28 aprile 2011

CASSONETTO DIFFERENZIATO PER IL FRUTTO DEL PECCATO

Il bello di fare la raccolta differenziata nei piccoli centri abitati è che poi gli addetti vanno a controllare se l'hai fatta bene o no ed incidentalmente possono avere accesso ai tuoi dati sensibili. Sai che goduria: gli addetti al controllo possono vedere se getti il profilattico dopo averlo usato oppure lo lavi per utilizzarlo ancora (come faceva un mio caro amico, storia vera tra l'altro), se getti documenti bancari recanti indicazioni riguardanti la tua situazione economica, se compri giornali dal contenuto equivoco come Morbosità Animali oppure Il Giornale, se da piccolo hai imparato a sbucciare le mele senza mai interrompere l'operazione fino ad ottenere un'unica striscia di buccia oppure le tagli alla cazzo come fa il sottoscritto (sperando sempre di non tagliarti una porzione di dito oltre alla mela) ed altre varie ed eventuali ipotesi di cose che potresti trovare nel cestino dei rifiuti di una persona e che potrebbero farti conoscere tante cose importanti che la riguardano.

Tutto questo per dire che dietro la raccolta differenziata nei piccoli centri abitati ci sta tutto un discorso di violazione della legge sulla privacy (Dlgs. 163/2003) ma nessuno se ne preoccupa perché è meglio difendere l'ambiente, ed è giusto così. E poi – diciamola tutta – l'idea di un pensionato che lavora su base volontaria per il Comune presso il quale risiedi e mentre tu stai pensando a tutt'altro va a ravanare nei sacchi della tua spazzatura (senza magari capirci nulla) fa troppo ridere. Tanto vale comprare un tritadocumenti in offerta al Lidl (costa 19,90 € e a quanto pare funziona molto bene, devo assolutamente provarlo) per distruggere le cose che riguardano la propria situazione economico-finanziaria e poi lasciare che la natura faccia il suo corso, o lasciare le cose come stanno e che non se ne parli più.

A proposito di raccolta differenziata e natura che fa il suo corso, mi sono drammaticamente reso conto che ultimamente nell'ampia gamma di emittenti private che (ovviamente grazie a quel grande prodigio della scienza e della tecnica chiamato “digitale terrestre”) offrono intrattenimento notturno per soli uomini (leggasi “pornazzi con tipe che fingono di parlare al telefono”, anche se non bisognerebbe dirlo per rispetto di tutto quell'indotto che col porno ci sopravvvive sul serio) imperversa una tale chiamata Amandha Fox. Quando ho letto il nome la prima volta non credevo ai miei occhi: è geniale perché richiama contemporaneamente Samantha Fox ed Amanda Knox, ed associato ad una che quando parla non capisci se sia di Bergamo o di Brasov fa veramente troppo ridere (che poi tra Brasov e Bergamo tanta differenza non c'è visto che nelle rispettive discoteche più rinomate si balla la medesima sbobba eurodance-revival stile Dragostea, ma non diciamolo a Negro Borghezio altrimenti si incazza), ma di quel ridere amaro che un attimo dopo che hai cominciato ti fermi a pensare salvo poi ricominciare fregandotene. Semplicemente sublime (il nome, non lei – anche perché io quei programmi lì non li seguo sul serio come li seguono quelli che si sputtanano lo stipendio cercando di telefonare, mi limito solo ad imbattermici per caso mentre cerco programmi musicali da guardare quando non riesco a dormire e poi mi fermo per pochi minuti senza intenti libidinosi. Se Mtv ricominciasse a far vedere Chill Out Zone non sarei di certo ridotto a guardare i pornazzi con le tipe che fingono di parlare al telefono solo per sentire le musiche di sottofondo ed appuntarmi sul taccuino i loro nomi strambi, ma è questo che passa il convento ed io non posso farci nulla), leggerlo è una di quelle esperienza che ti cambiano la vita e ti fanno andare al lavoro il giorno dopo con il sorriso sulle labbra. Davvero.

Il tutto per arrivare a concludere dicendo che una volta un mio amico mentre eravamo in vacanza al mare ha consumato una intera scheda del cellulare cercando invano di prendere la linea per parlare con la protagonista di uno di quegli show notturni mentre ora si è talmente riscattato che è diventato un campione della raccolta differenziata e quando si tratta di suddividere i rifiuti non sbaglia mai un colpo. Doveva per forza esserci un nesso tra le due cose, ed io l'ho trovato.


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