Uno dei capisaldi della mia formazione culturale è stato la lettura durante l'infanzia e l'adolescenza di Tv Sorrisi e Canzoni (il berlusettimanale all'epoca diretto dal grande Gigi Vesigna), e proprio per questo mi piace la musica che sembra pacchiana ma che dietro le apparenze piuttosto minacciose nasconde intelligenza da vendere e tanta ironia.
Tutto questo per arrivare a dire che l'immenso Dargen D'Amico se ne è da poco uscito con un EP intitolato D', una roba che porta avanti il discorso del capolavoro Di Vizi Di Forma Virtù e che passa senza soluzione di continuità da momenti altissimi a momenti talmente kitsch da risultare imbarazzanti. Più o meno, un attimo sei alla Biennale del Cinema di Venezia mentre stanno per premiare il tuo film ed un attimo dopo vedi sbucare fuori Jerry Calà che cerca di attaccare bottone alla tua ragazza, molestandola tantisssimo ed impedendoti di non ridergli in faccia per quanto è grottesca la sua tragica figura.
Dargen D'Amico è un genio. Scrive testi a caso - o forse in realtà prima di scriverli ci pensa tantissimo, o più probabilmente li scrive di notte perché non riesce a dormire e, si sa, di notte vengon sempre fuori le cose migliori – e rappa su basi very maranza (electro, campioni da The Miracle Of Love, roba che veniva suonata agli autoscontri nel '94, cose così). Ha tanto da dire e più che un rapper è un cantautore, ed è pure molto coraggioso (uno che intitola una canzone Van Damme e in un'altra sfodera versi del calibro di “la mia religione è bere qualcosa con te” deve essere per forza un tipo molto coraggioso) visto che non ha paura di oltrepassare il limite del ridicolo e riesce sempre a mettersi in gioco, anche quando è seduto di fronte a Pro-Tools a pasticciare con basi e microfono.
Dargen D'Amico è uno dei miei idoli. Vorrei possedere un briciolo del suo talento, e pure un po' più di cattivo giusto. Devo lavorare di più su questo aspetto, ma c'è tempo. Vorrei tornare ai miei sette anni, quando ho partecipato allo Zecchino D'Oro e mi sono classificato terzultimo. Ho ancora il filmato della mia memorabile esibizione registrato su di una vecchia Vhs, ed ogni volta che lo guardo mi commuovo a pensando a cos'ero e a cosa sono diventato. E a quanto Ritalin mi avevano dato i miei manager per farmi sentire a mio agio.
(Nato Contadino è contenuta in Di Vizi Di Forma Virtù e non nel nuovo EP di D'Amico, ma è ganza lo stesso)
3 commenti:
un grande!
sul cattivo gusto non è che ci puoi lavorare più di tanto. o ci nasci o nada
ma è vero? è reale?
Tutto vero, tutta vita vissuta.
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