26 giugno 2008

È PRATICAMENTE OVVIO CHE ESISTANO ALTRE FORME DI VITA

Il dato di fatto è che vorrei essere il tastierista dei Dari. Bello, agile, biondo, scattante. Frangettone biondo d'ordinanza, trucco pesante ad incorniciare uno sguardo inquieto, uno sguardo da autentico poeta pirata che spera i bei ricordi ed ha tanta nostalgia degli anni '90, quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noé. In poche parole, un potenziale modello da spot pubblicitario di Calvin Klein che però ha scelto di sfondare nel mondo della musica. A dire il vero anche gli altri del gruppo in quanto a presenza scenica non scherzano, però lui è oltre. Vorrei essere così ma non ne ho il coraggio.

Il Dari sono fantastici, non ho mai sentito nulla di più geniale. Che poi a quanto pare si chiamano Dari e sono un gruppo che prende il nome dal proprio leader (che per l'appunto si chiama Dari e si muove quasi come Alberto Camerini), ma non fa nulla. L'importante è crederci, l'importante è volare via. E loro suonano musica per volare via ed andarsene lontano, sempre più lontano, laddove nulla potrà fermare il loro grande sogno (che poi è anche quello dei loro accanitissimi fan). Nemmeno la Magistratura Rossa, l'opposizione giustizialista, Zapatero, i cinesi o le tasse.
Come Cesare Ragazzi i Dari hanno in testa un'idea meravigliosa, ma la mettono in pratica in un modo totalmente diverso da quello scelto dal loro benemerito maestro: invece di trapiantare capelli suonano qualcosa che finissimi critici definiscono EMOTRONIK, una sorta di pasticcio che mette insieme l'emominkia dei My Chemical Romance, gli incredibili capelli unti del cantante dei Finley, linee vocali alla Lunapòp, un sublime tarocco della musica da autoscontri ed il meglio del meglio dei ruggenti anni ottanta. Roba forte, roba che scotta ed è in grado di portare i ragazzi sulla cattiva strada, roba che neanche il Moby più in botta ha mai avuto il coraggio di suonare. Roba che dovresti vergognarti ad ascoltare il mio rap, come dice il sommo poeta Metal Carter, ma però loro sono ancor più poetici ed usano le maiuscole al posto delle minuscole e le W al posto delle V, e sono pure modesti perché giustificano questo vero e proprio colpo di genio dicendo che è merito della tastiera del loro pc che si è guastata e non ha permesso loro di digitare i caratteri giusti.
Tutti li criticano ma qualche mosca bianca li ha anche apprezzati, visto che sono stati finalisti ad Arezzo Wave ed ora sono da tutti considerati la next big thing del rock italiano (anzi, il drizzone del rock italiano). Sono convinto che tempo un paio di mesi ed infiammeranno i prestigiosi palchi del Festivalbar, ma intanto per ora si accontentano di infiammare le tv e le radio di regime con la loro fantasmagorica megahit Wale (tanto Wale), un vero tormentone che ti entra nel cervello e non ne esce più. Incardinarsi nelle sinapsi dell'ascoltatore con versi profondi e commoventi come “e allora dimmi Wale che cosa Wale Wale / il cellulare ce l'ho già spento perché per me sei troppo sbattimento” e “terza volta che ti chiedo e non ci stai / se Wale non mi vuoi / io mi faccio i ca**i miei / ti dico “Wale..vaccagare!” non è un'impresa da tutti, ma i Dari hanno lo spessore e certe cose possono permettersele. Sono grandissimi, e sfido io qualcuno ad affermare il contrario.
E mentre Grignani ci sta lentamente abbandonando e sta diventando sempre più il Mick Hucknall italiano (nel senso che è talmente ingrassato che nei suoi video è costretto ad utilizzare il famigerato e temutissimo effetto Mick Hucknall per camuffare il proprio cattivo stato di forma), ci restano solo i Dari. Anzi i dARI, che fa più dEUS e quindi offende l'orgoglio dei soliti indie snob, ma anche di certa critica musicale di sinistra che poi perdiamo le elezioni e Di Pietro fa opposizione vera e noi no.
I Dari sono un patrimonio da salvare ed io lotterò per salvarli dalle critiche, in prima persona e con tutte le mie forze. Praticamente, il potenziale gruppo preferito dei giovani che compaiono nel video di Menomale che Silvio c'è e che fecero pure da figuranti nelle varie trasmissioni tv in cui il globetrotter di Arcore intepretò la parte del comiziante ai tempi della scorsa campagna elettorale.
Siam campioni del mondo.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per il post "a richiesta".
Per il resto i Dari sono la parodia di Marko di Mai dire Martedì.

