20 dicembre 2008

METAL MILITIA vs. PADANIAN MILITIA & L'ARMATA DI VIA SOLFERINO

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché il Corriere della Sera ha impiegato prezioso spazio del suo sito web per pubblicare la solita notizia-campanello d'allarme su un qualcosa che può minacciare l'incolumità dei gggiovani italiani e non: i concerti metal.

“Ballare l'heavy metal” può provocare traumi a collo e testa, e a quanto pare per evitare questo rischio “sarebbero utili appelli alla cautela sui cd e collarini di protezione”, da indossare magari durante i concerti. Tutto questo per poi arrivare a dire fare headbanging può causare sì danni, ma di “entità comunque modesta”. E allora perché tutto questo baccano per nulla? Perché non interpellare prima i ragazzi di Solomacello, facendosi magari spiegare dal loro valente collaboratore Dott. Celtic Freud come vanno certe cose nel mondo reale?

Perché no. Perché è troppa fatica, e poi perché a lasciare la gente nel debbio non si sbaglia mai e comunque è meglio dedicare una commovente articolessa al venticinquennale della fondazione dei Distretto 51, la blues band nella quale il Ministro Maroni suona l'organo. Si narra che in una band del genere “tutti, futuro ministro compreso, fanno turni da muratori e carpentieri per ristrutturare un garage come sala prove” e “d'estate fioccano inviti da feste della birra e, soprattutto, feste dell'Unità o rassegne dell'Arci”, dunque il lettore medio italiano ha da ricavarne che l'operato del Ministro non ha da essere che un operato assolutamente esemplare essendo Maroni è un uomo di larghe vedute.

Il risultato è che il metal fa ancora paura e la Lega no. Classico esempio di boicottaggio di stampo democristiano, non c'è che dire.

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