27 febbraio 2011

TRIPOLI SARÀ ITALIANA (il nichilismo bussa alla mia porta, io apro ed ha gli occhi di un cane da caccia)

Qualche anno fa ho mangiato un intero pacchetto di pastiglie Leone all'assenzio ma non mi è successo nulla. Speravo di alterare la mia percezione della realtà ma l'unico risultato che ho ottenuto è stato un leggero mal di pancia che se ne è andato via non appena ho fatto un pasto decente. È dura la vita di chi si finge artista, ed infatti io nella vita faccio tutt'altro (scrivo per Tv Sorrisi e Canzoni e Libero, e mi pagano pure bene). Mi hanno fatto di più le Leone al gusto Principe di Napoli, che non ho mai capito che gusto sia però almeno mi ha fatto venire un forte bruciore di stomaco che ha giustificato la cifra spesa per acquistare le caramelle in questione.

Dopo questa intro, Ignazio La Russa (che saluto). Sembra che non c'entri un cazzo, ma in realtà c'entra eccome perché il solo vedere la sua faccia mi provoca lo stesso effetto di un intero pacchetto di pastiglie Leone al gusto Principe di Napoli trangugiato in quattro minuti netti: bruciore di stomaco ed allucinazioni. Mi fa parecchio ridere pensarci (anche perché ormai le pastiglie Leone le vendono solo in quei posti da radical chic dove servono slow food e cazzate simili, posti in cui uno come La Russa entrerebbe roteando ad altezza d'uomo la cinghia dei propri pantaloni, ovviamente dopo averla opportunamente sfilata – è un po' difficile roteare ad altezza d'uomo una cinghia dei pantaloni senza averla sfilata, anche se da La Russa mi aspetterei questo ed altro) ma la dura verità è questa ed io non ci posso far nulla. Figuriamoci quando lo sento parlare.

L'ho visto giovedì scorso a Annozero ed è stato come cadere in trance. Ha detto cose a caso come:

  • Prodi è stato colui che ha sdoganato Gheddafi e dunque è Prodi a doversi vergognare, non Berlusconi;

  • lui e Fini vengono da una cultura politica che storicamente non ha mai fatto mai sconti alla Libia, soprattutto sul gas;

  • in Libia non avevano diritti però almeno avevano un alto tenore di vita;

  • quando c'era Lui i treni erano in orario;

  • occhio che dopo Gheddafi potrebbero esserci i fondamentalisti;

  • Abdullah Ocalan;

  • Oliviero Diliberto;

  • non è giusto spacciarsi per giornalisti come fa Travaglio quando in realtà si descrive Berlusconi facendo dei numeri buoni solo per il cabaret;

  • il figlio di Gheddafi che ha giocato nel Perugia in fondo era un ottimo calciatore, solo che quel comunista di Serse Cosmi non l'aveva capito perché appunto era comunista;

  • una birra media ed una quattro stagioni, ben cotta please

e poi ho spento la tv perché ero stremato. La Russa è un davvero un grande. Miglior ministro di tutti i tempi sicuramente.

E pensare che quando avevo quindici anni un mio caro amico ha ingurgitato una quantità industriale di Boeri per tentare di ubriacarsi col liquore contenuto all'interno dei cioccolatini e di conseguenza è stato malissimo (tanto per dire, era talmente malridotto che ha perso tre giorni di scuola). Sarebbe bastato fargli vedere un filmato di La Russa e si sarebbe senz'altro spaccato di più, ed avrebbe anche risparmiato soldi, assenze dalle lezioni, cazziatoni dai genitori, bile e succhi gastrici. A quei tempi non esisteva ancora YouTube, purtroppo. E forse non esistevano nemmeno i programmi di Santoro perché era stato cacciato dalla Rai, ma questo è un altro discorso che approfondirò in separata sede.

Equipollenza tra Red Bull e Fake Bull: verità o leggenda metropolitana?


Una finta Red Bull chiamata Energy Boost comprata al discount. Davvero clamorosa.

25 febbraio 2011

MA PERCHÈ SEI ANDATA VIA / MI SON PERSA NELLA NOTTE


Che delusione: avevo già comprato il biglietto per il concerto di Mariano Apicella ed all'ultimo hanno annullato tutto. Ci son rimasto davvero male perché era un evento francamente imperdibile, però almeno ho avuto la consolazione di scoprire che ero stato l'unico ad acquistare il biglietto in prevendita in Italia (cosa non da poco un un paese di quasi cinquantotto milioni di abitanti) e posso anche vantarmene con gli amici al bar. Bella la vita che se ne va.

Ed adesso cosa faccio la sera del 10 marzo? Avevo già organizzato tutto, ed adesso tocca disdire l'albergo, annullare i biglietti del treno, annullare la prenotazione al ristorante. Non ho voglia di sbattermi ma lo devo fare. Povero me, ma soprattutto povero Apicella, grande artista che non merita di essere umiliato in questa maniera. E ora cosa gli faranno fare? Dico, come lo consolerà il suo padre putativo nonché mentore nonché Mentos (nel senso che quando andava a letto con le escort prima di iniziare si metteva in bocca una mentina per essere sempre profumato) Silvio Berlusconi? Gli darà un posto da sottosegretario o lo inserirà di sgamo nel gruppo dei Responsabili per avere un voto in più alla Camera dei Deputati? Lo manderà in televisione a cercare di dire che sì, Berlusconi ha incontrato più volte Gheddafi però fingeva di essere suo amico e tanto anche Prodi lo ha incontrato e dunque sono tutti uguali, tutti dalla parte del torto? Gli regalerà un parrucchino nuovo? Gli farà ascoltare il nuovo disco dei Radiohead per farglielo raccontare a quelli come me che non hanno ancora trovato il coraggio di ascoltarlo? Lo imbottirà di vino ed antidepressivi per farlo ballare come Thom Yorke nel nuovo video dei Radiohead? Ai posteri l'ardua sentenza, però intanto il nuovo video dei Radiohead è una cosa di una bruttezza sublime – perciò bellissimo, di un bello più folgorante ed involontario del nuovo video di Vasco Rossi. In un video del genere manca solo che sbuchi fuori la salma di Mike Bongiorno poi c'è tutto ciò che serve per essere felici, ma possiamo accontentarci alla grande. Anche perché per la salma di Mike Bongiorno hanno chiesto un riscatto di trecentomila euro, che se uno ci pensa bene è quanto viene offerto ad un parlamentare per passare nel gruppo dei Responsabili e sostenere la traballante maggioranza di Silvio Berlusconi. E allora perché non portare la salma di Mike in Parlamento nelle file di Responsabili? Si coglierebbero due piccioni con una fava - la fava di Berlusconi per la precisione, quella che si gonfia quando vede una escort – e gli italiani, Mariano Apicella, Thom Yorke ed anche Vasco Rossi con la sua cover di Creep dei Radiohead sarebbero felici e contenti. Ed il video dei Radiohead resta lì, nella sua favolosa bruttezza. Mi viene in mente perfino l'intro dei video di La fabbrica di plastica di Gianluca Grignani, ma mi fermo qui perché il paragone è un po' troppo azzardato anche se quel brano, quel disco suona come The Bends dei Radiohead ed un altro cerchio si chiude.


22 febbraio 2011

CHIEDI CHI ERANO I BEATLES

Ho visto un video del nuovo gruppo post-Oasis di Noel Gallagher (o era Liam Gallagher? Sì forse era Liam. No anzi, era Noel ma non ne sono sicuro. Comunque era uno dei due. Uno qualsiasi, tanto è uguale - visto che non sono mai stato in grado di distinguere i due fratelli ciglioni degli Oasis. Non me ne è mai fregato un cazzo, li ho stimati solo quando un mio amico in vacanza al mare in tabaccheria ha rubato un libro che parlava di loro) e mi son reso conto che è un perdente. La solita canzone, la solita sbobba pseudo-beatlesiana con il solito video simile a tanti altri degli Oasis, come se il mondo si fosse fermato al '95 (o al '65, visto che quelle canzoni erano già state scritte dai Beatles). Che senso ha andare ancora avanti?

Quindici anni a scrivere la stessa canzone, poi Gallagher ha sciolto gli Oasis, ha messo su un gruppo nuovo ma ha continuato ancora a scrivere la stessa canzone, come se sapesse fare solo quello: ha rotto i coglioni, ha perso definitivamente la battle of the bands perché i Blur non hanno mai fatto un disco uguale all'altro, hanno scritto almeno cinque pop songs definitive ed hanno pure provato a sperimentare (riuscendoci peraltro alla grande). I Blur erano un gruppo vero, gli Oasis due cazzoni molto sopravvalutati (Wonderwall e Live Forever restano però due capolavori, ammettiamolo).

Ma poi vuoi mettere Damon Albarn con fratello ciglione cantante degli Oasis? Vuoi mettere Graham Coxon con l'altro fratello ciglione chitarrista che crede di essere il miglior chitarrista del mondo? Vuoi mettere Alex James (ed il suo milione di euro sniffato) e David Rowntree con gli altri figuranti che nel corso degli anni hanno suonato con/per gli Oasis? Non c'è paragone, dai. I Blur hanno vinto con un margine molto ampio, tipo 15 a 2.

Tra l'altro, mentre giravo in rete per trovare recensioni dei Blur da copiare ne ho trovata una favolosa di The Great Escape che in sostanza diceva che i Blur sono l'equivalente inglese degli 883. Ho riso tantissimo perché ho pensato ai suoni da pianobar dei primi dischi degli 883 e alla cura per il suono che invece hanno sempre avuto i Blur, e poi ho pensato a quanto rispetto le figure di Max Pezzali e Damon Albarn e a quanto poco rispetto le figure di Noel e Liam Gallagher ed ho riso ancora di più, soprattutto perché i fratelli Gallagher (o uno qualsiasi dei due, tanto anche se non si parlano più è uguale) sono ancora convinti di essere delle rockstar quando invece sono superati dalla storia come quegli ultimi giapponesi che non sapevano ancora che la guerra era finita e si illudevano di poterla vincere. Lasciamoli altri quindici anni nella loro illusione, regaleranno grosse soddisfazioni a chi nella musica cerca il ridicolo ed il cattivo gusto. Non vedo proprio l'ora di sentire/vedere qualcosa del nuovo progetto del chitarrista ciglione, sento che ci sarà da soffocare a furia di ridere.

