01 ottobre 2008

SONO COSE DELLA VITA, VANNO PRESE UN PO' COSÌ

Giocando a basket con gli amici sono cresciuto, me la sono spassata, wow che fissa ogni minuto! Le mie toste giornate filavano così, tra un megatiro a canestro e un film di Spike Lee. Però niente Miracolo a Sant'Anna, il revisionismo proprio non riesce ad andarmi giù. Gente che, senza sapere nulla di come andava allora la vita in Italia e di cos'è stata la Resistenza, dice cose come «anche i partigiani non erano amati da tutti, c'erano anche quelli che dopo aver fatto qualche azione scappavano sulle montagne, lasciando la popolazione civile a subirne le conseguenze» non merita nemmeno il prezzo del biglietto d'ingresso al cinema.
A questo punto non gli resta da fare altro che tornarsene a fare film su Malcom X, spot per la Nike con protagonisti del calibro di Michael Jordan o, ancora meglio, dirigere video di Eros Ramazzotti. Non può che fargli bene.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

I negri non dovrebbero parlare di queste cose, ma di basket, musica etc. Spike Lee è la prova vivente della mia affermazione.

Anonimo ha detto...

Mah...
Dire che in tempo di guerra da tutte le parti ci sia chi si approfitta per fare del male mi sembra scoprire l'acqua calda.
L'anonimo è incommentabile.

Anonimo ha detto...

non sono anonimo, sono Ill Bill Laimbeer.

Anonimo ha detto...

e sti cazzi...

Anonimo ha detto...

Non mi pare che Spike Lee abbia detto qualcosa di eclatantemente sbagliato, ne' che abbia fatto del revisionismo. Che i partigiani non fossero amati da tutti, e che molta gente avesse paura delle rappresaglie, e quindi sperava la smettessero, e' verissimo. Poi magari il film fa anche cagare, non so, a leggere mi sa di melensata. Insomma, Manq ha ragione.

Anonimo ha detto...

Ribadisco, i negri americani devono far film sul basket (he got game) o su i negri che si incazzano con gli italiani (do the right thing), non sulla guerra partigiana.
punto.
Sti gran cazzi manq.

accento svedese ha detto...

Magari la gente sperava che smettessero, però senza di loro forse non saremmo qui a scrivere su questo cazzo di blog. Gli americani hanno finito l'opera, ma i partigiani hanno fatto il lavoro "sporco" (mi si perdoni il termine) senza il quale non si sarebbe arrivati a conclusione.

Anonimo ha detto...

Io credo che la loro funzione sia stata soprattutto di tipo "ispirativo": era gente ignorante e contadina che trovo' la forza di uscire da una gabbia mentale del fascismo che faceva molta presa sulla poplazione. Pero' la guerra/guerriglia devi saperla fare, e non era quello in caso - hanno fatto quel che hanno potuto, e sono stati ammirevoli.

Anonimo ha detto...

il film è abbatsanza palloso, troppo lungo, banale e recitato male dagli attori italiani, ad esclusione di favino...quindi sicuramente una bocciatura...
ma ricordiamoci che spike lee nn è solo un regista di film sul basket o di quelle cose che dite voi x" negri", è anche il regista di dell 25 ora e inside man che sono due film favolosi.....
ogni tanto ci sta ciccare e sta volta è toccato a lui...
carlino

Anonimo ha detto...

Sì vabbè, ora vienimi a dire che la 25sima ora e Inside man sono meglio di DO THE RIGHT THING...

Anonimo ha detto...

Dispiace che nessuno abbia colto la cit. dell'ancora imberbe Will Smith ne il principe di Bel Air... grande!
m

accento svedese ha detto...

Purtroppo nessuno l'ha colta. Magari qualcuno ora la coglierà.