28 febbraio 2009

LA FORFORA SULLA GIACCA LOGORA CHI NON CE L'HA

Ultimamente Vittorio Sgarbi e la sua (abbondante) forfora sulla giacca sono ovunque. A qualsiasi ora, su qualsiasi emittente televisiva di regime e non, su qualsiasi apparecchio televisivo lcd e non, Vittorio Sgarbi c'è, a parlare del nulla o più probabilmente a parlare di nulla dandosi il tono di chi ha tante cose da dire e le vuole imporre sugli altri, con urla, intemperanze e scatti di ira assortiti.

Perché in tasca manca money, sempre più difficile restare calmo in questa situazione sclero, non ne voglio più parto da zero so che in qualche modo devo andare su ma... non c'è più luce, solo buio che fa male non c'è più pace solo rabbia che ogni giorno sale, ed allora Sgarbi va ovunque lo paghino bene a recitare il personaggio che interpreta (e bene) ormai da vent'anni: l'intellettuale incazzato che ha sostiene determinate cause e determinate ragioni, soprattutto quelle del suo portafoglio.

E fa bene. Finché la gggente ci cascherà, Sgarbi fa bene a recitare e a guadagnare più soldi possibile per riuscire a mantenere il suo altissimo tenore di vita. È ottimo sindaco di Salemi (TP), ha nominato Assessore al Nulla il futurista Graziano Cecchini, è stato parlamentare, europarlamentare, sottosegretario. Ha pure cercato di candidarsi nel 2005 alle primarie dell'Unione (quando pareva che il vento stesse cambiando definitivamente) ma soprattutto ha cercato di fare il liberal con un movimento politico pomposamente denominato Liberal Sgarbi, una lista che era talmente alla alla frutta da candidare Morgan alle Europee 2004 solo per il gusto di prendere meno volti possibile e sparire nel nulla. La città di Ferrara ed i ferraresi tutti han da essere orgogliosi di essere suoi concittadini.

Ha fatto (e fa) politica a spese del pubblico contribuente, va in tv a spese del pubblico contribuente e poi se la prende con Roberto Benigni definendolo uno dei leader della sinistra che deve restituire i (tanti) soldi guadagnati con la sua ospitata a Sanremo. Gonfio e sudato, con gli occhi da gufo, inizia ad urlare e sbraitare e Massimo Giletti non riesce più a contenerlo. Anzi, Giletti nemmeno ci prova a contenerlo, Giletti che in quella trasmissione fa la figura dell'intellettuale profondo che ha tante cose da dire e le dice con pacatezza e senso della misura. Iva Zanicchi che si lamenta perché vittima incolpevole di cinquant'anni di dittatura comunista che l'hanno privata di ben più prestigiosi successi. Klaus Davi che come al solito ti chiedi che cosa ci faccia lì in tv un wurstel con gli occhiali e cosa faccia nella vita per essere così famoso e ben pagato. Psichedelia purissima, personaggi di un certo spessore che permettono al fortunato spettatore seduto in poltrona di vivere momenti di grandissima tv, attimi che rimarranno scolpiti nella storia della tv italiana e verranno tramandati ai posteri come esempio di cultura moderna ed immortale.

Comunque alle prossime primarie del Partito Democratico Vittorio Sgarbi, Klaus Davi, Massimo Giletti ed Iva Zanicchi si candideranno alla carica di leader ed a sorpresa vincerà Giletti, perché qualche anno fa l'hanno menato duro e lui non è riuscito a reagire, presentandosi in trasmissione il giorno dopo con gli occhi neri e diverse escoriazioni, ma pur sempre dimostrandosi stoico e ligio al proprio dovere di Ambasciatore del Nulla. È dunque un ottimo incassatore, dote fondamentale se a circondarti sono tipi a modo come D'Alema, Bersani e Rutelli – gente che un giorno sì e l'altro pure ti sputtana a mezzo stampa/tv e cerca di metterti i bastoni tra le ruote, e dunque è l'uomo ideale per condurre il partito allo sfacelo definitivo.

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