26 dicembre 2009

Per un nuovo miracolo italiano: la solita classifica di fine anno


È finito il 2009, Michael Jackson è morto da pochi mesi ma sembra una vita (cit.) e per me come ogni anno è già tempo di classifiche di fine anno. Ovviamente, con le classifiche di fine anno non si ha la pretesa di stabilire quali siano stati "i migliori dischi dell'anno" (infatti capita regolarmente di lasciare fuori album belli-ma-sottovalutati e/o ascoltati distrattamente e che magari riemergono in tutto il loro splendore anni dopo, lasciando in chi ha redatto la classifica una strana sensazione di pentimento mista a frustrazione), ma si vuole mettere nero su bianco una sorta di elenco dei dischi che durante l'anno appena trascorso hanno regalato sensazioni, situazioni, simulazioni e vibrazioni. Praticamente, le classifiche di fine anno vogliono essere il Diario di Anna Falchi, una sorta di diario socio-cultural-musicale dei mesi passati da lasciare ai posteri affinché possano documentarsi e (perché no) ridere di chi ha avuto la presunzione di perdere del tempo stilando una classifica del genere. I blogger perdono tempo a scrivere le classifiche di fine anno perché tutti i blogger lo fanno e loro non vogliono essere da meno, è doveroso deriderli/è doveroso deridere questo blog. Fine del noioso pistolotto introduttivo.

Dalla top ten sono rimasti fuori per poco fior di dischi come Rules dei Whitest Boy Alive (il nuovo disco dei Kings of Convenience era uguale agli altri, Occhialone non entra in classifica solo per questo), Begone Dull Care dei Junior Boys (è favoloso ma è un tantino inferiore ai suoi predecessori, e poi in rete girava già tre mesi prima della sua uscita, quindi il gioco non vale la candela), l'omonimo di The Pains of Being Pure at Heart (bellissimo, ma dal vivo suonano meglio che su disco, quindi mi tengo il live), Beacons Of Ancestorship dei Tortoise (gran disco, ma dal vivo i Tortoise rovinano tutto menandosela troppo), The Future Will Come di Juan MacLean (disco della madonna, ma dopo molteplici ascolti inizia a stancare – e non è un buon segno), Dark Days/Light Years dei Super Furry Animals (commovente il fatto che dopo tanti anni i Super Furry riescano ancora a fare dischi così belli, ma non è il loro disco più bello e dunque restano fuori), It's Blitz degli Yeah Yeah Yeahs (troppo bello per essere farina del loro sacco) e Guilty di Noyz Narcos (non l'ho ancora sentito, è uscito oppure lo han rinviato ancora?), ma in fondo chi se ne importa? Son sempre grandi dischi anche se non sono entrati nella top ten. È solo questione di gusti ed opinioni discutibili.

Comunque, la top ten di fine anno è la seguente, dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, tanto è uguale (no dai, dalla uno alla dieci e che non se ne parli più).

The Horrors – Strange Colours (Beggars Banquet)
Un disco perfetto dall'inizio alla fine, magistrale per produzione, attitudine e canzoni. Ecco, Strange Colours è un disco di canzoni. E nel 2009 non è poco.

Animal Collective – Merriweather Post Pavilion (Domino)
Un disco fatto di canzonette, canzoncine ed abusi di sostanze psicotrope. Sembrano dei bambini rinchiusi in una sala di giocattoli, con tutto ciò che ne consegue.

GusGus – 24/7 (Kompakt)
Ti toglie il fiato. È techno di quella che si faceva un tempo eppure è un disco proiettato nel futuro. Il 2010 è già arrivato, ma potrebbe essere il 1996 oppure il 2050.

Ebony Bones – Bone Of My Bones (Sunday Best)
Musica da party. Per la precisione uno di quei party in cui la gente si diverte parecchio e poi distrugge una casa intera.

Kasabian - West Rider Pauper Lunatic Asylum (Red Ink)
Il loro disco più bello e, visto quanto erano belli i due dischi precedenti, ho detto già tutto.

Grizzly Bear - Veckatimest (Warp)
Struggente, finisce il disco e scende una lacrima. Poi ricominci ad ascoltarlo, incurante di ciò che ti gira intorno. È incredibile ma questa roba esce per la Warp.

Lemonade – S/T (True Panther)
Un disco che riesce a sorprenderti anche dopo che lo hai già ascoltato cento volte. È musica concepita per essere ballata ma ci son dentro idee che altri avrebbero utilizzato per fare due o tre dischi.

Doves – Kingdom Of Rust (Heavenly)
Quanto tempo dovrà ancora passare prima che la gente che si renda conto che i Coldplay sono inutili e che l'unico gruppo da ascoltare sono i Doves?

King Midas Sound – Waiting For You (Hyperdub)
Un disco impossibile da incasellare in un genere musicale perché più che musica questa è poesia.

Mi Ami – Watersports (Touch & Go)
Collisione/collusione dub-noise, clima di tensione dall'inizio alla fine, rasoiate che fanno male. Nonostante il nome i Mi Ami han tirato fuori un disco pazzesco.

Son rimasti fuori pure Milky Ways di Joakim e Sing Along To Song You Don't Know dei múm ma non ho più voglia di scrivere e dunque termino qui, anche perché gran parte di questo pezzo è in realtà stato scritto il 7 giugno 2009 e non avrebbe senso andare ancora avanti ad aggiungere parti nuove.

5 commenti:

Paolo ha detto...

Ottima classifica! Io nella mia ideale ho messo Carboniferous degli Zu al primo posto, a te è piaciuto?

accento svedese ha detto...

Sai che non l'ho sentito? Mi sa che il mio 2010 inizierà col recupero di quel disco. Non ho mai cagato troppo gli Zu, mi sa che mi son perso qualcosa.

Paolo ha detto...

Sono davvero curioso di sapere cosa ne pensi, io l'ho trovato enorme.

ArteDelNastrone ha detto...

E Phonat?

accento svedese ha detto...

@ paolo: appena lo ascolto faccio sapere qualcosa!

@ arte del nastrone: non conosco...