Dicevamo, è tornato Silvio ed in quasi una settimana ha sparato una raffica di cazzate talmente prive di una qualsiasi forma (anche apparente) di decenza da far impallidire il celeberrimo John Titor. É quasi un record mondiale: ha parlato di riforma fiscale, riforma delle aliquote, taglio delle tasse, smentita del taglio delle tasse, riforma della giustizia, riforma della costituzione, andare avanti da soli, legittimo impedimento e modellini del Duomo di Milano talmente inflazionati che te li scagliano addosso senza che nessuna delle sue affermazioni venisse anche solo lontanamente messa in discussione da chicchessia. Se le minchiate a caso le avesse dette John Titor tutti si sarebbero messi a ridere poi avrebbero chiamato la guardia medica dopo aver aggiornato la pagina che Wikipedia ha dedicato alle sue prodezze, le ha dette Berlusconi con indosso il piumino della Marina Militare russa ed allora in Parlamento ed in televisione (ormai i due luoghi spesso e volentieri tendono a coincidere) non si parla d'altro – come se le sue promesse fossero qualcosa che lui intende mantenere sul serio e non specchietti per le allodole ad uso e consumo dei gonzi indecisi se votarlo o no alle prossime elezioni regionali (io personalmente intendo votarlo perché mi è simpatico e vuole davvero il Bene della Nazione, ma questo è un altro discorso).
C'è gente che è ancora convinta che Berlusconi prima o poi manterrà le promesse e continua a credere in lui. Son 16 anni che promette il taglio delle tasse (l'esordio del tormentone-tasse fu infatti nel 1994, e da allora è stato un crescendo continuo) ma non l'ha mai fatto, nemmeno quando era all'opposizione (è noto a tutti che Berlusconi governa anche quando è all'opposizione perché gli esecutivi di centrosinistra hanno avuto negli anni la stessa consistenza del burro usato da Marlon Brando in Ultimo Tango a Parigi). Beato chi ci crede ancora e chi aspetta fiducioso. La pazienza è una virtù che io apprezzo molto, soprattutto in coloro che non si formalizzano di fronte ad un tizio con i capelli disegnati che va in giro vestito con il piumino della Marina Militare russa.
E beato chi aspetta da troppo tempo un segno di vita dalla falsa opposizione (il Partito Democratico di D'Alema, fine stratega politico che se deve fare una cosa di sinistra stai sicuro che non la fa salvo poi far sì che la colpa ricada sul suo ventriloquo di fiducia Bersani) o chi crede veramente nella falsa-vera opposizione (Antonio Di Pietro, uno che ogni volta che apre bocca regala a Berlusconi una scusa per recitare il ruolo a lui più congeniale: la vittima di un complotto ordito dai comunisti). Se ci fosse il Partito d'Azione voterei più volentieri, ma visto che non c'è il Partito d'Azione mi dovrò mio malgrado rassegnare a decidere sul momento chi non votare e chi votare per non fare un favore agli altri contendenti.
2 commenti:
Vittorio Sgarbi... maremma santa. Vittorio Sgarbi io me lo ricordo una vita fa, quando faceva quel programma su Canale Cinque all'ora di pranzo. "Sgarbi quotidiani" mi pare che si chiamasse. Io tornavo da scuola e venivo accolta dai berci di Sgarbi che rimbombavano in tutta la casa. Ecco a me Sgarbi faceva paura: sguardo allucinato, primo piano sulle pupille dilatate, perenne bava alla bocca: il doppelgaenger di Cujo. Cavolo. Anche leggere la sua biografia su Wikipedia non mi mette tanto a mio agio... http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Sgarbi . Santo Cielo.
La cosa più inquietante di Sgarbi sono i capelli. Per me sono finti.
Tra l'altro, da ragazzino in autobus si è preso un sacco di sberle da mio padre e dai suoi amici. è cresciuto complessato ed è diventato così, è colpa di mio padre e dei suoi amici.
Posta un commento