15 febbraio 2012

BRUCIO SOLDI NEL RESIDENCE LE ROSE E RESTO A DIGIUNO


Il pezzo si apre con un minuto di raccoglimento per Whitney Houston, una cantante che era una ex cantante almeno dal 1998 ma che rispettiamo (plurale maiestatis, delirium tremens) anche solo per il vivace scambio di opinioni che ancora esordiente ebbe con Serge Gainsbourg mentre erano entrambi ospiti di un programma della tv francese.

E finito il minuto di raccoglimento si parte. Si parte per dove? Non so, ma so solo che quello della popstar fondamentalmente è un mestiere duro. Hai successo e tutti ti amano, poi il successo finisce, tutti si scordano di te e ti ritrovi annegato in una vasca da bagno (o esplodi per i troppi antidolorifici, o ti spari, o voli da un palazzo, o guidi a fari spenti nella notte, o ti ammali di una malattia sessualmente trasmissibile, o ti giochi gli ultimi risparmi al videopoker, o fai tutte queste cose contemporaneamente – insomma, finisci parecchio male) ed entri nel mito, nella leggenda, nell'album dei ricordi di chi ti aveva scordato e si è improvvisamente ricordato di te perché te ne sei andato definitivamente ed inesorabilmente.

Sempre in viaggio da un palco all'altro, tanti amici/zero amici, il partner che non vedi quasi mai (nel caso di Whitney Houston è stato meglio, viste tutte le botte che si prendeva quando era sposata con Bobby Brown), la casa discografica che preme perché tu riesca a sfornare un altro successo, la mancanza della voglia di sfornare un altro successo, droga & alcol a fiumi, tutto ti è concesso poi son cazzi tuoi questo è il prezzo del successo (tanto per citare l'ineguagliabile Gianluca Grignani di Rokstar)(Grignani, un altro che ha dato molto in termini di “vita vissuta al limite” ma poi si è ripreso – ed infatti pezzi così non li scrive più, e nemmeno dischi immensi come La Fabbrica di Plastica) . Vivi così ma in fondo sei solo fino all'epilogo, triste o tragico che sia.

Ed ora, a mente lucida, a bocce ferme, dopo che tutti (io compreso, non ci credo) hanno detto la loro riguardo alla scomparsa di Whitney Houston (che – ricordiamolo – praticamente è morta come Pantani solo che non ha vinto un Tour De France nonostante il vivace scambio di opinioni con Gainsbourg) una domanda sorge spontanea: chi sarà il prossimo? George Michael? Britney Spears? Mariah Carey? Christina Aguilera? Courtney Love? Billy Corgan? Demi Moore (che non è una cantante, ma facciamo finta che lo sia?) Justin Bieber (che non è una cantante e nemmeno una persona, ma facciamo finta che lo sia?) Bud Spencer? Eminem? Dave Mustaine? Silvio Berlusconi? Non lo so, non ho la sfera magica – e qualora ce l'avessi la userei per qualcosa di più costruttivo tipo sapere in anticipo i numeri vincenti del Superenalotto e cose così. Comunque si accettano scommesse su chi sarà il prossimo a partire per un lungo viaggio senza ritorno se non in volo (tanto per citare ancora Grignani).

3 commenti:

Luci ha detto...

Pantani vive!*
(*Frase che ancora si legge, forse un po' sbiadita, sui muri dei tornanti in montagna)

Aleroxxx ha detto...

Io dico che il prossimo sarà richard Benson e poi voglio vedere chi ci urlerà ancora una volta : Ultiiimiiiiiii

accento svedese ha detto...

Pete Doherty? Chi ha detto Pete Doherty?