02 giugno 2009

LIKE TORNATORE AND CAMORRISTA / BEACH BEACH BOYS, VITA DA SURFISTA

“Mi dicono che sono un cammorrista, Boss, Bugiardo, Leader di Sinistra, Falso, Diffamatore, insomma una schifezza di uomo”. Con queste lapidarie parole che mi ronzavano in testa (e mi lasciavano molto perplesso) ho preso la mia Ritmo bianca a metano, ho immaginato di ascoltare The West Ryder Pauper Lunatic Asylum dei Kasabian e mi sono messo in viaggio, destinazione Marina Di Ravenna – per la precisione Hana Bi. Grazie al notevole sottofondo sonoro in men che non si dica sono arrivato a destinazione e (particolare non da poco) nel frattempo una nuova consapevolezza si è fatta strada in me: l'Operaio Gino è una persona che ha capito tutto e sicuramente sarà per la destra italiana ciò che Joe l'idraulico è stato per i Repubblicani negli Stati Uniti. Non so perché ma l'impressione è questa, staremo a vedere che succederà in seguito. Punto e a capo, veniamo al resto.

Due concerti in due sere, due sere in una, The Pains Of Being Pure At Heart + Vivian Girls la domenica e Akron/Family il lunedì – con annessa e connessa distorsione spazio-temporale che ha annullato ogni distanza ed barriera portando gli Akron/Family a suonare subito dopo il concerto di domenica sera. In sostanza, finisce la domenica sera che è già lunedi sera, e come se ne esce? Molto stanchi e mentalmente provati, ma nello stesso tempo ebbri di gioia e soddisfazione personale, anche solo per il fatto che ho finalmente avuto l'opportunità di saggiare la cucina dell'Hana Bi e sono rimasto piacevolmente impressionato (e ben nutrito, il che non guasta quando c'è da affrontare serate così impegnative). Gnocchi alle vongole e funghi porcini, insalata fredda di pesce, acqua, un sorbetto senza vodka, caffè: tutto ciò che ti serve per essere fresco e sveglio per il resto della serata e viverla da fuoriclasse. (voto: cinque cucchiai su cinque)

E, poi la musica. Ma che musica maestro! Attaccano i Pains Of Being Pure At Heart, ma è il soundcheck ed io e la mia combriccola stiamo ancora mangiando. Falso allarme, il concerto sarebbe iniziato di lì a poco, ma l'attesa era tale che noi ci siamo un tantino allarmati (e qualcuno è corso via senza rendersi conto che erano solo prove tecniche di trasmissione). Successivamente i Pains Of Being Pure At Heart attaccano sul serio, ed un pochino sembra addirittura di essere in Scozia ai tempi d'oro: degli ipotetici Jesus & Mary Chain meets Belle & Sebastian (il gruppo) meets Belle & Sebastian (il cartone animato) che suonano molto meglio dal vivo che su disco (che pure è un disco fichissimo), un'autentica goduria per le orecchie e per la mente. Belli da sentire e da vedere, alla voce hanno Dan Black dei Planet Funk e con un po' di fortuna potrebbero addirittura diventare delle popstars. Grande concerto e grande gruppo.

Seguono le Vivian Girls, ed è subito fuga verso l'esterno per sedersi a chiacchierare comodamente seduti nel cortile dell'Hana Bi nonostante l'umidità. Non si è capito nemmeno se si trattava di un soundcheck, di uno scherzo ben riuscito o di un concerto vero e proprio, ma resta il fatto che sono inascoltabili quasi quanto un gruppo da festa di fine anno al liceo – per la precisione Classe Mista 3A. Mi lascia molto perplesso tutto l'hype che le circonda, mi lasciano molto perplesso una batterista che pare quasi una favolosa Arisa meets Luciana Turina, una goffa bassista che si ostina ad indossare gli shorts nonostante abbia talmente tanta cellulite che puoi accendere i raudi sfregandoli sulle sue gambe e una cantante che bella non è ma che se confrontata alle altre due tizie del gruppo sembra bellissima, ma soprattutto mi lascia perplessa la loro musica senza capo né coda. Magari sentirò su disco, ma dal vivo proprio non mi han preso. Succede.

Concludono il tutto gli Akron/Family, ed è subito bolgia infernale – ma una di quelle bolge infernali che ti fanno pensare che gli Akron/Family si facciano di eroina stagionata del '76, la stessa eroina che girava al festival del Parco Lambro opportunamente conservata ed utilizzata oggi per far musica come si usava fare un tempo. Concerto magistrale nel quale il gruppo americano prende le proprie canzoni e le ribalta come un calzino, rendendole del tutto irriconoscibili grazie ad una perizia tecnica che li ha portati a radicali improvvisazioni del tutto free (questa grammaticalmente incerta definizione è roba buona per essere utilizzata su Rockit in una qualunque recensione di un gruppo a caso, Carlo prendi nota e diffondi il verbo presso i tuoi valenti colleghi). Un magistrale mash-up tra Franchino e Jerry Garcia dei Grateful Dead alla chitarra ha preso per mano i suoi compagni d'avventura e li ha guidati alla vittoria finale, ed il bello è che questi tre tizi vestiti con stracci presi in offerta all'Uba Uba mentre suonavano e deliravano avevano sempre il sorriso sulle labbra – segno che in fondo l'eroina del '76 era buona davvero. I Mars(turbation) Volta dovrebbero essere obbligati con l'inganno e con la forza a sentire un concerto degli Akron/Family, e forse tornerebbero ad essere quel grande gruppo che sono stati per i primi due dischi - quando Omar Rodriguez non era ancora stato colpito da delirio di onnipotenza musicale ed era ancora un umile(?) mestierante della chitarra. Senza ombra di dubbio Omar Rodriguez ha tutto da impararare da un tizio come Franchino Garcia.

E dopo una maratona come questa il ritorno in macchina è stato inaspettatamente tranquillo. La mia Ritmo a metano filava molto karaskov, merito forse dei Pnau ascoltati a volumi da arresto, o molto più probabilmente dal fatto che finalmente l'Italia intera ha potuto apprendere che Veronica Lario ha un compagno e Silvio si comporta da imperatore romano per colmare un vuoto. L'attendibile fonte che ci ha svelato questa verità è Daniela Santanchè, la stessa persona che non più tardi di un anno fa ha dichiarato “Berlusconi è ossessionato da me. Tanto non gliela do. Donne non votatelo, ci vede solo in posizione orizzontale”. Tu passamela che sto de nnovo pe strada / A venne du scudi de dramma Aggiungice na canna / L’immunità diplomatica maa so dimenticata a casa.
Ormai ci siamo, essere un leader di sinistra equivale ad essere una schifezza d'uomo e l'Italia è pronta ad ospitare il G8.

1 commento:

20nd ha detto...

But I was there!