20 febbraio 2011

GIOVINEZZA / GIOVINEZZA / PRIMAVERA DI BELLEZZA (PRIMAVERA DI 'STO CAZZO)


Tutta la mia stima (in senso figurato ovviamente) a quella massa informe e gelatinosa chiamata Lele Mora, un essere ripugnante (in senso figurato, ovviamente - Lele Mora è bellissimo) che intervistato telefonicamente da un giornalista di Annozero ha strippato pesantemente, addirittura augurandosi che un giorno o l'altro arrivino i fascisti a spezzare le gambe ai tizi della trasmissione. BUM! (o meglio, BUTT!)

Però Lele Mora in fondo ha grande coraggio. Sotto il regime fascista uno come lui sarebbe stato menato pesantemente (o forse no, perché magari avrebbe procurato troie ed altro ai pezzi grossi del regime e di conseguenza sarebbe stato risparmiato da qualunque aggressione fisica di varia natura e genere) o al limite apostrofato come "culattone", "frocio" et altri poco simpatici epiteti che qui riporto ma mi sentirei a disagio a pronunciare credendoci sul serio, eppure si dichiara nostalgico del Duce, parla, parla ancora e fa pure il prepotente mentre è al telefono con uno che è stato preso a calci dai fascisti davvero. Io fossi al suo posto mi vergognerei almeno un pochino, ma evidentemente lui riesce a passarci sopra e a vivere alla grande. Buon per lui, io non ci sto.

Mi chiedo solo chi paghi le tasse per lui e per la sua vita alla grande, ma è un dettaglio di secondaria importanza - così come è dettaglio di secondaria importanza il fatto che io sia tutto tranne che omofobo (o si dice omofobico? Non l'ho mai capito bene, non ho studiato al Dams e sono ignorante) visto che nel discorso direi di includere per osmosi anche l'eterosessualissimo Emilio Fede nonostante non sia stato intervistato telefonicamente da Annozero e non abbia augurato botte da orbi alla redazione della trasmissione. Sono per la par condicio, io.

(sono talmente per la par condicio che qui di seguito pubblico una foto di Emilio Fede mentre presenta il Tg4 pur apparendo piuttosto turbato dalle ultime vicende che lo hanno coinvolto ed una foto di Lele Mora in carcere a Verona nel 1989 per presunto traffico di droga assieme a Claudio Paul Caniggia e Patty Pravo. Viva la par condicio, viva la figa)

QUATTRO MINUTI: il video di My House degli Hercules and Love Affair (Moshi Moshi Records)




VIA

Il video di My House degli Hercules and Love Affair è il 1989. Anzi no, è la parte finale del 1990 - quel limbo temporale che non è ancora fine anni ottanta ma nemmeno inizio anni novanta - una roba che in pratica pare uscita dalla mente di Enrico Ghezzi, un Enrico Ghezzi che magari ai tempi dell'esplosione della house music a livello planetario si è strafatto di ecstasy ed è andato in giro per rave come un Christian Zingales qualsiasi invece di portare avanti l'intuizione geniale avuta con Blob (intuizione non a caso avuta in quegli anni). Chi sarà mai il regista? Francamente non lo so e non ho nemmeno voglia di andare in rete a verificare, ma tutte quelle dissolvenze, tutti quegli stacchi, tutti quei colori che esplodono, l'effetto che vuole simulare l'usura e l'incertezza tipica delle registrazioni su nastro Vhs, le false pubblicità messe giusto a metà per spezzare la tensione paiono dirti che quegli anni e quei momenti potrebbero tornare da un momento all'altro - e non è una minaccia, anzi. Con una canzone così gay, poi, tutto è possibile. Straordinario.

STOP

(Bastonate)

18 febbraio 2011

WHO WANTS TO LIVE FOREVER

Ho visto cose dell'altro mondo, ho visto Max Pezzali che si esibiva al Festival di Sanremo. Che gli è successo? Perché si veste così? Perché siamo nel 2011 ma lui sembra proiettato dal 1995 solo che è più sfigato ed ha meno capelli? Perché è pallido ed ha le occhiaie più del solito? Perché canta con la voce all'elio che sembra Topo Gigio ed il coro dell'Antoniano diretto da Mariele Ventre back from the dead? Sono seriamente preoccupato per lui, davvero. È un pezzo di storia, è un personaggio fondamentale, non è un Vasco Rossi qualsiasi. Non può finire così. Max ripigliati, contatta Mauro Repetto, trovagli le pasticche per farlo ballare come ai bei tempi e rimetti su gli 883 in versione originale, che è ora che qualcuno canti le cose come stanno.

