27 maggio 2009

DOMANI SMETTO


Il sempre lucido Zucchero si è incazzato, e non ce n'è più per nessuno.
Svegliatosi da uno stato di torpore lungo almeno un anno, ha pensato bene di dire la sacrosanta verità su Domani, la canzone che le più famose popstars italiane hanno deciso di intepretare insieme per raccogliere fondi per le popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto.
Domani fa schifo. Non si ascolta, è troppo anche per orecchie avvezze ad ascoltare roba come Marco Merda e gli altri allegri replicanti provenienti da Amici, figurarsi per i palati sopraffini che ascoltano musica decente.
E pensare che le premesse per il capolavoro involontario c'erano tutte.
Il Liga, che son quindici anni che prova a fare il giovane.
Jovanotti, che son quindici anni che prova a fare il profeta e nessuno se lo fila.
Carmen Consoli, che son quindici anni che canta la stessa canzone.
Enrico Ruggeri, che son quindici anni che è morto ma è sempre più punk del punk, reduce dal colossale successo ottenuto al congresso di scioglimento di An.
Gianni Morandi, che son quindici anni che canta come mangia.
Metadone Cremonini, e ho detto tutto.
Franco Battiato, che c'è rimasto peso ai tempi dei primi sperimentalissimi album e non si è mai più ripreso.
Gianluca Grignani che, forte dei suoi tanti ritiri di patente, fa da testimonial per le campagne pro-sicurezza del Governo.
Giuliano Palma, più reazionario di Giuliano Ferrara col suo carico a buon mercato di cover ska-reggae di superclassici della bella musica italiana.
Claudio Baglioni, che non può più salire in aereo perché ha fatto talmente tanto ricorso alla chirurgia estetica che viene classificato come oggetto facilmente infiammabile e come tale soggetto al divieto di imbarco secondo quanto stabilito dalla legislazione internazionale post-11 settembre.
I Sud Soundsystem. Il ciccione pelato dei Negramaro. Nek. Antonello Venditti. Albano. Ron. Piero Pelù, Francesco Renga. Ci sono anche lodevoli eccezioni (Fabri Fibra, Frankie Hi NRG, Elio, Morgan), ma non manca proprio nessuno, siamo al completo ed è bellissimo così. Vendere un disco in più non è mai stato così facile.
E c'è anche Zucchero, che prima canta e poi sputa nel piatto in cui mangia, giusto in tempo per dire che il brano fa schifo e non sa se andrà al mega concerto di beneficenza – però intanto ci andrà sua figlia Irene Fornaciari, che lui in persona sta provando in tutti i modi a far emergere ed è pure stata poco tempo fa ospite da Fazio, con la sua voce che se giri nei locali della provincia italiana ne trovi centinaia di migliori però lei è la figlia di Zucchero e ce l'ha fatta in barba ai pronostici.
Oltretutto Irene Fornaciari esteticamente è uguale a suo padre, il che non è mai un bel vedere.

Un po' più di rispetto per le vittime del terremoto, please. Non è sfruttandole per fini commerciali e/o elettorali che si fa il loro bene.

2 commenti:

20nd ha detto...

Secondo me avevano urgenza di fare la "giuai giuord" abruzzese per saltare come iene addosso ad una ghiottosa occasione di profitto, e qualcuno si è chiuso 5 minuti nel cesso a scrivere quell'obrobrio mentre un manager era impegnato a fare promettenti telefonate agli travirgolette artisti chiusevirgolette.

Non sta in piedi. Ogni secondo di quella roba sta in piedi per i cazzi suoi in modo indegno e improvvisato (diciamolo: alla cazzo) lasciando l'unico vantaggio ludico di insinuare nella mente del martellatissimo ascoltatore le rime più sconciamente infantili e ludibriche, tutte quante impilabili nel mare, nel quale, come tutti sanno, possono anche andare a...

accento svedese ha detto...

Parole sagge. Hai sintetizzato bene il mio pensiero. ;)