Il vero punto di svolta della serata di sabato è stato quando sono entrato alla stazione di servizio Autogrill Castelbentivoglio Ovest per un pit stop. Dopo una ferocissima pizza consumata dai Fratelli La Bufala, dopo l'impareggiabile sensazione di appagamento regalatami da codesta pizza e dalla sua bontà sopraffina, dopo essermi reso conto che mentre sugli schermi scorrevano immagini di una partita della Juventus io non riconoscevo nessun giocatore tranne Alex Del Piero una sosta per un caffè ed un litro d'acqua scolato in pochi istanti era divenuta assolutamente doverosa. Per riprendere le forze, per affrontare a testa alta il resto del viaggio in macchina, per resistere, per vivere da protagonista le fasi pre-concerto, il concerto stesso ed anche il dopo-concerto una sosta del genere era divenuta essenziale.
Ed io mi sono fermato (anzi, la mia auto si è fermata ed ha parcheggiato senza che io le dicessi nulla), sono entrato ed ho consumato. Poi, al momento di uscire, mentre passavo vicino al banco frigo ricolmo di pregiati salumi che sembrano esistere solo negli Autogrill di tutta Italia, ho visto un oggetto che ha attirato subito la mia attenzione illuminandomi d'immenso e costringendomi immediatamente a fermarmi. Mi sono avvicinato quasi intimorito e, tra una soppressa, una noce di prosciutto di cinghiale, un salame di plastica e quel misterioso salume-monolito che sembra una pietra di forma ovoidale completamente ricoperta di pepe, ho scorto una copia masterizzata di Invaders Must Die, il nuovo album dei Prodigy. La mia coscienza mi ha detto di far finta di nulla e di non toccarlo perché nel 2009 un album dei Prodigy non ha più alcun senso, però visto che l'occasione fa l'uomo ladro non ci ho pensato due volte e l'ho subito presa e messa in tasca, incurante degli effetti che un gesto del genere potrebbe avere a livello giuridico e consapevole del fatto che la copia in questione potrebbe essere stata lasciata lì da un fan dei Prodigy rimasto deluso dall'inconsistenza del loro nuovo lavoro. Comunque non ho ancora avuto il coraggio di ascoltare Invaders Must Die, ma rimedierò al più presto (sempre che stare in un banco frigo non causi danni permanenti ed irreparabili ad un cd masterizzato). Trovare un cd in un banco frigo non è cosa da tutti i giorni, e dunque bisogna approfittarne e sperimentare.
La serata ha dunque preso tutta un'altra piega e sono arrivato al Covo ricordando l'ultima volta in cui ci sono andato ma soprattutto pensando al fatto che dopo aver avuto la fortuna di trovare un cd dei Prodigy abbandonato l'ideale sarebbe stato potermi vedere un altro concerto di Swim, che quando ha aperto per Fujiya & Miyagi ha gentilmente donato al pubblico pagante e non una memorabile mezz'ora fatta di electro hip hop e gags a profusione. E difatti si abbassano le luci, incomincia il concerto ed a sorpresa si presenta sul palco proprio Swim. Sono stupito, il resto dei presenti lo è ancor di più ma subito scoppiano le risate (soprattutto le mie risate). A quanto pare nel frattempo ha suonato al Covo un'altra volta – e fanno tre volte in tre mesi, o il Covo è in crisi nera oppure il ragazzo ha le superbazze che gli consentono di suonare di spalla a chiunque - ma sentirlo è sempre come la prima volta: il set è lo stesso tranne un inedito, la voglia di cazzeggiare e prendersi poco sul serio sono la stesse e lui ora come allora ne esce vincitore. Più o meno, Subsonica meets Postal Service in una discoteca della Riviera Romagnola assieme ad una riserva di pasticche che dura un inverno intero, e forse dura anche per il resto della vita se sei sfortunato e ti cali una pasticca tagliata male. Da grande voglio diventare come lui.
E dopo Swim, i Metronomy. Ovvero, dopo di lui tre giovani ragazzi che suonano come i Klaxons che provano a scimmiottare i Devo ma che non ce la fanno e finiscono per suonare cover assortite tratte dal repertorio di Duran Duran, Spandau Ballet, Level 42 e Dead Or Alive. Roba divertente anche se un bel po' reazionaria, nulla per cui strapparsi i capelli perché negli anni ottanta i capelli erano cotonati ma ora non lo sono più. Pochi cazzi: se devo ascoltare musica di quegli anni mi ascolto gli 808 State, mentre se devo ascoltare qualcuno che fa una sorta di revival degli anni ottanta riuscendo nel contempo ad attualizzare la musica di quel dannato decennio mi ascolto gli Zoot Woman. Sul palco i Metronomy si impegnano molto, si vede che ci credono, si divertono molto e ti aspetti pure di vedere sbucare sul palco il fantasma di Bettino Craxi e della Milano da Bere, però poi quando tra il pubblico ti pare di scorgere Gianni De Michelis con la sua faraonica corte di donne di tutte le specie ed immediatamente ti rendi conto che si tratta solo di alcuni studenti inglesi (o americani) che smascellano strafatti di ketamina senti un tantino di amaro in bocca.
O forse si tratta solo di una sensazione di scampato pericolo, anche se poi quanto torni a casa e senti che i tuoi vestiti puzzano di fumo in una maniera assolutamente indegna di un paese civile e democratico ti rendi conto che hai rischiato (e rischi) la vita. Chi fuma nei locali pubblici fottendosene dei divieti è un fascista, e come tale andrebbe appeso a Piazzale Loreto (ovviamente in senso figurato). Detto in maniera più civile, bisognerebbe utilizzare le ronde solo ed esclusivamente per scovare chi fuma nei locali pubblici.
Il nuovo Codice della strada e l’obbligo del dispositivo Alcolock
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Dopo l'approvazione definitiva del Senato, cambiano molte delle regole. E
spunta l'installazione di questo dispositivo per rivelare il tasso
alcolemico d...
21 ore fa
5 commenti:
Oddio i Metronomy... li ho visti a Torino prima dei Bloc Party, avevano ancora le lampade ikea attaccate alle magliette??? E pensa che a Londra li stannmo spingendo parecchio, sarà la crisi :)
Plagione del titolo! Confessa :P http://www.splinder.com/myblog/comment/list/19872508#cid-54168099
(vabbè, era un gioco di parole a cui si poteva arrivare facilmente)
I Metronomy ero quasi tentato di andarli a sentire, a Firenze hanno suonato in un posto che non conosco e che da quelle poche tracce che ne ho scovato in rete aveva tutta l'aria di essere uno spazio espositivo-albergo-bordello di lusso. Però l'album che ho sognato di acquistare ed ascoltare non mi ha entusiasmato, quindi no.
e allora non ascoltarlo invaders must die, fidati. aggiunto ai preferiti e appena mi ricordo alla lista consigliata sul mio blogspot. che è comunque questo www.sonfattopeggiodisonfattomale.blogspot.com
Super d'accordo.Personalmente ho scelto la strada del boicottaggio verso la piccola repubblica turca in terra bolognese.
Come al solito non servirà a nulla.
@ lollodj: certo che avevano ancora le lampade, e pure delle strane torce! non capisco perchè li spingano così tanto, saranno parenti di qualcuno di importante...
@ disorder: ti giuro che mi rendo conto adesso del titolo. nessun plagio! :D
Potevi andarli a vedere però, magari finiva che ti divertivi pure. Non sono nulla di eccezionale, degli onesti mestieranti che non si sa dove arriveranno.
@ sebastiano: e invece lo ascolterò, anche se sono perplesso.
Passerò a controllare subito il blog... ;)
@ stu: io non boicotto, però mi incavolo parecchio e sono pronto a performance di stampo anarco-situazionista per denunciare questa assurda violazione dei miei diritti di asmatico.
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