Ieri sera al Covo c'era anche Fusi di Testa. Dopo mesi e mesi di penosa quanto inutile ricerca l'ho finalmente rivisto, ed è stata festa grande. Nuova pettinatura (non ha più la frangetta ma ha i capelli più lunghi con la riga di lato, segno che il ragazzo è davvero un buongustaio) per alcuni secondi di ilarità assoluta che hanno segnato il resto della serata in maniera indelebile. È apparso per qualche istante poi è sparito improvvisamente (come solo i Grandissimi possono e devono fare), ma nulla è stato più come prima. Probabilmente me lo sono immaginato, ma vederlo finalmente in compagnia di una donna di dubbio gusto è stato emozionante quasi quanto sapere che il Ministero della Pubblica Istruzione sta indagando sull'ennesima bocciatura del figlio di Bossi all'esame di maturità. In poche parole, siamo di fronte a due eventi di incommensurabile portata: gente che ha dovuto affrontare momenti difficili per farsi accettare da questa Società dell'apparire e non dell'essere finalmente ha trovato il proprio pieno riscatto, ed io che ho sempre creduto in loro non posso che approvare incondizionatamente e festeggiare.
Fusi di Testa però non ha fatto passare in secondo piano il concerto di Styrofoam, un ragazzo venuto dal Belgio che, album dopo album, è riuscito a dire la sua in un campo minato come quello dell'indietronica, un genere (sempre che conti qualcosa parlare di generi musicali) dove ormai tutto è già stato detto e ripetuto ed è difficile anche solo pensare di uscire dagli schemi inventando cose nuove. L'influenza dei Postal Service, dei Notwist e dei New Order (che saranno pure ottanta ma erano maestri nello scrivere canzoni memorabili, ed è questo ciò che basta) si sente tutta, ma lui riesce ad essere originale e personale, ed oltretutto sul palco mette tutto sé stesso grazie anche all'aiuto di un formidabile batterista-sosia di Cesarone Cremonini ed una tastierista-chitarrista che nell'unico momento in cui ha suonato la chitarra ha voluto che fossero accese le luci altrimenti non ce la faceva manco per scherzo. In sostanza, davvero molto bravo ed ancor più convincente che su disco, bella serata da ricordare per un bel pezzo.
Un'ora e mezzo di concerto, il nuovo A Thousand Words in primo piano, alcune chicche dai dischi precedenti, un clima rilassato, la gente che balla e si diverte, Styrofoam a.k.a Armand Van Petegem che beve qualcosa che somiglia ad uno spritz con Campari, le chitarre che graffiano un po' più del solito e la gente non si scandalizza, il laptop c'è ma non si vede perché è nascosto. Se Kurt Cobain non avesse mai provato i Melvins e l'eroina oggi suonerebbe così, ne sono sicuro.
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8 ore fa
4 commenti:
Bene, bene, stasera li vedrò a Torino insieme a Il Genio e so che non saranno 8 euri butati ;)
Esistono i Pandanias?
lascia stare plutonix
com'è andata? ma soprattutto, come è andato Il Genio? sono uno dei peggiori gruppi di sempre, mi incuriosiscono molto :D
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