“Before Today” è il suo nuovo album, come al solito accreditato agli Ariel Pink’s Haunted Graffiti ma scritto quasi interamente da lui. Dentro ci sono alcuni dei momenti pop più puri ed incontaminati degli ultimi anni (per rendere l’idea, basta immaginare “Pet Sounds” dei Beach Boys risuonato dai Ramones ed il gioco è fatto), le solite atmosfere alla Twink, i soliti sintetizzatori che sembrano usciti da una puntata a caso di Miami Vice, meno rumore di un tempo ma tanta sana bassa fedelta (suppongo che molti dei brani siano stati incisi su musicassette Basf nei cessi del locale in cui l’ho visto suonare, ma è solo una mia supposizione e non sono certo che corrisponda a verità assoluta). C’è addirittura un riuscito tentativo di riesumare il cadavere di Ian Curtis per farlo rivivere negli anni ‘80 adottando esattamente lo stesso metodo utilizzato da Larry e Richard con quel gran puttaniere Bernie Lomax nel film “Weekend Con Il Morto”, ossia rimuovere il lutto rendendo tutto una grottesca pantomima (“Revolution’s a Lie”), c’è tutto ciò che serve per essere felici e sentirsi ancora bambini per circa quarantacinque minuti.
Un disco che ad un orecchio poco attento potrebbe sembrare uguale ai precedenti e sembrerà uguale ai successivi, ma che non lo è e non lo sarà mai. Perché Ariel Pink ha una capacità di scrittura sopra la media, perché cita senza copiare spudoratamente e soprattutto non ha paura di suonare kitsch lambendo pericolosamente il confine con il ridicolo.
2 commenti:
disco notevolissimo!
sono anch'io per accreditare quest'uomo tra i geni moderni, soprattutto dopo l'episodio del cesso :D
Più lo ascolto e più mi rendo conto che Ariel Pink ha grossi problemi.
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