18 ottobre 2007

IL CALCIO E IL SUO DOPPIO

Esisteva un tempo in cui il calcio era uno sport normale, autentico, bello da seguire. Un tempo in cui si giocava solo la domenica pomeriggio ed il pallone era di autentico cuoio, colorato di bianco e nero. Le magliette erano di tessuto naturale e non di tessuto sintetico, non avevano la maggior parte dello spazio occupato da sponsor e a fine partita spesso si restringevano per colpa del sudore di chi le aveva usate. C'erano ancora i giocatori-bandiera, si praticava il gioco all'italiana e lo stopper indossava la maglia numero cinque, il centravanti aveva la nove mentre la dieci andava al fantasista che sapeva come risolvere la gara con un lampo di genio.
Erano anni ruggenti ed era bello attendere la domenica sera per guardare 90° Minuto e conoscere i risultati delle partite. Ogni domenica alle 18:15 ci si sintonizzava su Raiuno ed incominciava lo spettacolo. Abbigliamenti improbabili, pettinature (e talvolta riporti) impossibili, chromakey azzardati, riprese da angolazioni impensabili, replay che non funzionavano, collegamenti che non partivano, interviste ai calciatori fatte in mezzo al pubblico, gente che faceva ciao con la manina. Tutto fatto con pochi mezzi e tanto entusiasmo, quasi in tempo reale visto che terminavano le partite e i filmati venivano montati quasi in diretta, senza i mezzi tecnici che ci sono ora. Tutto sapientemente diretto e mediato dal grande Paolo Valenti, che spesso finiva pure a fare da paciere nelle gustose scaramucce a distanza che nascevano tra cronisti tifosi di squadre rivali. Oggi sembra incredibile, ma allora i cronisti erano sfacciatamente tifosi e durate il resoconto della gara lo si percepiva chiaramente, nessuno si scandalizzava di questo e tutto era più vero, meno asettico. Era favoloso sentire Luigi Necco da Napoli che concludeva il collegamento sfottendo l'Inter e Vasino da Milano che rispondeva. Solo per cose come questa valeva la pena di seguire Novantesimo.
Allora io ero molto piccolo e per forza di cose ho un ricordo un pochino sfumato di quell'epoca e di quel programma, ma penso che tutto fosse molto più bello di oggi. Vedere il dvd Il meglio di 90° Minuto mi ha aiutato a colmare molte lacune ed ha fatto tornare a galla certi particolari che giacevano riposti in qualche sperduto angolo della mia mente. A cura di Marco Giusti, è un dvd (con annesso libro che ne approfondisce il contenuto) da considerarsi vera e propria opera d'arte, che raccoglie ed accosta con studiatissima casualità filmati tratti dal periodo aureo di 90° Minuto, quello in cui non c'erano i mezzi ma c'erano il mestiere e la passione. Il tutto si rivela una sorta di blob, un flusso di coscienza di due ore che passano in un minuto e che ti fanno rimpiangere i bei tempi andati. Tempi che per il calcio non torneranno mai più.
Il calcio italiano oggi ormai è come il wrestling e sai sempre chi vince, però una volta non era così. Lo sapevo già ma ora ne sono ancora più convinto. La cosa di cui non sono ancora pienamente convinto invece è un'altra. E' solo un sosia o è proprio Giampiero Galeazzi quello che che si vede nei filmati? Era magro e bello, temo addirittura di essermelo immaginato.

10 commenti:

AndreaP ha detto...

Stai aprendo il vaso di Pandora. 90 minuto e' lo specchio di quei tempi, la seguivo persino io che di calcio non ci ho mai capito niente. C'è da sottolineare che 90esimo era una rubrica inserita in quel magnifico contenitore che era la domenica in di fine '70, inizio '80 e che divoravo avidamente nei pomeriggi invernali quando da piccolo ero a pranzo a casa dei nonni.

Era una trasmissione costruita con maestria e garbo, e se volessimo proprio farci del male, potremmo fare un confronto con quegli obbrobri partoriti da rai1 e can5 in tempi recenti...

