder che per essere capito dal punto di vista musicale ha dovuto emigrare prima in Germania poi negli States. Io non comprerò mai un disco di Alessandra Amoroso - né all'Autogrill né altrove – perché l'Italia è un paese di merda.

E I Feel Love riparte, ricomincia il flusso sintetico e ricominciano i dubbi esistenziali. L'automobile continua ad andare mediamente veloce, e solo la paletta della Polstrada potrà porre fine a questo stato di cose.

In Italia l'eccesso di velocità è sanzionato con multe salate e perdita di punti della patente, mentre l'eccesso di velocità di pensiero (al momento) non è ancora sanzionato.

14 settembre 2009

CON GIANNI E PINOTTO LA VITA È UN QUARANTOTTO

Dopo cinque mesi L'Aquila riparte, vengono consegnate le prime case e Porta a Porta domani sera trasmette il lieto evento in diretta tv. Ospite in studio Silvio Berlusconi, un uomo che quando è in difficoltà basta che faccia un colpo di telefono e Vespa gli organizza una puntata speciale che provoca lo spostamento istantaneo di tutti gli altri programmi di approfondimento in onda alla stessa ora.

Gira voce che io domani sera sarò davanti allo schermo a gustarmi il fantastico spettacolo armato di un piede di porco comprato in offerta da Lidl a 4,99 € (piede di porco da utilizzare qualora la situazione prendesse un brutta piega e ci fosse bisogno di devastare con arroganza lo schermo televisivo), ma sono solo voci messe in giro ad arte da Littorio Feltri per screditare una certa sinistra che perde sempre le elezioni perché nonostante la situazione in Italia sia piuttosto complicata continua a masturbarsi il cervello discutendo su quale dovrà essere il nuovo segretario da bruciare in tre (o al massimo quattro) mesi. Ciò che dice Feltri non è assolutamente vero, è pura menzogna ed ho già dato mandato al mio avvocato di far partire una querela per diffamazione. Il piede di porco costava molto meno.

11 settembre 2009

3) RICORDATI DI SANTIFICARE LE CRESTE



Su Mtv è già iniziato il countdown e nulla potrà fermarlo (o almeno spero, visto che l'unica volta che il countdown si è fermato è stata in occasione dell'attacco alle Torri Gemelle l'Undici Settembre 2001): l'Mtv Day è ormai alle porte, e la simpatica emittente televisiva che dedica gran parte del suo palinsesto alla musica è pronta all'ennesima giornata di autocelebrazione travestita da concerto gratuito in cui si esibiranno alcuni degli eroi musicali dei gggiovani d'oggi.

E dunque i gggiovani d'oggi potranno vedere dal vivo (copiaincollo dei nomi a caso) gli emominchioni Lost, gli emominchioni² Broken Heart College, gli Skunk Anansie che si sono purtroppo di recente riformati nonostante avessero già ampiamente rotto le palle dieci anni fa (ma si sa, il metadone costa e probabilmente hanno deciso di riformarsi per pagare i debiti con il Sert del Regno Unito), i Negrita a.k.a. il gruppo italiano più rock di tutti i tempi (molto più dei Timoria e dei Rats), Boosta, il Club Dogo, gli Zero Assoluto ed il loro carico di veltronismo d'accatto, il sommo poeta J Ax, i Bloody Betroots a.k.a. i nuovi Beatles e - colpaccio finale! -, i Gossip che han deciso di fare i soldi sfruttando la voglia di riscatto delle ragazze sovrappeso che vogliono essere come Beth Ditto. Manca solo Marco Sfarda, che comunque doveva essere della partita ma ha dato forfait all'ultimo. Direi che ne sentiremo la mancanza.

