10 maggio 2008

IL PICCOLO GRANDE MAGO DEI VIDEOGAMES

I Battles sono una truffa, e la gente fortunatamente non se ne è ancora resa conto. Se per caso qualcuno dovesse accorgersene sarebbe la fine. Stanno fregando tutti, e magari in questo momento loro se la stanno pure ridendo alla faccia di chi riesce nell'impresa di divertirsi e ballare ai loro concerti. Fanno le cose a caso, mentre suonano sembrano non seguire nessuna logica sensata, eppure piacciono a tutti e la gente è visibilmente felice mentre li ascolta. Misteri della fede (e delle mode).
I Battles sono una bellissima truffa del quale io sono stato vittima mercoledì sera all'Estragon. Meraviglia pura che ti fa uscire dal locale felice e soddisfatto, roba che ti ripaga del coraggio di aver osato la trasferta bolognese infrasettimanale (con tutto ciò che ne consegue il giorno dopo), menti superiori che destrutturano quanto hanno fatto sentire su disco fino a renderlo totalmente irriconoscibile – eppure ancor più bello di prima.
Dopo averli sentiti dal vivo nulla sarà più come prima: sul palco sono in quattro ma sembrano in quarantaquattro, ognuno è incurante di ciò che lo circonda e sembra suonare per conto proprio, ma alla fine tutto si incastra alla perfezione e ciò che ne risulta è estremamente concreto, palpabile. Qualcosa che esce dagli strumenti musicali e resta sospeso nell'aria, prende vita, si sviluppa, cambia continuamente forma, scompare, riappare, non si lascia prendere. Ragioni, cerchi di cambiarne i connotati a tuo piacimento, ti illudi di avercela fatta, ma poi ti rendi conto che è ancora lì, solo che ha un'altra faccia, un aspetto diverso. Riesci a raggiungerlo ma in men che non si dica lui è già da un'altra parte, intento ad inseguire un'idea che durerà solo lo spazio di un attimo, giusto il tempo di essere soppiantata da un'altra idea ancor più folle da mettere in atto. Chi si ferma è perduto, si rischia la sconfitta. E intanto la musica va, e nessuno la può fermare. Nessuno ci prova.
In pratica mentre ascoltavo i Battles suonare ho avuto lunghi, interminabili momenti in cui di fronte a me vedevo scendere i mattoni di Tetris, ed è stato un bellissimo gioco a cui la mia mente è onorata di aver potuto partecipare.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sara' - io ci sento una logica perfetta in quello che suonano. Il clima mentecatto e demenzialoide fa il resto. Poi oh, non sono il mio gruppo preferito, ma Mirrored mi e' piaciuto assai. O forse volevi dire Beatles, invece che Battles?

accento svedese ha detto...

Volevo dire Battles. Hanno una logica, che per l'appunto è quella di non avere una logica. O simulare di non avere una logica.
Sembra che suonino ognuno una parte slegata dalle altre eppure ciò che ne viene fuori è una bomba. Suonano cose difficilissime come se fosse la cosa più facile del mondo, e si divertono parecchio.
Concerto dell'anno.

Anonimo ha detto...

No dicevo "vuoi dire invece Beatles" perche' loro si' che sono la truffa delle truffe. :)
Come i Battles siano dal vivo, non lo so purtroppo. Su disco, beh, la logica che li anima non e' lontanissima da quella di compositori come Steve Reich, sebbene applicata al rock. La rifrazione di una catena di motivi sui quattro strumenti... viene fuori una specie di "frattale sonoro", non so se riesco a spiegarmi, con lo spirito demenziale che un po' mi ricorda i Devo. Certo non mi aspettavo piacessero tanto, in giro! :)

brioski ha detto...

Tra i Battles e altri,lascio e scelgo altri.forse perchè sono reduce dagli holy fuck. Ascoltare per credere

Anonimo ha detto...

E se invece ce l'avessero una loro logica? Sarebbe certo più vicina alla logica di Hal 9000 che a quella di un essere umano. Verranno a Torino quest'estate e sono proprio curioso di capire se, come dici, ci prendono in giro o se sono davvero dei geni. Comunque "frattali musicali" è la definizione più azzeccata che ho letto fin'ora!

accento svedese ha detto...

@ niccolò: non avevo colto, sto perdendo colpi. :) Dal vivo sono pazzeschi, le loro composizioni rendono molto, molto di più che su disco. E poi me li immaginavo molto più seri, invece si prendono pure per il culo. Un grande gruppo. Se ti capita l'occasione non perderli per nulla al mondo.

@ brioski: gli Holy Fuck sono un altro gruppo che mi piacerebbe tanto vedere. Il disco è molto bello, ed ho l'impressione che dal vivo rendano cento volte di più.
Ironia della sorte, prima del concerto dei Battles la musica di sottofondo che hanno messo i tipi dell'Estragon era proprio il disco degli Holy Fuck.

@ lollodj: ovviamente la storia della truffa era ironica. C'è dietro una logica, un'idea (fare del caso/caos una ragione di vita), e sul palco viene resa benissimo.
Quando passano a torino valli a sentire. ;)