19 novembre 2008

LA PECORA ROSSA

La situazione è drammatica ed ormai nel mondo non ci sono più certezze. Tutto ciò che pareva ormai stabile ed inamovibile si è capovolto, gettando le istituzioni nel caos più totale. Stiamo andando tutti alla deriva, e non capiamo nemmeno il perché. Anzi, un motivo in realtà c'è. Ma è un motivo che non ha spiegazione logica, ed oltretutto il quadro appare ancora più confuso perché nemmeno la tecnologia riesce a farci comprendere ciò che è successo veramente negli Stati Uniti nei giorni scorsi.

Ma andiamo con ordine. Martedì 4 novembre, al termine dell'ultima giornata elettorale, è stato all'unanimità dichiarato vincitore Barack Obama, il candidato democratico. Scene di giubilo, grande emozione, fiumi di parole, televisioni, giornali e blog invasi dal punto di vista di chi ci credeva veramente, di chi si è salito sul carro del vincitore, di chi è stato fortemente critico, di chi si è disperato per la sconfitta e di chi semplicemente ha scelto di assumere posizioni apparentemente fuori dagli schemi pur di non fare la figura di colui che si accoda al mainstream obamiano.

Pareva finalmente che il mondo avesse la possibilità di cambiare per davvero e che la gente comune potesse davvero essere parte attiva di questo cambiamento, ma poi, in un batter d'occhio tutto questo fragile castello di carte è crollato in maniera fragorosa, lasciando solo cumuli di macerie. È bastato che qualcuno si rendesse conto dell'errore ed ogni certezza è svanita, lasciando spazio solo a disperazione, rabbia e sgomento. In poche parole, ancora una volta le macchine hanno sbagliato, ci sono stati errori a ripetizione nel conteggio dei voti ed il risultato finale è stato falsato. No, purtroppo non ha vinto Obama. Ma non ha vinto nemmeno McCain. Il vero vincitore delle ultime elezioni americane è stato Ròger Calero, il candidato trozkista del Socialist Workers Party. I pronostici lo davano sconfitto in partenza ma lui, nonostante il boicottaggio da parte di tutti i mezzi d'informazione, dopo la cocente delusione iniziale può ora festeggiare una inaspettata quanto meritata vittoria.

La verità è finalmente venuta a galla, ed ora il mondo intero si interroga su quale sarà il proprio futuro. Nessuno si immaginava un verdetto del genere, anche se dopo il crollo delle borse mondiali e le ultime mosse anti-crisi dell'amministrazione Bush una svolta del genere era nell'aria. Gli americani sono stati chiamati a dire la loro ed al momento del dunque hanno scelto il candidato che più li rassicurava e che incarnava un'ideologia politica che sembrava ormai un lontano ricordo. Calero ha trionfato in quasi tutti gli stati, è perfino riuscito ad espugnare l'ex feudo repubblicano Texas e quel secolare bastione liberal chiamato Stato di New York ed ora è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Si è avverato quello che era sogno per alcuni, incubo per altri.
Il mondo è sgomento ma negli Stati Uniti già si vedono i primi effetti della cura-Calero: i carri armati marciano su Washington, è stato abolito l'embargo su Cuba, Oliviero Diliberto è stato fermato mentre tentava di trafugare la mummia di Lenin per portarla in America e gli oppositori sono stati incarcerati oppure stanno fuggendo dal paese con mezzi di fortuna. Sono saltati tutti gli schemi ed i commentatori politici di tutto il mondo non trovano parole per raccontare ciò che fino a poche settimane fa sembrava una boutade di dubbio gusto.

Gli Stati Uniti hanno per la prima volta nella loro storia un presidente comunista e si respira un'aria nuova: è finita la festa per chi credeva di fare il bello ed il cattivo tempo solo perché aveva ingenti mezzi finanziari. Tanto per rendere l'idea di come negli States sia cambiata la rumba Joe l'idraulico è stato internato in un gulag in Alaska, Sarah Palin è fuggita a Guantanamo con Marilyn Manson, George Bush e Dick Cheney sono stati processati dal tribunale del popolo e condannati ai lavori forzati in una piattaforma petrolifera, Barack Obama è al sicuro a casa di Furio Colombo (con grande disappunto di Massimo D'Alema e Walter Veltroni che avrebbero voluto essere ricordati come coloro che hanno salvato dal nemico comunista il leader democratico americano ), John McCain è volato ad Arcore ma è stato rispedito al mittente perché non è abbastanza abbronzato, Clarissa Burt presiederà un'altra marcia Pro-Usa, i Guns N'Roses stanno per fare uscire un nuovo disco nonostante degli originali sia rimasto solo un iperbotulinizzato Axl Rose. Insomma, proprio un bel pasticcio che sta facendo tremare l'Occidente e toglie ogni certezza in ciò che pareva conquistato da secoli, ma intanto gli americani ricominciano a sperare in un domani migliore e l'economia mondiale piano piano sembra ripartire.

Per la cronaca, gira voce che il Premier Silvio Berlusconi abbia dichiarato ai suoi più stretti collaboratori di aver sempre creduto nella rivoluzione ed ora si aggiri nelle stanze di Palazzo Chigi con barba lunga ed eskimo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed infatti oggi Fede ha aperto il "tg-pravda4" con questa foto:

http://www.fiuh.it/images/stories/milan_k/berlusconi_comunista.jpg

...ed uno speciale su Kaliningrad.

accento svedese ha detto...

Fede vive fuori dal tempo e fuori dal mondo, ormai.