28 luglio 2008

ONE NATION UNDER A GROOVE

Sul fatto che l'eurodance (volgarmente detta musica da autoscontri) sia ormai leggenda non ci piove. Un genere musicale nobile che ha avuto tanti fan quanti detrattori, ma che molto spesso i detrattori ascoltavano di nascosto ed apprezzavano senza avere il coraggio di ammetterlo. Musica semplice e sempliciotta dotata però di un alto tasso di emotività, suoni che hanno avuto il loro boom dal 1992 al 1996 per poi estinguersi di colpo ed essere elevati al rango di un ricordo mitologico, uno di quelli che al solo pensiero ti viene un nodo in gola difficile da mandare giù. Ma c'è di più, molto di più. C'è che tutti quelli che allora la disprezzavano perché volevano bullarsi di essere alternative ora la adorano. C'è che oggi un certo tipo di indie ed un certo tipo di mainstream hanno il coraggio di riconoscerne la decisiva importanza e stanno recuperando quei suoni e quella estetica.
Non ci piove: l'eurodance è stata l'unica, plausibile forma di punk che gli anni novanta hanno saputo regalarci, e finalmente qualcuno se ne sta rendendo conto. Sia chiaro, punk inteso come musica ma soprattutto come attitudine, sprezzo delle regole e delle convenzioni, voglia di uscire dagli schemi e ribellarsi. Non come una cresta ed un paio di borchie tanto per darsi un tono.
Come il punk nel '77 inglese ha avuto il suo boom in virtù del suo rappresentare una risposta al progressive e al rock elefantiaco dei settanta (e al loro corredo di gente che si prendeva troppo sul serio, partiture molto complesse suoni manieristici, masturbazioni mentali) e veicolava un messaggio totalmente opposto a ciò che lo ha preceduto (e quindi tutti potevano suonare tutto senza saper suonare, bastava avere rabbia verso il sistema e tanta faccia tosta, il resto non contava), l'eurodance ha avuto il proprio boom nel periodo in cui andavano per la maggiore cose come grunge e punk californiano, e quindi ha veicolato un messaggio di pace e amore, esortazioni a far festa e divertirsi con sincerità in risposta alla negatività (e per certi versi, all'autolesionismo) del grunge e al divertimento a buon mercato di gruppi come i Green Day e gli Offspring. In poche parole: una sorta di reazione mentale a ciò che al momento imperava nel mercato musicale e, di riflesso, nella mentalità dei giovani, Come nel punk '77, le produzioni erano facili e dozzinali, molto spesso tutte simili tra loro. Non importava essere troppo raffinati, contava essere concreti (e magari vedersi staccare un altro sostanzioso assegno dalla casa discografica). Le chitarre erano sostituite da sintetizzatori ed altre diavolerie elettroniche, ma la semplicità e la ripetitività dei riff erano le medesime (con rabbia e violenza sostituite da melodie che si stampavano nel cervello e non ne uscivano più). In breve tempo l'eurodance è divenuta fenomeno di massa (grazie anche al supporto di specifici programmi radio) e si è arrivati ad un livello in cui ogni settimana uscivano miriadi di produzioni che riscuotevano successo sempre crescente. Come nel primo punk i progetti duravano poco nel tempo, e gira e rigira le facce dietro agli stesso erano sempre le stesse: bastava dare un' occhiata alle classifiche per rendersi conto che dietro ai tormentoni di successo c'erano sempre gli stessi team di produttori, coadiuvati da vocalist diversi a seconda del progetto. E, a dire il vero, magari il nome del vocalist cambiava, ma la sostanza restava la stessa. Ma mentre nel punk '77 c'era chi suonava la chitarra in un gruppo, cantava in un altro e magari suonava la batteria in un altro ancora, qui si andava davvero oltre: le stesse vocalist lavoravano in studio su progetti diversi (vedi Corona e Playahitty) e, al momento delle esibizioni live, ci si affidava al playback e a frontwomen senza voce in capitolo che non avevano nulla a che vedere con chi aveva realmente inciso il brano. Più punk del punk, molto più alternativa di ciò che all'epoca si proponeva come l'alternativa. Semplicemente, per andare contro certe logiche le cavalcava e sfruttava al massimo tutti i meccanismi più biechi dell'industria musicale, quasi come per combatterli dall'interno.
Ed ovviamente c'è molta similitudine tra i due generi musicali anche in ciò che avvenne al momento del declino: mentre il punk '77 venne rimpiazzato dall'hardcore (più fisico e violento) e dalla new wave (più cerebrale e ragionata), l'eurodisco venne in breve rimpiazzata da progressive (più cerebrale e ragionata) e techno trance (più fisica e violenta).
Nulla vieta dunque di pensare che, per capacità di uscire dagli schemi e dalle convenzioni, la musica da giostre sia stata il vero punk degli anni novanta ed Albertino il suo John Peel (cit.), nulla vieta di sognare un pochino mentre la ascolti. Ora la dance da superclassifica non è più così, ed in tempi in cui anche ciò che definiscono indie è parte integrante del mainstream, perché non cercare di battere una certa cultura ormai imperante prestando orecchio a dei Culture Beat qualsiasi?

