07 giugno 2009

È VERO, L'HA DETTO IL TELEGIORNALE!

Il dato di fatto è che da quindici anni a questa parte qualsiasi tornata elettorale all'apparenza sembra un importante esercizio di democrazia, ma in realtà è una sorta di referendum sulla figura di un uomo ormai settantacinquenne possidente di 3 emittenti tv, una squadra di calcio, svariati giornali, svariate ville sparse per l'Italia et altre belle cose che nel Belpaese in molti vorrebbero ma che non potranno mai permettersi perché hanno le pezze al culo. Praticamente, la gente che lo vede come il Fidanzato d'Italia, il Meno Peggio dell'Altro o il Grande Statista lo vota, mentre la gente che lo vede come il Male Assoluto, il Pericolo o il Peggio dell'Altro non lo vota – e tutto questo mentre Obama in Egitto pronuncia un discorso in grado di regalare finalmente speranza in un futuro migliore. Non fa una piega.

Il paese è fermo però intanto lui se la gode, incurante di ciò che accade intorno a lui. L'Italia vive una sorta di campagna elettorale permanente, in cui Lui sceglie accuratamente il tema del giorno, parla e fa parlare salvo poi voltare improvvisamente pagina estraendo dal mazzo un altro tema del giorno, facendo sì che il gioco ricominci dal punto che più è utile. Non si parla di nulla di particolarmente importante però intanto lui si sceglie pure gli avversari da sovraesporre mediaticamente: prima Bertinotti il comunista che veste sempre firmatissimo, ora Alex Di Pietro a.k.a. Alex Drugo Di Pietro, che con il suo italiano zoppicante e i suoi gesti teatrali è dappertutto e riesce pure a far credere alla gente che è di sinistra (come Bertinotti d'altronde, sono che Bertinotti almeno non si esprime principalmente a gesti). A tratti vengono sovraesposti mediaticamente pure D'Alema e Rutelli, ma stiamo parlando di dead men walking prezzolati che se alle elezioni politiche ci fosse la possibilità di esprimere le preferenze non verrebbero nemmeno eletti e finirebbero a sbarcare il lunario scrivendo su Il Giornale o su altri house organ di famiglia - e pertanto non devono nemmeno essere presi in considerazione.
Dunque, con lui o contro di lui? Votare o non votare?

Votare, ma per chi.
Non voto Alex Drugo Di Pietro perché la destra non la voto nemmeno quando di traveste da sinistra.
Non voto Tiziano Motti nonostante abbia invaso il nord-est che lavora e che produce con chilometri quadrati di manifesti elettorali almeno fin dai tempi di febbraio, quando ha deciso di candidarsi senza nemmeno sapere quale partito avrebbe accettato di candidarlo (per la cronaca, si presenta come il volto nuovo della politica, sembra Ridge di Beautiful ed ora si candida per l'Udc dopo essere stato illuso e poi scaricato dal Pdl – buona fortuna davvero.)
Non voto Paola Bitch-netti in primis perché alle europee non è candidata e poi perché la destra clerico-fascista che indossa il vestito buono e si traveste da centrosinistra.
Non voto Lega o fascisti perché altrimenti dovrei passare il resto della mia vita a sputare in aria cercando di colpirmi sul viso, e non è bello vivere così.
Non voto la sinistra radicale perché io sono di sinistra radicale, ma nel senso americano del termine. A malincuore non voto Pannella perché temo di alzarmi domattina e scoprire di essermi trasformato in Daniele Capezzone, e non sarebbe bello vivere una vita da Capezzone.

Chi resta?

Il Partito d'Azione, ovviamente. Si torna al '47 ma contemporaneamente si vota per Zapatero ed Obama, sperando in un'Italia migliore. Mangiare tanto prima di recarsi al seggio, e la digestione lenta farà il resto. Spero solo di non svenire dentro alla cabina elettorale, ma sono sicuro che la natura ancora una volta farà il suo corso.

2 commenti:

gattasorniona ha detto...

«Praticamente, la gente che lo vede come il Fidanzato d'Italia, il Meno Peggio dell'Altro o il Grande Statista lo vota, mentre la gente che lo vede come il Male Assoluto, il Pericolo o il Peggio dell'Altro non lo vota – e tutto questo mentre Obama in Egitto pronuncia un discorso in grado di regalare finalmente speranza in un futuro migliore. Non fa una piega.»
Ognuno ha quel che si merita. Condivido la scelta elettorale e mi permetto di mettere il link giusto: http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_d%27Azione

accento svedese ha detto...

Gli Italiani amano darsi zappate sui coglioni.
Ho cercato il simbolo del Partito d'Azione, non l'ho trovato, ho votato lo stesso ed ho espresso tre preferenze. Pensavo andasse a finire peggio.