In sostanza, l'Mtv Day pare proprio la festa dei giovani Udeur invece è un festival musicale ed è peggio della coca cola con l'aspirina. Tralasciando il fatto che non capisco la presenza dei Bloody Betroots ad un evento del genere (ma non capisco nemmeno loro, il loro successo e, più in generale, il successo di pubblico e di critica ottenuto dalla fidget house e dei remix in chiave fidget di superclassici del punk e/o del metal. La fidget non è né carne né pesce, non è né rock né dance, è roba già sentita e fondamentalmente è tutta uguale nonché priva di mordente, eppure tutti ne vanno pazzi. Siamo arrivati ad un tale livello di delirio che di recente in un locale di una famosa città emiliana ho sentito addirittura un fidget remix da sedia elettrica di New Noise degli immensi Refused, una porcata tale da farmi fuggire a gambe levate - ma magari non capisco tutto ciò solamente perché sto diventando grande, lo sai che non mi va e dunque respect per chi l'ascolta e la balla), però perché accanirsi così sui gggiovani d'oggi? Perché non dare loro qualcosa di più reale e trasgressivo di Carlo Pastore e degli artisti di cui sopra? Francamente non lo so, però sospetto che sia una solo una questione di soldi e/o di spremere i gggiovani d'oggi per ottenere da loro ancora più soldi.

Arrivo al dunque: sono lontanissimi i tempi in cui Gian Maria Accusani dei Prozac+ bestemmiava in diretta tv all'Mtv Day 1998 perché un pallone gonfiato della security menava chi faceva crowd surfing. Un bestemmione lanciato nell'etere con pesante inflessione friulana, qualcosa che ancora oggi resta vivo nella memoria dei presenti e di chi ha potuto vedere lo spettacolo comodamente seduto in poltrona. Fino a poco tempo fa su Youtube non esisteva nessun filmato della leggendaria performance, ma da qualche tempo sono comparsi due filmati riguardanti l'intero concerto ed addirittura l'intervista che Andrea Pezzi in Dell'Utri fece loro nel dopo concerto. Della bestemmia non v'è traccia, forse è stata censurata però giuro che Gian Maria Accusani dei Prozac+ bestemmiò in diretta tv. Comunque è sempre bello ricordare quei momenti, quel gesto epico ma soprattutto il fatto che all'Ex Mercato 24 di Bologna anche quest'anno come ogni anno si tiene l'Anti Mtv Day, un festival con il pelo sullo stomaco fatto da gente con il pelo sullo stomaco che non si arrende alle logiche commerciali tipiche di eventi come l'Mtv Day. Il 18 e il 19 settembre esserci diventa un dovere morale anche solo per onorare la tragica figura di Gian Maria Accusani, l'uomo che undici anni fa si immolò in diretta tv bestemmiando per noi durante l'Mtv Day.

Per la cronaca: sentiti undici anni dopo i Prozac+ non sono niente male. E non erano niente male anche allora, se per questo.

09 settembre 2009

I DON'T WANT FUCKIN' ALLEANZE ELETTORALI WITH PIERFERDINANDO CASINI

Magliette aderenti. Pantaloni ancor più aderenti. Colori fluo. Eyeliner in alcuni casi. Capelli pittati di colori strani. Vibrazioni positive. Omosessualità ostentata (e ben venga, tra l'altro). Droga, in certi casi. Musica unz unz ma non troppo. Sintetizzatori bzz bzz ed a volte pure troppo. In poche parole a Bologna per il concerto di Peaches sembrava di essere nel 2001, solo che non era il 2001 perché purtroppo oggi siamo nel 2009 (anche se non sembra).

