05 settembre 2011

Non è troppo lungo, ma dicono sia largo (cit. la didascalia di una foto di un pene che esce cercando "Il lungo e il largo" su Google Images)

È iniziato il mese di settembre e tutti son già lì a dire che l'estate è finita e bisogna iniziare a pensare ai regali di Natale. A parte che bisogna essere un minimo ottimisti altrimenti si finisce ad ascoltare i Mogwai e non se ne esce mai più, a parte che ci sono ancora poco più di due settimane di estate da vivere alla grande, però la vera fine virtuale dell'estate coincide con un'unica triste data: 9 settembre 2011, ossia il giorno in cui termina Il lungo e il largo su Radio2. E dopo il 9 settembre, il diluvio universale & catastrofi varie ed assortite.

Che dire a proposito de Il lungo e il largo? È il programma di Massimo Cervelli (nome omen) e Ciccio Valenti (uno dei miei riferimenti culturali più solidi), roba che va in onda dalle otto di mattina fino alle dieci e che ci sarebbe da licenziarsi dal lavoro per seguirla sempre – se solo non terminasse il 9 di settembre. Vien scelto un tema (solitamente in linea con qualcosa accaduto il giorno prima, solitamente di facile comprensione, solitamente ricco di spunti riflessivi ma anche no) e poi vien dato libero sfogo alle telefonate da casa, per discuterne in tutta leggerezza ed in tutta terza media (nel senso che grazie agli interventi fulminanti della mia guida spirituale Ciccio Valenti ne escono fuori delle gag da terza media ultimo banco vicino alla finestra). Durata teorica della trasmissione: due ore. Durata effettiva della trasmissione: venti minuti, perché tra musica (recentemente han programmato pure Wilco, Radio Dept. ed anco l'immensa Mare Mare di Luca Carboni), giornale radio, pubblicità (tanta) e cazzivari i tempi effettivi si riducono all'osso. Se poi in quei venti minuti ci metti le telefonate da casa ed un sacco di cazzeggio ti rendi conto che il programma potrebbe anche autocondursi e non cambierebbe nulla. O forse no, il contributo dei due conduttori all'economia del programma è decisivo perché Il lungo e il largo è una cosa talmente “bassa” da essere in realtà altissima, talmente brutta da risultare bella (e viceversa). A volte capita pure che il topic sia talmente poco interessante da far sì che non arrivino telefonate, e nello studio scende l'imbarazzo ed aumenta la terza media ultimo banco vicino alla finestra. I miei neuroni mollano gli ormeggi e se ne vanno, ed è quello il bello perché solo così facendo rimarranno in vacanza fino all'anno prossimo, fino alla prossima estate, un'altra estate qui più disinvolta e più puttana che mai, gli ombrelloni ripiegati e le sdraie / un'altra estate che se ne va/ e io qui che mi ritrovo da solo a pensare all'aborto, a pensare a Ciccio Valenti e a Massimo Cervelli che nonostante tutto fanno parecchio ridere e non vedo l'ora di poterli riascoltare anche se tecnicamente la trasmissione non è ancora del tutto terminata.

Qualcuno si sporchi le mani e confezioni un mash-up tra Mare Mare di Carboni ed All That She Wants degli Ace Of Base, il cantato drammatico di Carboni sulle melodie drammatiche degli Ace Of Base potrebbero farmi diventare la persona più felice del mondo.

Nessun commento: