29 giugno 2010

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #6: in morte di Pietro Taricone



È morto Pietro Taricone, eroe di tanti italiani che lo vedevano come uno che ce l'aveva fatta a combinare qualcosa di buono nella vita partendo dalla profonda provincia italica. Dispiace davvero tantissimo per lui perché era un tipo in gamba che si era nel tempo rivelato un artista di talento (ed oltretutto era uno dei pochi personaggi davvero meritevoli di successo usciti da quel carrozzone mediatico che risponde al nome di Grande Fratello), però vedendo la gente affranta che dice di sentirsi quasi come se avesse perso un caro amico, le ragazze che camminano per strada leggendo Metro e Leggo et altri free press che parlano della sua tragedia, le televisioni di regime che recuperano in corsa programmi d'archivio per rendere omaggio al guerriero casertano non posso fare a meno di chiedermi:

quanti di quelli che lo piangono disperati sanno che purtroppo ci sono anche tanti operai che muoiono sul lavoro - e più nello specifico tanti manovali che volano dalle impalcature e si sfracellano al suolo, magari mentre stavano lavorando in nero senza la benché minima condizione di sicurezza, solo per portare a casa il pane con cui sfamarsi e sopravvivere un giorno in più?

Ovviamente non riesco a darmi risposta, ma intanto continuo a pensare (e faccio male, perché a furia di pensare si impazzisce).

La colpa degli incidenti sul lavoro, sia chiaro, non è del povero Pietro Taricone. E nemmeno dei paracaduti che si aprono tardivamente o delle folate di vento che fanno terminare un lancio in tragedia. La colpa è (anche, o soprattutto) di chi chiude gli occhi fingendo che il problema non esista, preferendo narcotizzarsi di fronte allo schermo di un televisore ultimo modello (meglio se sintonizzato su un qualunque programma supertrash) che sembra essere la soluzione a tutti problemi della vita.

Resta il fatto che è morto Taricone, ed ancora non ci si crede.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

è morto un ragazzo di 35 anni non il personaggio che è uscito dal GF

Anonimo ha detto...

Pietro Taricone non c’è più e a me spiace. Ricordo 10 anni fa il bacio con Cristina e l’urlo che si levò dalla mia stanza, da 6 ragazze fuori sede poco più che matricole, e l’amministratore che il giorno dopo venne a chiederne spiegazioni. Anche l’amministratore purtroppo non c’è più. Io non credo che fosse poi così bravo, Pietro, come, inevitabilmente, adesso tutti ci tengono a dire; qualcuno si è lanciano addirittura in un velato processo accusatorio a registi che non sono stati in grado di farne un mostro sacro, va beh. A me stava simpatico, that’s all! Era uno che dava del Lei. Era un papà giovane. Era uno che forse s’impegnava in quel che faceva. Mi spiace per tutti i bimbi che non hanno più un papà perché scomparso troppo presto e per tutte le madri che mai dovrebbero subire la perdita di un figlio.

free soul

accento svedese ha detto...

Un personaggio da apprezzare a prescindere dalle simpatie politiche ultradestroidi (si era avvicinato a Casa Pound). Mi dispiace un casino, davvero.