Ma andiamo con ordine. Di fronte ad un pubblico numeroso che non ti saresti mai aspettato hanno aperto il concerto gli italo-francesi Discofunken e la serata ha apparentemente preso una brutta piega. I Discofunken sono la reale dimostrazione di quanto i Justice abbiano (involontariamente) fatto male alla musica dance (o a certa dance): i soliti sintetizzatori distortissimi, i soliti beats secchi e perentori, il solito basso tamarr-funk d'accatto, il solito cantato che c'è e non c'è. Idee zero, voglia di rischiare ed innovare zero. I Justice erano in buona fede, questi qui no perché provano a seguirne la scia sperando di ripetere il colpo riuscito ai Bloody Betroots e fare un pochino di soldini, che certi vizi costano. Purtroppo per loro i Justice sono altro, e i Daft Punk del capolavoro disco-truffa Human After All sono e saranno sempre inarrivabili. Partono le basi e i Discofunken cazzeggiano, ogni tanto una chitarra o un basso fanno capolino, lo sparuto gruppo di quindicenni sembra gradire ma l'immagine che rimane nitida nella memoria è quella del beatmaker del duo che balla e si contorce a torso nudo finendo per somigliare ad un qualcosa che sta tra il Mr. Lui protagonista degli stacchetti che introducevano i cartoni animati sulle reti Mediaset e il sommo Mauro Repetto ballerino degli 883. Purtroppo oggi siamo nel 2009, ma servirebbe una moratoria sui progetti dance che cercano disperatamente suonare così.

E poi, Peaches. Nella band che l'accompagnava credo di aver riconosciuto suo marito Gonzales alla batteria, e solo per questo (ma anche per l'entrata sul palco accompagnata dalla sigla dell'A-Team) Peaches va rispettata. Se poi ci si mettono anche abbigliamenti impossibili, una presenza scenica come ultimamente se ne vedono poche (almeno a certi livelli), musica che riesce a coinvolgere anche il più scettico dei presenti (ovvero il sottoscritto), crowd surfing nel vero senso della parola, una finta caduta con conseguente finto infortunio e quando meno te l'aspetti relative pose alla Ozzy Osbourne con sangue che cola dalla bocca il concerto diventa uno di quelli da ricordare e la serata si risolleva all'istante. Peaches fa la sua cosa, continua a suonare la stessa roba senza voler scimmiottare nessuno o voler cavalcare l'onda, continua a lanciare i suoi (importanti) messaggi, continua a scegliere la provocazione come arma, e fa bene. È troppo vecchia Peaches per fare questo? Non si è mai troppo vecchi per essere se stessi. Aveva più senso vederla nel 2001? In parte sì, ma non è mai troppo tardi per scoprirla e comunque vale sempre la pena di vederla in concerto anche se i tempi son cambiati e l'electroclash è passato di moda (ma poi tanto lei se ne è sempre sbattuta delle mode e comunque in ambito electroclash è sempre stata considerata una delle seconde linee, dunque parlare di moda non ha troppo senso).

Magari il messaggio potrà sembrare trasmesso con meno convinzione di un tempo, ma è solo un'apparenza. E la musica resta sempre quel pasticcio kitsch senza vergogna che tanti sederi ha fatto muovere nel corso degli ultimi otto anni e che, se andiamo avanti così e soprattutto se le nuove leve si chiamano Discofunken, tanti ne farà muovere in futuro. Alla fine quello che conta davvero è questo, muovere il culo. Tutto il resto è game over.

(Indie For Bunnies)

06 settembre 2009

LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE (NERO): WHAT WILL I BE LIKE WHEN I GET OLD?



Riceviamo e volentieri pubblichiamo una velina anonima frutto del lavoro congiunto di pezzi grossi del Vaticano e di elementi deviati dei servizi segreti. È arrivata in redazione ieri, ed in nome del diritto di cronaca la riportiamo interamente, senza censura alcuna.

(Whitney) Houston abbiamo un problema: a quanto pare il declino di Rumore appare inarrestabile, e forse a questo punto non vale nemmeno più la pena di insistere ad acquistarlo ogni mese al modico prezzo di cinque euro. Basta con l'accanimento terapeutico, che ad esser troppo buoni ci si perde sempre. E, sia chiaro, niente eutanasia, che altrimenti si va contro la volontà del Signore.