21 commenti:

disconnesso ha detto...

Non ci avevo mai pensato a questo parallelismo tra la dance anni '90 ed il punk... effettivamente ci sta: la prima cosa che mi viene in mente in effetti è che i Sex Pistols alla fine sono stati proprio una trovata commerciale (ora qualcuno si imbufalirà per questa cosa...). Comunque mi fa una certa impressione, in un modo o nell'altro ne stiamo parlando tutti (degli anni '90 dico). E se non ne parliamo, finiamo comunque per cascarci magari ascoltando qualche cover azzeccata (vedi gli Ex-Otago).
La verità è che Corona e Scatman John (pace all'anima sua) sono e rimarranno per sempre nei nostri cuori

:p

20nd ha detto...

Io sono un Eurofan

disconnesso ha detto...

'sta cosa che io e Zonda commentiamo in contemporanea è quasi inquietante LOL

Unknown ha detto...

Diobbbono! Cmq Albertino = John Peal è' veramente un stralol!

Goldo ha detto...

ti meriti l'encomio "amico della cassettina"

e poi ci aggiungo una chicca

te la ricordi la sirena?

c'è stato un periodo dove non esisteva pezzo che non avesse all'interno una sirena roboante.

Anonimo ha detto...

Napalm e di nuovo napalm sull'euromerdadance e sulla nostalgia per la medesima. E su Albertino.

Anonimo ha detto...

Se ti ammazzi di Dance Dance Revolution ed affini sul tappetino dal livello 5 in poi, non puoi non apprezzare la EuroD.

Anonimo ha detto...

Interessante il cambiamento del punto di vista (esercizio di stile che a volte svela particolari mai notati): quindi l'eurodance era la vera alternativa all'"alternative" che all'epoca andava di gran moda. Un'idea apparentemente buffa ma che potrebbe essere vera. Come sottolinei, i produttori alla fine erano sempre gli stessi, che registravano i brani in piccoli studi privati (io vidi quello di Radio Dj in cui incidevano Molella, Fargetta e Prezioso); da li iniziava il circolo radio-riviera-negozio (come si chiamava l'etichetta di Dj?). Ecco, quello era un vero circuito "alternativo", roba che oggi chiameremmo indie, alla faccia dei Green Day prodotti dalla Sony. In questo senso d'avvero c'hai azzeccato.

20nd ha detto...

E' un periodo (breve) che ricordo con gioioso piacere. Fece fare un bel cambio di rotta anche a Fantastic Plastic Machine, che dirotto dal Big Bit Abtract Pop a sonorita' piu' EuroBeat, mentre la "Trattoria" andava a fuoco

accento svedese ha detto...

