18 febbraio 2008

ME AND GIULIANO DOWN BY THE SCHOOL YARD (A TRUE STORY)

"Io non discuterò della vita umana come se fosse un'opinione, con alcun candidato in tv. La tv è antiveritativa". Giuliano Ferrara ha detto proprio così: antiveritativa. Un termine che non si sa bene cosa voglia dire, utilizzato da un giornalista, agent provocateur e conduttore tv che spesso ha utilizzato la tv per diffondere la propria versione della verità, ovvero una strumentale esposizione dei fatti finalizzata a mettere alle corde l'avversario (suo e/o del suo datore di lavoro). Una verità che, stando a quanto da lui ammesso utilizzando quel fantastico termine, evidentemente è falsa. In pratica, nonostante sia considerato da tutti molto intelligente a prescindere, si è sbugiardato da solo. Come un pivello, tra l'altro.

Che poi lui affermi che la sua lista pro-life prenderà il 6% di voti e che si proponga addirittura come Ministro della Sanità è qualcosa che somiglia più al frutto di un'esperienza psichedelica che alla verità. Cose del genere vanno prese in considerazione solamente per ridere alle sue spalle. D'ora in avanti vietato prenderlo sul serio.

10 commenti:

Meatballs! ha detto...

che poi ieri sempre a In mezz'ora ha detto che "no, in realtà sono stato frainteso, non volevo dire questo, la frase è stata estrapolata da un contesto, significava tutta un altra cosa, sono i soliti giornalisti che dicono cazzate, ups anch'io sono un giornalista, allora non è colpa dei giornalisti, è che hanno sbagliato a scrivere probabilmente c'è stato un errore di battitura... le cavallette!!" o qualcosa di simile

20nd ha detto...

Tipo aperitavito

Anonimo ha detto...

sì, ok riderne. però questi - i cattofascisti oltranzisti - mi fanno paura, come sempre.

Anonimo ha detto...

Infatti io non ci trovo proprio nulla da ridere. Nel nostro paese Giuliano Ferrara può anche riuscire a prendere il 6% che millanta e se così fosse il nostro divertimento sarebbe presto trasformato in angoscia.
Vi ricordo che alle ultime elezioni un personaggio come Mastella, di cui tutti abbiamo abbondantemente riso, si è trovato ministro della giustizia e ago della bilancia.
Non voglio fare il pessimista, ma a me la lista anti-abortista fa sempre più paura.
Anche e soprattutto alla luce del fatto che non mi stupirei di una larga intesa sull'argomento capace di tirar dentro gli esponenti giusti del PD.
Più penso alle prossime politiche, più mi vien voglia di espatriare.
Non scherzo, attualmente la probablità che annulli la scheda è decisamente alta.
Sono stufo di votare solo per far perdere Berlusconi, vorrei per una volta sperare che vinca il mio partito.

Meatballs! ha detto...

cazzo manq mi fa sempre tornare alla cruda realtà
(so che il tono non si intuisce, ma dovrebbe suonare come un complimento e non una lamentela)

accento svedese ha detto...

@ the cat is in the oven: è ovvio che abbia detto che è stato frainteso. Tipico di un personaggio del gebere.
Strano che non abbia anche detto "era una provocazione".

@ zonda: più o meno così.

@ izzio: fanno paura perchè troveranno sempre appoggi nell'opinione pubblica e nelle alte gerarchie della chiesa. Fanno paura perchè dicono tutto e il contario di tutto. Però Ferrara è grottesco.

@ manq: guarda, se si prende sul serio uno come Ferrara si finisce per fare il suo gioco. Ed allora sì che si rischia davvero che prenda il 6%.
Il suo giochino è quello di scagliare bordate come quella della moratoria sull'aborto, cose create ad arte per cercare di dividere l'altra parte politica o far passare il messaggio che in fondo sono tutti uguali e quindi meglio votare l'originale e non la fotocopia. Non penso nemmeno che creda in quello che dice, sono solo frasi pronunciate a vanvera. Per me non crede neppure in quello che dice. Mai abbassarsi al suo livello, quindi.
Quanto al voto, la tua è una posizione più che legittima e comprensibile. Però, fino a quando ci sarà Berlusconi, bisognerà confrontarsi con uno come lui che cercherà di mettersi al centro del dibattito. Ed inevitabilmente si voterà per farlo vincere o perdere.
Qualcosina sta cambiando (vedi Veltroni che ha impostato una campagna elettorale "per" e non "contro") però la strada è ancora in salita.