Il numero di settembre 2009 è esemplare per capire lo stato attuale di questa gloriosa rivista musicale. Vieni da un deludente numero estivo luglio/agosto con allegata una entusiasmante guida alla scoperta della musica dei Velvet Underground (una di quelle guide che fai prima a far ricerche su Wikipedia che a leggerle) e ti trovi in mano un numero nuovo che se lo leggi un tantino distrattamente ti sembra di tornare direttamente al 1996 (anno in cui sfrecciavi con lo scooter per le vie del tuo paese e già compravi Rumore), cosa decidi di fare per reagire? Implori perdono? Implori Perdomo, il centrocampista che giocava a calcio peggio del cane di Vujadin Tavernello Boskov? Lo cestini subito? La prendi in ridere? La butti in caciara e lo riporti all'edicolante chiedendo il rimborso del prezzo di copertina? Mistero, nel senso della canzone di Enrico Ruggeri. Anzi no, Mistero Boffo come il titolo dell'ultimo numero di Panorama.

Ridere è la soluzione migliore, sempre e comunque. Cerati recensisce con entusiasmo gruppi per cui io mi entusiasmavo quando avevo dodici anni, Cerati recensisce il Gods Of Metal a cui sognavo di andare quando avevo dodici anni. Cerati fondamentalmente mi sta simpatico perché ha attitudine da vendere e ci crede ancora. Un fantasmagorico report dell'Idroscalo Festival a cura di tale Elisabetta Bellosta, con Duff McKagan definito leggenda vivente del rock (forse perché in gioventù si è sparato birra in vena), pensierini che paiono copiaincollati a caso dopo essere stati presi di peso dal diario di una quattordicenne con velleità pseudoalternative ma soprattutto una alatissima frase come “uno dei gruppi più popolari del social network” che sta ancora gridando vendetta anche se è trascorso più di un mese dalla fine del festival. Il nuovo, pallosissimo, prevedibilissimo Bloody Betroots disco del mese, definito dal recensore un capolavoro di eclettismo (a me tutte le tracce paiono suonare tutte uguali anche dopo ripetuti ed attenti ascolti, urge una solenne stroncatura di Christian Zingales) ed elevato al rango di progetto anarco-grafico-musicale dai Bloody Betroots stessi (dunque, se prima pensavo che i brani presi singolarmente potessero anche spaccare ora valuto l'opera d'arte nel suo complesso e la giudico come un prodotto da lasciare nei bagni del prossimo Autogrill in cui mi capiterà di sostare. Sicuramente il camionista che avrà la fortuna di trovare il disco in questione lo apprezzerà più di me). Pomini grande come al solito, Lo Mele idem, Girolami una sicurezza, il resto (qui la velina anonima risulta illeggibile, per completare la frase ci vorrebbero Vittorio Feltri e la sua geniale inventiva). Mi fermo qui, che sto esaurendo l'Inkiostro (la velina accenna quindi ad un report su Animal Collective+Tv On The Radio a Ferrara Sotto Le Stelle che non è passato inosservato, ma la frase appare sgrammaticata e viene troncata di netto senza che se ne possa capire bene il senso. Che in Vaticano stiano iniziando a girare sostanze non propriamente lecite?)

Ci si arriva sempre crescendo: non sono andato al concerto dei Get Up Kids a Bologna perché ad un evento del genere valeva la pena andare dieci anni fa, non sono andato al concerto degli Earth Crisis a Bologna perché ad un evento del genere valeva la pena andare (come minimo) dieci anni fa, ed ora sto pensando di dire stop all'acquisto di Rumore (ma non è ancora detta l'ultima parola). Dal prossimo mese potrei comprare solo Blow Up, così almeno imparo a parlare e a scrivere in italiano.

La velina si conclude così, probabilmente incompiuta. O magari eran due pagine ed in redazione è arrivata solo la prima ed in nome del diritto di cronaca ho pubblicato solo l'unica che avevo. O magari rispetto sempre e comunque il diritto di cronaca e dunque io rispetto le scelte editoriali di Rumore anche se non le condivido.

