Il risultato è lo spiazzante (e destabilizzante) disco omonimo che esce per l’etichetta Musica di un Certo Livello, una cosa luccicante e virale fatta di fascinazioni italo-disco da telefilm vacanzieri con Jerry Calà, techno detroitiana virata pop come se dopo “Good Life” degli Inner City non ci fosse nient’altro che il diluvio universale, Giorgio Moroder più alienato ed alienante che mai, Pet Shop Boys che svoltano e decidono inopinatamente di iniziare a pubblicare dischi per la International Deejay Gigolo Records di DJ Hell, Daft Punk che sbroccano del tutto decidendo di dare un seguito in tutto e per tutto cocainomane al loro capolavoro protopop “Discovery”, Rayban Wayfarer indossati anche di notte per camuffare certe abitudini viziose, piña colada sorseggiata in una discoteca del profonda Emilia Romagna mentre la pula arresta l’ospite d’onore Boy George insieme ad altri fattoni qualunque (a true story), lingue felpate, miraggi.
I brani proposti da Sandro Codazzi sono prevalentemente strumentali e talvolta fanno capolino voci che non hanno più nulla di umano (“The Performer”) o forse sono umane dopo tutto (“FIALAS”) anche se il vocoder le ha trasfigurate in maniera perversamente grottesca (“Uno Turbo IE”) o grottescamente perversa (“Transitions”), ed il quadro è completato da un incredibile artwork interamente basato sulla figura di Elio De Angelis, gentleman e pilota di Formula 1 tragicamente perito nel rogo della sua auto da corsa durante una sessione di prove libere a Le Castellet nel 1986. Un disco misterioso, irrisolto, mai banale, mai scontato, che cresce ascolto dopo ascolto e che crescerà ancora – se solo gliene si vorrà concedere l’opportunità, se solo si vorrà capirlo fino in fondo, se solo vorremo fare i conti con il nostro passato, il nostro presente ed il nostro futuro.
(IFB)
3 commenti:
sembra una bella tamarrata coi fiocchi! :)
vado a cercarlo...
compralo su iTunes o su Juno Download, son dieci euro spesi benissimo ;)
Great post thanks for writing
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