23 febbraio 2012

SISTER MORPHINE ACT

Che ridere la vicenda delle ostie all'Lsd in una chiesa di Campobasso: puzza di bufala lontano un miglio perché gli acidi ti salgono almeno dopo mezz'ora (tipo Studio Aperto, per intenderci), ma vuoi mettere? Non mi ricordavo nemmeno più dove fosse Campobasso, ed invece ecco che ti viene fuori 'sta storia di un prete che ha dato l'ostia ai fedeli e questi sono andati in trance ed hanno iniziato a cantare e ballare manco fossero posseduti dal demone di Gigi D'Agostino. Favoloso.

Probabilmente quelli dell'Ufficio Marketing della Chiesa l'hanno inventata lì per lì per recuperare un pubblico - quello dei giovani discotecari dediti allo sballo chimico - che storicamente la Chiesa non è in grado di intercettare (a differenza di Studio Aperto, che li intercetta alla grande), ma vuoi mettere la soddisfazione di immaginare il prete che urla ai fedeli "sale sale non fa male", "un trip non è mai trop", "su le mani come i gabbiani", "meglio pasta che rasta" et altre frasi da discoteca d'avanguardia in voga nella seconda metà degli anni novanta?

I fedeli che cantano e ballano manco fossimo in Sister Act, poi. Mi sa che è davvero una bufala.

Nessun commento: