(seconda parte del'Intervista di Alfonso Signorini a Povia, mi è tornata la voglia di trascrivere dopo aver fatto una fatica immane per editare la prima parte)A proposito del cardinale Ratzinger hai scritto: "Un giorno, stanco di leggere sui quotidiani frasi estrapolate, esposte al pubblico disprezzo, del reazionario per eccellenza "Pastore tedesco", entrai in libreria e chiesi: "Non ha mai scritto un libro, questo tal Ratzinger?"L'immagine che avevo del cardinale Ratzinger, senza aver mai letto un suo libro, era quella del "reazionario per eccellenza". Le prime volte che, da Papa, si è presentato in pubblico percepivo un indole di riservatezza e timidezza. Quando il cardinale Ratzinger è diventato Papa mi sono inginocchiato davanti alla televisione piangendo per la commozione, la gioia, poi la tv si è rovesciata e mi ha colpito esattamente sulla nuca. La tv era una di quelle vecchie col tubo catodico, mi son fatto malissimo ma è stato un gran giorno, uno dei più belli della mia vita.
È vero che, qualche tempo fa, hai firmato un contratto in cui erano previste delle clausole dove era vietato parlare male del Papa?No. Quello era Giovanni Lindo Ferretti. La mia roba purtroppo non era buona come la sua. Tu ti offendi se scrivo canzoni che parlano male dei gay dicendo che sono degli invertiti?
Non capisco ma proseguo con le domande... questo discorso vale anche per la preghiera?Ognuno di noi può inventarsi le proprie preghiere, ha tutta la libertà e anche il dovere di farlo. Ognuno di noi può fare musica e spacciarsi per un predicatore come faccio, che lancio messaggi scomodi perché rende di più in termini di attenzione dei mass media. Ognuno di noi può diventare Papa e predicare cose ai confini con la realtà. Dovrebbe essere il nostro dovere, oltre che piacere, ascoltare quel che dice il Santo Padre trattenendoci dal fare sonore pernacchie, perché è lui quello che comanda e decide le preghiere.
Cosa ti aspetti dal prossimo Festival di Sanremo?Innanzitutto tante polemiche e tante interviste, poi vincere e vinceremo!
C'è una cosa, nella tua vita, che ti penti di aver fatto?Averti concesso quest'intervista. Prima di tutto, averti rivolto la parola può nuocere alla mia carriera perché porti sfiga, e poi quella tua spocchioseria sottintesa che si permette di irridere tutto e tutti mi ha fatto girare le palle e mi ha proprio rovinato la giornata. Due scappellotti, per questo, me li meriterei proprio, brutto finocchio! Mi pento di molte altre cose, ovvio, ma attengono alla relazione tra il Creatore e la mia persona e trovano nella dimensione del confessionale il proprio spazio. Rifuggo il parlar pubblico che diventa necessariamente pettegolezzo, certe cose è meglio risolverle in privato. (urla, sparo, buio totale, si chiude il sipario)
Il file audio termina con un colpo di pistola seguito da un ghigno satanico. Non è dato sapersi cosa sia accaduto in quella stanza, speriamo solo che non si sia fatto male nessuno e che Povia riesca a partecipare al Festival di Sanremo. Se lo merita.
3 commenti:
Sei un grande, Accento!
Ho avuto la fortuna di trovare per caso questa intervista, mi son sentito in dovere di condividerla.
Se st'intervista non è un fake, secondo me lo riabilita parzialmente, almeno ammette di essere solo uno che ha capito come fare i soldi senza fa un ca...
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