04 settembre 2009

LE IMMAGINI SEXY POTREBBERO DISTURBARE LA SENSIBILITÀ DEI LETTORI


Ed a questo punto della storia diventa doveroso mettere sul piatto tre dichiarazioni di solidarietà in un colpo solo, che a stare vicini a chi è in difficoltà non si sbaglia mai. In ordine puramente casuale:

  • si esprime piena e convinta solidarietà alla redazione de L'Unità e al direttore Concita De Gregorio, a Natalia Lombardo, a Federica Fantozzi, a Silvia Ballestra, a Maria Novella Oppo. tutte querelate da Silvio Berlusconi per aver fatto il loro dovere ed aver espresso semplicemente le loro opinioni. Vi vogliono zittire, tenete duro che forse un giorno ce la faremo a vivere in un paese (abbastanza) normale. Basta solo cacciare gli italiani dall'Italia ed il gioco è fatto, serve tempo ma noi abbiamo pazienza, molta pazienza. Cominciamo ad andare casa per casa a distruggere gli apparecchi tv utilizzando pesanti barre metalliche, poi il resto verrà da sé.

  • si esprime piena ma non convinta solidarietà a Dino Boffo, direttore dell'Avvenire che si è dimesso dopo il linciaggio morale a cui lo ha sottoposto il Brighella del giornalismo italiano (cit.) in nome e per conto del Grande Manovratore con i capelli asfaltati che si è sentito toccato da alcuni editoriali del Boffo medesimo, un trattamento degno di un paese del Terzo Mondo (ma l'Italia in fondo è un paese del Terzo Mondo anche solo per il fatto che essere gay fondamentalmente è considerato un disonore e dunque basta accusare a mezzo stampa una persona di essere gay per metterla alla berlina). Mi faccio impressione da solo per aver dichiarato solidarietà ad un ex direttore dell'Avvenire, ma a volte nella vita bisogna anche saper scendere a compromessi e non pensare a quanto è reazionario un giornale come quello.

  • si esprime piena e convinta solidarietà alla versione inglese di Vice Magazine, che ha visto censurata un'inserzione pubblicitaria di American Apparel perché la ragazza che fungeva da testimonial potrebbe sembrare una minorenne in pose audaci anche se in realtà ha 23 anni. A volte certe cose e certe situazioni neanche ad immaginarle vengono fuori così ridicole, si vede che gli inglesi stanno imparando da noi italiani come di vive alla grande.

Tre casi di limitazione del diritto di espressione belli e buoni, tre situazioni scottanti che appaiono legate da un unico filo conduttore ma che volendo si potrebbero risolvere con un unico, incredibile colpo di teatro: Noemi Letizia che diventa la nuova testimonial di American Apparel, campagne pubblicitarie in cui sembra una minorenne anche se da poco è diventata maggiorenne che finiscono dritte dritte in prima pagina sull'Avvenire e Concita De Gregorio che in un suo editoriale su L'Unità plaude alle sagge scelte commerciali dell'azienda americana e del quotidiano della CEI fregandosene per una volta di quanto viene svilita la figura femminile in situazioni come queste (ma anche in altre situazioni). Bisogna solo che le parti in causa dimostrino un po' più di coraggio ed il Governo sarà finalmente soddisfatto.

STEADY DIET OF LOATHING

Chiariamo subito una cosa: Milky Ways di Joakim si candida seriamente ad essere uno dei dischi dell’anno 2009, ma tanto nessuno se lo filerà e difficilmente si potrà trovarlo in cima alle charts annuali dei siti musicali che contano. Al limite verrà solamente citato di striscio, e nessuno avrà il fegato di metterlo non dico nelle prime tre posizioni, ma di metterlo nella top ten dei dischi dell’anno. Fine del solito pistolotto polemico iniziale.

Affermo tutto questo senza ironia, ma con la consapevolezza che dischi del genere si ascoltano molto raramente e ben più raramente vengono capiti perché sono fuori dal tempo e fuori dalle mode. Qui non si tratta dei Bloody Beetroots o dei pur rispettabilissimi Justice, si tratta di roba fatta da un tizio che è in giro da molto tempo, che non ha mai fatto il botto commerciale ma ne sa e soprattutto non cerca di seguire la corrente, ma vuol fare la sua cosa e la fa senza preoccuparsi di arrivare ad Mtv. Fine del secondo pistolotto polemico consecutivo.