Anonimo ha detto...

Non per fare il solito cinico, ma sulla carta è sempre stata campagna elettorale "per" e non "contro". Come negli stadi della pallacanestro spesso si sente dire "no al tifo contro", però poi ci si ritrova tutti a gridare "bruceremo cantù".
Son tutte cazzate.
Ha invece molto senso a mio parere l'allarme che lanci dicendo che prendendo sul serio Ferrara si fa il suo gioco. Questo credo sia vero, tuttavia quando una persona può parlare mezz'ora tutte le sere su una televisione nazionale come La7, senza contraddittorio alcuno (nella prima fase del programma intendo), il suo gioco se lo fa già abbondantemente da sola e secondo me diventa necessario pensare a come arginare il problema.
Per chiudere tu parli di cose "create ad arte per dividere l'altra parte politica". Beh, mi vengono fondamentalmente due riflessioni:
1- non mi pare serva particolare astuzia politica per dividere il centrosinistra, tant'è che a turno riescono a farlo personaggi improbabili come Calderoli, Mastella e lo stesso Ferrara.
2- la moratoria sull'aborto è un tema serio, così come i diritti alle coppie di fatto etero e non e la politica internazionale (per fare alcuni esempi). Io non chiedo, PRETENDO, che un partito/coalizione che mi chiede il voto abbia un parere UNANIME su queste questioni perchè io ho un parere solo in merito e DEVO poter votare chi porta avanti quel tipo di politica.
Questo non vuol dire che poi possa atturare tali propositi, perchè bisogna sempre fare i conti con i numeri, però preferisco prendere il 10% con un programma definito, rigido e supportato da tutti i votanti/rappresentanti, che prendere il 35% con ognuno che dice la sua e quindi senza poi avere credibilità alcuna.
Io vorrei un centrosinistra unito, coerente e serio che prende il 10% ad aprile 2008, ma che con serietà chiarezza e coerenza possa arrivare a prendere il 20% nel 2011.
Sarò un visionario, però ripeto: chiedo solo di poter essere rappresentato.

accento svedese ha detto...

Il fatto del "tifare contro" è tipico della natura italiana che semplifica tutto come fosse una sfida calcistica, non si scappa.
Detto questo, il fatto che La7 dia tutte le sere uno spazio a Ferrara è una scelta dell'emittente. Che questa scelta venga fatta più per il peso (in senso di quantità di appoggi che contano) del conduttore che per i reali ascolti è un altro discorso, però è pur sempre una scelta aziendale e come tale va interpretata. In poche parole, non si può fare nulla per togliergli lo spazio televisivo (spazio che a quanto pare ha abbandonato in vista delle elezioni) anche se in questo spazio si comporta da bullo. :D

Quanto al discorso sul centrosinistra, dipende sempre da cosa si intende per centrosinistra. L'Unione sarebbe andata in crisi per merito di chiunque. Bastava un raffreddore di un senatore per farla andar sotto, figuriamoci una Binetti qualsiasi. Se si parla del PD, la Binetti non è il PD. Può avere una sua posizione (legittima, ma che io non condivido) però alla fine la sua linea non è quella del partito. Comprendo il tuo discorso sulla linea unanime di un partito ma la vedo diversamente. Si può arrivare ad una linea di un parito anche se non tutti i membri del partito la pensano uguale, se c'è un'idea di fondo comune poi discutendo si arriva ad una posizione. Si può combattere dall'interno se questa linea non è gradita, portando avanti le proprie idee rispettando quelle degli altri ma cercando di convincerli della bontà del proprio pensiero, si può andar via se ci si chiama Binetti e si rompono troppo le scatole. :D
Comunque, non mi pare di vedere nessun partito in cui su ogni questione c'è unanimità. O meglio, c'è Forza Italia perchè lì decide tutto uno solo e gli altri si accodano, ma quello è un caso a parte. :D
Anche se la penso un po' diversamente da te (ma non troppo) ti garantisco che quando chiedi di essere rappresentato non sei visionario. Chiedi semplicemente che sia rispettato un tuo sacrosanto diritto. ;)

Anonimo ha detto...

