04 maggio 2011

IL BLOCCO DELLO SCRITTORE, IL BLOCCO DELL'ISPETTORE (l'ispettore Gadget, per l'esattezza)



Da quando scrivo su Libero ho il blocco dello scrittore, nel senso che non riesco più a scrivere nulla di decente (ed infatti scrivo su Libero, mica su un giornale normale) ed un po' mi dispiace pure. Parlo di musica, cinema e sport ma lo faccio con poca convinzione, in attesa di una chiamata da un giornale di prestigio tipo Hurrà Juventus, Mucchio Selvaggio oppure Elaborare. Se mi chiamassero testate del genere allora sì che la mia vita cambierebbe radicalmente, ma per ora attendo e nel frattempo scrivo cose in cui non credo minimamente e guadagno molto bene. C'è di peggio comunque (tipo stendere l'asfalto rovente in pieno agosto oppure spalare merda tutto il dì, ma questo è tutto un altro paio di maniche), e poi per il denaro facile si fa questo ed altro.

Tanto per dire, per Libero ho dovuto seguire il concerto del Primo Maggio. Ovviamente l'ho seguito comodamente seduto in poltrona (mica vado in mezzo a quella gente lì, io) ma è stata ugualmente una esperienza straniante. Sentire i Modena City Ramblers suonare per la milionesima volta Bella Ciao (sono ufficialmente riusciti a trasformarla in una specie di Albachiara per altermondisti con i cartoni di Tavernello nello zaino e i pantaloni a righe, complimenti) è qualcosa di indescrivibile, così come l'odore della gente che ballava mentre suonava la Bandabardò (un delicato effluvio che arrivava fino alle mie narici nonostante io non fossi in loco) e Gino Paoli che quando ha iniziato a cantare mi sono addormentato improvvisamente salvo poi svegliarmi un attimo dopo la conclusione della sua prestigiosa esibizione (inspiegabilmente quando mi sono svegliato avevo indosso uno dei suoi celeberrimi maglioni a collo alto, quelli che è solito indossare sotto la giacca qualunque sia la temperatura esterna). Ed il bello è che tutto questo l'ho scritto su Libero, e quindi non è detto che io ci creda veramente però ormai l'ho scritto e rimane lì a testimonianza (anche se - ad onor di cronaca – il lettore medio di Libero si ferma allo sport e non legge le pagine degli spettacoli. Non ce la fa mentalmente).

Quello che non ho scritto su Libero è che al concertone del Primo Maggio i Subsonica hanno spaccato, che dal vivo sono ancora una macchina da guerra, (non vedo l'ora di sentirmeli a Ferrara in luglio), che sono più convinti quando suonano i pezzi degli ultimi dischi (segno che ne hanno le palle piene di suonare cose tratte da Microchip Emozionale, a dispetto della gente che da loro vorrebbe solo quello) e soprattutto che credo di aver visto Samuel Romano bestemmiare in diretta tv. Ha rivolto il microfono per far cantare il ritornello di un brano al pubblico ma nessuno cantava, ed allora lui ha urlato due parole che fanno rima con fenomenale e poi ha ripreso a cantare come se nulla fosse. Potrebbe anche non essere vero visto che da quando scrivo per Libero a causa di una deformazione professionale non riesco più a distinguere la realtà dalla fantasia, ma ho letto il labiale e ne sono fermamente convinto. E poi fa troppo ridere pensare ad una sua bestemmia in favor di telecamera, dunque è così.

E Caparezza? Massimo rispetto perché dal vivo suona potentissimo e poi comunque la si veda è uno che ha delle cose da dire e lo fa con sincerità, ma come dicono gli inglesi non è la mia tazza di tè. Non ce la faccio proprio a sentirlo: tanto per dire, durante la sua performance ero troppo impegnato a prenotare voli e pernottamenti in albergo utilizzando la carta di credito aziendale (e questo la dice lunga su quanto il buon Caparezza sia in grado di suscitare emozioni in me) e poi il mio giudizio su di lui non può non essere influenzato dal fatto che l'ho visto (ed in un certo senso vissuto e subito) nella sua prima incarnazione Mikimix e ciò mi è bastato. C'è da dire che recuperando dai sepolcri imbiancati (ovviamente di coca) degli anni ottanta niente meno che Tony Hadley ha dimostrato un coraggio pari solo ad Andrea Mingardi quando si è presentato a Sanremo in coppia con il povero Alessandro Bono, ma scrivere una cosa del genere è puro cinismo e dunque non la scrivo. Fra le deformazioni professionali causate dallo scrivere per Libero c'è anche quella che si finisce per trasformarsi in esseri eccessivamente cinici, ma io fortunatamente riesco ancora a salvarmi.

Comunque il morale della favola è: il concertone del Primo Maggio è inutile perché la gente ci va solo per bere, fumare e vedersi un concerto gratis. Credo che nessuno ci vada per celebrare la Festa dei Lavoratori, i sindacati dovrebbero pensare ad altro invece di perdere tempo ad organizzarlo.

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