Anonimo ha detto...

Credo che 90° minuto faccia parte del DNA di chiunque abbia oggi almeno 30 anni, insieme a Domenica Sprint che andava alle 20:00 su raidue.
Mi sa proprio che ti faccio un bel postlink, questo DVD va pubblicizzato sicuramente :-)

accento svedese ha detto...

@ andreap: quando ero un bambino, era un appuntamento irrinunciabile. Ero un patito di calcio, e per me vedere i gol della giornata era una festa. Gran trasmissione, inserita in Domenica In, trasmissione democristianissima ma che era un piacere vedere. Una trasmissione gentile, senza la volgarità di certe domeniche televisive di oggi.

@ mauro: io non ho ancora raggiunto i 30, ma ho brandelli di ricordi relativi alle annate dall 85 al 90. Storica la sigla, e storica l'intro che faceva Valenti. Cose che mi hanno segnato, come anche Domenica Sprint (in cui si approfondiva di più) e la diretta dell'anticipo del campionato di basket su Raidue al sabato pomeriggio. Ce ne fossero di programmi sportivi così...

20nd ha detto...

Era ipnosi.

Cmq e' vero. C'era molta piu' eleganza senza la frenesia dell'audience una volta.

pibio ha detto...

Anch'io ero abbastanza piccolo, ma ricordo la sera che Paolo Valenti, ormai la malattia era in fase avanzata, prese commiato da noi.
Disse proprio due parole, salutò tutti e infine rivelò di essere sempre stato tifoso della Fiorentina (all'epoca bisognava essere imparziali).
Mio padre guardava il 90° cone me quella sera, non diceva niente e aveva gli occhi lucidi.
Bei tempi quelli. Il Milan era in B (dove dovrebbe essere sempre, per un motivo o l'altro) e il calcio non era ancora stato rovinato dall'uomo che di lì a poco rovinerà l'Italia.
E se c'era l'impegno, una difesa ben messa, un centrocampo con ali veloci e un bel goleador (e su tutto il sorteggio integrale dei signori arbitri) potevi vincere lo scudetto anche se abitavi a Verona.
Poi tutto finì in Coppe dei Campioni, Calcio Champagne, diagonali e altre puttanate marca Sacchi.
E Berlusconi, da piccolo, teneva per l'Inter, altrochè amore-amore.

accento svedese ha detto...

@ zonda: anche secondo me era ipnosi. Galeazzi non può essere stato magro.
Erano trasmissioni talmente vere da sembrare finte, se paragonate ad oggi. Scenografie povere, effetti speciali pionieristici, ma tanta qualità.

@ pibio: ricordo anche io l'ultima di Valenti e il fatto che dichiarò di essere tifoso della Fiorentina. Poveretto, ha condotto fino all'ultimo. Poi arrivò Maffei e finì tutto.
Una volta era bello perchè potevano vincere anche Napoli e Verona, c'erano giocatori come Elkjaer e Maradona che ti cambiavano una squadra e ti facevano vincere. Oggi giocatori del genere faticherebbero molto, conta meno la tecnica e più la resistenza fisica.
Il calcio in Italia ha iniziato il suo declino quando è entrato b., con le sue rose da 40 giocatori, con il mundialito e con le superofferte per comprare calciatori al solo fine di rubarli alla concorrenza.
b. è un re mida al contrario, quello che tocca si rovina. Ovunque va crea danni, però guadagna sempre un sacco di soldi.

Unknown ha detto...

commosso.
davvero commosso.

accento svedese ha detto...

Sono cose che fanno pensare, ma fanno anche molto bene.

prostata ha detto...

Effettivamente era bellissimo! L'unico che sembrava imparziale là dentro era Paolo Valenti, mi sa... perfino quando la Juve rub... soffiò lo scudetto alla Fiorentina all'ultima giornata non battè ciglio. :D

accento svedese ha detto...

La Juve rubò! :D