30 gennaio 2010

VITA, MORTE E MIRACOLI DI UN PEZZO DI BAMBA (Esclusivo: Alfonso Signorini intervista Povia, parte 1)


Mentre cercavo di scaricare da Emule un superclassico della cinematografia italiana ho avuto la fortuna e l'onore di imbattermi per caso in un reperto di rara importanza sociale e culturale: il file audio di un'intervista a Povia, il celeberrimo cantante autore di un caposaldo della storia della musica leggera italiana come Luca era gay. Ed ora che Povia ci riprova e torna a Sanremo con una canzone sulla vicenda di Eluana Englaro io non posso fare altro che trascrivere l'intervista e riportarla senza censure dopo averla ascoltata vincendo lo schifo & il ribrezzo. La qualità del file audio non era buona e dunque non sono in grado di dire con assoluta certezza chi fosse l'intervistatore, ma ad occhio e croce viste la boria e la leggerezza dei temi trattati potrei ipotizzare che colui che ha posto a Povia le insidiose domande fosse il grande Alfonso Signorini. Anzi, sono praticamente certo è Signorini che fa le domande e questa è l'intervista esclusiva a Povia che Tv Sorrisi e Canzoni ha pubblicato questa settimana. Mi chiedo solo come cazzo abbia fatto a finire su Emule... deve essere perché Signorini scarica tonnellate di filmati porno e condivide ogni cartella del suo hard disk.

Sul tuo ultimo libro hai scritto che "la casa in ristrutturazione e un tumore alla pleura" ti hanno "ancorato alla vita" e ti hanno aiutato a salvarti. Da cosa ti hanno salvato?
Non ho scritto nessun libro e non ho avuto nessuna malattia. O meglio, non ho ancora scritto nessun libro ma un giorno ci arriverò – è una ottima via per guadagnare ancor più soldi alla faccia dei gonzi che si indignano per ciò che canto. Pensa a come ero fino ad un paio di di anni fa: la mattina mi alzavo tardi, bighellonavo, preparavo un concerto e, infine, mi esibivo sul palco. Nessuno mi cagava, nessuno si filava la mia musica, poi però ho scoperto che infilando argomenti di attualità nelle canzoni e facendo un po' il reazionario ci si mette in mostra, si scatenano polemiche e si vendono più dischi. Comunque non ho mai detto la frase che hai citato, non so dove cazzo tu l'abbia tirata fuori. Non sono mica Giovanni Lindo Ferretti, babbeo!

Nelle tue canzoni, comunque,c'è sempre stata un'attenzione alla dimensione spirituale più che a quella materiale...
Non sono mai stato ateo e ho sempre avuto una visione carnale della dimensione della Creazione. Principalmente però mi sono fatto di crack, quello che costava meno perché fino a quando non ho iniziato a vendere molti dischi non ho avuto tanti soldi in tasca per soddisfare i miei vizi.

"Tornare a casa" è un'espressione che ricorre molto spesso nei tuoi interventi. Cosa ha significato nascere e crescere in questo piccolo borgo di montagna?
Nulla, assolutamente nulla. Non sono nemmeno nato in un piccolo borgo di montagna ma a Milano, solo che è bello spacciarsi per ciò che non si è. Ed è bello essere complessati e per questo motivo arrivare a scrivere canzoni contro gay ed eutanasia. Io sono un cantore con i capelli lunghi e unti e la panza prominente che prova in tutti i modi ad essere al centro dell'attenzione e per farlo suona pure al Family Day.

(fine prima parte, perché non ho più voglia di trascrivere. La seconda parte forse arriverà a breve, o magari non arriverà mai perché interverrà la potente lobby di Comunione e Liberazione e farà bloccare l'intera operazione)

6 commenti:

il barone ha detto...

mi piace pensare che Signorini scarichi film porno
oppure no?
bleah

jerry ha detto...

Sei carico d'odio e pregiudizi. Vergognati.

zivago ha detto...

siamo fomentatori d'odio noi

accento svedese ha detto...

@ il barone: a me piace pensare che li scarichi e li guardi con gli amici a palazzo Grazioli.

@ jerry: e tu sei un ciellino.

@ zivago: siamo sotto indagine.

jerry ha detto...

mi dissocio dal mio omonimo!

accento svedese ha detto...

Per me il tuo omonimo era Jerry Calà, quel mattacchione!