COMUNICATO #5
È già stato scritto in passato ma repetita iuvant: l'imperativo è vincere, la sola regola del gioco è impedire l'uso della rete a chiunque abbia cose anche solo mediamente interessanti da proporre. La banda è poca, e allora perché sprecarla per dare spazio a video musicali che infrangono il copyright perché postati senza chiedere il permesso alle case discografiche, spezzoni di trasmissioni tv che infrangono il copyright perché postati senza chiedere il permesso a Berlusconi, blogger che tanto nei loro post dicono sempre le stesse cose e nessuno li legge perché tanto a guardare la tv si fa meno fatica? E soprattutto (e qui si entra nel terreno dell'inedito), perché continuare ad andare avanti con quella cazzata immane che risponde al nome di Facebook?
Il presidente del Senato Renato Schifani ha ragione: Facebook è peggio (anzi, molto peggio) dei gruppi organizzati che terrorizzavano l'Italia negli anni settanta. Chiudiamolo (un'utopia, perché Facebook è americano e gli americani su queste cose non scherzano) o quantomeno chiediamo al validissimo ministro Roberto Maroni di limitarne l'uso attraverso filtri ed altri giochi di prestigio vari, e che non se ne parli più. La rete è buona solo per scaricare i dischi di Gigi D'Alessio e di GG Morandi, per scaricare le suonerie e i loghi per il cellulare, per sfogare quotidianamente le proprie frustrazioni sul blog a buon mercato di Beppe Grillo ma soprattutto per scaricare filmati porno di varia natura e specie. La rete non deve fornire possibilità a gruppi antagonisti di aggregarsi, senno poi qualche testa calda vorrà sicuramente emulare ed inizierà a lanciare soprammobili da tavolo ed altri potenziali oggetti contundenti (password, account, post, link, foto delle proprie vacanze, foto di serate in discoteca, richieste di amicizia, filtri antispam). Fermiamo la follia prima che sia troppo tardi.
I ragazzi devono solo divertirsi in modo sano, fumandosi i 140 canali disponibili sul digitale terrestre e stando ore ed ore in fila per partecipare ai provini del Grande Fratello e di Amici di Marione De Filippi. Se i ragazzi oggi non si divertono più o faticano a trovare un impiego stabile, duraturo ed economicamente gratificante è perché sono minacciati da Internet e più in particolare da Facebook. Limitiamo l'accesso a questi strumenti di perdizione ed il problema sarà risolto in quattro e quattr'otto senza che nessuno ci resti troppo male (in Italia, si sa, la rete è appannaggio di una ristretta fascia della popolazione).
Bisogna fare in fretta però: il rischio è che succeda quello che é accaduto in Cina, un paese in cui una intera generazione di ragazzi si è rovinata irrimediabilmente la vista e si è ritrovata con gli occhi a mandorla a causa delle troppe ore passate su Facebook prima che il governo comunista cinese si rendesse conto della gravità della situazione e decidesse di ricorrere ad utilissimi filtri per censurare determinati contenuti ritenuti pericolosi per la vista.
4 commenti:
Voi sinistri sapete solo istigare all'odio e alla violenza.
siamo i fomentatori d'odio e i mandanti morali. giusto
E poi sei pure razzista, visto che ce l'hai con i cinesi. Vergognati.
Ha ragione Geppo il folle. Non mangio più al ristorante cinese perché ce l'ho con la Cina e con i cinesi che ci rubano il lavoro e non pagano le tasse perché non muoiono mai (e quando muoiono non si sa dove vadano a finire).
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