31 luglio 2009

GLI AMICI DEGLI AMICI


Sensazionale: Blow Up ora ha anche una sua web tv, solo che non riesco a vederla perché è talmente pesante che mi si impalla il pc. Che sia questione di contenuti o è semplicemente colpa di quel cazzo di Windows Vista®?

Scherzi a parte, non riesco a capire il significato di Blow Up. Proprio non ce la faccio. Mi metto lì, mi applico, leggo, consulto un buon dizionario ma il contenuto degli articoli della rivista in questione continua a rimanermi oscuro ed io resto con un pesante senso di inadeguatezza/ignoranza. Tanto per dire: ho dei serissimi dubbi sulle recensioni proposte. I dischi di cui si parla esistono o è tutto inventato di sana pianta? Non sono abbastanza aperto dal punto di vista mentale o è roba talmente ricercata che nessuno la conosce? Boh, francamente non lo so e forse nemmeno mi importa davvero. Però so solo che, nonostante questo mese (che poi son due mesi, visto che per luglio e agosto il numero è doppio) il direttore S.I.B. abbia proposto un articolo vergato di suo pugno in cui viene proposto un ardito parallelo tra contatti di un sito di informazione come Repubblica.it e contatti di una rivista cartacea come Blow Up – con relativo paginone di complicati calcoli e stime matematiche che mi hanno mandato immediatamente nel pallone, Blow Up è l'unica rivista musicale che in tempo di crisi riesce a vendere bene. Ed in un mondo in cui un disco esce sul mercato che è già vecchio perché in rete gira da almeno un paio di mesi (ma anche: Tv Sorrisi e Canzoni va al Gods Of Metal con un suo stand ed i tipi di Solomacello non dicono una parola in merito. Che la loro sia una piena e convinta svolta mainstream?) ciò non è cosa da poco. Complimenti Blow Up, continuerò a comprarti saltuariamente e a mero scopo di testimonianza, però in fondo continuerò a comprarti perché mi piace sentirmi inadeguato. È molto più chic.

E continuerò a passare per la vetrina di un antico negozio musicale del centro cittadino di una ridente città emiliano-romagnola (ovviamente non faccio il nome della città e nemmeno del negozio, dico solo che che la città è anche una località marittima e il nome del negozio suona più o meno come “Bartelli e Pistolucci”) e a ridere della intera vetrata di cd metal esposti con orgoglio ma soprattutto delle tre file intere di cd di mostruosi personaggi venuti fuori da Amici ed X Factor. Si torna sempre al discorso di prima: Tv Sorrisi e Canzoni regala gli album storici del metal al modico prezzo di dieci euro, va al Gods Of Metal con un suo stand (Solomacello dove sei?) e poi incensa personaggi che scelgono come nome d'arte Mario o Francesco – come se fossero miei amici ed io potessi prendermi il lusso di chiamarli col loro nome di battesimo – ed hanno come unico merito quello di aver avuto un alto gradimento di pubblico nelle suddette trasmissioni tv. Ed in un mondo in cui Marco Carta esce da Amici per vincere Sanremo e Morgan torna ad essere un personaggio di massa (come forse non è mai stato in vita sua) grazie alla partecipazione ad X Factor nelle vesti di giudice di gara/maestro di vita ciò non è cosa da poco, perché serve ad delineare con chiarezza quale è il reale stato di decomposizione della musica in Italia (che purtroppo non è la musica artigiana che esiste solo sulle pagine di Blow Up, ma è ben altro).

Solo una cosa: perché Malika Ayane si ostina a comparire in copertina dei suoi album o durante le ospitate in programmi tv di regime senza indossare il reggiseno? Ha le tette veramente molto cadenti, e nonostante magliette indossate con disinvoltura questo piccolo dettaglio si nota parecchio. Vuole dimostrare che non è da questi particolari che si giudica un giocatore oppure semplicemente vuole dimostrare con esperimenti sul campo la reale portata della forza di gravità? Urgono rimedi, ne va della salute di chi si ferma davanti alle vetrine dei negozi a ridere dei dischi esposti.


8 commenti:

delrio ha detto...

