04 dicembre 2009

TE DO LA CACCIA COME UN SETTER / ANCHE BERLUSCONI IS A GANGSTA RAPPER

“Si incrociano dimensioni sensoriali con pulsioni acustiche. La radio racconta con un delay di trenta secondi quello che tu trenta secondi prima avevi intuito nell'aria”. Silvio Berlusconi ha commentato così le dichiarazioni del pentito Spatuzza, utilizzando parole tipiche di chi ormai ha l'acqua alla gola. L'uomo sembra ormai finito eppure anche questa volta ne uscirà fresco e pulito (grazie anche ad un sistema informativo blindatissimo – vedasi il Tg1 di stasera in cui non si è capito un benemerito cazzo della vicenda se non che l'attuale governo è quello che ha fatto di più per combattere la mafia e che Pierluigi Bersani è meglio mostrarlo in immagini che paiono girate col telefonino – ma questo è un altro discorso che un giorno verrà approfondito a dovere).

Per quanto possa essere basso, complessato e disposto a tutto pur di conquistare sempre più potere, Berlusconi non può essersi spinto fino ad un'alleanza con una organizzazione criminale che scioglie i bambini nell'acido. Combattere i comunisti che mangiano i bambini alleandosi con chi i bambini li scioglie nell'acido non è bello e non è nemmeno troppo salutare. L'opinione pubblica non gradisce certe cose.

Sta di fatto che Berlusconi è nell'occhio del ciclone e domani a Roma c'è la manifestazione del No B-Day. Gli organizzatori annunciano almeno 350.000 manifestanti incazzati neri e a quanto pare saranno presenti pure il trattore di Di Pietro. il suv di Beppe Grillo e la Ferrari di Beatrice Borromeo. Sarà una bella giornata di democrazia che speriamo contribuisca a mandare a casa per vie democratiche il nano con il parrucchino (anche se la vedo dura, quello lì non si schioda nemmeno se lo prendono a calci). Io me ne starò a casa in pantofole a riposare perché faccio parte dell'Italia che durante la settimana lavora e produce, casomai faccio sempre in tempo a salire sul carro del vincitore in caso di vittoria dei manifestanti. C'è più gusto a godere dei frutti del sudore e della fatica altrui.

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