Anonimo ha detto...

@Mirko...ma comunque sono uguali.
Anzi no, a volte Mirko mi pare più serio dei Dari.

Phaleg

Anonimo ha detto...

Sempre più stream of consciousness, meraviglioso :)

Giulia ha detto...

i Dari sono molto peggio di Mirko.
E il singolo sembra la versione tristissima e super tamarra di which way has taken the day dei the calorifer is very hot :D

Anonimo ha detto...

ahahahahahah...mi sto rotolando sul pavimento dal ridere...ma chi sarebbero questi?mai sentiti nominare...sono felice di essere al di fuori di certi "giri"... ;.)

Anonimo ha detto...

grazie per avermi aperto le porte di un mondo che non conoscevo...ahahahahah...il mio obiettivo primario ora sara' quello di avere i capelli come il biondo del gruppo e poi muovere la testa come fa lui...ahahahah

Anonimo ha detto...

Ma la tipa che ha scritto il pezzo sui Dari da te linkato era chiaramente sotto effetto di prozac + vodka, vero?

"...a causa di una computer keyboard difettosa"

chiamarla tastiera è troppo demodé?


"La fortuna di Dario, Cadio e Fabeeo, cioè i dARI, comincia in maniera tecno-casual".

Ora, che minchia vuol dire tecno-casual? Chi me lo piega?

Anonimo ha detto...

e mandi mandi se lo ricorda qualcuno? a me ricordano un po anche lui

Anonimo ha detto...

Comunque applausi per la citazione di "2030". L'ho colta solo io?

accento svedese ha detto...

@ manq: era un po' che stava maturando, ora è stato dato alla luce. Grazie per il suggerimento. ;)

@ phaleg: i Dari sono una figata perchè sono l'unica parodia che si prende sul serio e non si rende conto di far ridere. Visti a Trl, la vera perla è che nelle canzoni si autocensurano le parolacce.

@ disorder: ormai ho preso questa china, in questo periodo va così. :D

@ sariti: un gruppo che merita, un gruppo che è lo specchio dell'odierno mondo musicale: fare soldi con un'attitudine che una volta era ribelle, suonare roba innocua ma atteggiarsi come se si stesse suonando roba pericolosa.

@ mr. soft: non riesco a spiegarmente il significato tecno casual è geniale , come è geniale tutto quel pezzo. L'avrà scritto il tastierista sotto mentite spoglie. O l'avranno scritto i suoi capelli...

@ alessandro: i movimenti anfetaminici sono quelli. Forse si ispirano a lui più che ad Alberto Camerini.

@ felson: sei un buongustaio, ecco perchè hai colto la citazione. ;)

Anonimo ha detto...

il tastierista dei dari ringrazia per i complimenti ma evidentemente photoshop fa miracoli

CadIO

accento svedese ha detto...

Grazie per essere passato di qui! Sei ancora di più il mio idolo.

Anonimo ha detto...

il tastierista dei dari sarebbe bello??????????
tu hai fumato pesante, cazzo in quella band sono in 4..di cui 3 sono bei ragazzetti e mi vai a beccare proprio il nerd dal naso aquilino e gli occhi da astigmatico. è proprio vero che il mondo è cambiato..siamo nell'epoca della rivincita dei nerds.. nerd fa figo e figo è out. che tristezza.

H7-25 ha detto...

hahahahahahaha geniale!!!!!!!!