09 giugno 2007

AUTOBIOGRAPHY OF A NATION (L'Italietta è tutta qua)

Ci sono arrivato dopo anni ed anni, quando andava in onda ero troppo piccolo ed in Italia dovevano ancora succedere tante cose. Ma poi ho avuto l'illuminazione.
La prima dimostrazione chiara e lampante di cosa sarebbe stato il berlusconismo si è avuta con il telefilm I cinque del quinto piano. Credo che abbia prodotto danni enormi alla gente che lo guardava, danni di cui ancora oggi scontiamo le conseguenze. Allora non si era ancora consapevoli, ma col senno di poi è facile capire. E' semplicemente stato il momento in cui il berlusconismo ha mostrato all'esterno per la prima volta il suo insieme di valori (e convinzioni) plastificati.
Illuminante il giudizio che l'Internet Movie Dabase fornisce riguardo a questo telefilm: “A truly horrific attempt at making an all-Italian sit-com. A mesmerizing experience for all the wrong reasons: from the insipid storylines to the disastrous overacting, this has gone down as one of the worst Italian TV productions of the 80s (and that's saying something). “. Favoloso, non avrei saputo dire di meglio. Sottoscrivo parola per parola.
Una assurda sit-com che era interamente ambientata il quinto piano di un palazzo e che narrava la storia della famigliola tipo del Berlusconi-pensiero (marito e moglie felicemente sposati, lei felicemente casalinga e lui felicemente dirigente d'azienda, un figlio più grande paraculatissimo che studia e si prepara ad entrare nel mondo del lavoro, un figlia in fase adolescenziale e un terzo figlio piccolo ma ancor più odioso), alle prese con vicende talmente futili e banali da risultare sconcertanti. Il tutto in un'atmosfera ovattata, in cui sesso ovviamente era un tabù e tutte le vicende erano una scusa per fare pubblicità.
Il telefilm infatti era un vero e proprio monumento alla pubblicità occulta, un gigantesco contenitore di prodotti che aveva il fine nemmeno tanto velato di spingere la gente a fare sempre più acquisti. Ad esempio, le felpe di Gianfilippo, il fratello maggiore, erano inguardabili come lui, ma avevano il marchio sempre in vista. Quando la famiglia pranzava, lo faceva con i prodotti sistemati sempre in favore di telecamera e si sedeva disposta a ferro di cavallo per lasciare campo libero e non nascondere nemmeno un centimetro del marchio da pubblicizzare. Terribile.
Erano gli anni ottanta ed il telefilm è andato in onda nel tardo pomeriggio per un paio di anni senza ottenere grande successo. Magari non ha lasciato una traccia tangibile nei ricordi della gente, ma è esemplare perché riesce a spiegare come stanno le cose ora. Tutto era già lì, bastava solo ragionare. Tra l'altro, penso che in notturna periodicamente vada ancora in onda, come in una sorta di autocelebrazione del Mediaset-pensiero.

Da piccolo io lo guardavo regolarmente ma (per fortuna) non ho subito danni. O almeno non me ne sono ancora reso conto. Penso che tanti altri in Italia non possano dire lo stesso, purtroppo.



26 commenti:

AndreaP ha detto...

Complimenti per la riesumazione, adoro questo tipo di prodotti, per me rappresentano la vera Zona del Crepuscolo televisivo. Cose come questa, Nonno Felice, I-Taliani, Casa Vianello dovrebbero entrare direttamente nella storia del cinema di genere senza passare dal via, per essere analizzate e sviscerate dal Ghezzi di turno.

Gianfilippo-ippo.

Unknown ha detto...

Cazzo me lo ricordo: TERRIFICANTE! Roba che le sit-com con Cristina D'Avena a confronto erano arte pura.

Anonimo ha detto...

Oddio che tristezza che hai ritirato fuori! Anch'io lo guardavo, odiando profondamente tutti, la madre sciura Gisella, il padre berlusconiano, il moccioso rompiballe e soprattutto Gianfilippo!

Anonimo ha detto...

sono sotto shock!..me l'ero copletamente dimenticata questa oscenita', ma ora i ricordi riaffiorano...non ho parole! e poi gianfilippo! che solo a conoscerlo per sbaglio uno cosi' c'e' da spararsi.. ;.)

