30 gennaio 2009

IL NON-ILLUMINATO

Se una persona giovane, bianca, alta e di media corporatura si fosse addormentata nel momento esatto in cui Carla Bruni ha iniziato a suonare non una, ma due delle sue terribili canzonette franco-folk si sarebbe persa Carla Bruni che dice di non c'entrare nulla con la vicenda della mancata estradizione di Cesare Battisti, che dice di essere ancora di sinistra ma non come lo era un tempo, che dice che è orgogliosa del buon lavoro che sta facendo suo marito Sarkozy ma soprattutto che dice che all'Eliseo non ha un posto per scrivere le sue canzoni per far dormire la gente che vorrebbe seguire un programma tv dove lei viene intervistata.

Ed è proprio così che è andata: un cerchio si chiude, un altro giro è stato fatto, tutto è molto bello, tutto è molto pop però intanto io sono crollato e per colpa delle velleità pseudo-cantautorali della moglie di Sarkozy mi sono perso l'intervista a Giampiero Mughini, l'ennesimo ex esponente di Lotta Continua che ha fatto fortuna appena uscito dall'ovile. Mi sono addormentato per la noia e mi sono svegliato nel momento esatto in cui Mughini usciva tra gli applausi, la folla in delirio ed io in delirio perché ho perso un'occasione, l'ennesima occasione di constatare di persona che ha fatto più danni Lotta Continua della peste bubbonica di manzoniana memoria.

Comunque peccato, sarebbe stato parecchio figo vedere Mughini mentre con gli occhi fuori dalle orbite presenta il suo ultimo libro “La Collezione” (opera in cui racconta aneddoti e storie legati alla pubblicazione in prima stampa dei grandi libri del secolo scorso – niente di cui si sentisse la mancanza, dunque) ma soprattutto mentre come al solito parla tanto senza dire assolutamente nulla, per il solo gusto di sentire la sua bocca che scandisce sillabe che vanno a comporre termini forbiti.
Con Mosca, Biscardi e Socci, Mughini è uno dei più grandi maître à penser dell'età contemporanea (cit.), un personaggio che ha fatto del vuoto siderale la sua principale cifra stilistica e della Triade (Moggi-Giraudo-Bettega, ma anche Berlusconi-Bossi-Fini) la sua principale guida spirituale. Un personaggio quantomeno sopravvalutato, e che forse ne è pure consapevole e per questo è (quasi) da apprezzare.
Avercene di Intellettuali così.

(Giornalettismo)

Nessun commento: