13 settembre 2007

CHI VUOLE DISTRUGGERE E CHI VUOLE COSTRUIRE

"Ho vinto perché ero più preparato. E forse perché sono stato più furbo. Questo è il paese dei furbi". Uno dei ragazzi coinvolti nell'inchiesta sui test universitari truccati ha ammesso le proprie colpe in una a tratti delirante intervista su Repubblica.
Leggendo quello che ha detto rimango basito, ma mi rendo conto che quel ragazzo è lo specchio dell'Italia odierna, ed ormai non so più nemmeno che si possa fare per evitare che accadano cose del genere.
Comunque, se per caso il novello Einstein dovesse passare da queste parti, mi sentirei in dovere di consigliargli la lettura di questo post. Si renderebbe conto che nella vita non bisogna badare solo al proprio tornaconto, ma è fondamentale pensare anche alla collettività. O almeno provarci.

14 commenti:

Toffo ha detto...

Terrificante... è tutto quello che mi sento di dire. E poi ci meravigliamo se all'estero dicono che gli Italiani fanno cagare: hanno ragione, l'ho sempre sostenuto e sempre lo sosterrò. Siamo il paese dei pulcinella, dei film di Totò e del carabiniere di Sordi.

Un po' di tempo fa, guardavo il tg a casa di mia nonna: un preside era stato picchiato da un genitore dell'alunno bocciato. Non il primo caso. Mia nonna disse: "ai miei tempi, chi veniva bocciato le prendeva a scuola e pure a casa". Ora no. La generazione dei "so tutto io" è qua, e vuole dire la propria, su tutto, sempre. Siano essi la classe dirigente, o l'ultimo degli operai, nessuno accetta più la "fatica della meritocrazia". Che furboni!

Toffo

AndreaP ha detto...

Possiamo iniziare a cambiare noi, e a far cambiare chi ci sta vicino. L'illegalità è nelle grandi cose, come nei piccoli atteggiamenti quotidiani: uno scontrino non battuto, una fattura medica non scritta, un cd copiato, un film scaricato.

Non mi risulta che un presidente italiano abbia mai detto parole simili:

"ask not what your country can do for you — ask what you can do for your country."

20nd ha detto...

Non e' una frase di Veltroni?

accento svedese ha detto...

@ toffo: terrificante è la parola giusta. Ti sei dimenticato di dire che siamo il paese del tu fai un favore a me che io ne faccio uno a te. Siamo il paese dell'interesse particolare. E ora più di una volta.
Ormai tutti si lamentano ma nessuno è più disposto al sacrificio. Ognuno pensa al proprio orticello e basta. Anzi, la gente è disposta a danneggiare gli altri pur di andare avanti.

@ andreap: basta poco, ma il brutto è che è difficile cambiare gli altri. Bisogna aver pazienza. Concordo assolutamente: l'illegalità è nelle grandi cose come nei piccoli atteggiamenti quotidiani. E bisogna partire da questi, senza utilizzare come scusa "tanto lo fanno tutti" oppure "tanto ci sono problemi più gravi", altrimenti non si cambia nulla.
E purtroppo tra le piccole illegalità devo ammettere che ci sono anche i cd copiati. :D
Nessun presidente italiano ha detto cose come Kennedy, ma ci vorrebbe proprio uno del genere. Credo molto in Veltroni. Speriamo bene.

@ zonda: purtroppo no, anche se ha tentato di dire qualcosa di analogo nel suo discorso di candidatura. Spero che arrivi ad essere come Kennedy. ;)

AndreaP ha detto...

Ho citato JFK non a caso, ma proprio perché Veltroni tende ad imitare il lato meno profondo della politica di Kennedy.

E' stato un grande presidente, e si vede dalla fine che ha fatto. Mi vengono i brividi a pensare a cosa sarebbe successo al mondo se a gestire la crisi di cuba ci fosse stato qualcun'altro al posto suo, chesso' un bush o un reagan qualunque. Brrrr.

Mi piacerebbe che anche in italia qualche politico iniziasse a parlare un linguaggio -vero-, fatto per unire e innalzare gli animi.

Vedere Bertinotti su rai3 questa settimana mi ha dato una tristezza incredibile: lo ricordavo gia' vagamente spocchioso e irritante, ma ha dato di se' uno spettacolo risibile, incapace di rispondere ad ogni questione che riguardasse il nostro paese se non con frasi di circostanza.

matte ha detto...

quanto mi fa incazzare quello studente! lo prenderei a calci in culo come faceva pozzetto con paolone in sette chili in sette giorni

TheBlackSheep ha detto...

possiamo cambiare noi, far cambiare chi ci è vicino, e pensare alla collettività. ma pensiamo di riuscirci a cambiare la collettività? e quanta voglia ha la collettività di cambiare o far cambiare?

la gente si adatta a quello che il sistema da e crea. questo è il concetto che sta dietro la frase di quel ragazzo. questo è il paese dei furbi, lo faccio anch'io. non lo giustifico ma lo capisco.

sarebbe bellissimo che ognuno nel suo piccolo facesse qualcosa. Ma puoi far cambiare il tuo barista sotto casa che non fa lo scontrino, ma ai piani alti chi ci arriva?

perchè è da li che parte tutto e lo sapete.

io ormai sono per il "non me ne frega niente tanto qua non cambia niente e perchè dovrei sprecare le miei forze per cambiare qualcosa o qualcuno, quando è sempre così e quando sono anni che sentiamo sempre le stesse storie".

e sappiamo bene che per quanto riguarda test truccati o posti già assegnati è sempre stato così...ora che ci incazziamo a fare?

qualche anno fa la pensavo diversamente, ora sto bene così. il mio orticello me lo sto creando e, mi dispiace, mi faccio i cazzi miei. e se qua non ci sto bene prendo e me ne vado.

preferisco farmi due risate pensando a Pozzetto che tira calci in culo a Paolone (mamma mia che mi hai ricordato).

perchè non vale la pena cambiare qualcosa che non cambia o che non ha voglia di cambiare. sono decenni che si fanno sempre gli stessi discorsi e l'illegalità è sempre rimasta tale se non di più.

AndreaP ha detto...

"Theblacksheep" l'importante e' stare bene con se stessi, non vivere una vita piena di frustrazioni.

Se sarai sempre arrendevole, alla fine anche ogni aberrazione ti sembrera' normale. Per me l'importante e' migliorare me stesso, fornendo un buon esempio magari anche qualcun'altro si svegliera'.

TheBlackSheep ha detto...

strad'accordo con te andreap.

matte ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
matte ha detto...

a propos:

http://tinyurl.com/2v5r5o

accento svedese ha detto...

@ andreap: "Se sarai sempre arrendevole, alla fine anche ogni aberrazione ti sembrera' normale. Per me l'importante e' migliorare me stesso, fornendo un buon esempio magari anche qualcun'altro si svegliera'." Quoto in toto, parola per parola. ;)
Bertinotti mi fa sempre incazzare. Tanto per dire, ieri sera in un servizio diceva la sua sulla Rai. Ha parlatu un minuto con grandi giri di parole, ma non ha detto niente. Nessun concetto concreto. :D
Ci vuole quelcuno (e per me Veltroni può esserlo) che parli un linguaggio semplice, chiaro e comprensibile, che riesca ad arrivare alla gente. O vogliamo lasciare l'Italia ai comici (Grillo e Berlusconi)? :D

@ matte: anche a me fa incazzare, e il paragone con l'episodio di Paolone è azzeccatissimo. Gran film, secondo solo a Grand Hotel Excelsior. :D

@ the blacksheep: se si pensa sempre ai piani alti non si farà mai nulla di concreto, perchè può diventare la scusa per giustificare qualunque cosa. E' un grosso problema dell'Italia, ma anche di certa sinistra. Dire "non affronto un problema come i baristi che non fanno gli scontrini, perchè tanto le grandi aziende fanno peggio" per me è sbagliato. Si deve affrontare sia il piccolo caso che il grande caso. E non chiudere gli occhi e rintanarsi nel proprio orticello, altrimenti si finisce per perdere il contatto con la realtà. Tutto quelo che avrei voluto dire l'ha detto andreap nel suo commento in risposta al tuo. ;)

Anonimo ha detto...

Interessante leggere

IL COLPO DI STATO DEL VDAY

Di Domenico Gatti del Canna-Power Team

su
http://www.fottilitalia.com/
che si definisce "il sito anti-italiano per eccellenza"

accento svedese ha detto...

Vorrei costruire, non distruggere. :D