E Fabrizio Cicchitto ospite a Ballarò? Incredibile, davvero incredibile. Maurizio Crozza ha iniziato il suo pezzo (uguale a tutti gli altri, tra l'altro – però non è che nella situazione politica italiana ci sia qualcuno su cui far satira che non sia Silvio Berlusconi) e dopo circa sei minuti Cicchitto ha regalato una performance che entrerà sicuramente nella storia della televisione italiana: ha iniziato a tremare, ad arrossire, la voce andava e veniva ma poi è venuta e lui ha iniziato sbraitare cose a caso, cose imbarazzanti e continuava a tremare, aveva le lacrime agli occhi e gli colava il naso. Un perfetto controllo dei propri nervi, direi. Questo qua sente che è vicino il momento in cui dovrà trovarsi un lavoro come fanno tutti i comuni mortali e non ce la fa più dalla paura, altroché scherzi. A cantare al prossimo Sanremo ci vedrei bene lui, a cantare mentre pulisce i cessi però.

Queste sono le cose belle per cui vale la pena di pagare il canone tv anche se il segnale del digitale terrestre se ne va ed io devo riprogrammare i canali ogni giorno. E comunque l'Anna Tatangelo che si è vista sul palco a Sanremo era l'esatto anello di congiunzione tra Lady Gaga e Marilyn Manson, pochi cazzi. La vincitrice morale del Festival è lei anche se l'hanno già eliminata.




E per chiudere, l'immortale Scilipoti. Non c'entra un cazzo ma era bello concludere con lui che è ormai diventato il mio modello da seguire. Una botta di vita, il vincitore morale del Festival di Sanremo è lui anche se non canta.

16 febbraio 2011

SI PUÒ DARE DI PIÙ SENZA ESSERE EROI



Diciamolo: chi se ne fotte del Festival di Sanremo. Tutti lì a parlare solo di quello e mai nessuno che parli di altre cose ben più importanti come – che so – il fatto che nelle Marche hanno arrestato un egiziano per possesso di eroina e questi per cercare di salvarsi ha affermato di essere il fratello di Ruby oppure del fatto che ultimamente chi guarda il Tg4 ha il piacere di poter vedere un Emilio Fede clamorosamente alla canna del gas, nello stato di forma penoso di chi ha capito che ormai è finita e non c'è più nulla da fare. Si parla del Festival (a proposito, son praticamente certo che lo vincerà Emma Marrone – con un conduttore del calibro di Gianni Morandi non può che vincere una che si chiama Marrone, è matematico) e non si sa più che fine hanno fatto, tra gli altri:
  • Alberto Stasi;

  • Flavio Montrucchio che ha vinto il Grande Fratello, sposato una velina poi è sparito nel nulla;

  • Fedro Francioni che sempre al Grande Fratello emetteva peti e rutti da gita in terza media;

  • Patrick Ray Pugliese, col suo caschetto biondo da gita in terza media;

  • Pucci, il comico meno divertente di tutti i tempi;

  • Loredana Bertè sempre più simile ad una homeless;

  • Justin Bieber;

  • Robert Kubica;

  • Alessandro Nannini, fratello di Gianna;

  • David Beckham;

  • Ronaldinho;

  • Adriano;

  • Jerry Calà, un guru per intere generazioni di ragazzi italiani;

  • i Ragazzi Italiani;

  • i Barbarian Brothers;

  • Fabio Lanzoni;

  • Fabio Quagliarella;

  • Fabio Capello;

  • il parrucchino che Gigi Buffon indossa per camuffare la chierica;

  • i tizi della Red Bull che volevano comprare il Torino;

  • Roberto Cota che aveva barato alle elezioni regionali piemontesi ma poi è rimasto lì con le chiappe sulla poltrona di governatore del Piemonte;

  • il nuovo disco dei Subsonica;

  • il nuovo tour dei Subsonica che è probabilmente già sold out per merito degli studenti fuorisede che son rimasti fermi al '99 e l'ultimo concerto che hanno visto è stato quello dei 99 Posse (o magari dei 99 Fosse, a seconda dei gusti e delle tendenze);

  • Madonna, che artisticamente è finita nel '99 quando i Daft Punk hanno rifiutato di produrle un disco e da allora si trascina per i palchi come una salma, seppur ben conservata grazie ai segreti della Kabbalah;

  • la salma di Mike Bongiorno;

  • la salma di Silvio Berlusconi.

Queste sarebbero le cose da conoscere ed approfondire per affrontare la vita a testa alta, altroché Sanremo con il suo carico di inutilità. E poi chi ha il coraggio di guardare Sanremo quando puoi benissimo cambiare canale e sintonizzarti su un canale del digitale terrestre dove fanno vedere repliche di Cantando Ballando ventiquattr'ore su ventiquattro, senza soluzione di continuità? È roba da rimanerci secchi nonché da ridere tantissimo, meglio del crack o di un ATP con gli Animal Collective e mille altri gruppi fritti dall'LSD. Assieme alle repliche ad orario da fornaio di Maddecheao' su Raidue (ormai non dormo più come una persona normale per riuscire a vedere Corrado Guzzanti nei panni di Lorenzo) è il programma musicale definitivo. Anzi, più che un programma musicale Cantando Ballando è uno stile di vita. Di recente ci ho visto cantare pure un mio amico che fa pianobar e guadagna un sacco di soldi suonando ai matrimoni e nei centri anziani, non ho mai provato così tanta invidia in vita mia.




