Passino Berlusconi, Dio Patria e Famiglia e le domande insidiose della Bignardi alle quali la Carfagna risponde come un'automa dalla pochezza culturale a tratti disarmante. Passino il fatto che la Carfagna sembra teletrasportata dagli anni cinquanta grazie ad una ipotetica DeLorean inventata dal Nostro Giovane Premier nelle vesti di un ipotetico “Doc” Emmet Brown con i capelli tinti e i rialzi nelle scarpe. Passi lo spauracchio comunista agitato da una Carfagna tragicamente a corto di argomenti. Passino le storie strappalacrime sul padre vecchio liberale che ha sempre cercato di metterla in guarda sui pericoli della mentalità comunista. Passi tutto questo ed altro ancora.
Però, perché quello sguardo così allucinato? Perché la Carfagna sgrana continuamente gli occhi? Perché una volta il suo sguardo era normale ed ora invece gli occhi sembrano sempre sul punto di uscirle dalle orbite? Perché? Perché? Perché?
Guardando la Carfagna intervistata a Le Invasioni Barbariche non riuscivo a capire cosa mi ricordassero quegli occhi allucinati. Inizialmente ho pensato a Totò Schillaci ad Italia '90, ma poi ho capito, ho avuto la rivelazione. Ed ora sono un'altra persona, più saggia e cosapevole.
Lo sguardo della Carfagna è lo stesso sguardo di Dez Fafara, il cantante dei Coal Chamber – band minore facente di quella terribile invasione nu metal che impestò le orecchie dei giovani ascoltatori italiani e non sul finire degli anni novanta. Tutti gruppi uguali, zero fantasia, cloni dei Korn ecc- ecc. ecc. Carfagna come Dez, solo che gli italiani non sanno chi sia Dez perché le tv musicali di regime hanno sempre pompato i ben più rassicuranti Limp Bizkit di Fred Durst.
Gli occhi fuori dalle orbite sono gli stessi, non si scappa. Ed anche lo spessore delle argomentazioni usate è più o meno lo stesso, il che spiega molte cose su come sia ridotto questo nostro povero paese nell'anno 2008.
La Carfagna è nu metal e non lo sa. Qualcuno glielo spieghi.
8 commenti:
Ora mi stampo questo post ed ogni volta che mi sentiro' triste lo leggero'...la carfagna come dez...uahahahahaha....
La Carfagna ha poco da fare l'anticominista, visto che il suo capo, alla conferenza di Forza Italia, ha usato i metodi di Stalin: una sola mozione - la sua - approvata per acclamazione all'unanimità, tutto risolto in 10 minuti. Roba che nemeno a Mosca nel 1951.
ps La cosa migiore fatta dai Coal Chamber fu una mediocre cover di Ozzy, ed è tutto dire...
ahah, grazie per aver riportato alla luce 'Perché'
Gli anni d'oro della Mosca di Stalin però furono i '30, non i '50.
L'ho vista l'intervista, ad un certo punto, incalzata sul conflitto d'interessi il ministro se ne esce così:
"eh, beh ma Berlusconi fa quello che vuole". Bella limpida.
Questo è! chiaro? come dire: poi facciamo la scenetta delle votazioni in parlamento ed altre cagate così, ma l'importante è quel che dice lui.
The march of the Berlusconi's Robots.
Un'intervista illuminante, che ha permesso di capire molto sull'aria che tira in Forza Italia. Li smontano, li rimontano, li programmano e poi li mandano in tv a dire le stesse cose. Capezzone oggi è dimagrito e non risponderebbe più così a Socci, la Carfagna lasciamo perdere. Decide tutto uno, e gli altri son nessuno.
Basta dire che i candidati di FI, lo sapete, hanno il manuale delle cose da dire, gli argomenti da trattare e persino l'abbilgiamento da portare, il famoso kit.
In pratica
- Mara, verata nikto
- Si padrone: comunisti cattivi, libertà, dio patria famiglia, bla bla bla...
Te non vuoi davvero che io mi veda un'intervista di dariabignardi alla cagna, vero?
@ lollodj: hanno il kit, e poi li mandano a corsi di dizione e portamento. Insegnano pure loro a porsi in maniera convincente e a sovrastare l'avversario nei faccia a faccia. Terribile.
@ anellidifumo: no, pero voglio che tu ti veda antonio cassano intervistato da fabio fazio. :D
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