20nd ha detto...

Ci sara' un motivo per cui non lo fanno piu'...

Tony ha detto...

Completamente rimosso, e ti odio un po' per aver riaperto le porte su questo abisso denso di orrore! :D

accento svedese ha detto...

@ andreap: questi sono prodotti la cui importanza è venuta fuori col tempo. Allora sembravano cazzate, ma in prospettiva si sono rivelati decisivi per formare un certo tipo di mentalità nella gente.
I cinque del quinto piano è stata la prima di una lunga serie di nefandezze. Oggi manco le fanno più cose del genere, mediaset ha già raggiunto il proprio scopo.
Sono cose ultra trash, e sono già a modo loro entrate nella storia. Ci vorrebbe una bella retrospettiva di Ghezzi.

@ bluto: anche le sit-com con la D'avena non scherzavano, ma questa è peggio, perchè si prendeva pure sul serio. :D

@ disorder: ho tirato fuori qualcosa di terribile che ognuno di noi ha visto almeno una volta ma che fortunatamente ha rimosso. :D il brutto è che a livello inconscio cose del genere rimangono, e possono far danni...

@ sariti: gianfilippo era il tipico rampante anni ottanta. Uno di quelli che oggi sono la classe dirigente...

@ zonda: non lo fanno più perchè era pessimo. E poi perchè hanno già raggiunto lo scopo. :D

@ tony: è un bene che tu lo abbia rimosso, ma a volte certe cose vanno ricordate per capire da dove è iniziato tutto. ;)

a. ha detto...

credo di averci pensato anche io. la mamma però m'arrazzava.

20nd ha detto...

"Oggi manco le fanno più cose del genere, mediaset ha già raggiunto il proprio scopo." Fantastico.

La serie che mi imbarazzava di piu' per idiozia mentale e "wannabeismo adolescienziale" era pero' francese e si cihamamava "Primi Baci". Un mondo popolato da idioti e giovani tr*ie...

accento svedese ha detto...

@ a.: la mamma era il personaggio peggiore perchè era il più subdolo. Faceva la voce fuori dal coro, sembrava la più decente in mezzo a quella famiglia, ma in realtà serviva solo a far passare meglio il messaggio che il telefilm voleva lanciare. :)

@ zonda: Primi Baci era veramente uno schifo, anche se non l'ho mai seguita assiduamente perchè cominciavo già ad essere un ometto quando la facevano. Una delle cose più futili che la mente umana abbia mai concepito.

pibio ha detto...

me lo sono perso, non l'ho proprio mai visto nè sentito nominare...mah...
meglio così, a quanto pare dai commenti.
a me piaceva SANFORD & SON, il mio telefilm preferito di sempre...

20nd ha detto...

Impossibile che fossi un ometto tu. Forse hai visto le repliche (ipotesti - di per se - angosciante)

Anonimo ha detto...

(Guarda il fimato poi si butta dal quinto piano)

pajaro ha detto...

cristo santo, avevo rimosso questa assurditá televisiva dalla mia mente, eppure so per certo che da qualche parte le improponibili cravatte di quel demente del gianfi le avevo gia viste...disgustorama

20nd ha detto...

Metti su Rete4, ti prego!

20nd ha detto...

@ Felson: MA LOL!

(riflessione: Noi dovremmo tutti trovarci da qualche parte, tipo a Bologna, a fare una pizzata o mangiare indiano...)

Anonimo ha detto...

Uh...che brividi...e che illuminazione a posteriori !!! Inchino.

accento svedese ha detto...

@ pibio: è assolutamente un bene che tu te lo sia perso. Non hai corso il rischio di venire contaminato. :D
Bello Stanford & Son, me lo ricordo... il mio telefilm preferito in assoluto è Cuore e batticuore... lo seguivo da piccolo in fascia preserale, e da allora ad ogni replica cerco di seguirlo il più possibile. Fantastico!

