04 febbraio 2008

MI RACCOMANDO: TUTTI VESTITI BENE

Forse per un complotto ordito da un celeberrimo politico che per non rischiare spiacevoli effetti collaterali (tipo denunce in sede civile e penale) d'ora in avanti indicherò con il nome di Indulgente Bastella, non sono riuscito ad essere presente al concerto dei Babyshambles all'Estragon in quel di Bologna. Speravo di poter documentare un collasso di Pete Doherty sul palco ma alla fine ho l'unico che ho documentato è stato il mio, visto che l'influenza mi ha bloccato a casa rendendomi incapace di nuocere a chicchessia. L'unica consolazione è che almeno sono riuscito a piazzare i biglietti in giro, non subendo troppi danni a livello economico. Almeno quello, cazzo.

Ma poi, era proprio necessario andare ad un concerto dei Babyshambles? Diciamocela tutta, si va ad un concerto del genere non per la musica (roba trita e ritrita che altri hanno già fatto e pure meglio) ma per l'aspetto più disimpegnato e fashion dell'evento. In poche parole, per puro voyeurismo. Vedere la gente accorsa in massa all'evento, la coda all'entrata del locale, i genitori che accompagnano i figli come se fossimo ad una discoteca minorenne nel 1997, i neoalternativi in delirio, le persone che si aspettano Kate Moss sbucare da un momento all'altro sul palco o che si aspettano un buco di Pete Doherty alle prese con una insostenibile crisi d'astinenza, giudicarli, criticarli, ridere, fotografare, tentare di impezzare Fusi di Testa al bagno... beh sono cose che regalano sempre una certa soddisfazione a gente curiosa come me. Sarebbe stato molto bello essere presente ma in fondo non piango per essermelo perso. In fondo ci sono tante cose a cui tengo di più, e la mia salute fa parte di questo set di cose.

A quanto pare il concerto è stato bello. Non potendo scrivere nulla di mio, ma volendo bullarmi di scrivere di un concerto dei Babyshambles, raccolgo qua e là e riciclo spudoratamente. Il locale era sold out ed Il Giornale ha definito il tutto come “un concerto pieno di sorprese”, quindi deve essere stato per forza una gran figata, ma Il Giornale ha un direttore del calibro di Mario Giordano e quindi un opinione del genere fa testo come il nulla rappresentato su di uno schermo televisivo, ovvero il tg che lui conduceva fino a qualche tempo fa. Invece il ben più attendibile e competente Onan in un bel post ha scritto “Nessun brano dei Libertines in scaletta, un inedito (Sedative) e un finale intensissimo (Pipedown, Killimangiro, Albion) concluso dallo straziante assalto di Fuck Forever . Più punk del punk.”, facendomi veramente rimpiangere di non aver potuto vivere un'esperienza del genere. Il compagno G. ha però scritto “così adesso so cosa vuol dire vedere un fantasma che canta. Non tanto per i suoi abusi quanto per il modo che ha di viverli. Pete Doherty lo fa con voce eterea, non in senso sublime però, sembra proprio che sia capitato lì per caso, destinato a rimanerci per ancor meno”. È riferito al concerto di Milano ma credo che a Bologna sia stato uguale, quindi un pochino di dubbi sullo spessore di Doherty mi restano. Quanto è vero e quanto recita? Ma in fondo, chi se ne importa dei dubbi quando ciò che conta è solo l'aspetto più ludico e mondano di un evento?

Tanto per rimanere in tema di eventi ludici e mondani, mi sarò perso i Babyshambles ma in compenso la sera stessa mi sono visto in tv un film davvero bruttissimo (con mia somma gioia, tra l'altro). Una cosa che non avrei mai visto di mia spontanea volontà, ma che nel delirio causato dalla febbre alta sono riuscito ad ingoiare senza fiatare. Io, lei e i suoi bambini, un film con protagonista un'imbarazzante Ice Cube (che dopo i fasti del Family Values Tour con Korn e Limp Bizkit si è ridotto a fare film per bambini), un opera d'arte talmente brutta da risultare bellissima, talmente scontata e poco divertente da risultare esilarante. Una vera e propria versione anni zero di quel gran capolavoro di trashitudine chiamato I Babysitters (filmissimo il cui titolo originale era Twin Sitters ed aveva protagonisti del calibro dei Barbarian Brothers) che mi ha regalato un'ora e mezza di gioia bambina. Ice Cube che per far colpo su una ragazza divorziata rimasta bloccata per lavoro in Canada accetta di tenerle i figli e riportarglieli in tempo per festeggiare il Capodanno. Ovviamente i bimbi sono diabolici e lo sottopongono ad insopportabili vessazioni per tutto il viaggio, ma alla fine i buoni sentimenti trionfano e nasce una nuova famiglia. In pratica, un film che piacerebbe moltissimo a Ruini.
Per iniziare a guarire non chiedevo altro. Mai fare senza.

4 commenti:

onan ha detto...

Chi avrebbe mai detto che un giorno mi sarei ritrovato paragonato a Mario Giordano? :)

Anonimo ha detto...

Ma quella copertina assurda dove l'hai trovata? :)

Goldo ha detto...

Sbaglio o anche a te comincia a pippare il culo con denunzie e querele varie?
Benvenuto nel club

Baustella però è meglio.
Ribeccati che da ste parti l'influenza è già passata.

accento svedese ha detto...

@ onan: nella vita possono succedere anche cose del genere. :)

@ lollodj: in giro per la rete si trovano cose assurde, soprattutto quando si è bloccati con l'influenza. :)

@ goldo: ancora non mi pippa il culo, ma ci sono vicino. Devo abbassare il tiro, mi sa.
L'influenza è passata, sono di nuovo operativo.