20 febbraio 2011

GIOVINEZZA / GIOVINEZZA / PRIMAVERA DI BELLEZZA (PRIMAVERA DI 'STO CAZZO)


Tutta la mia stima (in senso figurato ovviamente) a quella massa informe e gelatinosa chiamata Lele Mora, un essere ripugnante (in senso figurato, ovviamente - Lele Mora è bellissimo) che intervistato telefonicamente da un giornalista di Annozero ha strippato pesantemente, addirittura augurandosi che un giorno o l'altro arrivino i fascisti a spezzare le gambe ai tizi della trasmissione. BUM! (o meglio, BUTT!)

Però Lele Mora in fondo ha grande coraggio. Sotto il regime fascista uno come lui sarebbe stato menato pesantemente (o forse no, perché magari avrebbe procurato troie ed altro ai pezzi grossi del regime e di conseguenza sarebbe stato risparmiato da qualunque aggressione fisica di varia natura e genere) o al limite apostrofato come "culattone", "frocio" et altri poco simpatici epiteti che qui riporto ma mi sentirei a disagio a pronunciare credendoci sul serio, eppure si dichiara nostalgico del Duce, parla, parla ancora e fa pure il prepotente mentre è al telefono con uno che è stato preso a calci dai fascisti davvero. Io fossi al suo posto mi vergognerei almeno un pochino, ma evidentemente lui riesce a passarci sopra e a vivere alla grande. Buon per lui, io non ci sto.

Mi chiedo solo chi paghi le tasse per lui e per la sua vita alla grande, ma è un dettaglio di secondaria importanza - così come è dettaglio di secondaria importanza il fatto che io sia tutto tranne che omofobo (o si dice omofobico? Non l'ho mai capito bene, non ho studiato al Dams e sono ignorante) visto che nel discorso direi di includere per osmosi anche l'eterosessualissimo Emilio Fede nonostante non sia stato intervistato telefonicamente da Annozero e non abbia augurato botte da orbi alla redazione della trasmissione. Sono per la par condicio, io.

(sono talmente per la par condicio che qui di seguito pubblico una foto di Emilio Fede mentre presenta il Tg4 pur apparendo piuttosto turbato dalle ultime vicende che lo hanno coinvolto ed una foto di Lele Mora in carcere a Verona nel 1989 per presunto traffico di droga assieme a Claudio Paul Caniggia e Patty Pravo. Viva la par condicio, viva la figa)

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