Il Popolo è una cosa sola con Silvio Berlusconi. Noi siamo una cosa sola con lui. Gli attacchi contro di lui sono attacchi contro di noi. La sua battaglia per la libertà è anche la nostra. Il suo impegno per cambiare l'Italia è lo stesso che ci anima. Questa unità nessuno la potrà scalfire e rispetto ad essa non faremo nessun passo indietro.
È evidente che esiste un complotto contro il presidente del Consiglio. Si parlava di foto di un finto matrimonio del Presidente con una ragazza, le foto sono uscite ed è venuto fuori che non si trattava del Presidente ma di due giovani figuranti venuti lì per allietare i presenti, dunque è un complotto. Berlusconi è innocente e resisterà, e continuerà a divertirsi a feste e festini dove, per quantità di donne seminude ed altre polveri e polverine che non stiamo qui ad elencare, sembra di essere sul set di un qualunque video gangsta rap metà anni novanta.
Festini, ma quali festini? Chi ha mai parlato di festini? Non è successo nulla, è una bufala mediatica. Il Conte Igor Marini, quello sì che era un testimone attendibile. Telekom Serbia, quella sì che era una truffa ai danni dello stato organizzata dai comunisti che non mangiano più i bambini ma mangiano i soldi dello Stato. Mica come Silvio che paga tutto di tasca sua, voli di Stato compresi.
C'è un'area (un ben preciso gruppo editoriale, che ha aperto la strada anche alla ''concorrenza''), rispetto alla quale il Pd svolge una funzione gregaria e servente, che ha un totale disprezzo del voto espresso dagli italiani, e che ha deciso un attacco selvaggio, una vera e propria caccia all'uomo contro il premier Berlusconi. È bene che i cittadini lo sappiano: è in corso un'operazione di chiaro sapore antidemocratico, che va denunciata e battuta. Un'operazione su larga scala, che parte dall'enorme potenza mediatica della sinistra italiana per arrivare ad Obama, Zapatero, Sarkozy, Fidel Castro, Hugo Chavez e l'Ayatollah Khamenei, coinvolgendo Repubblica, L'Unità e tutti i giornali esteri manovrati dai comunisti. Lo stesso arrivo in Italia del dittatore libico Gheddafi è stato un chiaro tentativo di screditare Berlusconi a livello internazionale. Siamo in pericolo, è ora di agire per salvare l'Italia.
Invece di minacciare denunce e accusare il Presidente del Consiglio, l’on. D’Alema e tutti gli altri esponenti del Pd che in questi giorni avrebbero dovuto tacere e non rilasciare dichiarazioni di dubbio gusto, farebbero bene a riflettere e a chiedere scusa per l’assoluta assenza di moralità del loro modo di fare politica e di tentare di scalzare il Presidente del Consiglio con sistemi che nulla hanno a che vedere con un’opposizione seria che affronta il merito dei problemi e non si attacca a gossip e spazzatura.
D'Alema avrebbe dovuto tacere, ma come al solito quando si tratta di fare un favore a Berlusconi non si risparmia ed allora ha spifferato tutto, rovinando la sorpresa e permettendo ai ciambellani di corte di fare la parte delle vittime. Quando sei a libro paga di Berlusconi capita questo ed altro (discorso che vale sia per i ciambellani che per D'Alema).
Quando Berlusconi morirà (politicamente, s'intende) ci saranno due vedove inconsolabili: D'Alema e Veltroni, che non avranno più la loro ragione di essere e non sapranno più che fare per mantenere il loro sistema di potere. E solo allora potrà esserci un vero cambiamento nella sinistra italiana e nell'Italia tutta. Tra poco forse potremo ballare sulle macerie del berlusconismo, vediamo di non salvargli il culo un'altra volta.
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alcolemico d...
11 ore fa
3 commenti:
Il piano per salvargli il culo D'Alema ce l'ha nel casseto da tempo.
Credo sia qualcosa del genere( la fonte non te la posso dire che poi Libero si offende):
Un giorno di questi Massimo D. andrà in parlamento con un finta pistola, e si immolerà per il Presidente Silvio B. facendo finta di sparargli.
Capezzone farà finta di frapporsi tra il Presidente Silvio B. e l'arma di Massimo D., così il primo diventrà eroe nazionale scalzando una volte oer tutte quella noiosa figura del Partigiano, ed il secondo sarà eletto come Presidente della Repubblica con un plebiscito.
"Il Plebiscito...era ora!" (questo il titolo di Porta a Porta, nel frattempo promosso a TG su rai uno) vedrà il Presidente Silvio B. candidarsi anche alla corsa per il Papato, il Regno delle due Sicilie ed il Piemonte (province voluta da Umberto B. a cui il Presidente Silvio B. non ha potuto dire di no), tra il giubilo del pubblico pagante.
Non penso che sia a libro paga, mi sa più di attention whore che sgomita per uscire dal dimenticatoio...
La Storia condannerà sia D'Alema che Berlusconi, ne sono convinto. E magari pure Libero e Feltri.
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