@ fruskio: invece sottoscrivo il fatto che i Pistols sono stati una trovata commerciale, ed aggiungo che la loro reunion del 96 è stata patetica. Forse hanno deciso quella reunion proprio per reagire al successo dell'eurodance o più probabilmente perchè volevano ancora soldi.
Hai ragione anche sul fatto che Corona & co. rimarranno sempre nei nostri cuori. Noi adolescenti dei bei tempi che furono ci ritroviamo sempre a parlarne.

@ zonda: pure io sono un eurofan. Un bel periodo, che allora influenzò molta musica ma soprattutto molti stili di vita.

@ marco: era una citazione di una frase azzeccatissima! ;)

@ goldo: ricordo, ricordo. Era tamarrissima ma rendeva parecchio. E tanto per dire, i Klaxons ne hanno messa una in un loro pezzo del 2007. :D

@ niccolò: dai, non esageriamo... può piacere come non piacere. A me allora piaceva di nascosto dagli altri, oggi mi piace.

@ kekule: mai provato dance revolution, mi hai dato una bella idea! :D

@ lollodj: ha una sua logica quello che ho scritto, e lo penso sul serio. Buttato tutto lì con ironia, ma lo penso sul serio. Più punk quello dei Green Day e dei loro megavan, più punk quello della reunion dei Pistols. Ragionando per assurdo, l'alternative non era tanto alternative perchè era la moda, e chi ascoltava eurodance era considerato un nerd, Dunque l'eurodance era la vera alternative.
L'etichetta di Deejay si chiamava Time. ;)

Anonimo ha detto...

Dio missile, era talmente alternative l'euromerd che l'ascoltava anche il majale! O dalle vostre parti era un movimento carbonato paragonabile alla prima stagione dell'hardcore US? Perche' tra video in tv e pressoche' totale monopolio di radio, feste etc., direi che di alternativo e di contro non avesse un bel nulla. Anzi, era la musica in cui era piu' facile imbattersi. Infine, che i Sex Pistols fossero un caso montato da McLaren non ci piove. Che il loro disco sia uno spettacolo nemmeno. Che la reunion del '96 fosse per soldi, neppure - solo loro hanno avuto l'onesta' di chiamarla "Filthy Lucre Tour"! :)

Anonimo ha detto...

ricordo che anni or sono, mi trovavo in coda per entrare all'imnsonnia, a ponsacco.il fluire della coda era piuttosto lento e noioso, nebbia e freddo, ma all'improvviso, un romano, che diligentemente aspettava il suo turno per entrare, ha indirizzato un urlo verso enoturage e buttafuori; urlo che riporto : 'aò devo star male d'anfetamina, non de raffreddore!'

Anonimo ha detto...

Niccolò, se con musica alternativa intendi un genere di nicchia hai perfettamente ragione. Ma il discorso di Federico credo sia diverso. Una manciata di produttori che si faceva tutto in casa, per il puro gusto di divertire e divertirsi (e fare un sacco di soldi, claro) è molto più vicino alla filosofia underground/indie di quanto non fossero gruppi blasonati e megaprodotti. Ovvio che per me gli alternativi veri degli anni 90 restano, che so, Melvins, Mudhoney, Rancid,i primi Nirvana o gli Zeke. Ma il suo punto di vista è sicuramente interessante. Il vero problema è che la dance, dalla fine degli anni 70 (dalla famigerata Death to Disco) non ha mai avuto una coscienza "di classe" (passatemi il termine) come invece i punk o i metallari, quindi non sono mai riusciti a formalizzarsi in un movimento che non fosse strettamete legato a un locale o una moda passeggera. E adesso mi fermo che andrei avanti per altre 3 pagine :)

Zonda ha detto...

@Accento: Non si era mica capito :P

Anonimo ha detto...