Cito dalla tua risposta:

Si può arrivare ad una linea di un parito anche se non tutti i membri del partito la pensano uguale, se c'è un'idea di fondo comune poi discutendo si arriva ad una posizione.

Il problema è che in italia non funziona così. Se io vado in parlamento portato dai voti del PD e la situazione numerica non è proprio salda, sfrutto la mia "posizione differente" per creare scompiglio nell'idea di ottenere più potere. Ci si vende per poco, nel Bel paese, e non credo che il PD sia esente da questo tipo di dinamiche.
Magari mi sbaglio, ma dubito che se anche dovesse vincere il PD riuscirà a governare cinque anni.
Riguardo le scelte aziendali di La7 e di Ferrara, beh, sicuramente hai fotografato la situazione, ma non reputo comunque corretto che una persona con alle spalle 7 anni di campagna elettorale in prima serata possa presentarsi alle politiche come nulla fosse, oltretutto sostenendo una posizione contraria a quella del popolo italiano consultato sull'argomento.
Scusa se mi sfogo, ma ultimamente sarei dell'idea di sparare ai primi cento che escono dalle camere convinto di aver preso cento colpevoli. E sai benissimo che non sono un fan di Grillo.
Purtroppo mi sono trasformato in uno di quegli individui che ho sempre criticato.
Spero che qualcosa cambi e che possa ricredermi, ma non ci conto troppo.
Bella discussione, comunque...
:P

accento svedese ha detto...

Il fatto è che bisognerebbe arrivare a candidare gente di provata fiducia e moralità, gente che non si vende per quattro denari o per ricerca di visibilità. Gente nuova, magari scelta direttamente dai militanti attraverso primarie (Veltroni ci sta provando, ma il tempo è poco). Solo così si può riuscire a governare anche in situazioni numeriche poco salde.
Non è assolutamente corretto che una persona con alle spalle 7 anni di campagna elettorale in prima serata possa presentarsi alle politiche come nulla fosse, e non è nemmeno corretto che tanti giornalisti utilizzino il loro mestiere come trampolino di lancio per entrare in politica (vedi Pionati, Polito e Caldarola, ad esempio). Negli Stati Uniti o in Gran Bretagna cose del genere sarebbero impensabili. Il giornalismo deve essere il cane da guardia del potere, non il cameriere del potere (o il potere stesso). Il giornalismo deve fare domande e cercare di raccontare i fatti oggettivamente. Ma siamo in Italia, e le cose purtroppo vanno diversamente. Se pensi poi che da 14 anni fa politica uno che (in quanto titolare di concessioni pubbliche per l'uso di frequenze televisive) per legge non potrebbe farlo, non ti stupisci più di nulla. E tra (grave colpa, ci tengo a sottolinearlo) la sinistra non ha mai fatto nulla per far notare questa "incongruenza" tra l'essere politico e l'essere titolare di concessioni pubbliche, segno che in fondo un Berlusconi in politica in fondo un pochino faceva comodo. Campagne elettorali contro di lui compattavano gli elettori, ma a cosa hanno portato poi si è visto. Spero vivamente che d'ora in avanti si lavori per un obiettivo e non contro una persona. :)
Non ti sei assolutamente trasformato in un individuo di quelli che criticavi, sei solo scoraggiato e disilluso. Ed è pienamente comprensibile. A prescindere da quale sarà la tua scelta elettorale (che ad ogni modo sarà sempre rispettabilissima perchè espressione di una precisa volontà), non perdere mai la speranza e la voglia di lottare. Se si perdono speranza e voglia di lottare è finita. Se si perdono speranza e voglia di lottare la gente come Ferrara avrà la meglio, e sarà dura tornare indietro.
Concordo, bella discussione. :)