E lo fa come sempre da grande difensore della libertà di pensiero. Lui, la sua flemma, i suoi neuroni, il suo sguardo fresco e sveglio, i suoi capelli, il suo riporto, i suoi pastoni (e la mano destra con cui gesticolava per dare maggiore enfasi ai suoi visionari pastoni) se ne vanno infatti per fondare un nuovo partito: l'ennesimo, il millesimo, il milionesimo partito di centro a conduzione personale, chiamato con grande sfoggio di grandeur ed originalità "Alleanza di Centro".
Ed ora Francesco-Pionati-che-si-è-fatto-partito è già agguerritissimo, e si propone di essere «casa e riferimento dei moderati che, non condividendo l'attuale posizionamento dell'Udc, intendono collocarsi senza ambiguità all'interno del centrodestra, a sostegno di Berlusconi e del suo governo, e che guardano al Pdl come interlocutore naturale, alla ricerca delle forme di collaborazione più utili e opportune in vista delle elezioni amministrative della primavera 2009». Parole come poesia, che fanno quasi a pugni con il Pionati liberal di qualche tempo fa (quello che non si sarebbe scandalizzato se un gay fosse salito alla guida dell'Udc) e che probabilmente gli costeranno l'ostracismo da parte di tutti i suoi vecchi fan che sognano di vederlo ancora una volta al Tg1 ad occuparsi della cronaca politica.
Ma Pionati è uomo tutto d'un pezzo, Pionati non si spaventa per così poco. Non ha paura di essere confuso con i Popolari Liberali, con i Cristiano Popolari o con la Democrazia Cristiana per le Autonomie. E non ha paura nemmeno di essere scambiato per un giornalista promosso a uomo politico per meriti ottenuti sul campo. Lui è sempre stato imparziale, ha sempre dato le notizie con il massimo dell'obiettività. Ed ora è un grande politico, di quelli che entreranno nella storia e che cambieranno il mondo.
Ed è pure un bell'ometto, di quelli che tutte le donne si voltano a guardarli e poi si innamorano all'istante. Secondo me in realtà l'Udc l'ha cacciato perché soffiava tutte le donne ai suoi colleghi di partito, ma come al solito le tv di regime nascondono le verità scomode come questa ed allora finisce che tutti come al solito pensano che Berlusconi se lo sia comprato.
2 commenti:
Carlo Pastone (non ho resistito)
Per me sono parenti. La democristianità è la stessa.
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