E com’è Milky Ways? È fatto essenzialmente di chitarra, basso, batteria, sintetizzatori e campionatore. È un disco impossibile da catalogare, va ben oltre la dance ed è in grado di esprimere in maniera definitiva l’eclettismo di Joakim. Ascoltandolo vengono subito le seguenti definizioni:

- Colonia 1974, il krautrock all’apice del suo splendore;
- i Neu! in particolare
- psichedelia da Summer Of Love 1988, quando i sintetizzatori (e non solo) bruciavano i neuroni alla gente che amava ballare in discoteche di tendenza e/o in epici rave party;
- il disco che farebbero i Sonic Youth se solo non fossero bolliti;
- il disco che farebbero i Sonic Youth se si fossero bolliti i neuroni durante la Summer of Love 1988;
- David Bowie, stesso discorso fatto per i Sonic Youth ai due punti precedenti;
- pop music che in un mondo più giusto sarebbe in testa ad ogni classifica;
- musica da ballare più con la mente che con il corpo.

In poche parole, un disco talmente bello che recensirlo risulta molto difficile. Si ha paura di rovinarlo, si ha paura di alterare qualcosa nel perfetto amalgama raggiunto da Joakim. Un attimo c’è la soluzione sonora più kitsch possibile, un attimo dopo arriva musica seria, serissima: questo è Joakim, con le sue colonne sonore per immaginari film porno da guardare sotto effetto di sostanze non propriamente legali (Ad Me), con le sue cavalcate intrise di fuzz (Back To Wilderness), con i suoi dance anthem da lacrime agli occhi (Spiders) e con il suo techno-pop in stile Postal Service dopo una dieta a base di pane ed acid house (Medusa). Questo è il disco di un uomo allo stato dell’arte.

(Indie For Bunnies)

02 settembre 2009

UN MORTO SUL DIVANO CON L'OCCHIO A SPILLER E IN MANO UN DISTILLATO



La canzone del rientro, la canzone del game over (cit.), la pop song definitiva dell'anno 2009: Heartbreak (Make Me A Dancer) dei Freemasons feat. Sophie Ellis-Bextor.

Puro disco dramma, praticamente Sophie Ellis-Bextor in morfina che se ne sta in disparte ai bordi della pista mentre i Talk Talk epoca Such a Shame suonano la sua megahit planetaria Murder On The Dancefloor. Non fa una grinza.
A modo suo un capolavoro frutto dell'impegno fisico e mentale dei Freemasons, due deejay inglesi che a quanto pare sono soliti fare il giro dei pub londinesi per trovare musica da trasformare in bombe dance. Probabilmente nel più infimo pub della città i Freemasons han trovato Sophie Ellis-Bextor strafatta, le anno offerto un paio di giri di vodka e Redbull, l'hanno caricata in macchina e l'hanno fatta cantare in nome dei tempi che furono, i tempi in cui lei era una popstar famosa a livello planetario e poteva avere tutto ciò che voleva. Ed è venuta fuori una canzone praticamente perfetta che ti entra in testa e difficilmente vuole uscirne, ideale per sfrecciare per le strade di paese con la propria Golf. Bene, bravi, bis.

Oggi la Ellis-Bextor è relativamente famosa nel Regno Unito ed è quasi del tutto caduta nel dimenticatoio nel resto dell'Europa, ma sette/otto anni fa era una diva in heavy rotation su Mtv. Di quel periodo epico restano solo una magrezza piuttosto preoccupante ed un tatuaggio a forma di cuore su un bicipite, il più brutto tatuaggio visto in tv da parecchio tempo a questa parte. La morale di tutta la sua parabola discendente è la seguente: certe esperienze ti segnano nel corpo e nello spirito, ma solo tornando alle tue origini di vocalist in brani dance puoi pensare di ritrovare il tuo equilibrio psicofisico (e puoi guadagnare un sacco di bei soldini). La benza è finita, andate in pace. Amen.