14 agosto 2009

AMICO ULIGANO COI CAPELLI UN PO' CORTI COSÌ UOMO E COSÌ BAMBINO


Il mio amico tossico che sta cercando disperatamente di smettere non ce la fa proprio. Ha detto che è più forte di lui, ha detto che Rumore non è abbastanza e per alleviare la sofferenza data dalle crisi d'astinenza vuole qualcosa di più forte dei pezzi di Cerati. Gli ho consigliato Rolling Stone ed in particolari le (occasionali) recensioni shameless di Michele Wad Caporosso, ma lui dice che non è abbastanza. Vuole Libero e le lettere dei suoi lettori affranti perché Feltri se ne va, vuole Il Giornale nell'attimo esatto in cui il nuovo direttore Feltri inizierà effettivamente ad esercitare le sue funzioni. Il mio amico è messo di merda e non si recupera più.

Purtroppo non sono riuscito ad aiutarlo perché quelli sono quotidiani che vanno oltre la mia capacità di sopportazione, però ha deciso di premiare ugualmente il mio impegno e mi ha regalato una copia promo di Humbug, il nuovo album dei Coral che uscirà nei migliori negozi di dischi a fine agosto. La copertina diligentemente fotocopiata contiene un falso d'autore perché i quattro giovanotti ritratti sono gli Arctic Monkeys, ma (sorpresa delle sorprese) inserisci il cd nel lettore e chi suona sono proprio i Coral, in tutto il loro immenso splendore. Il disco gira che è un piacere, lo ascolti e lo ascolti di nuovo, vorresti quasi non dover fare la fatica di farlo ripartire da capo per gustartelo ancora di più, vorresti che girasse in loop senza che nessuno lo fermasse, senza che nessuno provasse a farlo. I Coral sono uno dei gruppi più sottovalutati di sempre, ma questa volta fanno il botto e non li ferma più nessuno. Finalmente conquisteranno il mondo, anche se a questo giro suonano un po' più diretti del solito (o forse proprio per questo il mondo sarà loro).

Humbug è un disco dalle tante sfaccettature e dalla grande personalità: al secondo, concitatissimo ascolto ti rendi conto che quelli che stai sentendo sono i Coral alle prese con cover degli Smiths e dei Nirvana, ed una volta giunto al terzo ascolto non ci capisci più nulla e cominci a pensare che si tratti dei Coral che coverizzano gli Arctic Monkeys che a loro volta coverizzano Smiths e Nirvana. È solo al quarto, definitivo ascolto che ti rendi conto che Hambug è il nuovo disco degli Arctic Monkeys e che la copertina non contiene un falso d'autore ma corrisponde a verità, tutta la verità nient'altro che la verità.

In pratica: Humbug è un disco della madonna, il migliore degli Arctic Monkeys ma anche il più complesso ed a modo suo il più ostico, non proietterà gli Arctic Monkeys nella storia perché la storia è già stata scritta, non venderà tanto quanto gli altri due però è la prova definitiva che gli Arctic Monkeys sono una grande band ed Alex Turner è in grado di scrivere pop songs con i controcazzi. Ed al giorno d'oggi, in un tempo in cui praticamente nessuno compra più dischi e certa gente si inventa fregnacce sui propri amici tossici per giustificare la venuta in possesso di un promo, non è cosa da poco.

5 commenti:

delrio ha detto...

Sarà il primo disco degli Artic Monkeys che comprerò, i primi 2 non mi avevano convinto.
Dopo l'ottimo disco dei Last Shadow Puppets li aspettavo al varco.
Chiaramente non ho sentito nessun promo ma mi fido delle varie recensioni/opinioni lette.

Luci ha detto...

Sto giusto ascoltando Cornerstone. :)

accento svedese ha detto...

Merita assai, scaricatelo e poi compratelo.

Anonimo ha detto...

bravo davvero wad caporosso. ottimi gli artic monkeys.

accento svedese ha detto...

Luce Wad Caponegro a.k.a. Selen.