12 giugno 2010

IL PAESE È REALE (IL CALCIO, DIO E LE VELINE)

Sono iniziati i campionati mondiali di calcio, e dunque a breve in Italia spariranno i problemi reali perché l'unica vera questione sarà: “come ha giocato la nazionale?”, “ce la faranno gli azzurri a vincere i mondiali?”, “non era meglio chiamare Totti e Del Piero in luogo di questi culattoni raccomandati?”, “Ilary Blasi?”, “ma è vero che Del Piero è gay o è solo una leggenda metropolitana?”, “Balotelli non l'han chiamato perché è nero, perché è bresciano o perché è superdotato?”, “Balotelli?”, “Cassano?”, “Bassano?”, “la grappa?” e così via - e così sia, amen. Non si parlerà più di (inserire un problema a caso, uno dei tanti mali che affliggono il nostro sfortunato paese) (uno dei tanti che non dipendono da Berlusconi, perché la causa dei problemi sono gli italiani, non il povero Berlusconi), ma si parlerà di Lippi, Gattuso, Chiellini, Legrottaglie (a dire il vero Nicola Legrottaglie non l'han chiamato, però era bello citarlo a sproposito per dire che è solo un bigotto scarso a giocare a pallone e se è vero che ha fatto voto di castità allora ecco spiegato il perché delle occhiaie inquietanti che sfoggia da qualche tempo a questa parte). E forse è meglio così, perché questo paese ha bisogno di sogni, non di miseria morte e terrore come piace ai comunisti.

Non me ne frega nulla del calcio, però i mondiali li seguirò compatibilmente con i miei impegni ed ovviamente tiferò Italia. O meglio, farò come nel 2006: tiferò contro la nazionale fino alle semifinali, salvo poi salire sul carro del vincitore ed andare in piazza a festeggiare in caso di vittoria in finale. Ed oltretutto spero davvero che finisca come nel 2006: sarebbe una soddisfazione enorme vedere Silvio Berlusconi alzare la Coppa del Mondo e fare il giro d'onore assieme ai giocatori dell'Italia, azzurro per un giorno, giovane per un giorno, culattone raccomandato per un giorno. Sarà dura visto che il Commissario Tecnico Claudio Lippi (pardon, Marcello Lippi) ha chiamato dei perfetti sconosciuti – almeno per me che non seguo il calcio, poi magari scopro che son dei campioni e allora devo ritirare tutto quello che ho appena detto – però intanto io ci spero e con me ci sperano milioni e milioni di italiani. E sotto sotto ci spera pure Berlusconi, che non vede l'ora di prendersi tutti i meriti di una eventuale quanto magnifica vittoria. Forza Italia, azzurro è libertà, vincere e vinceremo - che tanto della legge-bavaglio non gliene frega niente a nessuno perché nessuno oramai legge più i quotidiani.

2 commenti:

manq ha detto...

Dirò solo due cose.
1- Ho smesso di vedere il calcio come un diversivo per sviare l'attenzione del popolo bue ed ho iniziato a vederlo come una delle poche cose che ancora il popolo bue può dire di amare del suo paese. In quest'ottica diventi ultrà in due minuti e speri che non ti tolgano anche quello.
2-Se fai il calciatore e ti dai alla castità sei il capo dei pirla.

accento svedese ha detto...

Il calcio di club non mi piace, i mondiali e gli europei mi piacciono molto e li seguo con sufficiente disinteresse da non farne un dramma se l'Italia perde e da non esultare se l'Italia vince. Questi mondiali in particolare stanno riservando davvero belle cose, speriamo in una vittoria della Corea del Nord che se avesse osato di più avrebbe anche potuto fare il culo al Brasile.