(Bastonate)

14 febbraio 2011

ANDARE CONTROCORRENTE NON SERVE A NIENTE



Il nuovo video di Vasco Rossi è definitivamente la cosa più ridicola di tutti i tempi. Ma chi cazzo gliel'ha fatto fare di tirar fuori un video così, una canzone così, delle espressioni così, uno sfondo così? È un genio, è troppo esilarante, ha coraggio da vendere, è un fallito. Ormai è artisticamente morto ed è quasi una salma come Mike Bongiorno, lo stesso Mike che lo aveva ospitato in una trasmissione quando era appena agli inizi ed era poco più che una giovane promessa. E probabilmente con questo video Vasco intende chiudere un cerchio ed andare a raggiungere Mike nel regno dell'oltretomba artistico, quello dove le salme vengono rapite oppure continuano ad esibirsi di fronte a migliaia di persone e a vendere centinaia di migliaia di dischi. Eroe.

E STO TRANQUILLO MANCO FOSSE UNA DOMENICA MATTINA



Domenica mattina mi sono alzato ed ho acceso la tv su un programma per ragazzi, e lì la mia giornata ha avuto subito una svolta: ho visto gli Icon X ospiti ed ho riso tantissimo. Lì per lì credevo fossero i dARI, ma poi mi son reso conto che non erano nulla anche se non ho capito un cazzo dell'intervista post-esibizione perché ero ancora in stato di trance (mi ero appena svegliato, era domenica mattina, due più due fa quattro ed io non ero pienamente in possesso delle mie facoltà fisiche e mentali). Sono in tre, suonano roba sentita e strasentita, dicono di essere famosi all'estero e non in Italia, han sicuramente molti più anni dello spettatore medio di un programma per ragazzi ed hanno un tastierista che sembra Max Pezzali magro ed un cantante imbarazzante: cosa volere di più dalla vita? In rete non riesco a trovare una loro pagina MySpace (in realtà ce l'hanno, dire così è solo un espediente narrativo) oppure i loro video ufficiali, trovo solo cose di una omonima metal band composta solo da obesi, ma probabilmente è perché devo ancora riprendermi dallo shock e non sono in grado di fare ricerche. Approfondirò quando sarò di nuovo in me, potrei capire da loro come si fa a fare i soldi e di conseguenza smettere di lavorare seriamente. Ecco il mio obiettivo per il futuro è proprio questo: fare i soldi e smettere di lavorare seriamente.

12 febbraio 2011

IN MUTANDE MA VIVI (Vivi ma non nelle mutande)



Un paio di sere fa mentre stavo cenando ho acceso la tv ed ho visto Giuliano Ferrara ospite al Tg1 che – tanto per cambiare – parlava di Silvio Berlusconi, l'uomo (anzi no, l'ometto con i tacchi e il cerone) attorno al quale ruotano un intero paese ed i suoi grossi problemi. Pensavo che il buon Giuliano Ferrara fosse morto (o che comunque avesse gravi problemi di salute, visto che non lo si è visto in giro per un tot) ed invece era lì vivo e vegeto, più in forma che mai, tutto intento a confezionare clamorosi p*****i mediatici al Presidente del Consiglio (mi autocensuro perché sono un puritano e mi infastidisce scrivere la parola "pompini"). Bella la vita, soprattutto se a pagare sono gli abbonati Rai.

Pare addirittura che abbia organizzato una manifestazione di sostegno a Berlusconi o qualcosa di simile, ma non ne sono poi proprio così sicuro perché in definitiva non ho capito nulla di ciò che Giuliano Ferrara ha detto. Io fondamentalmente sono ignorante, troppo ignorante per uno molto intelligente come lui, e poi mentre lui parlava ero troppo intento a mangiare e quando mangio come tutti gli italiani che si rispettino scollego i neuroni, è più forte di me. Magari mi son perso qualcosa di interessante, chi lo sa (non ho nemmeno voglia di guardare il filmato su YouTube per scoprirlo).

Comunque ad un certo punto mentre parlava l'ho osservato bene. Ho visto la sua giacca, i capelli unti, la forfora sulle spalle, la sua mole e mi sono alzato di scatto, sono uscito di casa ed ho iniziato a correre a perdifiato borbottando frasi apparentemente senza senso tipo Forrest Gump. È andata a finire che mi son fatto dieci chilometri di corsa in mezzo alla nebbia padana senza battere ciglio, solo perché mi è venuta una folle paura di diventare ciccione come lui, complessato come lui, (aggiungere un termine vagamente dispregiativo a scelta) come lui. Ho cercato addirittura di forzare un posto di blocco della Polizia ma mi hanno fermato e riportato a casa, dicendomi che non vale la pena di rischiare il congelamento per colpa di Giuliano Ferrara e della sua dedizione al padrone. Valli a capire un po' te, questi tutori dell'ordine. Valli a capire un po' te, questi puritani. Vai a capire un po' te Giuliano Ferrara, che è antiabortista ma ce l'ha con i puritani, che è ateo ma adula il Papa, che è filo-israeliano dopo essere stato per una vita un fervente filo-palestinese, che è stato tutto e il contrario di tutto ed ha un passato, un presente ed un futuro complementari ed interscambiabili.