@ zonda: Primi Baci andava in onda ad inizio anni novanta vero? ho detto ometto nel senso che non ero più un bambino, avevo già 13 /14 anni...
Non ho fatto a tempo a vedere cosa c'era su rete 4 perchè ho letto solo ora... mi puoi raccontare? era qualcosa che aveva a che vedere col telefilm?
L'idea della pizzata o dell'indiano è ottima, direi che si potrebbe lanciare ufficialmente e raccogliere adesioni... ;)

@ felson: è il minimo che si possa fare dopo aver visto una cosa del genere. Descrive perfettamente cosa era il telefilm... :D

@ alessandro dorigato: le cravatte di Gianfi ora le vedi addosso a Bondi, Cicchitto e Schifani. Secondo me quei tre devono anche aver fatto delle comparsate nel telefilm... :D
Certe cose vanno rimosse, ma ogni tanto qualcuno deve pur riportarle alla luce...

@ c.: un telefilm che dava i brividi. Nel senso che era talmente pessimo che si tremava invece di ridere. :D

20nd ha detto...

Non so cosa fosse. Ma era sufficientemente becero per essere collegato a questo post.

Anonimo ha detto...

Non me lo ricordo assolutamente, peccato. Di sicuro pero' le tesi paranoiche sul "Berlusconi pensiero" non stanno in piedi, era solo un telefilm mongoloide che presentava una situazione di famiglia milanese anni '80 stereotipata. Era quello che le "famiglie borghesi" erano gia', in versione macchiettistica. Che posa essere indice di quel che e' successo vent'anni dopo (come se fosse rilevante, poi) e' solo complottismo narcisitico! :)

accento svedese ha detto...

@ zonda: peccato. Avrebbe potuto essere oggetto di discussione. Ma è rete 4 stessa ad essere becera. :D

@ niccolò: io non lo liquiderei così in fretta. E' stato il primo tentativo di fare un telefilm del genere interamente italiano, un prodotto che poi ha preso piede ed è stato (e forse è) la principale forma di intrattenimento delle famiglie italiane. Un prodotto che, soprattutto nei giovani, ha contribuito a formare una certa mentalità menefreghista e consumista. Questo è solo una mia opinione, ovviamente. ;)

Anonimo ha detto...

Cosa ti fa credere mai di non averne subito i danni?

Anonimo ha detto...

"Primi baci? Oddio!"
(si ributta dalla finestra, alla Fosbury però)

AndreaP ha detto...

Federico, secondo me in parte tu scambi la causa con l'effetto, dato che e' difficile credere ad un tale potere persuasivo della tivi', quando piuttosto c'e' spesso solo il tentativo di creare format semplificando e banalizzando fino al limite situazioni gia' presenti nel mondo reale, per ottenere il massimo degli ascolti.

In ogni caso i prodotti sono interessanti a posteriori quando diventano specchio dei loro tempi, anche a prescindere dal risultato estetico.

Oggi c'e' il poliziottesco anni '70 analizzato alla luce degli anni di piombo, magari domani tocchera' proprio ai 5 del 5 piano.

ps. Poi c'era il mitico Gian Fabio Bosco di Ric e Gian, non si possono distruggere i miti.

accento svedese ha detto...

@ scacchino: non ho ancora il corpo ricoperto di pustole, quindi non mi pare di averne subito i danni. per ora...

@ felson: o alla Fantozzi, quando si lancia dall'ufficio all'orario di uscita.

@ andreap: è vero, più probabilmente è così. Potevano essere anche prodotti fatti per rassicurare le famiglie di essere adeguate ai tempi.
Ovviamente ciò che ho scritto nel post era una provocazione ironica, anche se un tantino ci credo. Un fondo di verità penso che ci sia.

Anonimo ha detto...

La madre Gisella NON era casalinga. Gestiva -in perfetto stile "Milano da bere" che non ha nulla a che vedere con Berlusconi; semmai Berlusconi lo ha riproposto per i nostalgici- NON un negozio d'abbigliamento ordinario ma una "boutique".
Come dire: ai tempi del Drive-in e dei paninari l'Italia degli straccioni sui bastimenti e degli sciuscià lasciava il posto a vaghe fantasie di ben meritata ricchezza dove il classico condominio (con annesso quinto piano) italiano poteva ben trovarsi a Berlin (CT) o Naples (FL) negli USA.