23 giugno 2008

SE HO VINTO / SE HO PERSO

L'Italia ha vinto i campionati Europei di calcio, e tutto il Paese è in festa. Caroselli di auto e scene di giubilo stanno lì a sottolineare la portata storica dell'evento, e la vita dell'italiano medio è definitivamente migliorata arrivando a livelli impensabili anche solo fino ad un paio di anni fa.
I problemi reali del Paese (intercettazioni, rifiuti, immigrazione clandestina, disoccupazione, petrolieri, banche, calvizie, senilità precoce, nanismo) sono stati prontamente risolti dal sempre più liberale governo attualmente in carica, ma mancava solo una vittoria in grado di gratificare il popolo italiano. E non una inutile come quella ai Mondiali di due anni fa (inutile solo perché ottenuta grazie ad un colpo di fortuna di Romano Prodi, ma inutile anche perché non è stata in grado di risolvere i problemi reali del Paese), ma una vittoria vera, in grado di infiammare i cuori e di fare vedere di che pasta siamo fatti. E visto che l'Europa ha bisogno di un drizzone, quale occasione migliore di una vittoria agli Europei per dimostrare a tutti quei parrucconi che l'Italia è l'unica capace di raddrizzare il Vecchio Continente?
Occasione prontamente raccolta da una nazionale che ha dovuto superare mille insidie e mille ostacoli prima di arrivare in finale e battere la temutissima Inghilterra, guidata da quell'implacabile bomber di razza che risponde al nome di David Mills e che tanti grattacapi ha creato alla nostra difesa. Ma poi abbiamo stretto i denti ed anche lui è stato fermato, e noi ce l'abbiamo fatta. Grandi individualità, grande gioco, combattività e sicurezza nei propri mezzi: il risultato è che l'Italia ha vinto a dispetto di ogni pronostico iniziale ed ora è festa, festa fino al mattino e nessuno la potrà fermare.
E non importa se il resto dell'Europa calcistica tirerà fuori di nuovo la storia della furbuzia e dell'opportunismo tipici degli italiani, dell'emergenza democratica, dello scarso pluralismo nell'ambito dell'emittenza televisiva o delle simulazioni in area da rigore: è tutta invidia, lasciamoli rosicare. Abbiamo il sole in tasca e siamo i migliori anche a livello internazionale, non pensiamo a ciò che dicono di noi.
Il funambolo Cassano (schierato finalmente tra i titolari dopo un inspiegabile boicottaggio iniziale, forse opera dei soliti giornalisti sportivi rossi), Franco Califano, il kaiser Franco Baresi, lo stopper Schifani, il portiere-saracinesca Boia chi molla Buffon, il fantasista Brunetta, l'oriundo Roberto Calderoli, l'infallibile bomber Luca Toni: sono questi i nostri assi nella manica, sono stati loro a dare il contributo decisivo alla vittoria finale. Sono loro i nostri eroi, dobbiamo esserne solo fieri e festeggiare. Senza vergogna alcuna.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cos'è, il testo di uno di quei documentari prodotti nel ventennio dall'Istituto Luce? :D

"L'oriundo Calderoli, temprato nel granito dell'alpe orobica"

Anonimo ha detto...

Cannavaro 34 anni, Del Piero 33 anni, Buffon 33 anni, e potrei continuare: questo europeo ha segnato la fine dell'ultima nazionale targata generazione x.

accento svedese ha detto...

@ mr. soft: in un certo senso sì. Solo che potrebbe benissimo essere trasmesso dal Tg4... :D

@ lollodj: si chiude un ciclo, se ne vanno giocatori che hanno fatto la storia del calcio anni novanta (e dei miei campionati di fantacalcio vinti senza saper assolutamente nulla di calcio). Quasi quasi mi dispiace...