08 giugno 2008

LO SFASCIO

La notizia clou di questi caldissimi giorni di inizio giugno è che è finito X Factor, una delle cose più trash di tutti i tempi. Una trasmissione fatta apposta per sognare, una trasmissione che lascerà una traccia indelebile nella storia della televisione e che verrà ricordata a lungo per la profondità degli argomenti oggetto del dibattito. Una trasmissione di cui io non ho mai visto una puntata intera, e me ne vanto pure. Ne ho visti solo brandelli scelti a caso facendo zapping, autentiche schegge che mi hanno segnato nel profondo e mi hanno aiutato a capire un po' di più questa nostra pazza Italia. Non posso far altro che ringraziare per questo Dj Francesco, l'intellettuale del gruppo, il vero cervello fino che mandava avanti tutta la baracca.

E come ogni concorso musicale che si rispetti, alla fine della corsa X Factor ha decretato un vincitore. E che vincitore! Hanno trionfato i salentini Aram Quartet, un impossibile morphing tra i Neri per caso, Le Vibrazioni, i Queen ed i Cugini di campagna, sia dal punto di vista estetico che musicale. Un polpettone spaventoso, che ce l'ha messa tutta ed ha sempre mantenuto testa alta e sorriso sulle labbra, che ha dovuto superare prove durissime ma poi è arrivato fino in fondo e ce l'ha fatta, sbaragliando una agguerritissima concorrenza che non ha mollato fino alla fine. Applausi a scena aperta, dunque.

Di gruppi come gli Aram Quartet ce ne vorrebbero di più, molti di più. Soprattutto in un momento come questo, un momento in cui l'indie sta diventando il mainstream più totale e sta invadendo con le sue truppe corazzate Mtv, ma soprattutto un momento in cui Carlo Pastore, il profeta dell'indie italico, il personaggio televisivo sul quale ho deciso di impostare la mia vita, l'unico che è sempre rimasto autenticamente fedele alla linea, ha inopinatamente deciso di gettare la spugna e passare a condurre Trl. Un dramma dal quale sarà molto difficile uscire, uno stato di sfacelo avanzante la cui unica soluzione potrebbero proprio essere gli Aram Quartet. Sono bravi, sono bellocci, suonano un genere fresco e pressoché nuovo, hanno solo bisogno di meno snobismo da parte di una certa sinistra e di tanto, tanto sostegno. Nel tempo sapranno regalarci molte soddisfazioni, e sia benedetto X Factor che ha regalato loro un contratto discografico. Gli Aram Quartet saranno la salvezza dell'indie italiano, ne sono convinto. E credo che ne sia convinto anche il loro mentore Marco Castoldi alias Morgan dei Bluvertigo.

Da tutto questo bailamme, Morgan ne esce da gran signore. Più forte, più convinto, più maturo nel look e nell'animo. È stato talmente segnato da questa esperienza che ha finalmente deciso di riformare i Bluvertigo, un gruppo di cui in tanti sentivamo la mancanza. Un ritorno inaspettato, su cui io personalmente non avrei scommesso un euro. Come fossimo nel 1998 si riparte, con qualche capello grigio in più ma con le stesse canzoni di un tempo, i medesimi inni generazionali che in realtà per colpa del destino cinico e baro non sono mai riusciti a diventare tali. Che sia la volta buona? Ora Morgan è troppo vecchio per avere il sostegno di Mtv come ai bei tempi che furono, ma potrà contattare sull'appoggio degli altri due membri del trio del male di cui lui stesso faceva parte (Simona Ventura, Mara Maionchi), per cui le possibilità di successo sono alte. Basta crederci sempre e non arrendersi mai. Magari non arriverà a far breccia nel cuore delle nuove generazioni, ma almeno Morgan potrà riuscire a guadagnare un bel pacco di soldi facendo leva sui sentimenti della generazione dei trentenni nostalgici di certi anni novanta (e con i tempi che corrono non è cosa da poco) e se si deciderà a scrivere un album di inediti dei Bluvertigo potrebbe addirittura dare manforte agli Aram Quartet nel tentativo di salvare l'indie italiano dallo sfascio.

Tutto questo si può fare ed il traguardo è dietro l'angolo, a condizione però che si tenga conto del fatto che tra Bluvertigo e Aram Quartet non c'è paragone. Sono come il giorno e la notte. Meglio la pietanza fresca con ingredienti strani della minestra riscaldata più e più volte, che già all'epoca dimostrava chiaramente tutti i propri limiti. Ma tutto questo Morgan non lo sa. È troppo pieno di sé per saperlo.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Morgan lo sa eccome!! Ha fiutato il 2008 di reunion (Be Hive, RATM, Verve, ecc.) e ha deciso di rimetter su quel baraccone che già faceva acqua dopo un paio di album. Diamo atto che alcuni pezzi, soprattutto del primo, sono buoni se cofrontati con i lavori del gruppo/cantante italiano medio dell'epoca che si divideva tra Sanremo e l'impero di Red Ronnie.
Certo con il sostegno di Simona Ventura - quindi di Rai 2, quindi con la tv più sperimentale della Rai (che dovranno mai sperimentare i comunisti di Rai 3) - potrà contare su trasmissioni/ruoli ad hoc.
Carlo Pastore ve lo meritate

MakkA ha detto...

A me dispiace si siano sciolti i celtic frost che avrei dovuto vedere quest’estate.
Di certo una reunion più utile di quella dei bluvertigo.
A me morgan sta sul culo perché De Andrè non si tocca.
Ma è anche vero che si è scopato Asia Argento, per cui non mi sento di giudicarlo in malomodo.

Anonimo ha detto...

Ha capito che questo è l'anno degli anni 90! :)

MakkA ha detto...

perchè c'è stato qualcosa degno di nota dopo? eheheh

accento svedese ha detto...

@ ban-ale: alcune delle prime cose erano buone, poi il nulla. Il pezzo con cui andarono a Sanremo non era male, ma erano ormai alla fruttissima e dunque non fa testo. Morgan è un gran furbo, ha fiutato l'aria e sta cercando di sfruttare il momento favorevole. Quasi quasi spero che ce la faccia, nonostante tutto mi ha fatto tristezza vederlo ridursi così. A modo suo è un simbolo di certi anni novanta italiani e non può cadere in quel modo.
Ciò non toglie che sarà irritante vedere i Bluvertigo ospiti a qualsiasi trasmissione con la Venturra.

@ makka: a me la Argento non è mai piaciuta, quindi il fatto che Morgan ci sia andato è un'aggravante. Avrei preferito che lei andasse con il cantante dei Celtic Frost (o dei Liars, come si vocifera che sia effettivamente successo). Il fatto che Morgan si sia permesso di rifare un'intero disco di De Andrè è indicativo della sfrontatezza del personaggio, che pur di soddisfare il suo ego si espone a brutte figure colossali.

@ lollodj: i 90 sono stati l'ultima epoca in cui è successo qualcosa di nuovo. Dopo è stata tutta una minestra riscaldata. :DDDD

MakkA ha detto...

a livello artistico Asia Argento fa cagare anche me. ma due sgabanate furenti (ricordando nel mentre i primi lavori del padre)non gliele negherei.

accento svedese ha detto...

"Sgabanate furenti" è da antologia.

20nd ha detto...

Ah! Non si chiamavano Aram Banjo? Apsetta... era Aram Ford?

20nd ha detto...

Secondo me Asia renderebbe di piu' con i Deltahead. Idea mia.

accento svedese ha detto...

Asia Argento dovrebbe limitarsi a fare il suo mestiere di attrice. :D