Da quel che ricordo i fan dell'eurodance erano quelli che capivano meno di musica un po come i fan di vasco rossi.
riguardo al dibattito altrnative mainstream ormai è tutta questione di mercato, c'è chi si vende per un milione di copie chi per un centinaio.
Comunque negli anni 70 per chi non amava il punk amava la disco, poi sono arrivati i Blondie a mettere tutti d'accordo ed ora che ci penso perchè a suo tempo qualche geniaccio non ha pensato di fondere grunge ed eurodance?

Liar

20nd ha detto...

I Justice no, eh?

accento svedese ha detto...

@ niccolò: certo che non era carbonara, però era da carbonari spacciarsi per punk ed ascoltarla di nascosto come faceva il sottoscritto. :D è ovvio che quello che ho scritto è una provocazione, però se pensi chi sta, ha una sua logica.
Dio missile è fantastica.

@ anonimo: un aneddoto fantastico, ti invidio per averlo vissuto in prima persona. :)

@ lollodj: hai colto bene il nocciolo della questione. L'eurodance era alternativa per produzione e tutto il resto, ma è stata solo moda passeggera. Non è riuscita a diventare un movimento come è successo all'hardcore techno (gabber, warriors...)

@ liar: infatti. Uno può vendere milioni di copie e rimanere alternative come attitudine oppure vendere qualche migliaio di copie e tirarsela da superstar. E' questione di attitudine ma molto spesso è questione anche di pubblico (tipico è lo snobismo indie, "quando un gruppo vende non lo ascolto più perchè era meglio quando lo ascoltavo solo io". Grunge ed eurodance no, ma tale Gillette con Mr. Personality del 1995 fuse rock ed eurodance con risultati truzzissimi.

@ Zonda: spero in una svolta eurodance dei justice. :D

Anonimo ha detto...

Non sono assolutamente d' accordo con questo parallelo che fai tra euromerddance anni '90 e il "punk", ma non ti rendi conto di quanto forzata e distorta possa essere questa accezione??? Il modo di essere concepita e prodotta (la dance anni '90) non era affatto diverso da quello della musica da discoteca degli anni '80 e anche di quella degli anni '70 che, giusto o meno, fino a prova contraria, era il sound che il movimento punk aberrava assieme a progressive pipparolo e pop cerebroleso (roba tipo puppy love). Se pensate che la dance anni '90 possa essere ascritta al punk solo perché i Ramones erano cresciuti con e parodizzavano il bubble-gum anni '60 e perché i sex pistols erano un "gruppo costruito a tavolino" avete perso un bel po' di pezzi per strada...e ricordatevi che il punk all' inizio era un movimento artistico (e non lucrativo) fatto da quattro gatti in una città gigantesca (N.Y.), l' eurodance, beh, NO !!!
Un ultima cosa: rifiutare snobismi, accademismi, pregiudizi,cazzi&mazzi è una bella cosa, questo non significa però dar sfogo a qualsiasi polluzione cerebrale prodotta e mettere merda e cioccolata nello stesso pacchetto!!! Io quando questa roba andava ero bambino-preadolescente e mi faceva vomitare ! Era talmente brutta da indurre sofferenza fisica ed era OVUNQUE!!! Era il peggior nazismo musicale, altro che punk, e non c'è giorno che passi in cui non ringrazio che questa roba sia finita ! Cmq tranquilli, ascoltatevela pure, hanno riabilitato anche quella merda fumante della italo-disco, questa in fondo non è peggio...

accento svedese ha detto...

Anche questo post è merda fumante se per questo, e mi sa che tra vent'anni verrà riabilitato anche presso il pubblico dei puristi dei fan dei generi musicali che devono rimanere puri.

Anonimo ha detto...

A me dei purismi non me ne frega una mazza, tantomeno di aver scritto qualcosa che per te non sia merda fumante...quella roba ai suoi tempi semplicemente mi faceva troppo schifo per essere vera, così è e basta...ascoltatela pure se ti piace...a me piace molto la dance in generale, l' eurodance anni '90 mi fa vomitare il cazzo...
fiori&baci

accento svedese ha detto...

Ehi, ma scherzavo... mica vorrai prendere sul serio un commento del genere?