20 maggio 2009

PRONTI AL LACCIO

Sono in banana dura. Lo Zecchino d'Oro e il Kinki, il Liceo Galvani e l'Isola nel Kantiere. La Virtus e la Fortitudo. Freak Antoni e GG Morandi. Andrea Pazienza e Guazzaloca. Enrico Pallazzo e Ballo dei Lunapòp. Maniglia e Paramatti (cit.). E intanto, a pochi giorni dal voto per le Comunali, Cesare Cremonini scrive parole di fuoco in una sontuosa articolessa uscita su Vanity Fair, roba tosta che ha scatenato molte polemiche in città e che sicuramente nel segreto dell'urna elettorale sposterà migliaia di voti.

Nel pezzo da manuale di giornalismo Cesarone Cremonini sceglie di fare da Cicerone accompagnando idealmente il lettore in giro per Bologna, ed è subito spottone elettorale a favore di Alfredo SuperCazzola, candidato sindaco del PdL con l'appoggio probabilmente decisivo di Joe Tacopina. Con una invidiabile prosa da terza media il grande cantautore bolognese ci racconta di Via Zamboni occupata da simpatici ed inquieti spacciatori per lo più extracomunitari, delle kebaberie al posto degli antichi caffè, di Piazza Maggiore ormai privata di qualsiasi kermesse estiva per mancanza di fondi, di vigili urbani che ad un certo punto entreranno in scena per divertire grandi e piccini, di colli bolognesi franati nelle ultime settimane, di prosciutterie che servono due fette di mortadella ed un bicchiere di vino sfuso per il modico prezzo di 40 euro e del traffico bloccato sulla circonvallazione come esempio di futurismo d'avanguardia. Metadone Cremonini conclude la fantasmagorica tiritera dicendo che il nuovo sindaco dovrà essere in grado di riportare cultura, buonsenso e rispetto per far sì che Bologna e i bolognesi siano più felici, e se ciò non accadrà sarà la fine della vecchia e cara Bùlagna di una volta – quella in cui l'allora frontman dei Lunapòp veniva ripetutamente avvistato al Kinki con la mascella che ruotava a 360 gradi e gli occhi pallatissimi oppure si rendeva protagonista di prodezze da campione (che purtroppo su un blog non si possono raccontare) nei camerini di discoteche della provincia ferrarese, quella in cui lo stesso frontman spariva misteriosamente per poi tornare a distanza di mesi gonfio come una mortadella, la stessa che ora si mangia al modico prezzo di 40 euro bicchiere di vino sfuso compreso. Vien persino da pensare che sia manovrato da qualcuno (magari da Ballo o da Gianni Morandi, noto buongustaio che di mortadella et altri cibi da 40 euro se ne intende), ma ad essere troppo sospettosi a volte si sbaglia ed è meglio finirla qui.

Cesare Cremonini è un idolo totale, peccato solo che non si sia candidato come sindaco perché pur di votarlo avrei preso sicuramente la residenza a Bologna. Una puntata di Pronti al Peggio con lui come protagonista diventa un dovere morale, ci sarebbe da ridere senza sosta per giorni e giorni – e la gente al giorno d'oggi ha gran bisogno di ridere e di essere tirata su di morale. Il personaggio merita, per ora mi devo accontentare di una puntata con protagonisti i Jennifer Gentle che un mio collaboratore è riuscito a trafugare dagli archivi segreti di Vitaminic ma speriamo che Cesare abbia uno scatto di decenza e ne confezioni una di suo pugno, visto che nel fantastico mondo di Pronti al Peggio c'è pure la possibilità di farlo impunemente. Magari ne viene fuori una cosa molto più psichedelica dei Jennifer Gentle, ma sono solo supposizioni.

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