Alla faccia di Giuliano Ferrara che si permette di parlare di puritani:

10 febbraio 2011

LA GENTE SONO BRUTTI (Mediolanum Capta Est)

Da quando scrivo per Libero ho talmente poco tempo libero (bel gioco di parole, me lo devo segnare per riutilizzarlo al momento opportuno. Tanto i lettori dei giornali di destra si accontentano di poco) che non riesco neanche più ad ascoltare musica nuova. A dire il vero ho provato ad ascoltare l'ultimo dei Verdena mentre guidavo di notte in aperta campagna, ma mi ha talmente entusiasmato che se solo ne avessi avuto una copia originale l'avrei lanciata dal finestrino a mo' di disco volante nella notte (purtroppo la musica non la compra più nessuno, ora vanno di moda gli mp3 che sono davvero difficili da lanciare dal finestrino dell'auto – provare per credere) e dunque non conta come ascolto di disco nuovo anche se ne parlano tutti un gran bene (compreso Carlo Pastore, dunque vuol dire che deve essere per forza un gran disco a prescindere dal fatto che una persona lo abbia ascoltato oppure no).

Libero mi sta togliendo tempo libero (ribadisco il gioco di parole da terza media perché mi pagano per farlo) però almeno guadagno bene e viaggio molto. Recensisco dischi senza averli ascoltati e concerti senza averli visti basandomi solo su veline che mi passano i servizi segreti deviati, sono sempre in giro gratis per l'Italia e vedo tanta gente famosa e meno famosa. Una vita esaltante davvero. L'altro giorno seduta di fronte a me in treno c'era Nicoletta Paciaroni (uno dei capisaldi della mia formazione socio-culturale, tanto per intenderci), ma ero talmente emozionato che non ho avuto il coraggio di rivolgerle la parola per chiederle che ne pensa dei Verdena e del fatto che a Rockit dieci anni fa per recensirli infamavano Mtv. O di Sara Tommasi che dice di essere una sesso-dipendente e quando va alle feste le mettono le droghe nel bicchiere e lei la dà a tutti (speriamo che almeno abbia rapporti protetti, altrimenti come minimo è roba da scolo) senza nemmeno farsi pagare come fanno tutte le ragazze del suo ceto sociale. O magari di un gruppo che ho visto al Covo che più che un gruppo era una cover band dei Jesus & Mary Chain, una roba mostruosa con tanto di batterista che suona in piedi, Fender Jaguar, stesse pettinature e fattanza & disagio simulati un tanto al chilo (ok, abbiamo capito che ti piacciono i Jesus & Mary Chain e fai di tutto per imitarli, però alla quarta canzone ne ho le palle piene ed inizio a pensare ai cocktail che fanno bere a Sara Tommasi alle feste – con tutto il rispetto parlando non c'entra un cazzo ma era bello dirlo). O al pubblico dei concerti che oggi passa più tempo a scattare foto e a girare filmati che a seguire il reale andamento della performance, tanto la musica è gratis anche se hai pagato un biglietto d'ingresso per seguire lo spettacolo. O alla gente ubriaca ai concerti che mi pesta i piedi ed io bestemmio anche se sono ateo, ma solo perché non sopporto la gente ubriaca che puzza di sudore (a mio avviso il deodorante per le ascelle è un dovere morale) e non per odio verso ogni forma di religione organizzata (il mio è solo astio). Ecco, a Nicoletta Paciaroni avrei voluto chiedere tutto questo e anche di più ma non me la sono sentita, e sono sceso che cominciavo a farmi domande e a rispondermi da solo, in nome di ciò che avrebbe potuto essere e però non è stato. Una brutta scena a vedersi, un momento che mi ha aperto la mente su certe importanti tematiche che a volte la gente tende purtroppo a sottovalutare.



07 febbraio 2011

Abbiamo vinto il Festival di Sanremo: MACROBIOTICS - BALERASTEPPIN'

macrobiotico [ma-cro-biò-ti-co] agg. (pl.m. -ci, f. -che): Di alimento che mantiene integre le proprietà nutritive e i componenti biologici di base || dieta m., in cui si usano soltanto verdure, cereali integrali, frutta e pochi alimenti di origine animale e non compaiono quelli conservati o prodotti e lavorati industrialmente. Se cerchi su un buon dizionario il significato del termine “macrobiotico” trovi più o meno questo, mentre se verifichi su Wikipedia alla voce “macrobiotica” ti viene raccontato che è uno stile di vita basato sull’equilibrio tra le forze antagoniste e complementari che, secondo le antiche teorie cinesi, governano l’Universo. Non so se sia vero ma ci credo, e comunque i Macrobiotics comunque fanno proprio questo. Prendono forze antagoniste e complementari e le mettono insieme facendone musica che vive di vita propria, e lo fanno in maniera non industriale mantenendone intatte le proprietà nutritive. Vedono la musica italiana da un altro punto di vista – il loro, solo il loro – e la reinterpretano rendendola cosa nuova, fresca, salutare, emozionante servendosi del rap e della musica elettronica.

Quello che fanno i Macrobiotics ha davvero un senso. Il mondo sta andando in malora, e allora l’unica speranza è il riciclo. Anche in musica: non si inventa più nulla, tutto è già stato fatto in passato, ed allora perché non prendere grandi classici della musica italiana (o semplicemente grandi canzoni dimenticate) e riciclarli senza vergogna in chiave hip hop? E perché non prendere beats altrui e farne un uso lontanissimo dal punto di partenza, unendoli in uno straniante mash-up ad un elemento così diverso eppure così coerente come il rapping di grandi versi musicalmente immortali? Mi gira la testa, ma giuro che ciò che fanno i Macrobiotics è proprio questo – e tra l’altro lo fanno maledettamente bene.

Fare cover non è facile. Puoi prendere una canzone ed interpretarla freddamente come un impiegato che deve timbrare il cartellino per la millesima volta – ed allora tanto vale andare a fare pianobar ai matrimoni oppure andare a suonare Vasco Rossi nei pub del Nord-est (un panino, una birra media e quella di Vasco che parla di Steve McQueen) – oppure puoi fare come fa Giuliano Palma che le suona tutte uguali in chiave ska-rocksteady e fa contento il suo pubblico fatto di studenti fuorisede che cercano di eludere i controlli all’entrata dei locali portando nello zaino bottiglie di gin lemon artigianale e cartoni di Tavernello, puoi fare così e cosà, ci guadagni parecchio ma è pur sempre una operazione di spessore molto basso e soprattutto senza nessuna passione dietro. Oppure puoi vivere un brano (arrivando a definirlo ‘canzone di appartenenza’), assorbirlo, rubarne l’anima, cucirlo sulla tua pelle, renderlo tuo al cento per cento come fanno Dargen D’Amico e Nic Sarno (le due teste che stanno dietro al progetto Macrobiotics) ed allora la faccenda cambia e si vola alto davvero. C’è la passione, c’è l’arte, c’è la capacità di stupire, c’è la capacità di prendersi poco sul serio. C’è tutto ciò che serve per essere felici.

Non servono grandi doti vocali per comunicare emozioni. Per comunicare qualcosa basta avere un messaggio e basta crederci. Basta amare ciò che si fa. Si può fare musica anche senza saper suonare, si possono prendere scampoli di musica altrui e creare cose nuove, si possono prendere testi altrui e comunicare cose diverse. Dargen D’Amico e Nic Sarno mettono a disposizione tutto questo, le loro passioni e le loro idee in un mixtape in download gratuito sul sito de La Valigetta. Il mixtape si chiama “Balerasteppin’” ed appena spingi play ti sembra di salire su un ottovolante che passa attraverso cinquant’anni di canzone italiana: una sprezzantissima “Vita spericolata” di Vasco Rossi, una inarrestabile “Adelante Adelante!” di Francesco De Gregori, una sognante “Impressioni di Settembre” della Premiata Forneria Marconi, una cocainomane “Siamo ricchi” di Gianna Nannini, una paranoica “Banane E Lampone” di Gianni Morandi, una struggente “Albergo a ore” di Herbert Pagani, una ancestrale “Oh Angelo Mio” di Loredana Bertè, una surreale “Che Storia E’” di Laura Pausini, una epica “La Guerra Di Piero” di Fabrizio De Andrè, tutto sparato dritto in faccia, tutto senza compromessi. L’ottovolante passa veloce come il vento e vorresti che ripassasse ancora e ancora, poi vai a risentirti gli originali e tu rendi conto che non c’entrano un cazzo con quanto proposto dai Macrobiotics, o forse sì, c’entrano tantissimo ma i Macrobiotics li hanno fatti talmente loro da farti dimenticare che sono cover, li hanno resi talmente credibili da farti sentire consapevole della grandezza del loro progetto, ossia ciò che serve davvero quando si fa/si ascolta musica.

(IFB)

05 febbraio 2011

QUESTE DELIZIOSE CANZONI DI APPARTENENZA



Ne ero praticamente certo: gli Arcade Fire sono destinati ad essere i nuovi Coldplay. L'estate prossima faranno un paio di date in Italia ad un costo proibitivo (anzi, quasi proibitivo – basta rimanere in piedi ed il costo diventa appena appena appena affrontabile. Sono i posti a sedere che hanno un prezzo esorbitante) e già mi aspetto folle urlanti ed accendini al vento, ma anche un suono come si deve ed un palco da grande rock band. Speriamo solo che gli Arcade Fire non facciano la fine dei Coldplay, che erano partiti molto bene ed ora si sono ridotti a raschiare il fondo del barile e soprattutto a dedicarsi sempre più di frequente alla nobile arte del plagio musicale (il re del plagio comunque resta sempre Gigi D'Alessio, uno personaggio che è talmente poca cosa che non vale nemmeno la pena di perdere troppo tempo a parlarne male. Anche Zucchero plagia alla grande, ma almeno è simpatico e soprattutto è sempre strafatto. Gigi D'Alessio ben che vada sniffa Orzobimbo e mi sta poco simpatico, ecco tutto), anche se alla fin fine ai Coldplay degli esordi io ho sempre preferito di Doves (R.I.P.) e dunque il discorso che ho fatto diventa completamente inutile.