Allora, leggo Blow Up dal numero zero (new version, da quando cessarono di essere fanzine).
A me non è mai sembrato così difficile da leggere, anche se non è certo una lettura spensierata alla "Cioè".
Sicuramente è un giornale senza paraocchi, che ti mette articoli su Keji Haino come su Artic Monkeys, senza marchette per nessuno.
Anche perchè le marchette alle case discografiche ormai a che servono?
Anzi, il successo di Blow Up potrebbe significare che la musica che si sente per radio/si vede in televisione/si mostra negli ipermercati (ma esistono ancora i negozi di dischi in Italia? non so, non entro più in un negozio reale italiano da almeno 3 anni, l'unico frequentato ultimamente è la Fnac degli Champs Elysees) non è quella (o almeno non l'unica) che muove il mercato, sono convinto che chi legge Blow Up la musica la compra.
Poi è vero, alcuni articoli non sono chiarissimi, però a me il fatto che ci scriva Christian Zingales (miglior critico musicale italiano) che mi ha fatto scoprire la house agli albori (anche se non ho mai capito cosa siano il "jack" e "la fattanza") e che il direttore sia SIB (con cui ho scoperto il prewar folk) a me abbasta.
Poi il 99% dei dischi recensiti si trovano su Amazon!

accento svedese ha detto...

Era chiaramente una provocazione. O forse no.
Zingales non si discute, sa essere galattico e comunque provoca e stimola. Mi piacciono molto Pardo, Palazzo e Veronese, ed il resto non lo capisco perchè sono ignorante. :)
Almeno Blow Up è coraggioso, e vende proprio per quello. E la gente che lo compra compra anche i dischi. O magari li scarica poi li compra.
Rumore è in uno stato di flessione preoccupante, Rolling Stone è indecente, Mucchio Selvaggio non faccio nemmeno la fatica di comprarlo. Magari a volte darà l'impressione di essere una rivista fatta per tirarsela e per far vedere quanto si è fighi ad ascoltare musica che si conosce in pochi (es. gli Xiu Xiu che venivano incensati quando non li conosceva nessuno ed ora che sono arrivati a più gente vengono semistroncati, avendo cura di far notare questo particolare), però ha coraggio. E questo basta.

Anonimo ha detto...

Il pre war folk comunquel'ha scoperto Kurt Cobain coverizzando Leadbelly, non SIB.
Zingales è il Marco Travaglio della critica musicale italiano: un destrorso che piace ai sinistrorsi perchè dove una volta c'era la sinistra ora c'è Stefano Cerati, Mucchio Selvaggio che campa coi contributi all'editoria.
Per il resto il numero estivo di Blow Up è incomprensibile e sortisce l'effetto dell'eroina sintetica, almeno a me.

accento svedese ha detto...

Il numero estivo di Blow Up verrà rivalutato negli anni a venire.
C'è da dire che Blow Up non fa marchette. Leggendo giornali musicali et similia capita pure di leggere recensioni di concerti organizzati dal recensore stesso, che così facendo si loda e si imbroda.Ovviamente non faccio nomi nè del recensore (anche perché a quanto risulta da un veloce controllo all'anagrafe nelle rece non viene riportato il suo vero nome) nè del giornale, però è il segreto di Pulcinella. Credo che su Blow Up questo non succeda.

delrio ha detto...

Caro Anonimo,
non è mia abitudine mettere i puntini sulle i, ma questa è grossa.
Leadbelly non l'ha scoperto Kurt Cobain, perchè quel pezzo (Where Did You Sleep Last Night), a Kurt lo fece ascoltare il suo amico Mark Lanegan che lo incise nel suo primo album solista "The Winding Sheet".
Il prewar folk non l'ha certo scoperto Sib, ma il buon Bianchi è stato il primo (e forse l'unico?) a scriverne in Italia.
Zingales fascio? Ma se è comunista così !

Anonimo ha detto...

si ma lanegan non era mainstream all epoca, il mainstreaming è di cobain.
anche se non avessi saputo la cosa esiste google, quindi i puntini sulle i mettili al culo la prossima volta dai

delrio ha detto...

Complimenti! Il tuo intervento è definitivo, caro Anonimo, non commento oltre.

Anonimo ha detto...

Così mi piaci. Zitti e mosca e pedalare, che di maestrini dalla penna rossa i giovani ne han piene le balle