
Fino a qualche giorno fa non avevo mai sentito parlare di
Francesco Bosi dell'Udc. Credo si tratti di uno di quei deputati che rimangono nell'ombra per l'intera durata della legislatura ma che in determinate circostanze riescono finalmente (
e meritatamente) nell'impresa di salire alla ribalta, rimangono sulla bocca di tutti per qualche giorno e poi ricadono nell'anonimato.
Nel suo caso, ciò che ha permesso di accedere i riflettori su di lui è stato il fatto che ha avuto il coraggio di proporre un'
interrogazione urgente al Governo riguardante le partite di coppa Uefa della Fiorentina, trasmesse (a pagamento) sul digitale terrestre dall'emittente Conto Tv. Detta così senza spiegare il resto verrebbe immediatamente da dire che ci sono problemi ben più gravi di cui occuparsi e che non ha senso stare in Parlamento a parlare della Fiorentina in un momento del genere, ma Bosi adduce solide ragioni a sostegno di questa
sacrosanta interrogazione.
A suo dire infatti, dato che il canale è caratterizzato dalla trasmissione di film per soli adulti, la trasmissione delle partite diventerebbe un veicolo per propagandare la pornografia, rischiando oltretutto di turbare i minori e comunque violando le leggi a loro tutela. Chiede quindi al Governo di “
introdurre norme chiare che inibiscano alle società sportive la cessione dei diritti televisivi a certe emittenti tematiche, che non hanno nulla a che fare con lo sport e i suoi valori”, anche a costo di assumere “
iniziative energiche presso le autorità nazionali e l'Uefa”. Una vera e propria campagna di moralizzazione in barba alla libertà di mercato, detto oltretutto da un esponente di uno schieramento politico che si autodefinisce Casa delle Libertà e che accusa l'altra parte di essere
pericolosa ed illiberale. Non so se ridere o piangere. Tra l'altro, mi sforzo parecchio ma non riesco proprio a capire cosa al giorno d'oggi si possa rubricare alla voce “valori dello sport”.
Ecco quindi il colpo di genio che verrà ricordato negli anni a venire: i veri problemi del calcio non sono più la violenza negli stadi, il costo eccessivo dei biglietti oppure il fatto che ormai sia diventato finto come il wrestling e che sia sparita ogni genere di poesia. Il problema principale per Bosi è che dopo la partita vengono trasmessi film porno e qualcuno può anche decidere di guardarli. Il ragionamento da lui fatto è molto semplice ed immediato: dato che il costo di ogni gara è di 5 euro e la scheda prepagata ne costa 10, i 5 euro di differenza devono per forza essere utilizzati per guardare un film. Nel paese delle ardite semplificazioni mentali pensare che possano essere usati per guardare la partita di ritorno è troppo.
E' tanto che non seguo più il calcio, qualcosa che a mio avviso da almeno una decina di anni ha perso ogni minima forma di credibilità: semplicemente, trovo che non sia più uno sport ma una macchina da soldi in grado di fagocitare qualsiasi cosa pur di aumentare i profitti. A volte addirittura mi stupisco di come possa essere possibile che una buona fetta degli italiani viva per il calcio e per tutto quello che ruota intorno ad esso. Gente che discute e litiga per il risultato di una partita senza rendersi conto che i problemi veri sono ben altro. Il calcio è il vero oppio degli italiani.
Però quando sento cose come quelle dette dall'Onorevole Bosi mi viene voglia di tornare a provare di appassionarmi, anche solo per reagire al modo in cui gente come lui interpreta il concetto di libertà. Ho maturato quindi la decisione di tifare d'ora in avanti per la Fiorentina, compagine che sosterrò con molta signorilità e senza farne una fissazione. E' una bella squadra, ha un allenatore e molto intelligente, e soprattutto schiera tra le sue fila il grande
Bobo Vieri, un personaggio che mi sta parecchio simpatico e che non ha certo bisogno di guardare film porno.
Quindi, d'ora in avanti forza Viola e forza Bobo.
Una cattiveria gratuita: viene facile da sospettare che il vero fine ultimo di Bosi sia quello di evitare che lo spettatore si trovi nella stessa imbarazzante situazione in cui finisce il protagonista di Porno tu della Paolino Paperino Band, una delle band italiane più intelligenti di sempre.
La famiglia va difesa non solo con il Family Day ma anche con interrogazioni come questa, che vogliono evitare a tutti gli uomini che guardano una partita di pallone l'onta di scoprire propri cari nelle vesti di protagonisti di film a luci rosse. Le attrici di quei film dopo tutto sono mamme, zie, sorelle e figlie di qualcuno, e quel qualcuno potresti esser proprio tu.