A proposito di cose inutili, Nek esce finalmente con il suo primo Greatest Hits (inutile è il Greatest Hits di Nek, non Nek che almeno fa ridere perché è un tamarro della bassa modenese che ce l'ha fatta e resta sempre un tipo genuino, di quelli che quando ci esci insieme ti fanno il giochino di chiederti di tirare loro il dito per poi emettere peti rumorosissimi – incolpando magari te se per caso qualcuno se ne accorgesse) ed al più presto mi fionderò in un qualsiasi negozio di dischi per comprarlo. Non sembra proprio ma Nek è in giro addirittura dal 1992, cioè da quando si è presentato al Festival di Sanremo con quell'abominevole canzonetta clerico-fascista contro l'aborto ed aveva i capelli lunghi (ed unti) parecchio diradati in cima al capo, ed ora che siamo nel 2011 è ancora in giro a cantare canzonette dannatamente orecchiabili che funzionano alla grande e a mostrare al mondo intero come si indossa un parrucchino di ottima fattura (così pare, stando almeno a ciò che si può leggere su certi siti specializzati ove Nek viene addirittura definito un cesarato) per mascherare ogni problema tricologico.

Canzonette clerico-fasciste contro l'aborto a parte, io Nek lo apprezzo parecchio. È un grande anche solo perché quando frequentavo le scuole superiori la madre di una mia compagna di classe diceva in giro che gli somigliavo tantissimo (la madre della mia compagna di classe si sbagliava di grosso. I miei capelli sono veri ma tanto per mettere le cose in chiaro ho cambiato subito acconciatura e li ho tinti di blu) e perché ha scritto cose memorabili come Laura non c'è (ah è vero, è un plagio) e Almeno stavolta (ah è vero, è un plagio multiplo), ma soprattutto perché una mattina in cui mi ero svegliato molto presto ho visto su Raidue un filmato di repertorio in cui cantava a Top Of The Pops nel 2005 ed ho capito che dovevo mandare affanculo ogni impegno e tornarmene a letto, a riflettere sui problemi del mondo ma soprattutto a dormire alla faccia di chi spende soldi per scaricare le canzoni di Nek e poi le usa come suoneria nel cellulare infastidendomi tantissimo. La gente che fa cose del genere non merita altro che il mio fancazzismo. Nella vita raggiungere un certo grado di consapevolezza è molto importante, ed in questo Nek mi è stato di grande aiuto e gliene sono infinitamente grato.

01 febbraio 2011

LA MUSICA ITALIANA FA SCHIFO



È stato guardando un assurdo special su Mtv (per la precisione: una specie di classifica delle dieci icone pop più grandi di tutti i tempi in cui ai primi tre posti c'erano tre musicisti morti, ossia Kurt Cobain, Madonna e Michael Jackson) che mi son reso conto che in fondo di Sanremo non me ne frega un cazzo perché quest'anno manca Povia.

Ma a dire il vero, chi se ne frega di Sanremo e dell'assenza di Povia quando grazie ai prodigi del digitale terrestre puoi mettere su Canale Italia e vederti Ho imparato una canzone, un programma musicale per bambini magistralmente condotto appunto da Povia? Risolvi il problema alla radice e ti diverti tantissimo, soprattutto considerando il fatto che:

  • Povia è vestito che pare uscito da una puntata a caso di Miami Vice ma alla conduzione risulta parecchio disinvolto e quasi simpatico;

  • la valletta al suo fianco è maggiorata ed ha pure qualche chilo di troppo, ma nulla in confronto a quando apre bocca;

  • tra i giurati ogni tanto appare Maurizio Seymandi, il cui parrucchino ha ormai assunto forme inenarrabili;

  • ultimamente si è visto pure Jerry Calà, e quando si vede Jerry Calà è sempre una festa;

  • si possono vivere in diretta scene del tipo bambini obesi, bambini che a sedici anni sembrano dei cinquantenni, bambine che non sanno cantare e relativi genitori inquadrati mentre si commuovono durante l'esibizione dei loro pargoli;

  • gli autori del programma hanno scongelato perfino Valerio Merola, ma non ho nemmeno capito bene cosa ci stesse a fare lì (o forse sì: le audizioni),

  • alla fine della puntata non si capisce mai chi ha vinto.

Insomma, una festa. Un programma assolutamente favoloso, soprattutto in virtù del fatto che va in onda da più di due anni ed io faccio finta di saperlo da sempre anche se in realtà l'ho saputo solo un paio di settimane fa (ossia da quando sul mio televisore sono apparsi almeno tre a quattro Canale Italia differenti), o magari l'ho sempre saputo e facevo finta di non saperlo. Mi piace talmente tanto che sto pensando seriamente di partecipare alla trasmissione nelle vesti di figurante nel pubblico, mi sa che c'è da ridere parecchio. Per ora mi accontento di vederlo comodamente seduto in poltrona in diretta o in una delle sue decine di repliche random, ma un giorno o l'altro coronerò anche questo sogno nel cassetto.